Caffè poesia

21 marzo, ode alla Poesia

21 marzo è la giornata dedicata alla Poesia

Caffè poesia

Potevamo forse lasciarci scappare questa occasione? No, che non potevamo, soprattutto per il fatto che si è da poco aperto il quarto Concorso EEE, dedicato proprio alla selezione di nuovi poeti nostrani. Sappiamo bene che ne esistono di veramente validi in giro per il web, li vediamo passare tutti i giorni con i loro post, nei quali alcune composizioni spiccano per la bellezza e l’eleganza dei versi. La nostra rosa di giudici avrà del valido materiale fra cui scegliere i prossimi poeti EEE e siamo contenti che siano proprio loro a selezionare i prossimi compagni di avventure.

Quindi parliamo un po’ dei nostri giudici, dei magnifici cinque che presenziano la giuria, insieme al nostro editore Piera Rossotti. Cinque splendide Penne, ognuna con caratteristiche diverse e particolarità che possono andare a stuzzicare l’anima sotto molti punti di vista. Perché la Poesia non è tutta uguale, il genere in sé racchiude mille sfumature che possono essere interpretare a seconda dello stile, dell’umore e della predisposizione dell’autore. Tuttavia i nostri cinque giudici si differenziano in modo piuttosto riconoscibile. Elisabetta Bagli possiede una mano decisamente femminile e i suoi versi si dipanano di solito con lunghe introspettive, in cui ogni colore viene preso in considerazione. Gastone Cappelloni è un’impressionista e ben si accordano i toni che utilizza per descrivere i propri sentimenti e le sensazioni, lasciando pennellate decise sulla tela poetica. Maurizio Donte ha ben chiaro il ritmo e la sua precisione si concretizza nei versi costruiti ad arte, pur restando saldamente ancorati al senso artistico. Andrea Tavernati preferisce racchiudere negli haiku le proprie espressioni poetiche, pur attenendosi, anche lui come Donte, a delle regole fondamentali che rendono il verso ancora più libero. Infine Andrea Leonelli. La sua prosa graffiante, e talvolta ermetica, lo rende capace di racchiudere in poche parole l’intera tavolozza della sofferenza umana.

Dunque, con cotanta giuria, potevamo forse non ricordarvelo in un giorno come questo?

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