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La lettura, la corsa, la musica

La lettura, la corsa, la musica

Pino Benincasa è nato a Catanzaro nel 1972 e dal 1998 lavora e vive con la propria famiglia a Cernusco sul Naviglio, in provincia di Milano.
Appassionato lettore di storia e letteratura da qualche tempo è passato dall’altro lato della pagina, cominciando a scriverci sopra. Nonostante abbia iniziato di recente alcuni suoi racconti sono risultati finalisti in concorsi letterari e pubblicati in altrettante antologie, uno di questi è apparso sul sito web dedicato alla narrativa per smartphone storiebrevi.it.

Pino Benincasa ha pubblicato con EEEXII – Il segno dei giusti

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di Pino Benincasa

Cercherò di sforzarmi poiché scrivere di me mi riesce sempre un po’ complicato.
La scrittura, che continuo a considerare un bellissimo passatempo, ha una progenitrice ancora molto attiva e per nulla intenzionata a farsi da parte; mi riferisco ovviamente alla lettura, la quale continua a rosicchiare la sua parte nelle mie sempre più ridotte ore di sonno. In questo senso sono praticamente onnivoro: dai grandi classici agli esordienti, dalle biografie ai best-seller, dai quotidiani ai fumetti. Alcuni di questi ultimi, penso per esempio alla scuola argentina, li considero veri e propri capolavori artistici.
Immagine1Poi, come qualcuno aveva notato già un paio di millenni fa, una mente sana ha bisogno di un corpo sano. Ecco allora la mia altra irrinunciabile passione: la corsa. Anche questa, come la scrittura, la pratico da qualche anno (ora che ci penso le due cose sono nate praticamente insieme, strana combinazione), lasso di tempo sufficiente per essere risucchiato nel tunnel del podismo più integralista, fatto di cronometraggi, distanze, dilemmi irrisolvibili sulle scarpe, appoggio del piede e distanza della falcata. In questo periodo sto dando il massimo per riuscire a terminare la mia prima maratona, il 12 aprile a Milano, traguardo che anelo come tappa fondamentale della mia vita, non solo sportiva.
Nelle ore della corsa posso anche ascoltare musica, altra nobilissima arte, senza la quale sarebbe inimmaginabile l’incedere nel mondo. Mi piacciono (quasi) tutti i cantautori italiani, ma ascolto anche altri idoli della mia generazione: David Bowie, U2, Depeche Mode. 24685Poi devo ammettere una particolare predilezione per Caparezza; considero il rapper pugliese una delle penne più graffianti del nostro tempo, alcuni suoi testi offrono uno spaccato implacabile sulle storture della nostra società, costringono alla riflessione, importunano come un gessetto sfregato sulla lavagna. Insomma per certi versi una sorta di Jean-Paul Sartre alle cime di rapa.
In ossequio al principio evangelico, consapevole cioè di tenerli sempre al primo posto, lascio per ultimi i miei tre gioielli: Anna, Greta e Noemi. Non sono propriamente un hobby eppure la stragrande maggioranza del mio tempo libero lo dedico con immensa gioia alle mie tre bimbe.

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