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Qual è la conclusione migliore?

newsQual è la conclusione migliore?

Anche questa settimana ho deciso di parlare della promessa implicita che un autore fa ai suoi lettori, sottolineando in particolare il collegamento di questa promessa alla conclusione dell’opera e provando a fare qualche ipotesi di conclusione diversa dal quella adottata dall’autore. Come sempre, lo faccio in un video e a partire da un romanzo famoso, che forse molti di voi avranno letto, sperando di offrire una prospettiva di lettura stimolante e di suscitare le vostre osservazioni.
Come sa chi mi segue, i miei video non sono pubblicitari, sono dedicati a chi ama la lettura e la scrittura… mi perdonerete tuttavia un po’ di pubblicità “subliminale”, perché mi vedete abitualmente circondata da libri, anche quelli che pubblico col marchio EEE.
Questa settimana, escono in e-book due belle storie di donne che hanno alle spalle tutta una vita da raccontare (e forse anche più di una).
concerto-a-quattro-maniIl primo è Concerto a quattro mani, di Claudia Lo Blundo Giarletta. Per Paola, giornalista, il momento di andare in pensione è occasione di ricordi. In particolare, le torna alla mente l’annus terribilis, il 1994, quando aveva assistito a un processo in cui Giovanna, una ragazza di diciotto anni stuprata da due giovinastri, invece di ottenere giustizia si era vista condannare per calunnia; sempre in quell’anno lei stessa, Paola, allora poco più che quarantenne, aveva vissuto un difficile momento di crisi coniugale.
Accanto a Paola ci sono tante altre donne, e ci sono gli uomini, naturalmente: sensibili e intelligenti, ipocriti e violenti, talvolta bugiardi e il più delle volte smarriti e disorientati di fronte alla donna. Nell’Italia degli anni Novanta, le donne cominciano lentamente a prendere coscienza di sé e a maturare una nuova visione dei rapporti di coppia e del loro proprio ruolo nella famiglia e nella società. Un cammino che è ancora ben lontano dall’essere concluso, anche in questo terzo millennio.
soffio_eeeIl secondo romanzo è Il soffio del destino di Anna Lorenzetti.
Ginevra è una bimba chiusa, che vive nell’isolamento domestico, allevata dagli zii. Fin da piccola, dialogherà nei suoi sogni con  personaggi fittizi, come il fantasmatico Franz, ma avrà anche la consapevolezza di aver vissuto altre vite, in altri tempi. La capacità di creare oggetti con le sue proprie mani, l’amore per le belle cose, la porteranno da adulta a trasformare queste sue doti in professione, occupandosi di antiquariato. Conoscerà così, lei che pensa di non saper amare, l’uomo che diventerà il grande amore della sua vita. Ma la vita, si sa, è un soffio, uno sbuffo di fumo, e il vento del destino è sempre pronto a soffiare, e non sempre nel verso giusto…

Con il consueto augurio di buon fine settimana e buone letture.

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