Cinzia Morea e il Gioco di Libri – Costantino e Rosa Scompiglio

Cinzia Morea e il Gioco di Libri – Costantino e Rosa Scompiglio

Talvolta è capitato di passare qualche ora, in buona compagnia con gli amici, cercando di indovinare quale fosse il soggetto estratto e ponendo domande del tipo: “Se fosse una città, quale sarebbe?”

Ebbene, abbiamo chiesto ai nostri autori di abbinare il titolo del loro libro a una città, una ricetta, un personaggio e una canzone. Ed ecco uno dei risultati.

Costantino e Rosa Scompiglio

Sinossi

È ora di tornare a scuola, e Costantino si trova a doversi misurare con numerosi impegni, il liceo, le lezioni di magia, e con difficili promesse da mantenere: liberare Priscilla, la ragazza del suo amico Maurizio, dalla strega Garulfa, che ne tiene in ostaggio tre quarti di vita, e riempire il mondo di alberi, ma soprattutto si dibatte nelle difficoltà che richiede vivere insieme alla sua nuova amica a quattro zampe, la cucciola Nube.

Un educatore cinofilo, Ernesto, lo potrebbe aiutare, ma sta trascurando un po’ il lavoro perché la sua fidanzata, Rosa Scompiglio, lo ha lasciato e lui non sa più dove sia.

Costantino gli propone un accordo, lui la rintraccerà in cambio dell’aiuto con Nube. Costantino trascura così il problema di Priscilla e Maurizio, furibondo, cerca aiuto altrove, cacciandosi in mani ancora peggiori di quelle di Garulfa.

Per aiutarlo Costantino dovrà far ricorso, suo malgrado, alla magia, una magia, forse, troppo potente per lui…

Se “Costantino e Rosa Scompiglio” fosse

Una città: Milano

Se Costantino e Rosa Scompiglio fosse una città sarebbe Milano. Una Milano moderna, simile a quella che tutti noi possiamo visitare, con la brutta torre Velasca che interrompe il disegno del cielo visto dal chiostro di via Festa del Perdono e il traffico congestionato che invade le strade come un drago dai molti corpi e nessuna testa, ma una Milano con un cuore antico di magia dove i maghi probabilmente si danno convegno davanti agli alberi più annosi di Parco Sempione, dove ogni altorilievo scolpito sulle guglie del Duomo potrebbe essere in procinto di staccarsi dal marmo e prendere il volo seminando il panico tra i piccioni, dove ogni pietra antica canta il suo incantesimo alle orecchie di Costantino e dove anche le voci della folla sono complici della magia.

In questa città in cui la metropolitana forse porta in sconosciuti abissi sotterranei cui un tempo il Diavolo ebbe facilmente accesso tramite la colonna che porta il suo nome, Rosa Scompiglio usa gli alberi cavi come caselle della posta, colora di tinte vivaci ciò che è troppo grigio, e prende il tè in una caffetteria che vista da fuori sembra non esistere.

In questa città Costantino vivrà abbastanza tranquillo, fino al giorno in cui non incontrerà Rosa…

Un personaggio:

Mary Poppins

Nel suo celeberrimo film Walt Disney addolcisce un po’ i tratti della bambinaia immaginata da Pamela L. Travers.

La donna magra, con una lucida chioma nera e due piccoli occhi azzurri, che compare e scompare al cambiare del vento è misteriosa, brusca e laconica, e può apparire spesso irragionevole, soprattutto quando nega di aver condotto i bambini a vivere grandi avventure.

Sembra più simile ad una strega, una donna saggia della tradizione: vanesia, volitiva, anticonformista e in contatto con gli elementi, che alla dolce, se pur eccentrica, tata canterina interpretata da Julie Andrews.

Rigorosa e inflessibile ritiene che tutto possa essere considerato sistemato solo finché lei è soddisfatta.

Accetta l’impiego come elargisse una concessione regale e non si può guardarla e disobbedirle.

Rosa Scompiglio è forse un po’ più frivola, ma le assomiglia un po’ più di un po’ e come lei ha qualcosa che turba ed elettrizza.

Una pietanza:

Una tazza profumata di chai

Entrando in cucina… Costantino e Rosa Scompiglio potrebbe essere una tazza profumata di chai, la bevanda calda ed aromatica che in India preparano con il tè. Rosa lo gusterebbe a piccoli sorsi comodamente seduta ad un tavolo imbandito della Teiera di Bisù, il suo locale preferito.

E forse si azzarderebbe a provarlo anche Costantino.

Io non l’ho ancora mai preparato, ora sperimenterò questa ricetta. Da gustare in queste ultime mattine di freddo.

½ tazza di latte
½ cucchiaino di tè nero in polvere
½ stecca di cannella
½ cucchiaino di pepe nero in grani
½ cucchiaino di zenzero fresco grattugiato
½ cucchiaino di chiodi di garofano
½ cucchiaino di cardamomo
1 cucchiaino di miele.

Raccogliete in un pentolino il tè, le varie spezie e il miele; unite il latte e mezza tazza di acqua e portate a bollore; lasciate sobbollire per cinque minuti a tegame scoperto, quindi togliete dal fuoco, incoperchiate e lasciate macerare per 25 minuti. Filtrate e servite il tè: potete anche conservarlo in frigorifero e servirlo freddo, oppure riscaldarlo nuovamente e gustarlo caldo, magari arricchito con altro latte.

Una canzone:

O Fortuna ~ Carmina Burana

La storia di Costantino e Rosa Scompiglio procede al ritmo dei Carmina Burana, l’opera composta da Carl Orff nella prima metà del XX secolo, ispirandosi alla poesia profana medievale.

Un’opera moderna quindi, ma dal sapore misterioso e antico, che potrebbe risuonare per ogni via della Milano antica e moderna in cui vive Costantino.

Dettagli del libro

  • Formato: ebook e cartaceo
  • Dimensioni file: 1772 KB
  • Lunghezza stampa: 159
  • Editore: Edizioni Esordienti E-book (26 ottobre 2015)
  • Venduto da: AmazonIbsEEEKobo
  • Lingua: Italiano
  • ISBN: 978-88-6690-272-0

Cinzia Morea e Il suo Libro da Gustare

libri-da-gustareCinzia Morea e Il suo Libro da Gustare

Lo spazio Libri da Gustare vuole stimolare la fantasia dei lettori e non solo quella. Dal momento che il vecchio detto recita che “il cibo nutre lo stomaco e i libri saziano la mente“, abbiamo pensato di stuzzicare i nostri autori proponendo loro di abbinare i titoli delle loro opere a una ricetta, un qualcosa che possa identificare e dare soddisfazione anche al palato.

Costantino e Rosa Scompiglio

Cartellate

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Cartellate

La ricetta che più mi ricorda Costantino e Rosa Scompiglio è quella di un dolce che mia mamma, emiliana, imparò a fare dalla mia nonna paterna: le cartellate, rose di sottilissima sfoglia croccante intinte in un bagno di miele caldo.
Dolci di Natale che, passato S. Ambrogio sarebbe sicuramente possibile trovare anche sulla tavola imbandita della Teiera di Bisù, la caffetteria prediletta da Rosa nei bui pomeriggi autunnali, hanno un sapore inimitabile.
Ricordo di averli visti per la prima volta accatastati a formare una piramide dorata, nell’aprire gli sportelli della dispensa, nel corso una delle vacanze invernali trascorse in Puglia. Non potei mangiarli subito –mancavano ancora un paio di giorni a Natale- ma è ricordando quel momento che risento il sapore dolce e friabile della sfoglia sulla lingua, e inizia il mio viaggio nei Natali passati.
È un sapore struggente, magico e un po’ misterioso, come la fantasia che ho messo nel mio libro, che fa sì che, come per il pan di via degli elfi, consumato da Frodo e dagli amici della compagnia dell’Anello nelle loro peregrinazioni verso est, sia difficilissimo non mangiare un’altra cartellata e poi un’altra, una volta che se ne abbia gustato il primo pezzetto.
La ricetta è ancora quella tramandata da mia nonna, Anna Francesca di Paola Sportelli, che non sapeva leggere, ma aveva dita inimitabili nel tirare la sottilissima sfoglia e nell’arrotolarla a formare le delicate rose da friggere: possiate anche voi condividere un po’ della sua pazienza e maestria, il risultato vi ripagherà.

Ingredienti

½ kg di farina, 100 g di olio extravergine d’oliva + quello per friggere, ¼ panetto di lievito di birra, 2 arance e 1 limone, acqua q.b.

Preparazione

Scaldare in 100 g di olio extravergine d’oliva le scorze di un limone e di un’arancia private della parte bianca amara. Successivamente togliere le scorze e impastare la farina con l’olio caldo e acqua calda, quanta la farina ne richieda per ottenere una pasta elastica e asciutta.
Tirare la pasta così ottenuta in una sfoglia molto sottile, ricavarne con il tagliapasta delle striscioline di circa 1 cm di larghezza, piegarle delicatamente a metà per il senso della lunghezza e unire i due lembi ogni 2 cm circa. Arrotolare poi le strisce così ripiegate, facendo aderire la sfoglia del cerchio più interno con quella del cerchio più esterno là dove i lembi non siano già uniti, in modo da ottenere delle rose.
Friggere le cartellate in olio extravergine di oliva nel quale sia stata aggiunta la scorza di un’arancia. Metterle a scolare su un vassoio, con il fondo piatto rivolto verso l’alto. Lasciarle raffreddare.
Una volta raffreddate passarle ad una ad una in una pentola di miele caldo (se il miele arriva a bollore aggiungere pochissima acqua), quindi disporle a piramide su un vassoio.

Costantino e Rosa Scompiglio

È ora di tornare a scuola, e Costantino si trova a doversi misurare con numerosi impegni, il liceo, le lezioni di magia, e con difficili promesse da mantenere: liberare Priscilla, la ragazza del suo amico Maurizio, dalla strega Garulfa, che ne tiene in ostaggio tre quarti di vita, e riempire il mondo di alberi, ma soprattutto si dibatte nelle difficoltà che richiede vivere insieme alla sua nuova amica a quattro zampe, la cucciola Nube. Un educatore cinofilo, Ernesto, lo potrebbe aiutare, ma sta trascurando un po’ il lavoro perché la sua fidanzata, Rosa Scompiglio, lo ha lasciato e lui non sa più dove sia. Costantino gli propone un accordo, lui la rintraccerà in cambio dell’aiuto con Nube. Costantino trascura così il problema di Priscilla e Maurizio, furibondo, cerca aiuto altrove, cacciandosi in mani ancora peggiori di quelle di Garulfa. Per aiutarlo Costantino dovrà far ricorso, suo malgrado, alla magia, una magia, forse, troppo potente per lui…

Dettagli del libro

  • Formato: Formato ebook
  • Dimensioni file: 1841 KB
  • Lunghezza stampa: 159
  • Editore: EEE-book (26 ottobre 2015)
  • Venduto da: Amazon – Kobo
  • Lingua: Italiano
  • ISBN: 978-88-6690-272-0