Costantino si trova a doversi misurare con numerosi impegni, il liceo, le lezioni di magia, e con difficili promesse da mantenere
Cinzia Morea e il Gioco di Libri – Costantino e Rosa Scompiglio
Cinzia Morea e il Gioco di Libri – Costantino e Rosa Scompiglio
Talvolta è capitato di passare qualche ora, in buona compagnia con gli amici, cercando di indovinare quale fosse il soggetto estratto e ponendo domande del tipo: “Se fosse una città, quale sarebbe?”
Ebbene, abbiamo chiesto ai nostri autori di abbinare il titolo del loro libro a una città, una ricetta, un personaggio e una canzone. Ed ecco uno dei risultati.
Se “Costantino e Rosa Scompiglio” fosse |
Una canzone:O Fortuna ~ Carmina BuranaLa storia di Costantino e Rosa Scompiglio procede al ritmo dei Carmina Burana, l’opera composta da Carl Orff nella prima metà del XX secolo, ispirandosi alla poesia profana medievale. Un’opera moderna quindi, ma dal sapore misterioso e antico, che potrebbe risuonare per ogni via della Milano antica e moderna in cui vive Costantino. |
Dettagli del libro
Cinzia Morea e Il suo Libro da Gustare
Cinzia Morea e Il suo Libro da Gustare
Lo spazio Libri da Gustare vuole stimolare la fantasia dei lettori e non solo quella. Dal momento che il vecchio detto recita che “il cibo nutre lo stomaco e i libri saziano la mente“, abbiamo pensato di stuzzicare i nostri autori proponendo loro di abbinare i titoli delle loro opere a una ricetta, un qualcosa che possa identificare e dare soddisfazione anche al palato.
Costantino e Rosa Scompiglio |
Cartellate |
Cartellate
La ricetta che più mi ricorda Costantino e Rosa Scompiglio è quella di un dolce che mia mamma, emiliana, imparò a fare dalla mia nonna paterna: le cartellate, rose di sottilissima sfoglia croccante intinte in un bagno di miele caldo.
Dolci di Natale che, passato S. Ambrogio sarebbe sicuramente possibile trovare anche sulla tavola imbandita della Teiera di Bisù, la caffetteria prediletta da Rosa nei bui pomeriggi autunnali, hanno un sapore inimitabile.
Ricordo di averli visti per la prima volta accatastati a formare una piramide dorata, nell’aprire gli sportelli della dispensa, nel corso una delle vacanze invernali trascorse in Puglia. Non potei mangiarli subito –mancavano ancora un paio di giorni a Natale- ma è ricordando quel momento che risento il sapore dolce e friabile della sfoglia sulla lingua, e inizia il mio viaggio nei Natali passati.
È un sapore struggente, magico e un po’ misterioso, come la fantasia che ho messo nel mio libro, che fa sì che, come per il pan di via degli elfi, consumato da Frodo e dagli amici della compagnia dell’Anello nelle loro peregrinazioni verso est, sia difficilissimo non mangiare un’altra cartellata e poi un’altra, una volta che se ne abbia gustato il primo pezzetto.
La ricetta è ancora quella tramandata da mia nonna, Anna Francesca di Paola Sportelli, che non sapeva leggere, ma aveva dita inimitabili nel tirare la sottilissima sfoglia e nell’arrotolarla a formare le delicate rose da friggere: possiate anche voi condividere un po’ della sua pazienza e maestria, il risultato vi ripagherà.
Ingredienti
½ kg di farina, 100 g di olio extravergine d’oliva + quello per friggere, ¼ panetto di lievito di birra, 2 arance e 1 limone, acqua q.b.
Preparazione
Scaldare in 100 g di olio extravergine d’oliva le scorze di un limone e di un’arancia private della parte bianca amara. Successivamente togliere le scorze e impastare la farina con l’olio caldo e acqua calda, quanta la farina ne richieda per ottenere una pasta elastica e asciutta.
Tirare la pasta così ottenuta in una sfoglia molto sottile, ricavarne con il tagliapasta delle striscioline di circa 1 cm di larghezza, piegarle delicatamente a metà per il senso della lunghezza e unire i due lembi ogni 2 cm circa. Arrotolare poi le strisce così ripiegate, facendo aderire la sfoglia del cerchio più interno con quella del cerchio più esterno là dove i lembi non siano già uniti, in modo da ottenere delle rose.
Friggere le cartellate in olio extravergine di oliva nel quale sia stata aggiunta la scorza di un’arancia. Metterle a scolare su un vassoio, con il fondo piatto rivolto verso l’alto. Lasciarle raffreddare.
Una volta raffreddate passarle ad una ad una in una pentola di miele caldo (se il miele arriva a bollore aggiungere pochissima acqua), quindi disporle a piramide su un vassoio.
Costantino e Rosa Scompiglio
È ora di tornare a scuola, e Costantino si trova a doversi misurare con numerosi impegni, il liceo, le lezioni di magia, e con difficili promesse da mantenere: liberare Priscilla, la ragazza del suo amico Maurizio, dalla strega Garulfa, che ne tiene in ostaggio tre quarti di vita, e riempire il mondo di alberi, ma soprattutto si dibatte nelle difficoltà che richiede vivere insieme alla sua nuova amica a quattro zampe, la cucciola Nube. Un educatore cinofilo, Ernesto, lo potrebbe aiutare, ma sta trascurando un po’ il lavoro perché la sua fidanzata, Rosa Scompiglio, lo ha lasciato e lui non sa più dove sia. Costantino gli propone un accordo, lui la rintraccerà in cambio dell’aiuto con Nube. Costantino trascura così il problema di Priscilla e Maurizio, furibondo, cerca aiuto altrove, cacciandosi in mani ancora peggiori di quelle di Garulfa. Per aiutarlo Costantino dovrà far ricorso, suo malgrado, alla magia, una magia, forse, troppo potente per lui…