Maeva, una bimba scampata miracolosamente al terribile tsunami del 2004, diviene la figlia adottiva di Matilde, ma…
Un periodo difficile
Le sensazioni di Consuelo Cordara e Daniela Vasarri nel descrivere un periodo difficile e avverte le influenze dell’ambiente che lo circonda
Tornare sui banchi di scuola
Invecchiare e tornare sui banchi di scuola può essere un ottimo stimolo sia per il corpo che per la mente. Di Daniela Vasarri
Donne oggi
Dalla A alla Zeta, da un capo all’altro nel mondo. Qual è il comune denominatore dell’universo femminile? Racconti che fanno sognare, pensare, sorridere
Daniela Vasarri e il Gioco di Libri – Donne oggi
Daniela Vasarri e il Gioco di Libri – Donne oggi. Gli autori hanno abbinato il loro libro a una città, un colore o un animale, un personaggio e una canzone
La promessa implicita
La promessa implicita
Quando, nell’ambito della scrittura letteraria, si parla di “promessa implicita”, ci si riferisce al tacito patto che l’autore fa con i suoi lettori, del tipo “ti racconterò una storia sorprendente”, “ti farò ridere”, “ti proietterò in un mondo fantastico” ecc.
La promessa implicita di un editore è: metterò in commercio (perché di questo si tratta!) storie di vario genere, ben scritte, coerenti, letterariamente valide e così via. Ci sarà il lettore che adora le storie horror, piene di sangue e adrenalina, e quello che cerca storie d’amore, l’importante è non deluderli.
Il video di questa settimana è dedicato specificamente agli autori, ma potrebbe incuriosire anche qualche lettore, perché parlo appunto dei motivi di rifiuto dei manoscritti. Un argomento sempre delicato, nonché un momento di delusione o rabbia per tanti aspiranti autori.
La storia di questa settimana, che ben mantiene la sua promessa implicita, è Un passo dietro l’altro, di Daniela Vasarri, che ha già pubblicato con EEE-book Maeva, la benvenuta.
Andrea, in ospedale con la moglie Kibo, che sta per partorire, rilegge il diario che, trent’anni prima, è stato scritto da sua madre. Attraverso quelle pagine, intervallate dalle riflessioni e dai ricordi del giovane, balza fuori la vita di una donna alla sua seconda esperienza matrimoniale, più che mai determinata a mettere al mondo un figlio.
Il desiderio di maternità prevale su tutto: sulle difficoltà, anche economiche, sugli ostacoli e l’ostilità della prima moglie del suo compagno Oneglio, sulla preoccupazione di non riuscire più a rimanere incinta, quasi una “punizione” per un aborto volontario in età giovanile. Una storia di coraggio, di ostinazione, di desiderio assoluto di avere un bimbo tra le braccia.
Con il consueto augurio di buona domenica e buone letture.
Daniela Vasarri e La sua Postazione
Daniela Vasarri e La sua Postazione
Ogni autore possiede una propria postazione in cui le idee prendono forma e le parole scorrono velocemente sul monitor. Per i più conservatori esistono ancora gli scrittoi, carta, penna, talvolta calamaio. Tuttavia, a prescindere dal mezzo con cui si esprimono i pensieri, la magia che scaturisce è quella insita in ogni forma d’arte e noi vogliamo farvi vedere come se la cavano i nostri autori.
La mia postazione, ovvero il mio mondo
Quest’immagine rappresenta per me il mondo segreto nel quale mi tuffo ogni giorno appena posso, dimenticando tutto ciò che sta fuori. Passo molte ore seduta davanti al monitor, che non considero sprecate ma salutari per il mio benessere psicofisico. In mezzo ai miei quaderni di appunti, ai libri che ho scritto, io sto bene, come fossi un bambino nel grembo materno. Poi i miei riconoscimenti a premi letterari (solo di alcuni ho potuto appendere l’attestato) rappresentano per me uno stimolo visivo quotidiano a continuare a scrivere. Ora però, rispetto a qualche anno fa, nei quali ero proprio agli inizi della mia passione e desideravo misurare le mie capacità, non amo più partecipare a contest letterari e non perché abbia la presunzione di essere “matura” ma perché preferisco dosare la mia produzione e sottoporla solo se veramente convinta.
Nessuno può spostare o togliere qualcosa da questo mio spazio di studio, perché se lo facesse sarebbe un po’ come se profanasse la mia immagine.
E non vi è scrivania miglior al mondo sulla quale lavorare.