Nero pesto – versione free

Nero pesto - versione free

Roma, 1979. Sono gli anni in cui eversione nera e terrorismo rosso insanguinano la Capitale aggiungendosi agli attacchi diretti allo Stato culminati nel rapimento e uccisione di Aldo Moro.

Omicidi, sequestri, rapine, violenze hanno spesso connotazione ideologica e così, quando un portinaio di 60 anni iscritto al MSI, Alfredo Mancini, viene trovato morto, orrendamente mutilato, il commissario capo della Squadra Mobile Umberto Soccodato si indirizza senza esitare sulla pista politica, benché le caratteristiche del delitto lascino ipotizzare un movente passionale forse omosessuale.

Qualche giorno dopo, nello stesso stabile, avviene un secondo omicidio. A parte il teatro dei delitti e le simpatie destrorse delle vittime, non parrebbe esserci un comune denominatore tra i due casi.

Ma è davvero così? Soccodato e i suoi collaboratori si muovono non senza grossi rischi e affanni nel sottobosco del terrorismo neofascista che per le sue aderenze con gli ambienti istituzionali e con la grande criminalità capitolina si rivela un nemico quanto e forse più insidioso delle temibili e meglio organizzate formazioni eversive di sinistra.

Il romanzo completo è su tutti i webstore.
Ecco alcuni link diretti: Amazon, Kobo, StreetLib… ma lo trovate ovunque, anche in cartaceo.

Buona lettura!

Nero pesto – versione free epub
Nero pesto – versione free mobi

Come leggere gli ebook

Se non avete un software apposito che decodifica il formato dell’ebook in vostro possesso, non riuscirete mai ad aprirlo e leggerlo.

Quindi basta fornirsi di un lettore apposito, una applicazione o un software e tutto si risolve.

Tecniche per spy story

Tecniche per spy story… poi si può aggiungere il talento!

Cari Lettori e Autori,
eccoci di nuovo all’appuntamento settimanale con i video, per chi ha la pazienza e la voglia di seguirli, e con qualche notizia editoriale.
Questa settimana parliamo di spy story e, come sempre, di lettura e scrittura consapevoli: è il sessantesimo video della serie! Ma si impara a leggere e a scrivere soltanto facendolo, o almeno si imparano le tecniche, il talento è un qualcosa di più che, se c’è, può fare molto. Ma, senza la tecnica, il talento non basta.
Nel video parliamo di una spy story molto famosa, Il Codice Rebecca di Ken Follett, ma vorrei segnalarvi tre nostri ebook in promozione, la cui lettura, vi assicuro, sarà molto godibile, anche se i nomi degli autori sono meno conosciuti (per ora):

Emanuele Gagliardi, Nero pesto (Offerta Lampo Kindle e promo su tutti gli store soltanto il 21 gennaio). Roma, 1979. Sono gli anni in cui eversione nera e terrorismo rosso insanguinano la Capitale aggiungendosi agli attacchi diretti allo Stato culminati nel rapimento e uccisione di Aldo Moro. Omicidi, sequestri, rapine, violenze hanno spesso connotazione ideologica e così, quando un portinaio di 60 anni iscritto al MSI, Alfredo Mancini, viene trovato morto, orrendamente mutilato, il commissario capo della Squadra Mobile Umberto Soccodato si indirizza senza esitare sulla pista politica, benché le caratteristiche del delitto lascino ipotizzare un movente passionale forse omosessuale. Qualche giorno dopo, nello stesso stabile, avviene un secondo omicidio. A parte il teatro dei delitti e le simpatie destrorse delle vittime, non parrebbe esserci un comune denominatore tra i due casi. Ma è davvero così? Soccodato e i suoi collaboratori si muovono non senza grossi rischi e affanni nel sottobosco del terrorismo neofascista che per le sue aderenze con gli ambienti istituzionali e con la grande criminalità capitolina si rivela un nemico quanto e forse più insidioso delle temibili e meglio organizzate formazioni eversive di sinistra.

Alessandro Cirillo e Giancarlo Ibba, Angelus di sangue: (promozione fino alla fine del mese su tutti gli store) Il Palazzo Apostolico in Vaticano è certamente uno dei luoghi più monitorati al mondo, ma è davvero impenetrabile ad un attacco terroristico? Dalle penne di Alessandro Cirillo e di Giancarlo Ibba è nato un romanzo d’azione dai ritmi serrati e convulsi, denso di colpi di scena, in cui si misurano due grandi protagonisti: il terrorista afgano Fawaz, intelligente e crudele, ma con fortissime motivazioni all’azione e all’odio, e Bruno Majo, un diacono che sta per essere ordinato sacerdote, ma che ha un passato da militare addestrato e un terribile segreto da custodire.


Alessandro Cirillo, Schiavi della vendetta
(promozione fino alla fine del mese su tutti gli store): Durante un’operazione militare in Somalia, il sergente Loiacono stupra una giovane donna con la complicità di alcuni commilitoni, mentre Samuel Pagano, uno dei soldati al comando di Loiacono, pur volendolo, non trova coraggio sufficiente per contrastare il gesto scellerato del suo superiore e dei suoi compagni.
Vent’anni più tardi, le vite dei protagonisti di quel turpe episodio hanno preso strade diverse: Pagano, ad esempio, si è laureato ed è diventato un importante uomo d’affari e un buon padre di famiglia; Loiacono, sempre scapolo alla ricerca di dubbie avventure con donne conosciute occasionalmente o prostitute, ha fatto carriera in politica ed è addirittura indicato come futuro presidente del Consiglio. Eppure, qualcuno non ha dimenticato, vorrà pareggiare i conti e lavare col sangue l’oltraggio subito nel passato dalla giovane somala e tenterà di farlo mettendo in campo tutta la sua rabbiosa determinazione e il suo odio cresciuto nel tempo.
Schiavi della vendetta è un romanzo denso d’azione, dal ritmo incalzante, pagina dopo pagina.

Questi libri sono anche in formato cartaceo e, se li ordinate dal sito EEE, senza spese di spedizione.

Buona lettura!

Piera Rossotti Pogliano

Emanuele Gagliardi e il Gioco di Libri – La pavoncella

gioco-di-libriEmanuele Gagliardi e il Gioco di Libri – La pavoncella

Talvolta è capitato di passare qualche ora in buona compagnia con gli amici, cercando di indovinare quale fosse il soggetto estratto e ponendo domande del tipo: “Se fosse una città, quale sarebbe?”

Ebbene, abbiamo chiesto ai nostri autori di abbinare il titolo del loro libro a una città, un personaggio, un piatto tipico e una canzone. Ed ecco uno dei risultati.

La pavoncella

Sinossi

 la pavoncella Nella notte tra il 1° e il 2 novembre 1975 muore Pier Paolo Pasolini. Morte violenta, squallida… “pasoliniana” a tutti gli effetti. Pino Pelosi, il “ragazzo di vita” che lo ha massacrato a legnate e gli ha rubato l’auto con cui lo ha investito già esanime, catturato poco dopo, confessa. Benché vi siano incongruenze, parecchie incongruenze, l’idea dell’assassinio maturato nell’ambiente della prostituzione omosessuale soddisfa i media e l’opinione pubblica. Ma fra gli intellettuali, come nelle forze dell’ordine, molti non sono convinti. Circola un’inquietante ipotesi che collegherebbe la fine di Pasolini alle “lotte di potere” all’interno del settore petrolchimico, tra ENI e Montedison, tra Enrico Mattei (morto nel ’62 in circostanze non meno dubbie) ed il suo vice Eugenio Cefis. Pasolini, infatti, si era interessato al ruolo di Cefis nella storia e nella politica italiana facendone uno dei personaggi chiave del misterioso romanzo-inchiesta a cui stava lavorando prima della morte. Così, quando in seguito, a distanza di una settimana l’uno dall’altro, vengono trovati i cadaveri seminudi di due alti dirigenti dell’ENI e spuntano le copie ciclostilate degli appunti di Pasolini con i nomi di maggiorenti della DC e dell’ENI legati alle vicende dello stragismo italiano, un brivido scuote parecchie schiene nei palazzi del potere. Oltre alla pista politica, però, altre sono possibili, e recano l’impronta di due donne: Santina Martino, ammaliante pittrice e ballerina di danze orientali che usa la sua avvenenza per irretire e spillar soldi a facoltosi manager e Luana Dabrowska, moglie del Prefetto di Roma, dirigente all’ENI come i due morti, algida carrierista; una donna dal passato oscuro le cui origini si perdono nella tragedia della repressione nazista nel ghetto di Varsavia. Due sirene… che renderanno a Soccodato molto difficile dipanare l’intricata matassa.

Se “La pavoncella” fosse

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Una città: Venezia

Incanto di luci cristalline e angoscia di ombre, brulichio di vita e brividi di fantasmi, afa opprimente in estati sovraesposte e gelidi notturni invernali che si rincorrono e si succedono in questo salotto per dame raffinate dove la laguna si insinua regalando panorami pittorici o anfratti olenti. Languore e speranza, amore e morte, emozioni pure e sentimenti malati: la Venezia di Giuseppe Berto (La cosa buffa), di Thomas Mann (Der Tod in Venedig) si attaglia ai personaggi de La pavoncella che mai sono ciò che sembrano o vogliono sembrare, che celano, alcuni più di altri ma in definitiva tutti, recessi oscuri dietro apparenze di rispettabilità. Venezia che seduce, Venezia che uccide, Venezia paradiso, Venezia fogna, Venezia sempre in maschera per vivere, per sopravvivere… come i protagonisti de La pavoncella la cui doppiezza si trasforma a volte in farsa e più spesso in tragedia.

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Un piatto: Pennette al salmone e vodka

Icona gastronomica degli Anni Settanta, decennio sempre alla ricerca di sapori esotici, oltre al gusto le pennette salmone e vodka hanno il vantaggio di tempi di preparazione rapidissimi che le ha rese il piatto eletto nelle feste tra giovani single, neofiti o occasionali dei fornelli. I fatti narrati ne La pavoncella accadono nel tardo autunno 1975: tanto basterebbe a insaporirli con questo gustoso primo piatto, ma gli ingredienti stessi (il raffinato salmone, la forestiera vodka, la seducente panna…) ne fanno una pietanza particolarmente vicina ai tratti di alcuni personaggi del romanzo: la giovane avvenente ballerina di danza del ventre che si esibisce al Folk Studio, la gelida manager carrierista di origini polacche frequentatrice di salotti bene e festini…

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Un personaggio: Pier Paolo Pasolini

Scelta obbligata. Non tanto per il ruolo che riveste nell’economia del mio romanzo (suoi appunti segreti, scoperti dopo la tragica fine all’idroscalo di Ostia il 2 novembre ’75, potrebbero spiegare la morte violenta di due alti dirigenti dell’ENI e non solo…) piuttosto perché con Pasolini scompare nel 1975 l’ultimo (forse unico) intellettuale di sinistra non contaminato dal radical-chic, dal progressismo di tendenza, dal cattocomunismo. Scambiato per un sacco di immondizia dalla persona che all’alba del giorno dei Morti avvista per prima il suo corpo straziato, sfigurato, schiacciato, Pasolini parlava da sinistra contro la sinistra, lanciava strali contro il consumismo e l’appiattimento veicolati dalla televisione, denunciava la destra neofascista mentre ammetteva che l’Italia rurale del ventennio era meglio dell’Italia del boom economico, non nascondeva la sua omosessualità mentre condannava l’aborto con più fermezza e volontà di tanti democristiani e di tanti uomini di chiesa troppo eccitati a correre appresso ai “segni dei tempi”! Pasolini non era un santo, i suoi istinti lo ottenebravano e lo spingevano verso abissi irriferibili ma ha sempre pagato in prima persona, fino all’ultimo, senza nascondersi. Dopo di lui il culto del benessere e dell’apparire ha contaminato la società a tutti i livelli partorendo a tutti i livelli statue, burattini, guitti, come certi ingessati personaggi del mio thriller che…

Una canzone: Testarda io (di Cristiano Malgioglio – Roberto Carlos)

Incisa da Iva Zanicchi nel 1974, Testarda io è la versione italiana di À distância, scritta e interpretata due anni prima dal brasiliano Roberto Carlos (vincitore di Sanremo ‘68 in coppia con Sergio Endrigo con il brano Canzone per te).
“Non so mai perché ti dico sempre sì, testarda io che ti sento più di così”… si rammarica una donna schiava di un amore asfittico, irreggimentato nelle convenzioni di uno status sociale ambito ma ormai solo patito, come una delle protagoniste de La pavoncella.
“La mia solitudine sei tu, la mia rabbia vera sei sempre tu…” grida in un moto di ribellione che si estingue presto nell’ammissione “l’unico mio appiglio sei ancora tu…”. Presa di coscienza di una routine divenuta insostenibile che nella canzone termina con un addio “Ora non mi chiedere perché
se a testa bassa vado via…”, mentre nel romanzo…

Dettagli del libro

Formato: Formato ebook
Dimensioni file: 327 KB
Lunghezza stampa: 149
Editore: EEE-book (20 marzo 2014)
Venduto da: Amazon – Kobo
Lingua: Italiano
ISBN: 978-88-6690-180-8

Emanuele Gagliardi al Premio Nazionale di Arti Letterarie

pizap-com14780929539841Emanuele Gagliardi al Premio Nazionale di Arti Letterarie

Sabato 29 ottobre, alle ore 16.00, presso la Galleria civica d’Arte Moderna (GAM), in via Magenta 31, a Torino, si è svolta la premiazione dei vincitori del XIII Premio Nazionale di Arti Letterarie Arte Città Amica, al quale il nostro Emanuele Gagliardi ha partecipato con il romanzo La pavoncella.

Pubblicato da EEE nel marzo del 2014, La pavoncella è un ever green, uno di quei libri che non subiscono le influenze della moda ma che raccontano, attraverso la parola scritta, un’epoca per molti indimenticabile. La motivazione, espressa dalla giuria, è stata la seguente:

Emanuele Gagliardi, autore dell’opera “La Pavoncella”, ha dato vita ad una metafora spettacolare sulle contraddizioni della società italiana usando uno dei suoi più grandi ed affascinanti misteri di tutti i tempi: la morte di Pier Paolo Pasolini. Già solo per questo meriterebbe un posto sul podio ma la qualità del testo aggiunge dell’altro. Consigli per gli acquisti (Maurizio Costanzo docet): cercate, acquistate e leggete questo libro. Ne varrà la pena.

Premiato con medaglia d’argento e diploma d’onore, per la sezione Romanzo edito, Emanuele Gagliardi, in compagnia della nostra Editora Piera Rossotti ha aggiunto questo ulteriore riconoscimento alla sua carriera di scrittore. Il suo nuovo libro, che vi ricordiamo essere intitolato Nero Pesto, è già disponibile in tutti gli store online.

Link per La pavoncella: EEEAmazonKobo

Link per Nero pesto: EEEAmazon

Emanuele Gagliardi e la sua esperienza

Vi voglio proporre alcune testimonianze in cui vi viene raccontata l’esperienza con EEE vissuta da noi autori. Bella forza, direte voi, saranno tutte positive. Beh, per certi versi sì e non lo diciamo per incensarci o per farvi vedere quanto siamo belli e bravi, vorremmo solo che le voci dei nostri autori potessero giungere al vostro cuore, per capire quanto loro tengano al lavoro che hanno svolto e quanto noi, come CE, siamo orgogliosi di tutto quello che fanno. #EEE #autoriEEE

logo esperienza

Emanuele Gagliardi e la sua esperienza con EEE

Al giorno d’oggi l’editoria è succube, come un po’ tutto a pensarci bene, della dittatura del mercato che raramente conduce all’affermazione della qualità. Di libri ce ne sono tanti, addirittura troppi, e ormai si vendono anche al supermercato! Così inorridisci davanti agli scaffali delle novità perché insieme con Umberto Eco trovi… non faccio nomi perché non è corretto, ma quanto a “spessore” non si va oltre tronisti, veline, tuttologi, e tutti quei sottoprodotti dell’intelletto inventati dai talk e talent-show. Ritengo che l’E-book abbia una funzione positiva nell’avvicinare alla scrittura e alla lettura, specie i più giovani. Certo, mi auguro che non soppianti il libro cartaceo, e auspico che lo affianchi rendendo più agevole ed economicamente abbordabile la diffusione e la fruizione della letteratura.

Intervista a Emanuele Gagliardi autore de La pavoncellaMutuo queste convinzioni anche dall’esperienza personale con Edizioni Esordienti E-book, con cui ho pubblicato nel 2014 il thriller La pavoncella. Un Editore fresco, decisamente al passo con i tempi, dinamico e amichevole con cui mai è venuta meno, dopo la pubblicazione del libro, la comunicazione relativa alla diffusione e alla promozione. I suggerimenti e gli accorgimenti per mirare la propaganda della propria opera si sono rivelati nel tempo assolutamente preziosi tant’è che, posso dirlo con orgoglio, per due volte La pavoncella è schizzato nella Top-10 delle vendite di Amazon!

Passando poi alle motivazioni della mia scrittura: parto dalla constatazione che il vintage è ormai di moda. Proliferano i mercatini dell’usato e del riciclo, tanti musicisti e musicofili sono tornati ai dischi di vinile, spopolano i festival e le manifestazioni basate sul revival! Sotto questo aspetto mi considero, spero solo di non esser giudicato immodesto, un precursore: prediligo da sempre abbigliamento Anni ‘60 e ’70 e lo indosso semplicemente perché… mi ci sento meglio! Ascolto esclusivamente musica di quegli anni, fotografo con apparecchi a pellicola e, per arrivare alla scrittura, redigo le prime stesure dei miei romanzi con una Olivetti M40 del 1941! E le storie dei miei romanzi sono tutte ambientate in quegli anni. Perché? Perché scrivere costituisce per me un’uscita di sicurezza, virtuale ma efficace, da una società e da un mondo moderno frettoloso, superficiale, edonistico, egoista che non mi piace. Gli anni Settanta sono stati gli anni della mia infanzia e prima gioventù, epoca individualmente indimenticabile per l’irripetibile connubio tra l’effervescenza della giovane vita e la tranquillità amniotica entro cui essa si muoveva. Irripetibile, appunto, se non con la fantasia che traduco nei miei libri.

 

Gli effetti di Amazon

Gli effetti di Amazon.

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Gli effetti di Amazon si fanno vedere e diventano così evidenti da lasciare ben sperare. La Pavoncella di Emanuele Gagliardi ha scalato la classifica del genere giallo e thriller arrivando fino al primo posto. L’offerta resterà disponibile per tutto il mese di luglio, quindi approfittatene.

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Ma sapete che cos’è una pavoncella?

La pavoncella è un uccello con un ciuffo di penne sul capo, che Linneo chiamò Vanellus Vanellus… ma non c’entra con questo romanzo. La pavoncella di cui si parla è il nome dato a un elemento di fondamentale importanza nel poliziesco che Amazon ha inserito nelle sue offerte del giorno a prezzo scontato. E’ un bel romanzo, ben costruito e ben scritto, vincitore del nostro Concorso sul giallo e primo assoluto agli Holmes Awards 2015, l’autore è Emanuele Gagliardi.

La trama:

la pavoncellaNella notte tra il 1° e il 2 novembre 1975 muore Pier Paolo Pasolini. Morte violenta, squallida… “pasoliniana” a tutti gli effetti. Pino Pelosi, il “ragazzo di vita” che lo ha massacrato a legnate e gli ha rubato l’auto con cui lo ha investito già esanime, catturato poco dopo, confessa. Benché vi siano incongruenze, parecchie incongruenze, l’idea dell’assassinio maturato nell’ambiente della prostituzione omosessuale soddisfa i media e l’opinione pubblica. Ma fra gli intellettuali, come nelle forze dell’ordine, molti non sono convinti. Circola un’inquietante ipotesi che collegherebbe la fine di Pasolini alle “lotte di potere” all’interno del settore petrolchimico, tra ENI e Montedison, tra Enrico Mattei (morto nel ’62 in circostanze non meno dubbie) ed il suo vice Eugenio Cefis. Pasolini, infatti, si era interessato al ruolo di Cefis nella storia e nella politica italiana facendone uno dei personaggi chiave del misterioso romanzo-inchiesta a cui stava lavorando prima della morte. Così, quando in seguito, a distanza di una settimana l’uno dall’altro, vengono trovati i cadaveri seminudi di due alti dirigenti dell’ENI e spuntano le copie ciclostilate degli appunti di Pasolini con i nomi di maggiorenti della DC e dell’ENI legati alle vicende dello stragismo italiano, un brivido scuote parecchie schiene nei palazzi del potere. Oltre alla pista politica, però, altre sono possibili, e recano l’impronta di due donne: Santina Martino, ammaliante pittrice e ballerina di danze orientali che usa la sua avvenenza per irretire e spillar soldi a facoltosi manager e Luana Dabrowska, moglie del Prefetto di Roma, dirigente all’ENI come i due morti, algida carrierista; una donna dal passato oscuro le cui origini si perdono nella tragedia della repressione nazista nel ghetto di Varsavia. Due sirene… che renderanno a Soccodato molto difficile dipanare l’intricata matassa.

Tenete d’occhio questi titoli

Questi titoli saranno sponsorizzati direttamente da Amazon, teneteli d’occhio!

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La pavoncella di Emanuele Gagliardi

Nella notte tra il 1° e il 2 novembre 1975 muore Pier Paolo Pasolini. Morte violenta, squallida… “pasoliniana” a tutti gli effetti. Pino Pelosi, il “ragazzo di vita” che lo ha massacrato a legnate e gli ha rubato l’auto con cui lo ha investito già esanime, catturato poco dopo, confessa. la pavoncellaBenché vi siano incongruenze, parecchie incongruenze, l’idea dell’assassinio maturato nell’ambiente della prostituzione omosessuale soddisfa i media e l’opinione pubblica. Ma fra gli intellettuali, come nelle forze dell’ordine, molti non sono convinti. Circola un’inquietante ipotesi che collegherebbe la fine di Pasolini alle “lotte di potere” all’interno del settore petrolchimico, tra ENI e Montedison, tra Enrico Mattei (morto nel ’62 in circostanze non meno dubbie) ed il suo vice Eugenio Cefis. Pasolini, infatti, si era interessato al ruolo di Cefis nella storia e nella politica italiana facendone uno dei personaggi chiave del misterioso romanzo-inchiesta a cui stava lavorando prima della morte. Così, quando in seguito, a distanza di una settimana l’uno dall’altro, vengono trovati i cadaveri seminudi di due alti dirigenti dell’ENI e spuntano le copie ciclostilate degli appunti di Pasolini con i nomi di maggiorenti della DC e dell’ENI legati alle vicende dello stragismo italiano, un brivido scuote parecchie schiene nei palazzi del potere. Oltre alla pista politica, però, altre sono possibili, e recano l’impronta di due donne: Santina Martino, ammaliante pittrice e ballerina di danze orientali che usa la sua avvenenza per irretire e spillar soldi a facoltosi manager e Luana Dabrowska, moglie del Prefetto di Roma, dirigente all’ENI come i due morti, algida carrierista; una donna dal passato oscuro le cui origini si perdono nella tragedia della repressione nazista nel ghetto di Varsavia. Due sirene… che renderanno a Soccodato molto difficile dipanare l’intricata matassa.

Il piede sopra il cuore di Mario Nejrotti

il piede sopra il cuoreSicilia, 1943: mentre gli Alleati sbarcano in Sicilia, la mafia si prepara ad essere protagonista dei nuovi scenari politici del dopoguerra collaborando con gli americani e cercando di insediare i suoi uomini ai posti di potere, mentre cerca di trarre ancora tutti i guadagni possibili dalla borsa nera e dalle connivenze con il fascismo, che ormai sferra gli ultimi colpi di coda. Le persone integre, quelle che rifiutano la collusione, vengono eliminate senza pietà: è il caso del professor Di Salvo, che muore in un attentato in cui è sterminata anche la sua famiglia. Per un caso fortuito, si salverà soltanto il piccolo Santino, che resta solo al mondo. Ma un personaggio molto singolare entrerà in gioco per prendersi cura di lui. Questo romanzo, dove è protagonista la “piccola storia” quotidiana delle persone, che scorre a fianco della Grande Storia, conduce anche a una riflessione più intima e profonda sul significato della libertà, della responsabilità, della giustizia, della comprensione e, in definitiva, della difficoltà e della grandezza di essere uomini.

Il Longobardo – Terra di conquista di Andrea Ravel

Anno Domini 773. Carlo Magno valica le Alpi alla testa di un imponente esercito e in poche settimane cancella il regno longobardo dalle carte geografiche.
Il LongobardoDopo duecento anni di pace l’Italia si trasforma nuovamente in un campo di battaglia dove ognuno deve scegliere da che parte schierarsi. Un dilemma che angoscia anche Claudio, giovanissimo discendente dell’antica e potente famiglia dei Ravello. La sua decisione è resa ancora più difficile dall’improvvisa morte del padre e dalla cospirazione, ordita dai suoi nemici, per ucciderlo e impadronirsi di tutti i beni della famiglia.
Mentre il rombo della cavalleria franca risuona nella pianura devastata dalla guerra, Claudio, aiutato dal fedele amico Mistico e da un pugno di coraggiosi, ingaggia una disperata lotta contro avversari astuti e spietati, compiendo il percorso di maturazione che lo trasformerà in un uomo.
Terra di Conquista è un romanzo dal taglio cinematografico e ricco di dialoghi, nel quale la storia è filtrata attraverso gli occhi del protagonista, che racconta in prima persona. Il risultato è un affresco straordinariamente accurato di un’epoca violenta e remota in cui la cultura di Roma, nonostante l’imporsi della barbarie, non è del tutto spenta, ma sopravvive oltre che nell’orgoglio di Claudio, anche nella forza unificante della lingua latina e della religione cristiana.
Teatro di questa avventura sono la città di Torino, allora sede di un importante ducato, i contrafforti delle Alpi e le paludi e i boschi che all’epoca occupavano gran parte della valle del Po.

C’era una volta in Sardegna di Giancarlo Ibba

Qualcuno ha scritto: se il terrore potesse avere una voce, parlerebbe sardo. Ibba_EEEEbbene, C’era una volta in Sardegna risuona di accenti che trasportano il lettore all’interno dell’isola, direttamente nelle atmosfere sconcertanti che il libro propone. Cosa accade a Solus? E che significato ha la lettera che viene recapitata al protagonista, costringendolo a tornare al paese natio? Ogni episodio crea quel perfetto tassello che, come un puzzle, ricompone la storia, offrendo un quadro che nessuno avrebbe potuto immaginare, se non le vittime e i carnefici. Eppure, nemmeno le vittime, o gli stessi carnefici, avrebbero potuto organizzare una tragedia di così ampia portata. Solus non è quello che sembra e i suoi abitanti nascondono segreti che sarebbe meglio non scoprire. Il vero volto dell’orrore ha spesso connotazioni familiari, fattezze che potremmo riconoscere in chiunque. I morti parlano, la loro voce risuona fra le fronde degli eucalipti, strisciando fra l’erba, oppure intorno ai megaliti di Perdas Fittas. Il destino è sempre in agguato e sceglie le proprie prede con una cura quasi maniacale. E nessuno può considerarsi veramente al sicuro. Giancarlo Ibba tratteggia la storia con quelle pennellate noir che appartengono ai veri maestri dell’horror e lo fa con una tale naturalezza da costringere il lettore a vivere la trama. Solus diventerà anche la vostra dimora… e anche voi sarete catapultati nel profondo Sulcis, arrivando a dire:
“C’è qualcosa che non va, qui”.

Primo premio assoluto HOLMES AWARDS

La Pavoncella: Primo premio assoluto all’HOLMES AWARDS 2015

holmes award

La selezione a cui sottoponiamo i manoscritti che pubblichiamo premia gli autori (e la casa editrice).

Il romanzo è disponibile in e-book su Amazon, Kobo e tutti i webstore; in cartaceo su Amazon e sul sito EEE.

La pavoncella, di Emanuele Gagliardi, pubblicato da Edizioni Esordienti E-book è il vincitore assoluto del premio Holmes Awards 2015 (Napoli, 8 febbraio 2015), con la seguente motivazione:

Emanuele Gagliardi è un giornalista, oltre che scrittore. Le sue dinamiche grammaticali, fin dalle prime righe e fin dal primo capitolo, rivelano la padronanza sulle scene di attualità in veste giornalistica.
Un libro basato sull’assassinio di Pier Paolo Pasolini, ricco di fantasia, che non si discosta mai dalla realtà, dal fatto di cronaca che si vuole esaltare. Un libro degno di nota di un Autore di grande personalità, capace di mantenersi nelle righe anche quando in quelle righe ci si sta molto stretti. Il dottor Emanuele Gagliardi ci riesce, e lo fa da grande scrittore sulle orme del giornalista che rappresenta nel mondo reale.
Tante le metafore in questo libro, colpi di scena in scene apparentemente scontate, chiare. Ma di chiaro nel reale non c’è nulla, o quasi. Una realtà che sfugge, densa di misteri, e che attraversa superbamente un fatto di cronaca ancora avvolto nel mistero: il delitto Pasolini.
Il libro si apre direttamente sulla scena di un amplesso tra una donna e un dirigente ENI. La scena descritta molto minuziosamente, mai scivolando nel volgare, mostra sin dalle prime pagine un omicidio instaurato ad arte durante il momento di debolezza più estremo per un uomo: il sesso. Una donna e un uomo: non sempre il male sta nel male, spesso è proprio nel bene che lo ritroviamo, o in quello che riteniamo tale. Dopo pochi minuti l’uomo è morto. Sappiamo chi è l’assassino: una donna, la sua amante. Forse le cose sono sempre da rivedere.
Una rocambolesca investigazione da parte del commissario Umberto Soccodato arriverà ad un finale ricco di colpi di scena degno di un bestseller. È quando la realtà si presenta troppo chiara che bisogna indagare. Ma una realtà che si presenta troppo chiara può essere indagata solo quando si son fatti i conti con il quotidiano, con realtà sconcertanti, e soltanto se si hanno le capacità mentali di saper distinguere quello che vediamo da ciò che veramente è o potrebbe essere, attraverso l’analisi razionale che va contro ogni credenza e radicazione di principi e modelli tipici di vita, quella che chiamiamo vita ma altro non è che una serie di successioni illogiche cui prendiamo atto quando già le viviamo e, spesso, anche molto tempo dopo.
Questo ci insegna il libro di Emanuele Gagliardi e di questo dobbiamo fare patrimonio, come morale.