Che fine ha fatto Ettore Majorana?

La bomba di Majorana

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La fine del grande scienziato che lavorò con Enrico Fermi e “i ragazzi di via Panisperna” alle prime ricerche sull’atomo torna di attualità. Misteriosamente scomparso nel 1938, secondo la Procura di Roma era vivo e vegeto in Venezuela dal 1955 al 1959. Ma chi era Majorana? E che cosa sappiamo della sua scomparsa?

Questi sono gli interrogativi proposti da Focus in un articolo di Matteo Liberti. Tuttavia, non solo lui ha trattato l’argomento. Nino Raffa ne ha scritto un libro (La bomba di Majorana), in cui ripercorre idealmente le vicissitudini del giovane fisico mischiandole a una storia ben struttura, dal sapore odierno, in cui nulla è così come sembra. Dunque il mistero nel mistero, un concatenarsi di situazioni che portano la realtà a mischiarsi alla fantasia e in cui la trama narrativa perde l’invenzione per divenire concreta e attuale.

Dove sta la verità? In che modo la scomparsa di Majorana potrebbe influire su degli avvenimenti odierni? Come avrebbero potuto le sue intuizioni influenzare la vita di persone che, oggi, non potrebbero essere venute a contatto con lui. La vicenda reale assume i toni di un vero e proprio giallo, il libro di Raffa ne ricalca le orme, offrendo al lettore altri spunti di riflessione e un altro punto di vista.

la bomba di MajoranaLa trama:

Cosa successe a Ettore Majorana nel 1938? Morì veramente o sparì portando con sé pericolosi segreti? Con una possibile risposta a queste domande, Nino Raffa dà inizio a un’intrigante spy-story, ricca di avventura e colpi di scena.
Importanti scoperte nel campo della fisica rischiano di trascinare nel baratro l’intera umanità. Per evitare questo, Ettore Majorana fa perdere le proprie tracce portando con sé il taccuino nero di Riemann: una risposta a molte domande ancora irrisolte e un pericoloso strumento in mani sbagliate. Nonostante questa precauzione scoppia la Seconda Guerra Mondiale e gli americani realizzano l’arma più temuta: la bomba atomica.
Passano gli anni e ormai tutto sembra dimenticato, fino a quando Enrico Saccheri, uno sfortunato professore, si ritrova tra le mani il famoso taccuino. Il maldestro matematico informa della scoperta le persone sbagliate e dopo qualche tempo viene trovato morto ai piedi del campanile del collegio di Noto. Toccherà a Marco Neri, giovane matematico sciupafemmine di Taormina, con il quale Saccheri si teneva in contatto, risolvere il mistero.
Da questo momento in poi, la vita del bel professore non avrà pace. Tampinato da due pericolose pupattole mandate dalla mafia russa e minacciato, insieme alla nipote di Saccheri, da un agente dei servizi segreti; si ritroverà coinvolto in inseguimenti, sparatorie e in una spericolata caccia al tesoro.
Se la mafia russa trovasse il taccuino, nonché i preziosi appunti di Majorana, le conseguenze sarebbero terribili. Per non parlare del fatto che se il vincitore dovesse essere Porfirio, l’agente segreto, nessuna garanzia proteggerebbe il nostro eroe.
Storia e immaginazione si mescolano per creare un racconto coinvolgente, scritto con uno stile fresco e vivace che non appesantisce una trama ricca di avvenimenti. Il lettore sarà portato a guardare la fisica con occhi nuovi: non più come una noiosa materia insegnata sui banchi di scuola, ma come portatrice di scoperte sensazionali quanto temibili, a seconda di chi le utilizzi.
Tema del libro è l’amore per i numeri e la matematica, di cui tre personaggi sono i degni rappresentanti: Majorana, Saccheri e Marco Neri. Tutti e tre rischiano la vita in nome della fisica e per le fantastiche opportunità a cui essa può portare. Il desiderio di fama e gloria li tenterà, ma non avrà la meglio…

Le immagini sono tratte dall’articolo apparso su Focus, il cui contenuto è visionabile QUI

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