Claudio Oliva e il Gioco di Libri

gioco-di-libriClaudio Oliva e il Gioco di Libri

Talvolta è capitato di passare qualche ora in buona compagnia con gli amici, cercando di indovinare quale fosse il soggetto estratto e ponendo domande del tipo: “Se fosse una città, quale sarebbe?”

Ebbene, abbiamo chiesto ai nostri autori di abbinare il titolo del loro libro a una città, un personaggio, un piatto tipico e una canzone. Ed ecco uno dei risultati.

Il sogno segreto di Zekharia Blum

Sinossi

 cover_blumEEE Zekharia Blum, nato nel 1930, di modestissime origini, riesce a costruire una discreta fortuna finanziaria, sempre operando con grande onestà e offrendo lavoro a persone bisognose. Intanto, si costruisce una famiglia e insegna ai suoi figli la serietà nel lavoro, l’altruismo e la generosità. Quando nasce il nipotino Mykhael, però, Zekharia muore d’infarto e il suo più grande desiderio, quello di trasmettere le sue conoscenze al nipotino, come suo nonno aveva fatto con lui, rimane inesaudito.
“Qualcuno”, però, non soltanto troverà il modo di esaudire Zek, che entrerà in modo molto singolare in contatto col nipote Mykhael ormai dodicenne, ma anche di portare aiuto a una coppia che soffre per la perdita di un figlio.
Questo romanzo, che piacerà ai ragazzi, ma di certo anche agli adulti, lascia ai lettori un insegnamento morale, insieme ad un messaggio di ottimismo e di speranza.

Se “Il sogno segreto di Zekharia Blum” fosse

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Una città: Avigliana

La versione italiana di “Il sogno segreto di Zekharia Blum” potrebbe, e dico potrebbe, essere ambientata qui. Perché gli israeliti in Europa non hanno potuto godere, nel periodo storico descritto nel romanzo, delle condizioni di vita dei loro connazionali che si erano stabiliti negli Stati Uniti d’America. Paludi e persone generose, al contrario, se ne trovano in quantità. Non cito una grande città: sono un esordiente e voglio portare alta nei miei palmi una bella cittadina conosciuta ma non troppo.

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Un piatto: Acciughe in salsa verde (ancjue al vert)

Vado sul sicuro. Pochi ingredienti che contribuiscono tutti, riuscendo poi comunque a distinguersi al palato. Acciughe sotto sale marinate come so io (e come mi ha insegnato mio padre e prima di lui il padre di mio padre. Grazie Papà e grazie Nonno), prezzemolo tritato, aglio, pan secco olio e peperoncino. Non si adopera il fuoco e neppure l’acqua, ma solo la pazienza e il tempo, ingredienti basilari che vengono stoltamente ignorati da coloro  che le preparano per la vendita nei supermercati. Terribile.

Zehkaria è accomunabile a questo piatto. Un libro in cui si evidenzia il corretto e paziente utilizzo del tempo, il nostro tempo o se preferite quello che ci è concesso. Un libro dai sapori forti ben delineati, decisi, amalgamati alla perfezione, pregno di grande semplicità utile a preparare un piatto che evoca amicizia e convivialità.

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Un personaggio: Adriano Olivetti

Nacque sulla collina di Monte Navale, nelle vicinanze di Ivrea l’11 aprile del 1901, da padre ebreo e madre valdese. Non ricevette alcuna educazione religiosa solo nella maturità, in vista del secondo matrimonio, si convertì al cattolicesimo. Si oppose al regime fascista con momenti di militanza attiva. Diresse per molti anni la ben nota azienda fondata dal padre e furono le sue capacità manageriali, che portarono la Olivetti ad essere la prima azienda del mondo nel settore dei prodotti per ufficio, unite ad un’instancabile sete di ricerca e di sperimentazione su come si potesse armonizzare lo sviluppo industriale con l’affermazione dei diritti umani e con la democrazia partecipativa, dentro e fuori la fabbrica. Nel 1957 la National Management Association di New York premiò l’attività di direzione d’azienda internazionale di Olivetti. Morì ad Aigle nel febbraio 1960.

Una canzone: Tubular bells

Fantasiosa, fantastica opera sempre attuale e da cui innumerevoli artisti hanno tratto ispirazione. Particolare annotazione merita l’utilizzo di strumenti non usuali nelle orchestre moderne, nella fattispecie le campane tubolari, unite a strumenti elettronici innovativi per l’epoca (1973 la prima uscita). L’artista Mike Oldfield ha miscelato suoni, melodie e gorgheggi di voce in modo mirabile e ancora oggi ci si sorprende ad ascoltare estatici le idee e l’energia che sono contenute nello scrigno di questa composizione. Idee ed energia che Zekharia possedeva, eccome! E che ha messo a frutto in modo mirabile rimanendo comunque nei ferrei limiti dell’onestà e della correttezza verso i suoi simili e il mondo che lo circondava.

Dettagli del libro

  • Formato: Formato ebook
  • Dimensioni file: 1052 KB
  • Lunghezza stampa: 111
  • Editore: EEE-book (30 marzo 2015)
  • Venduto da: Amazon – Kobo
  • Lingua: Italiano
  • ISBN: 978-88-6690-245-4

Andrea Leonelli e il Gioco dei Libri – Crepuscoli di luce

gioco-di-libriAndrea Leonelli e il Gioco dei Libri – Crepuscoli di luce

Talvolta è capitato di passare qualche ora in buona compagnia con gli amici, cercando di indovinare quale fosse il soggetto estratto e ponendo domande del tipo: “Se fosse una città, quale sarebbe?”

Ebbene, abbiamo chiesto ai nostri autori di abbinare il titolo del loro libro a una città, un personaggio, un piatto tipico e una canzone. Ed ecco uno dei risultati.

Crepuscoli di luce

Sinossi

Crepuscoli di luce Introduzione a “Crepuscoli di luce”

“Crepuscoli di luce” è la nuova silloge poetica di Andrea Leonelli, un passaggio attraverso il quale si ricongiunge un passato doloroso e catartico con un presente in cui, cadute le maschere, il poeta ritrova lentamente se stesso e la propria identità. L’espressione del linguaggio accentua lo stile tagliente e mai scontato, utilizzando parole in cui il significato viene stravolto a favore di una nuova intensità emotiva. E sono proprio le emozioni a creare la poesia stessa, trasformando la negatività in quella lirica che si eleva al di sopra degli animi, portando i versi verso un’eternità costituita da sprazzi di luce oltre la tenebra. “La notte non può durare per sempre” (cit) ed è da questo punto fondamentale che l’uomo ricomincia a vivere, cedendo all’esistere con la stessa voluttà con cui si potrebbe cedere a un’amante. Lo spirito si rinnova calpestando le schegge del proprio passato, mentre l’anima si avvia verso una guarigione cercata e voluta. “Crepuscoli di luce” offre ai lettori sia l’uomo che il poeta, sia la lirica che la realtà, senza compromessi né sotterfugi che potrebbero creare false illusioni. Questo è reale, questo è vivere. Al di là della concezione materiale dell’esistere quotidiano e delle false icone che l’ambiente propina. Messo a nudo, resta solo l’Essere, con i propri dubbi e le proprie speranze, un uomo che non accetta la sconfitta emotiva come un fattore prestabilito o come un retaggio dato dall’essere umano. Esiste, sempre e in ogni caso, l’alba che porta a nuova luce e a nuovi respiri. Così come esisterà sempre un crepuscolo nel quale rilassare le membra e trovare, all’interno del proprio intimo, la ragione di esistere.
Andrea Leonelli non delude mai e la sua lirica arriva a corteggiare direttamente l’anima. Tuttavia, diversamente dalle precedenti sillogi, “Crepuscoli di luce” apre le porte a una speranza inaspettata, senza mai rinunciare allo stile inusuale con cui il poeta ha sempre espresso i propri versi. Ed è da questa nuova combinazione che la poetica trae il massimo vantaggio, diventando emozione pura.

Se “Crepuscoli di luce” fosse

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Una città: Milano

Milano è una città italiana di 1 350 387 abitanti, centro dell’omonima città metropolitana e capoluogo della regione Lombardia, secondo comune italiano per numero di abitanti e, con i suoi quasi dieci milioni di abitanti, quarta area metropolitana più popolata d’Europa dopo Londra, Madrid e Parigi.
Fondata dagli Insubri all’inizio del VI secolo a.C., fu conquistata dai Romani nel 222 a.C. e denominata Mediolanum; accrebbe progressivamente la sua importanza fino a divenire capitale dell’Impero romano d’Occidente. Durante la sua storia assunse svariati ruoli, tra i quali capitale, nonché centro politico e culturale del Ducato di Milano durante il Rinascimento, capitale del Regno d’Italia durante il periodo napoleonico e capitale del Regno Lombardo-Veneto durante il periodo austriaco. In ambito culturale, Milano è dal XIX secolo il massimo centro italiano nell’editoria, sia libraria sia legata all’informazione, ed è ai vertici del circuito musicale mondiale grazie alla stagione lirica del Teatro alla Scala e alla sua lunga tradizione operistica.

Milano è parzialmente nelle mie origini, a tratti nel mio passato prossimo. Città che corre, attiva, un po’ caotica ma multiforme nel passare fra molte lingue e accenti o dialetti diversi; fra le diverse forme di architettura che compongono le costruzioni che le danno forma. Una città in cui si passa dallo splendore del centro per arrivare ai quartieri popolari, alcuni anche piuttosto pericolosi, dell’hinterland. Molte forme, molti colori, molti “dimensioni” diverse.

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Un piatto: Cagliata d’uovo

Ingredienti per un panetto di cagliata
4 uova
Alcol a 95 gradi
Procedura
Rompere le uova in un recipiente ampio, versarci sopra alcol etilico a 95 gradi in piccole quantità, mescolare fino ad ottenere la completa coagulazione dell’uovo.
Versare la cagliata in un colino piuttosto grande e lavare sotto un filo di acqua corrente mescolando per togliere l’alcol residuo. Versare la cagliata in uno strofinaccio e strizzare per eliminare l’acqua in eccesso.
A questo punto la nostra cagliata d’uovo dovrà essere usata come preparazione di base per piatti più articolati. Vi proponiamo alcuni esempi appetitosi.

ROTELLINE DI CAGLIATA
La cagliata a questo punto ha assunto una forma piuttosto solida e malleabile, quindi può essere stesa su un piano e tirata delicatamente con un mattarello. La sfoglia che si ottiene può essere farcita a piacimento (verdure e formaggi sono preferibili), arrotolata su se stessa e tagliata come un salame. Vi garantiamo che l’effetto è suggestivo!

Un’altro modo interessante di servire la nostra cagliata può essere quello di usarla come spuma per farcire le tartine. Vi spieghiamo come:
SPUMA VEGETARIANA PER TARTINE
Ingredienti
50 gr di cagliata
30 gr di mascarpone
30 gr di panna montata
30 gr di peperoni di colori diversi
Qualche goccia di limone
Sale e pepe
Pane ai semi di finocchio tostato
Procedura
Preparare la panna montata con il sale, pepe e succo di limone. Aggiungere la cagliata al mascarpone montando con un fustino. Quando il composto risulta omogeneo, introdurre la panna mescolando con un cucchiaio. Infine inglobare i peperoni tagliati finemente. Spalmare il composto ottenuto sul pane e guarnire a piacere.

fonte ricetta: Moebiusonline

Perché la cucina molecolare? Perché da sempre sono stato appassionato di chimica e fisica e la cucina molecolare sfrutta questi due aspetti nella preparazione delle pietanze. Perché è a suo modo innovativa e propone piatti inconsueti ma non meno gustosi di quelli tradizionali

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Un personaggio: Leonardo Da Vinci

Leonardo di ser Piero da Vinci (Anchiano, 15 aprile 1452 – Amboise, 2 maggio 1519) è stato un ingegnere, pittore e scienziato italiano.
Uomo d’ingegno e talento universale del Rinascimento, incarnò in pieno lo spirito della sua epoca, portandolo alle maggiori forme di espressione nei più disparati campi dell’arte e della conoscenza. Si occupò di architettura e scultura, fu disegnatore, trattatista, scenografo, anatomista, musicista, progettista e inventore. È considerato uno dei più grandi geni dell’umanità.

Però un punto di contatto fra Leoneardo da Vinci e ma, passante attraverso Faenza (città in cui attualmente vivo) c’è.
Un bel “mistero di cui vi anticipo uno stralcio e che potrete finire di leggere al seguente link: RennesLeChateau.it

FAENZA. Passa anche da Faenza il percorso di inquietanti misteri che portano a Rennes-le-Chateau in Francia, dove un’antica e dibattuta storia, tra realtà, leggenda e fantasia, risalente alle origini del cristianesimo, colloca i sacri resti di Gesù.
Della vicenda si è occupata, in più puntate, la trasmissione televisiva Voyager, ma senza essere ancora a conoscenza dell’enigmatica “Lapide di Faenza” e del rebus contenuto nientemeno che nella Pala Bertoni. La chiave di lettura è un antico codice, lo stesso di cui si serviva Leonardo Da Vinci. E se si utilizza lo stesso metodo, qualcosa di “sconvolgente” emerge anche dalla decifrazione di uno scritto in un particolare del prezioso dipinto.

Non voglio avvicinarmi al genio né paragonarmi a lui. Sarebbe un paragone molto scomodo. Ma mi affascina la sua abilità visionaria di progettare macchine e costruzioni così avanzate da essere considerate folli ai suoi tempi. E l’altra sua capacità di essere abile in molte branche del sapere: anatomia, meccanica, pittura, architettura. Nel mio libro, nel mio piccolo provo ad affacciarmi su argomenti diversi come lui balzava da un ramo all’altro dello scibile umano.

Metallica S&M Ecstasy of Gold & The Call of Ktulu

Musica di ampio respiro, che vaga in spazi aperti, ma senza testo: questo brano è solo strumentale. Le parole potrebbero semplicemente togliere significato piuttosto che aggiungerne

Dettagli del libro

Formato: Formato ebook
Dimensioni file: 328 KB
Lunghezza stampa: 87
Editore: EEE-book (9 dicembre 2014)
Venduto da: Amazon – Kobo
Lingua: Italiano
ISBN: 978-88-6690-229-4

Alberto Zella e Il Gioco di Libri

gioco-di-libriAlberto Zella e Il Gioco di Libri

Talvolta è capitato di passare qualche ora in buona compagnia con gli amici, cercando di indovinare quale fosse il soggetto estratto e ponendo domande del tipo: “Se fosse una città, quale sarebbe?”

Ebbene, abbiamo chiesto ai nostri autori di abbinare il titolo del loro libro a una città, un personaggio, un piatto tipico e una canzone. Ed ecco uno dei risultati.

Il paese dal cuore fumante

Sinossi

 zella L’innamoramento è qualcosa di esclusivamente positivo, o è una forza incontrollabile che qualche volta può provocare grossi disastri? Cambia l’innamoramento col cambiare dei secoli e dei luoghi, o resta un fenomeno immutabile?
“Il paese dal cuore fumante” racconta una storia d’innamoramento, che è qualcosa di diverso da una storia d’amore. Nel paese di Dragorma, in un’estate di tanti anni fa, un ragazzo di diciannove anni s’innamora di una coetanea. Sembra una storia come tante altre, quasi banale; ma la vita non è mai semplice come appare e una serie di avvenimenti imprevisti travolgeranno la vita del protagonista, Davide Dallaspina, dell’amata Cosetta e di quasi tutto il paese. A chi appartengono le enormi impronte che compaiono nottetempo nell’orto della vecchia casa? Cosciente e responsabile, leggermente introverso, leale ma non ingenuo, vitale e coraggioso: Davide è, a sua insaputa, una forza della natura. Il romanzo lo coglie nel momento fondamentale del passaggio dall’adolescenza all’età adulta. La sua giovinezza esplode incontenibile e lo porterà anche a commettere degli errori in buona fede. Ma vi è anche un altro passaggio fondamentale nel romanzo: quello del paese, Dragorma, che è ormai uscito dall’antica civiltà contadina, ma non è ancora entrato nell’era dei telefonini e dei computer che sorgerà qualche anno più avanti, e che per il paese significherà l’arrivo della vecchiaia.

Se “Il paese dal cuore fumante” fosse

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Una città: Dragorma

D’accordo, non è una città, ma solo un paese; e anche il suo nome è fittizio. Ma non ci sono “se fosse” per questa scelta, perché “Il paese dal cuore fumante” è Dragorma. Appartiene alla geografia dell’anima, mettetelo dove preferite: su una delle tante colline che sono il cuore e la storia dell’Italia (anche Roma fu fondata su sette colli). È il posto dove nascono le emozioni

 pane-e-salame

Un piatto: Pane e salame

Qualcosa di molto semplice e rustico. Sono cresciuto con le merende a pane e salame, e provo un senso di angoscia e tristezza, ai nostri giorni, a sentire demonizzare entrambi. Capisco che non bisogna abusare della carne rossa, capisco chi è allergico al glutine; ma sembra che oggi mangiare il pane, che ci ha nutrito per millenni e che ha costruito la civiltà, sia la causa di tutti i nostri mali.

Anna Rettberg Illustration http://annarettberg.blogspot.it/

Anna Rettberg Illustration
http://annarettberg.blogspot.it/

Un personaggio: Il giovane Holden

Davide, il protagonista di “Il paese dal cuore fumante”, è un giovane Holden con tre anni in più, e cresciuto in un ambiente rurale. Entrambi hanno lo stesso problema: la giovinezza, e venire a patti col mondo degli adulti senza perdere troppo di se stessi.

Una canzone: Bridge over troubled water

Simon e Garfunkel. È la canzone che Davide canta nel momento in cui sente che si sta innamorando. Dovrà attraversare il ponte traballante che porta dall’adolescenza all’età adulta. Ne seguiranno degli altri: la vita è un susseguirsi di ponti su acque turbolente.

Dettagli del libro

  • Formato: Formato ebook
  • Dimensioni file: 2223 KB
  • Lunghezza stampa: 251
  • Editore: EEE-book (26 ottobre 2015)
  • Venduto da: AmazonKobo
  • Lingua: Italiano
  • ISBN: 978-88-6690-273-7

Roberta Andres e Il Gioco di Libri

gioco-di-libriRoberta Andres e Il Gioco di Libri

Talvolta è capitato di passare qualche ora in buona compagnia con gli amici, cercando di indovinare quale fosse il soggetto estratto e ponendo domande del tipo: “Se fosse una città, quale sarebbe?”

Ebbene, abbiamo chiesto ai nostri autori di abbinare il titolo del loro libro a una città, un personaggio, un piatto tipico e una canzone. Ed ecco uno dei risultati.

Le foto di Tiffany

Sinossi

 Andres_EEE Tiffany è una bella trentenne, giornalista, che vive a Bologna. Un giorno riceve sul suo smartphone un inquietante messaggio, accompagnato da una sua foto, che la ritrae di spalle, nuda. Si tratta di lei, senza alcun dubbio, è riconoscibile da un tatuaggio, un’iris, alla base della schiena. Ma chi le ha scattato quella foto? Non sarà quello l’unico messaggio del genere e la ragazza, dapprima inquieta, poi sempre più curiosa di conoscere l’identità del misterioso stalker, si metterà a indagare per risalire all’autore di quelle foto che la fanno sembrare così bella, così sensuale…
Il ritmo di un thriller, il sorriso di un erotismo leggero.

Se “Le foto di Tiffany” fosse

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Una città: Bologna

Perché è la città in cui  è ambientata la storia ed è una città che amo molto, avendoci studiato ed essendo stata la cornice di un amore per me importante.

Per me  Bologna rappresenta gli anni della gioventù, quando tutto era ancora da costruire, gli anni della maturità per esserci tornata tante volte quando ero ormai molto più consapevole di me e di ciò che è importante.

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Un piatto: Tortellini al ragù

Ovviamente, perché è il piatto tipico della città di Bologna ma anche perché lo adoro!

Penso che rappresenti bene l’amore per la vita e per i suoi piaceri, così tipico della città e dei suoi abitanti.

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Un personaggio: Audrey Hepburn

Audrey Kathleen Ruston  nasce il 4 maggio 1929 a Bruxelles da famiglia agiata, frequenta la scuola di ballo. Negli anni della guerra deve a lungo soffrire la fame, e si dice che la sua struttura fisica, così snella e flessuosa, si sia   determinata quando la ragazza dovette cibarsi solo di povere cose. La prima persona che la nota è la scrittrice – allora ottantenne – Colette  , in vacanza a Montecarlo, che la vuole protagonista della sua commedia teatrale “Gigi”, tratta da un suo romanzo.  A ventidue anni, agli albori della carriera, ottiene un ruolo di principessa birichina nel film  “Vacanze romane”  che le porta anche un Oscar come miglior attrice protagonista. poi nel 1954 arriva  “Sabrina”   uno dei film più belli che oggi la storia del cinema ricordi, che la lancia nell’Olimpo delle star.  La bellezza eterea di Audrey Hepburn non è l’unico elemento che la consacra regina di Hollywood. Alle spalle vi è anche un’ indiscutibile bravura. Gira poi  “Colazione da Tiffany” e “My fair lady”.

Una canzone: La vie en rose

Nella versione cantata da Edith Piaf è perfettamente in linea con l’atmosfera del romanzo e con il suo spirito “rosa”.

Mi piace moltissimo la canzone e trovo la cantante un mito

Dettagli del libro

  • Formato: Formato ebook
  • Dimensioni file: 895 KB
  • Lunghezza stampa: 89
  • Editore: EEE-book (12 settembre 2015)
  • Venduto da: Amazon – Kobo
  • Lingua: Italiano
  • ISBN: 9788866902584

Stefano Pavesio e Il Gioco di Libri

gioco-di-libriStefano Pavesio e Il Gioco di Libri

Talvolta è capitato di passare qualche ora in buona compagnia con gli amici, cercando di indovinare quale fosse il soggetto estratto e ponendo domande del tipo: “Se fosse una città, quale sarebbe?”

Ebbene, abbiamo chiesto ai nostri autori di abbinare il titolo del loro libro a una città, un personaggio, un piatto tipico e una canzone. Ed ecco uno dei risultati.

Come foglie al vento

Sinossi

 Pavesio_EEE Cinque ragazzini, residenti in anonimi e sonnolenti paesini delle colline astigiane, vedranno le loro vite sfiorate da eventi sempre più funesti, fino a diventarne parte loro stessi, scoprendo, forse senza nemmeno accorgersene, che il male non può che generare altro male e che tutto quel che accade non sempre è dettato da una personale volontà, ma accade semplicemente perché deve accadere, perché, al di là delle scelte soggettive, ci sono delle forze che guidano gli avvenimenti secondo uno schema prestabilito di ampio respiro, che porterà le loro esistenze negli anni ‘80-‘90 a intrecciarsi con vicissitudini legate agli anni della seconda guerra mondiale e alle vite di persone solo all’apparenza completamente slegate dalle loro. Ogni azione, per quanto piccola o insignificante possa apparire, ne scatena altre, talora quasi impercettibili talora dirompenti.
Esiste un filo conduttore che regola il trascorrere di ogni vita, un filo che si srotola da una matassa che non conosce limiti spaziali e temporali, un filo sottile, quasi invisibile, ma incredibilmente resistente, indistruttibile, un filo che nel suo svolgersi avvolgerà intorno a sé differenti esistenze trascinandole inesorabilmente verso un unico punto di confluenza, pur lasciando loro l’illusione di poter disporre pienamente delle proprie decisioni, un filo che avvolgerà allo stesso modo gioia e dolore, vita e morte, violenza e amore, legandoli insieme indissolubilmente.
Un filo che, al di là dei mondi concreti e reali noti a tutti, lambirà sfere meno considerabili dalle menti più razionali, come quelle che sembrano donare una volontà malvagia a un borgo abbandonato e al bosco che lo circonda o come quelle che chiamano in gioco la presenza delle masche o che sembrano suggerire un gatto albino come un’occulta presenza latrice di sventura.
Non tutto quel che accade è comprensibile.
Non tutto quel che accade è accettabile.
Ma nulla, nulla accade per caso

Se “Come foglie al vento” fosse

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Una città: Una non basta

Se dovessi identificare il mio libro con una città allora sarei nei guai, perché non saprei nemmeno io quale scegliere. Più che una città il mio romanzo potrebbe essere un insieme di piccoli paesini rurali pigramente adagiati sulle colline del Monferrato. Per chi non ha mai avuto modo di osservare questi luoghi da vicino, sappiate che da queste parti la natura offre tutta la sua cruda e viva presenza, alternando angoli di struggente bellezza ad altri bui e cupi e inospitali. E così fanno i piccoli paesi che hanno colonizzato queste dolci e malinconiche colline. E così fanno i loro abitanti. L’oscurità fa parte della luce, da sempre, e viceversa. Questo dualismo, che caratterizza ogni forma di vita, traspare più chiaramente nei luoghi dove la presenza umana non è così preponderante, nei luoghi dove anche le piante e gli animali possono ancora dire la loro, nei luoghi dove le leggende e le fiabe sono ancora, in qualche modo, credibili

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Un piatto: Fritto misto alla piemontese

Qui non avrei dubbi: fritto misto alla piemontese. Pur non essendo io un amante di questa creazione culinaria, credo che si presti benissimo a nutrire il mio romanzo. E’ un tipico piatto piemontese, molto in voga nel Monferrato, che alterna cibi salati e dolci in una stessa improbabile soluzione, miscelando con secolare sapienza gusti molto differenti tra loro che però trovano un’insospettabile unione di sapore, dalla cotoletta al semolino, dalla mela fritta agli amaretti, dalle frattaglie ai funghi, dalle interiora al cavolfiore. Un microcosmo culinario che, una volta di più, mette in luce le diverse anime che si possono trovare in un microcosmo geografico.
Il tutto accompagnato da un buon barbera fermo e corposo.

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Un personaggio: Emmett Brown

Sarebbe Emmett Brown. Sì, proprio lui, il leggendario Doc di Ritorno al futuro, interpretato da un impeccabile Christopher Lloyd.
“Come foglie al vento” si articola in differenti epoche e quel che è successo in passato si ripercuote con forza dirompente sugli eventi attuali, pur sembrando questi avvenimenti all’apparenza completamente slegati. Il passato influenza inevitabilmente il presente, anche quando sembra non esserci nulla che li mette in diretta correlazione. Il buon Doc, da esperto viaggiatore nel tempo, sa fin troppo bene cosa possa comportare un’alterazione degli eventi passati e, a mio modesto avviso, in questo libro si sarebbe trovato a suo agio. Resta da capire se, consapevole di quanto accaduto oggi, avrebbe in qualche modo cercato di modificarlo in meglio facendo un salto all’indietro o se, forse più saggiamente, avrebbe assistito da semplice spettatore lasciando tutto com’era per non correre il rischio di complicare ulteriormente le cose. Ma questo potrebbe dircelo soltanto lui.

Una canzone: Un medley

“Come foglie al vento” è stato composto seguendo un’ispirazione del momento e ha preso vita man mano che veniva scritto. E, in non pochi casi, l’ispirazione è scaturita da un brano musicale.
Il libro ha una sua colonna sonora, più che altro rock, dove si affacciano echi di David Bowie, Pearl Jam, Guns’n’Roses e altre leggende di quel florido periodo. E questa è la parte più strong e graffiante. Poi c’è la parte classica, quella a cui almeno inizialmente si dedica una delle protagoniste della storia.
Ma, leggendo alcuni titoli dei capitoli e diversi passaggi, fa capolino un altro autore, uno dei più grandi cantautori della musica italiana, Fabrizio De Andrè.
Per chi è stato cresciuto a pane e Faber era impensabile non subire influenze. Poi nel tempo la mia dieta si è arricchita di molti artisti stranieri, ma come si dice, il primo amore non si scorda mai.
Tirando le somme, anche in questo caso sarebbe davvero arduo associare un singolo brano all’intera opera. Il romanzo è un amalgama di generi letterari, pertanto trovo giusto che sia anche un amalgama di generi musicali.

Dettagli del libro

  • Formato: Formato ebook
  • Dimensioni file: 1695 KB
  • Lunghezza stampa: 530
  • Editore: Edizioni Esordienti E-book (26 settembre 2016)
  • Venduto da: Amazon – Kobo
  • Lingua: Italiano
  • ISBN: 978-88-6690-322-2

Piera Rossotti Pogliano e Il Gioco di Libri

Piera Rossotti Pogliano e Il Gioco di Libri

Talvolta è capitato di passare qualche ora in buona compagnia con gli amici, cercando di indovinare quale fosse il soggetto estratto e ponendo domande del tipo: “Se fosse una città, quale sarebbe?”

Ebbene, abbiamo chiesto ai nostri autori di abbinare il titolo del loro libro a una città, un personaggio, un piatto tipico e una canzone. Ed ecco uno dei risultati.

Il diario intimo di Filippina de Sales, marchesa di Cavour

Sinossi

 il diario intimo di Filippina Il punto di partenza di Diario Intimo è stato la ricerca storica, ed in particolare la ricerca della risposta alla domanda: si può parlare di un Piemonte giacobino e napoleonico? In fondo, si tratta di un periodo talmente breve, soltanto un quindicennio, che forse è esagerato considerare tanto importante.
A mano a mano che approfondivo l’argomento, che mi perdevo tra ricerche d’archivio e contributi di studiosi di grande rilievo, mi rendevo conto che non sarei mai riuscita a trovare una risposta assoluta. L’unica possibilità era dare una risposta “parziale”, cioè guardare quel periodo attraverso gli occhi di un personaggio che me lo potesse far comprendere meglio.
Leggendo l’opera fondamentale che Rosario Romeo ha scritto su Cavour, e poi la corrispondenza degli anni giovanili dello statista, ho trovato a più riprese allusioni alla nonna paterna, Filippina de Sales, una Savoiarda venuta sposa giovanissima a Torino, nel 1781, deceduta nel 1849. Di quanta grande Storia è stata testimone questa donna, da un osservatorio privilegiato come quello che le poteva offrire una famiglia così in vista!
Dalla Rivoluzione francese, al periodo del Consolato e dell’Impero napoleonico, quando il Piemonte è diventato parte integrante della Francia, alla Restaurazione, fino all’inizio delle guerre per l’Indipendenza.
Allora, ho provato a guardare attraverso i suoi occhi.
Ma non c’era soltanto la grande Storia, c’erano anche tutte le minuzie della quotidianità. Così, mi sono inventata il suo Diario, per raccontare.
In fondo, troverete una bibliografia, ma questo è un ROMANZO, scusate se lo “scrivo a voce alta” utilizzando il carattere maiuscolo. È documentato con attenzione, ma NON è un documento storico.
Marguerite Yourcenar ha scritto, nei suoi Carnets allegati ai Mémoires d’Hadrien: “ In un modo o nell’altro, ricostruiamo sempre il passato a modo nostro. È già molto utilizzare solo pietre autentiche”.
Questo ho tentato di fare, ma posso anche dire, imitando Flaubert, che, almeno un pochino, “Philippine, c’est moi”. Non so se lei sarebbe d’accordo, io sono una proletaria miscredente, lei era una dama di antica nobiltà, pronipote di San Francesco di Sales. Ma ho cercato di entrare nella sua mente e nel suo cuore.
Se ci sono riuscita, potrà dirlo il lettore.

Se “Il diario intimo di Filippina de Sales, marchesa di Cavour ” fosse

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Una città: Torino

Sicuramente Torino, una Torino parruccona di fine Settecento, ancora chiusa dalle mura, dove Filippina arriva diciannovenne, sposa di Filippo di Cavour, che ha il doppio dei suoi anni. Abituata ai paesaggi aperti e all’aria pura della Savoia, la prima cosa che la colpisce è la puzza della città, degli escrementi dei cavalli, dei rigagnoli al centro delle strade per lo scolo di liquami ed immondizie. Filippina apprezza però anche le prospettive della città, le vie larghe e dritte, i bei palazzi, tra cui Palazzo Madama, che unisce una maestosa parte medievale a una parte settecentesca, dovuta all’architetto Juvarra (la foto di Torino è appunto scattata dal fastigio di Palazzo Madama: a sinistra, la cupola di S. Lorenzo del Guarini, al centro la torre campanaria del Duomo, un pezzo di Palazzo Reale e la cupola della Sindone, sempre del Guarini).

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Un piatto: Biscottini alle nocciole

I biscottini alle nocciole, molto apprezzati dagli ospiti di Filippina. Ecco la ricetta originale:

Pelare le nocciole appena tostate e ben pestare in un mortajo con un pugillo di zuccaro, affinché non facciano olio; sbatterle per lo spazio di un quarto d’ora con un’oncia di farina, tre rossi d’uova e quattr’once di zuccaro fino, aggiugnendovi poi quattro bianchi d’uova sbattuti; mettete la pasta nelle forme di carta fatte in forma di cassa, della larghezza e altezza di due dita, unte al di dentro con butirro, coprendo poscia i biscottini con zuccaro e facendoli cuocere lentamente nel forno; quando saranno ben coloriti, levateli dalla carta che siano ancor caldi. (Anonimo, Il cuoco piemontese, Milano, Silvestri, 1832).

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Un personaggio: Camillo di Cavour

Il giovane Camillo di Cavour, che amava moltissimo la nonna Filippina. Quando, nel 1848 viene proclamato lo Statuto albertino, Camillo, appena entrato in politica, è molto contento, mentre la nobiltà torinese è assai preoccupata. Filippina, invece, è serena. “Ci intendiamo a meraviglia, voi ed, io, cara nonna” le dice il nipote, fregandosi le mani. “Ci intendiamo perché anche voi siete sempre stata un po’ giacobina!” Giacobina una gran dama come Filippina di Cavour! Solo il giovane Camillo poteva dirle impunemente una cosa simile

Una canzone: Cavatina dal Barbiere di Siviglia di Paisiello

Piuttosto una musica, magari la bella Cavatina dal Barbiere di Siviglia di Paisiello (1782). Paisiello era molto amato nella Torino settecentesca.

Dettagli del libro

  • Formato: Formato ebook – cartaceo
  • Dimensioni file: 443 KB
  • Lunghezza stampa: 280
  • Editore: EEE-book (7 aprile 2012)
  • Venduto da: Amazon – Kobo
  • Lingua: Italiano
  • ISBN: 978-88-6690-025-2
  • Formato: Formato Cartaceo
  • ISBN: 978-88-6690-040-5
  • Numero pagine:245

Manuela Leonessa e Il Gioco di Libri

gioco-di-libriManuela Leonessa e Il Gioco di Libri

Talvolta è capitato di passare qualche ora in buona compagnia con gli amici, cercando di indovinare quale fosse il soggetto estratto e ponendo domande del tipo: “Se fosse una città, quale sarebbe?”

Ebbene, abbiamo chiesto ai nostri autori di abbinare il titolo del loro libro a una città, un personaggio, un piatto tipico e una canzone. Ed ecco uno dei risultati.

Sarà mica per Sempre

Sinossi

 Leonessa_EST Alice è morta annegata, ma l’assassino l’ha poi rinchiusa nella sua auto e ha collegato il tubo di scarico all’abitacolo per simulare un suicidio. Perché? Non certo per depistare le indagini alle quali è bastata l’autopsia per svelare la messinscena. Sembra, piuttosto, il rispetto di un rituale, di un sacrificio umano. La polizia archivia il caso, ma Emma, la migliore amica di Alice, esige delle risposte e convince l’ispettore Moreno a proseguire le indagini, almeno in via ufficiosa. Al loro fianco anche Barbara, psicologa radiata dall’albo per un errore letale, che si mantiene come domestica presso la famiglia di Alice.Forse Alice è morta al posto di qualcun altro?E chi è la misteriosa Savana? La sua storia si intreccia a quella di Emma e Alice in quello spazio ignoto che è la follia umana, e la soluzione di questo thriller psicologico ambientato a Torino sarà sconcertante e terribile.

Se “Sarà mica per Sempre” fosse

 torino

Una città: Tutte ma non lei

Se chiedessi a voi con quale città abbinereste il mio romanzo cosa rispondereste? Con un margine di errore che reputo bassissimo, direi, Torino, perché è la città in cui è ambientato il romanzo e anche quella in cui vivo. Ma quello dei thriller è un genere che si nutre di imprevisti, colpi di scena, e suspense. Proponendovi la città sabauda, non stupirei nessuno e non avrei centrato l’obiettivo. Ma se la città fosse Senigallia, oppure Forlimpopoli vi chiedereste incuriositi il perché, e continuereste a leggermi per scoprire la risposta

 zeppole

Un piatto: Le zeppole

Perché vicino a casa mia c’è un posto dove le fanno buonissime. Pertanto, per me che amo la dolcezza in tutte le sue forme, e credo nel valore terapeutico dello zucchero, abbinare il mio romanzo a un dolcetto ben fatto suona come un augurio.

Se dopo averlo letto avrete la sensazione che la vita vada un po’ meglio, ditemelo. Mi verrà il diabete e sarò felice.

 charlie-chaplin

Un personaggio: Charlie Chaplin

Perché ha saputo essere un personaggio, allo stesso tempo, ironico e toccante, e non mi dispiacerebbe scoprire come ha fatto

Una canzone: Ederlezi di Goran Bregovich

Perché ascoltarla a tutto volume è ogni volta un’emozione forte. Una di quelle che mi serra la gola. Non importa se l’ho già ascoltata centinaia di volte, scopro sempre qualcosa di nuovo, un accordo nascosto, un violino di cui non mi ero mai accorta, un’emozione diversa. E penso che un buon libro debba essere come lei, capace di avere sempre qualcosa di nuovo da dire

Dettagli del libro

  • Formato: Formato ebook
  • Dimensioni file: 2240 KB
  • Lunghezza stampa: 273
  • Editore: EEE-book (13 aprile 2016)
  • Venduto da: Amazon – Kobo
  • Lingua: Italiano
  • ISBN: 978-88-6690-306-2

Irma Panova Maino e Il Gioco di Libri

gioco-di-libriIrma Panova Maino e Il Gioco di Libri – Il peccato di Rennahel

Talvolta è capitato di passare qualche ora in buona compagnia con gli amici, cercando di indovinare quale fosse il soggetto estratto e ponendo domande del tipo: “Se fosse una città, quale sarebbe?”

Ebbene, abbiamo chiesto ai nostri autori di abbinare il titolo del loro libro a una città, un personaggio, un piatto tipico e una canzone. Ed ecco uno dei risultati.

Il peccato di Rennahel

Sinossi

 Rennahel_EEE Il peccato di Rennahel è un libro che parla con molte voci all’animo di chi lo legge.
Può essere letto come una storia d’amore con ambientazione Urban Fantasy e niente del piacere della lettura di questo tipo di narrazione sarà deluso o disatteso. Ma oltre la superficie del libro, la storia tratta di argomenti importanti e che non perdono valore nemmeno nella vita reale. Infatti, razzismo, intolleranza e violenza fra individui diversi fra loro riempiono quotidianamente le cronache dei nostri giornali e telegiornali. L’argomento viene affrontato, come è solita fare l’autrice, trasponendolo in un mondo sovrannaturale che però è uno specchio della nostra società. E il messaggio positivo che ne ricaviamo è che l’amore è sempre possibile, anche quando si è diversi e si appartiene a mondi apparentemente lontani e inconciliabili.

Se “Il peccato di Rennahel” fosse

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Una città: Praga

Che altro, se non Praga? Per prima cosa perché è la mia città, quella in cui sono nata e poi perché il libro è ambientato proprio fra le atmosfere magiche della capitale boema. Per quanto esistano luoghi più conosciuti, gettonati e visitati, Praga possiede un fascino tutto suo, sia per gli aspetti folcloristici che la caratterizzano, sia per le leggende metropolitane che trovano comunque diversi riscontri piuttosto reali. È una città complessa e per certi versi piuttosto ambigua, nulla è mai come sembra, nemmeno chi vi abita. L’aspetto, all’apparenza innocuo, cela molti lati spigolosi, anche pericolosi. Il suo sottobosco urbano riserva amare sorprese per gli incauti e, non a caso, è diventata il centro nevralgico di scambio, per merci lecite e illecite. Ciò nonostante, quando i primi raggi del sole primaverile colpiscono i tetti ricoperti di rame, Praga risplende maestosamente, facendo dimenticare le ombre della notte.

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Un piatto: Cocktail di gamberetti

Ho amato fin da piccola questo antipasto, il suo gusto ricco e deciso ha da sempre catturato il mio palato, lasciando quel retro gusto dolce (dato dal gamberetto stesso), seppur speziato (il cognac ha il suo perché), molto gradevole. Anche se la ricetta può sembrare semplice, in realtà non è così facile trovare una preparazione fatta a regola d’arte.

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Un personaggio: Dorian Gray

Ambiguo, controverso, affascinante e trasgressivo allo stesso tempo. Dorian Grey è il personaggio che, insieme a Jekyll e Hide, costituisce l’emblema di una letteratura portata sulla doppia raffigurazione di un particolare aspetto. Lo yin e lo yang, il buio e la luce. Il peccato di Rennahel propone questa tematica, lasciando al lettore decidere chi dei due protagonisti sia l’uno o l’altro.

Una canzone: Gotan Project – Santa Maria (del buen ayre)

Il tango rappresenta al meglio questo libro, proponendo il duello amoroso fra i due protagonisti, con le stesse note cadenzate e passionali di questo brano musicale. Un mix di sensualità e determinazione, tipico delle movenze che i ballerini compiono, restando sempre fedeli ai propri ruoli.

Dettagli del libro

  • Formato: Formato Kindle
  • Dimensioni file: 1230 KB
  • Lunghezza stampa: 148
  • Editore: Edizioni Esordienti E-book (7 marzo 2016)
  • Venduto da: Amazon – Kobo
  • Lingua: Italiano
  • ISBN: 978-88-6690-302-4

Daniela Vasarri e Il Gioco di Libri

pizap-com14780967612351Daniela Vasarri e Il Gioco di Libri

Talvolta è capitato di passare qualche ora in buona compagnia con gli amici, cercando di indovinare quale fosse il soggetto estratto e ponendo domande del tipo: “Se fosse una città, quale sarebbe?”

Ebbene, abbiamo chiesto ai nostri autori di abbinare il titolo del loro libro a una città, un personaggio, un piatto tipico e una canzone. Ed ecco uno dei risultati.

Maeva, la benvenuta

Sinossi

 Maeva_EEE Un figlio è sempre l’evento più inaspettato nella vita di una madre, quindi accolto come colui che cambierà la storia della sua vita. Lo è certamente di più se una donna desidera una maternità che le è stata negata ma a cui non ha mai rinunciato nel suo cuore. Benvenuta quindi l’idea e l’opportunità di adottare e di farlo nel modo migliore, coniugando il proprio desiderio a quello di salvare un essere vivente dalla solitudine e dall’abbandono. Niente di più gradito e di magico nel destino.
Questa storia tra fantasia e realtà rappresenta la certezza che i sogni possono avverarsi e divenire un miracolo

Se “Maeva, la benvenuta” fosse

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Una città: Bangkok

Perché è una città orientale che sa accogliere anche il visitatore occidentale senza farlo sentire estraneo ma avvolgendolo come fosse appunto sempre il benvenuto.
Perché è una città meravigliosa dove anche le contraddizioni non stridono tra loro e dove le origini antiche convivono accanto a una realtà moderna e in fermento. L’ho visitata e mi ha frastornata ed affascinata allo stesso modo.

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Un piatto: Som Tum

Il Som Tum è una tipica insalata preparata con papaia, arachidi e gamberetti. Si può scegliere una variante piccante e si mangia accompagnata con lo sticky rise, un riso cotto al vapore utilizzato in Thailandia come sostituto del pane.
Noi donne adoriamo le insalate e badiamo molto all’apporto calorico dei piatti. Il Som Tum concilia la varietà, dati i suoi ingredienti insoliti, e il rigore di una dieta sana

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Un personaggio: Sean Connery

Indimenticabile attore che ha rivestito parecchi ruoli diversi tra loro ma che si è affermato ed ha raggiunto la notorietà nella serie dei film 007. Altrettanto indimenticabile nel film “Licenza di uccidere” girato nel 1962 in Thailandia accanto a Ursula Andress, che esce dal mare e da una spiaggia esotica, facendo sognare il cuore di molti, uomini e donne.

Una canzone: Ogni tanto

Meraviglioso omaggio di Gianna Nannini alla figlia Penelope. Credo che questo brano riesca davvero a portare in superficie le incredibili sensazioni che la maternità possa regalare ad una donna, anche, come nel caso di Matilde, la protagonista del mio romanzo, non sia una madre naturale.

Dettagli del libro

  • Formato: Formato Kindle
  • Dimensioni file: 653 KB
  • Lunghezza stampa: 107
  • Editore: Edizioni Esordienti E-book (27 maggio 2015)
  • Venduto da: Amazon – Kobo
  • Lingua: Italiano
  • ISBN: 978-88-6690-255-3

Andrea Leonelli e Il Gioco di Libri

gioco-di-libriAndrea Leonelli e Il Gioco di Libri

Talvolta è capitato di passare qualche ora in buona compagnia con gli amici, cercando di indovinare quale fosse il soggetto estratto e ponendo domande del tipo: “Se fosse una città, quale sarebbe?”

Ebbene, abbiamo chiesto ai nostri autori di abbinare il titolo del loro libro a una città, un personaggio, un piatto tipico e una canzone. Ed ecco uno dei risultati.

Aperti Ermetismi 

Introduzione

 aperti-ermetismi-coverblog Le parole “aperti” ed “ermetismi” si legano tra loro come se fossero una sorta di strano ossimoro: gli “ermetismi”, ovvero le cose che sono chiuse, nascoste e volutamente velate, sono invece, nell’aggettivo “aperti”, lì, visibili, afferrabili, comprensibili.

Qualcosa che è per definizione chiuso si dà nell’apertura e nel farlo si rende condivisibile. L’apertura infatti non è mai solo un mostrarsi puramente gnoseologico, un rendere conoscibili le cose nascoste, ma è piuttosto un reale tendere all’altro in una dimensione di partecipazione e di comunione. Di pura compassione nel senso di “patire insieme”.

Senza voler necessariamente rintracciare nel termine “ermetismi” rimandi alla massiccia tradizione italiana di un certo modo di far poesia, Andrea Leonelli sceglie di compiere un viaggio all’interno dei propri, personali, individuali “ermetismi” nel tentativo di renderli “aperti” soprattutto a sé stesso più che al lettore.

Il poema che Leonelli costruisce è soprattutto un lungo monologo in cui il principale fruitore è Leonelli stesso, o forse i molti suoi sé che lo animano, un soliloquio verso una nuova dimensione di scoperta e di esistenza.

Se “Aperti Ermetismi” fosse

Beautiful sunset over river Arno in Florence, Italy, HDR

Una città: Firenze

Perché è la città in cui sono nato, ma che conosco poco dato che vi ho passato il mio tempo solo nella prima infanzia e per periodi saltuari e sempre di breve durata.

Per me Firenze è come un “arto fantasma”, che sento mio ma di cui avverto davvero solo la mancanza. Provo anche il dolore della “non conoscenza”. Fa parte delle mie radici ma è una radice tagliata, che non da stabilità. In questi aperti ermetismi, questo mio “errare vagabondo” penso sia abbastanza evidente

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Un piatto: Bistecca alla Tartara

La Bistecca alla tartara consiste in una preparazione a base di carne cruda fresca e macinata finemente che viene condita con olio, limone, salsa Worcershire e senape e accompagnata con un tuorlo d’uovo crudo.

Adoro la carne cruda e i sapori forti. Adoro questo piatto e lo abbino al mio libro per i “sapori forti” delle poesie contenute nella silloge

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Un personaggio: Howard P. Lovecraft

Howard Phillips Lovecraft (Providence, 20 agosto 1890 – Providence, 15 marzo 1937) è stato uno scrittore, poeta, critico letterario e saggista statunitense, riconosciuto tra i maggiori scrittori di letteratura horror insieme ad Edgar Allan Poe e considerato da molti uno dei precursori della fantascienza angloamericana.

Adoro questo scrittore che forse è uno di quelli meno noti del genere fantastico. Onirico, visionario e fuori dagli schemi della letteratura del suo tempo, ha scritto opere innovative che sono state spesso non comprese e sottovalutate. Lo lego al mio libro per alcuni contenuti che penso sarebbero potuti piacere anche a lui

Una canzone: Disturbed – What Are You Waiting For

Perché adoro il gruppo che la canta e i testi che scrivono. Mi piace moltissimo il loro modo di suonare e, in particolare, il video e il testo di questa canzone in cui mi rispecchio molto.

Inoltre, le loro canzoni mi danno sempre una gran carica vitale

Dettagli del libro

  • Formato: Formato Kindle
  • Dimensioni file: KB
  • Lunghezza stampa:
  • Editore: Edizioni Esordienti E-book (13 ottobre 2015)
  • Venduto da: Amazon – Kobo
  • Lingua: Italiano
  • ISBN: