Lettore attivo e lettore passivo

Lettore attivo e lettore passivo

Spesso quanto viene scritto da un autore è diversamente interpretato da chi legge. Le emozioni suscitate non sempre si equivalgono e le reazioni che si vorrebbero ottenere, da quanto si è messo nero su bianco, talvolta sfociano in effetti del tutto imprevisti. Tutto questo dipende dal lettore.

Quando uno scrittore segue la propria vena artistica e decide di esprimere in parole il proprio pensiero, ciò che ne risulta (sempre che sia scritto in modo corretto) può comunque suscitare delle trasformazioni emotive in chi poi legge il testo. Un racconto horror può piacere all’appassionato, oppure può diventare illeggibile per chi è troppo sensibile alle descrizioni forti, tipiche del genere. Tuttavia non è solo un fattore di gusti quello che fa la differenza, in realtà esiste anche un’altra discriminante, ovvero la propensione del lettore nel cercare di ricreare la trama, seguendo le proprie fantasie, oppure il coinvolgimento totale da quanto è stato scritto.

Per questo motivo è possibile, seguendo questo filo logico, suddividere i lettori in due principali categorie: passivi e attivi.

Cerchiamo di capire insieme le varie caratteristiche dell’uno e dell’altro. Partiamo, ad esempio, da quelli passivi.

Lettore passivo

La singolarità principale di tale lettore è la scarsa propensione nel mettere in moto la propria fantasia. Non vogliamo assolutamente intendere che sia pigro o incapace, semplicemente i libri li legge tentando di trovare il maggior numero di particolari possibili, così che il quadro d’insieme gli sia chiaro e non debba andare a cercare oltre. Dunque, per questi lettori le chilometriche descrizioni di Umberto Eco sono la migliore espressione di concretezza.

È tutto lì, fra le pagine del libro, tutto spiegato, esposto con dovizia di particolari (a volte anche troppi, ma in questo caso “troppo” è meglio) e non c’è alcuna possibilità che vi siano interpretazioni errate. I protagonisti sono così ben delineati che non ci si può sbagliare, al punto che se dovessimo incontrarli per strada (ipoteticamente), non potrebbe sorgere alcun dubbio. Le ambientazioni sono ricche di colori, di suppellettili, di suoni e odori, nulla è lasciato al caso e nulla è lasciato alla fantasia del lettore.

Tutto è perfettamente definito.

Lettore attivo

Di contro, com’è ovvio prevedere, il lettore attivo non ama molto tutta questa dovizia di particolari, preferisce poter interpretare, poter dare una personalizzazione a quanto viene descritto. Persino i personaggi se li immagina così come pare e piace a lui e se, nella malaugurata ipotesi, dovesse poi scoprire che sono ben diversi… beh, tale rivelazione non sarebbe affatto gradita.

Il lettore attivo è curioso, scova fra le righe il significato nascosto di ogni frase, ogni parola; tenta di comprendere in che modo possa finire un giallo fin dall’introduzione e, nel frattempo, immagina; spicca il volo con la propria fantasia, cercando conclusioni alternative anche dopo che tutto è stato rivelato e si è giunti alla quarta di copertina.

Detto questo, diventa evidente che a ogni scrittore va il giusto lettore, perché altrimenti il risultato potrebbe diventare deludente, anche di fronte a un capolavoro.

Alla fine penso sia del tutto inutile criticare un buon libro seguendo questi parametri, perché la verità è che si è semplicemente sbagliato il tipo di lettura e quella scelta non era adatta alle nostre caratteristiche.

Come dire che è del tutto inutile cercare di camminare con delle scarpe fornite di un bel tacco da dodici centimetri quando siamo abituati a portare le sneakers. Ognuno veste con il proprio stile e con quanto gli è più confortevole e questo nulla toglie al fatto che possano essere belle sia le scarpe con il tacco alto piuttosto che quelle sportive.

Questione di gusti e questo vale anche per la lettura.

E tu quale tipo di lettore sei?

Leggere con mamma e papà fa bene all’intelligenza dei bambini

Leggere con mamma e papà fa bene all’intelligenza dei bambini

Un vantaggio di ben otto mesi nelle capacità cognitive dei bambini, sotto i cinque anni, che hanno esperienze di lettura con persone che si prendono cura di loro.

di Mario Nejrotti

In Italia non si legge abbastanza. Meglio guardare lo smartphone o giocare con i videogiochi. I più anziani ricorderanno, invece, come era bello farsi leggere le favole dalla nonna. Sognatori, romantici e un po’ patetici, ma forse più intelligenti di chi quest’esperienza non ha potuto o voluto farla.

I risultati della ricerca

Una ricerca dell’Università di Newcastle, School of Education, coordinata da James Law, docente di Scienze del Linguaggio, ha scoperto che i bambini in età prescolare che avevano avuto esperienze di lettura insieme ai genitori, avevano un vantaggio di ben otto mesi nelle loro capacità linguistico-recettive, cioè nell’abilità di comprendere le informazioni, rispetto ai loro coetanei, che se ne stavano passivamente seduti davanti al televisore.

Sono stati esaminati retrospettivamente tutti i lavori degli ultimi 40 anni che prevedevano un’esperienza di lettura, sia con libri che sugli e-readers, dei piccoli insieme a persone care o che comunque si prendevano cura di loro.

La ricerca si è svolta contemporaneamente in cinque nazioni: Stati Uniti, Sud Africa, Canada, Israele e Cina. È intuitivo che una partecipazione attiva al racconto di una storia, come può avvenire nella lettura ad alta voce fatta e commentata da un adulto, che si può interrompere e con cui si può comunicare, non può che essere positiva.

Ma, sostiene il professor Law, un divario di sviluppo di otto mesi in bambini che avevano in media, all’epoca dell’osservazione, 39 mesi, è enorme. Inoltre, queste esperienze sembrano ridurre anche le differenze sociali, perché nei bambini più socialmente svantaggiati il divario è stato anche maggiore.

I ricercatori alla luce di questo dato eclatante insistono perché le autorità sanitarie pubbliche promuovano la lettura da parte dei genitori ai loro bambini più piccoli. Ora che questo dato è assodato, quale mamma e quale papà italiano non leggerà le favole ai propri figli e gli precluderà, quindi, la possibilità di diventare più intelligente?
Forse attraverso la lettura ai bambini si svilupperà anche nei grandi più amore per le storie scritte.

Leggete, leggete, leggete.

Photo by Ben White and Photo by Alexander Dummer on Unsplash

Leggere romanzi può alleviare ansia e stress. Ecco come…

Leggere romanzi può alleviare ansia e stress. Ecco come…

Leggere aiuta a ridurre i livelli di ansia, rende più facile gestirla e tenerla sotto controllo; se ne parla su BustleTracy Shawn, scrittrice e psicologa,  individua questa caratteristica benefica soprattutto nella lettura di romanzi.

L’ansia (in certe misure) è una reazione naturale allo stress che può avere anche effetti positivi: aiuta a mantenere la concentrazione sul compito da svolgere e ci rende particolarmente vigili ma, allo stesso tempo, quando è eccessiva, diventa un problema da non sottovalutare. La buona notizia è che, a volte, può bastare un romanzo a tenere la situazione sotto controllo…

1. Abbassa il battito cardiaco e rilassa il corpo

L’ansia è psicologica ma i suoi effetti colpiscono anche il corpo, causando l’accelerazione del battito cardiaco, che la lettura aiutaad abbassare, così come aiuta a rilassare i muscoli.

2. Aiuta ad allontanarsi dalla realtà

Fuggire dai proprio problemi è impossibile, ma dalla realtà, ogni tanto, ci si può allontanare: i libri sono un porto sicuro in cui ogni lettore può rifugiarsi e trovare conforto, dimenticando per qualche ora i propri problemi.

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3. Dà una nuova prospettiva ai problemi

Leggere delle difficoltà e dei problemi altrui aiuta a mettere i nostri in prospettiva, così che non sembrino insormontabili: i romanzi danno la possibilità di immedesimarsi e mettersi nei panni degli altri, aiutando il lettore a relativizzare le proprie difficoltà.

4. Riduce i livelli di stress e la tensione

La lettura è uno dei modi più semplici ed efficaci per rilassarsi e proprio per questo è un ottimo metodo per combattere lo stress, che è all’origine dell’ansia. In questo modo un buon libro può essere, in certe situazioni, la soluzione che permette di prevenire, anziché curare, il problema…

Sorgente: Leggere romanzi può alleviare ansia e stress. Ecco come… – Il Libraio

Guerrilla reading, leggere sul tram ad alta voce per attirare l’attenzione dei “distratti”

Guerrilla reading, leggere sul tram ad alta voce per attirare l’attenzione dei “distratti”

Immaginate che ad un certo punto i passeggeri vengano risvegliati dal proprio torpore da una voce: uno di loro ha appena cominciato a leggere

di Redazione Cultora

Sguardo chino sul cellulare, cuffiette nelle orecchie, oppure testa appoggiata al finestrino e occhi chiusi nel tentativo di recuperare qualche minuto di sonno: così apparirebbero solitamente raffigurati i passeggeri di un tram se se ne volesse dare una rappresentazione. Tante persone chiuse in un mezzo pubblico che, nella maggior parte dei casi, tentano di interagire il meno possibile le une con le altre.

Immaginate che ad un certo punto, del tutto inaspettatamente, questi passeggeri vengano risvegliati dal proprio torpore da una voce: uno di loro ha appena cominciato a leggere un brano del libro che ha in mano. Terminato lui, un’altra persona inizia a leggere il brano di un altro libro, e poi un’altra ancora. Si chiama “guerrilla reading”, ed il 25 marzo a Milano un gruppo di lettori della Biblioteca Crescenzago ha trasformato i passeggeri passivi del tram 1 nel pubblico di un evento letterario a tutti gli effetti. Le reazioni degli inconsapevoli spettatori – specialmente l’attenzione riscontrata da parte dei bambini – sembrano promettere bene per future applicazioni di questa speciale tecnica di promozione della lettura.

L’evento assume i tratti di una vera e propria azione sovversiva nei confronti dell’inerzia culturale nella quale sembra immerso il nostro paese, spiazzando gli spettatori attraverso l’effetto sorpresa, quasi a dimostrare, ancora una volta, che è la pigrizia il nemico da dover essere sconfitto.

Circa due ore di un’esperienza più che di un semplice spettacolo, vero e proprio evento, che ha coinvolto circa una dozzina di volontari tra chi leggeva e chi dava il proprio supporto attraverso filmati e fotografie.

Ad attivare l’idea è stata la frequentazione, da parte di molti dei readers, dei corsi di formazione del Patto di Milano per la lettura, promossi dall’associazione culturale Letteratura Rinnovabile e la Civica scuola di teatro Pietro Grassi, in collaborazione con il Comune lombardo. I corsi hanno proprio la finalità di formare lettori volontari per manifestazioni culturali in più forme e ambienti.

Questi lettori “sovversivi” continueranno a sorprendere i cittadini con nuove iniziative, e chissà che questa usanza non si diffonda anche nelle altre regioni del nostro paese.

Cristiano Furnari

Sorgente: Guerrilla reading, leggere sul tram ad alta voce per attirare l’attenzione dei “distratti” – Cultora, Cultora