Il segreto di Punta Capovento – versione free

Il segreto di Punta Capovento - versione free

Giulia e Ted si sono separati bruscamente tre anni prima e le loro vite sono ormai un disastro. Lei è finita nella spirale della depressione, lui condivide sesso e avventure con Walter, amico suo da sempre.

Al risveglio in ospedale, dov’è arrivata per una overdose da farmaci, Giulia ripensa al racconto che Capitan Nadìr, padre di Ted, le ha fatto su Sensini, piccolo borgo di mare, incastonato sul promontorio di Punta Capovento.

Si tratta di una leggenda che potrebbe aiutarla a ritrovare se stessa e l’amore perduto, come ha aiutato i genitori di Ted quarant’anni prima.

La storia scorre tra ricordi forti e indelebili, passioni mai spente e amicizie tradite, fino alla conclusione dai risvolti fantastici in cui il rapporto con la natura diventa metafora di pace interiore e di immortalità, velato omaggio all’Orizzonte perduto di Hilton.

Il romanzo completo è su tutti i webstore.
Ecco alcuni link diretti: Amazon, Kobo, StreetLib… ma lo trovate ovunque. Il cartaceo, senza spese di spedizione, si trova sul sito dell’Editore.

Buona lettura!

Il segreto di Punta Capovento – versione free epub
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Come leggere gli ebook

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Intervista a Lidia Del Gaudio

Intervista a Lidia Del Gaudio.

Del_Gaudio_EEEIl segreto di Punta Capovento appartiene al genere romantico contemporaneo, non al rosa più classico ma a quella tonalità che colora la tinta di base con altre sfumature. Lidia Del Gaudio, nel suo libro, parla di sentimenti e di passioni, di sconfitte, rinunce, ma anche di quei riscatti che riportano gli animi a ricongiungersi nonostante tutte le avversità. 

  • Come definiresti il tuo romanzo, più sentimentale o più materiale? Ovvero, forse più legato alla concezione romantica di un rapporto a due, oppure immerso in una quotidianità in cui a volte il rosa si dipinge di nero e di rosso?

Il romanzo che propongo parla di sentimenti, ma non lo definirei sentimentale in senso classico. La storia che si racconta è una metafora, quasi una favola per adulti, nella quale i sentimenti devono fare i conti con una realtà non proprio quotidiana, bensì idealizzata e inarrivabile.

  • La tua protagonista passa attraverso situazioni che una normale eroina, di solito, non affronterebbe. Tuttavia, il personaggio resta molto credibile e il suo fascino non viene intaccato dalle vicissitudini, perché hai scelto una strada così controversa?

Perché non mi piacciono le cose troppo semplici, scontate, anche se so che a volte questo può risultare penalizzante. Quando mi domandano il genere delle mie storie non so mai cosa rispondere. Adoro le fusioni e le contaminazioni. Giulia, la protagonista del romanzo, resta uguale a sé stessa per tutto il racconto, ma la sua non deve essere intesa come una sterile mancanza di crescita personale, una incapacità di imparare dai propri errori, bensì come un ideale femminile unico e irripetibile, eletto a custode di un segreto.

  • Tu stessa scrivi: quelli descritti nei romanzi sono luoghi del cuore, a volte irraggiungibili. Preferisci, dunque, quelli reali o quelli dettati dalla tua fantasia?

Mi piacciono e li utilizzo entrambi. Ci sono storie che non hanno bisogno di una collocazione reale e concreta per funzionare, anche perché non esisterebbero delle ambientazioni corrispondenti a quello che si vuole raccontare; in altri casi, invece, il racconto vive proprio in virtù del suo essere calato nella realtà quotidiana di città e strade conosciute e perfettamente riconoscibili. Nel mio romanzo ho cercato di fondere il vero con l’immaginario, riportando alla luce anche luoghi di cui non abbiamo più memoria, ma che sono dentro di noi, nella nostra sensibilità. È lì che la mia protagonista spera di arrivare.

  • Il tuo romanzo ha come filo conduttore una leggenda che trasporta i protagonisti attraverso lo spazio e il tempo, ma Lidia quanto crede nel destino?

Razionalmente direi che non credo nel destino, ma questo fino a quando la mia anima pigra non ricompare e prende il sopravvento. A volte può risultare persino comodo giustificare le nostre mancanze con l’ineluttabilità del fato, mentre tante scelte dipendono unicamente da noi. D’altro canto siamo ostaggio della casualità più incontrollata. Quindi non so, diciamo metà e metà?

  • L’era moderna ha prodotto malattie date per lo più dai propri disagi interiori che da fattori ambientali, nello specifico la depressione diventa uno dei motivi che portano Giulia prima verso il baratro e poi verso il riscatto. In che modo interpreti questo “male oscuro”?

Più innalziamo le nostre aspettative, più siamo a rischio di depressione. Oggi, poi, tutto sembra così facile da raggiungere, denaro, successo, potere ci vengono mostrati di continuo e sembrano lì a portata di mano, ma poi ci sfuggono a vantaggio di altri che, a nostro parere, quasi sempre errato, non lo meriterebbero. E i tanti beni materiali che abbiamo a disposizione finiscono per togliere interesse alla nostra vita. So di dire cose che possono sembrare banali, ma è quello che penso. Una vita più semplice, il saper rinunciare al superfluo, a ciò che abbiamo di troppo, tanto di troppo che non riusciamo neppure a usare, magari condividendolo con chi ne ha bisogno, potrebbe essere di aiuto alla nostra ansia. Solo dedicarsi agli altri può concorrere ad allontanare le preoccupazioni e la nostra ossessiva autoreferenzialità. Ci sono poi dei momenti in cui una sana tristezza diventa un piacevole veicolo di riflessione, la consapevolezza di noi stessi, uno stop necessario in un mondo dove si incontra tanta superficialità e l’imperativo è doversi divertire ed essere felici a tutti i costi. Quando però la depressione prende l’aspetto della patologia, allora occorre avvalersi di ogni aiuto medico e psicologico per cercare di sconfiggerla.

  • I ruoli maschili nel tuo libro sembrano contrapporsi, da una parte il ruolo guida di Capitan Nadir e dall’altra l’atteggiamento impulsivo di Walter e Ted. Pensi che questo atteggiamento sia dettato solo dall’età o da una diversa visione culturale?

L’età c’entra poco, si tratta di una visione culturale. Quella che veniva proprio fuori dalla rivoluzione del ‘68, nel caso del padre, rimasta, almeno in questo caso, fedele a quei principi. Anche Ted e Walter sono figli del loro tempo e di una visione falsata dell’amore e dei rapporti con gli altri.

  • La scrittrice Lidia nasce in realtà dalle vesti di una lettrice cresciuta fra il frusciare delle pagine, quali sono stati gli autori che possono aver influenzato il tuo modo di scrivere?

L’elenco è lungo, anche se realmente penso di non assomigliare (purtroppo) a nessuno dei grandi autori che hanno accompagnato le mie letture. Diciamo qualche nome: l’immancabile Louisa May Alcott (che ho voluto omaggiare col nome del mio protagonista), Burnett, Malot, Salgari, e poi crescendo Moravia, Cassola, Rex Stout, S.King, Zafòn. Ovviamente ho fatto solo qualche nome, ma di tutti, anche dei tanti non citati, mi resta una grande unica ispirazione e uno stile che non saprei diversificare.

  • Detto fra noi, Giulia, Ted e Walter ti hanno lasciata finalmente andare, per cercare nuove storie e altri personaggi? Oppure ti tengono ancorata al largo di Punta Capovento?

Detto tra noi, sì, credo di avercela fatta, di essere finalmente pronta a salpare per altri lidi, anche se questi personaggi me li porto sempre nel cuore e ogni tanto ancora spiego le vele per un giro al largo del promontorio. Mi piacerebbe però che Giulia, Ted e Walter entrassero e rimanessero nel cuore anche dei lettori e che li facessero sognare come hanno fatto sognare me. All’inizio possono apparire anime fredde, ma nel corso della storia rivelano tanta passione.

  • Quando Lidia non scrive, come occupa il proprio tempo?

Ho molti interessi e sono molto curiosa di imparare sempre cose nuove. Un passato di pittrice e tanto amore per la musica. Adoro anche il cinema. Come ogni donna, poi, il tempo da dedicare alla casa e alla famiglia è sempre troppo poco.

  • Quali sono i progetti per il futuro?

Anche se dentro di me resiste un pensiero proiettato in avanti, cerco di vivere con una certa pacatezza, tenendo i piedi ben saldi per terra. L’unico progetto irrinunciabile resta comunque nella scrittura. Ho tante idee e alcuni lavori già abbozzati. Così spero di finire presto almeno un nuovo romanzo. Un thriller, magari.

Link all’acquisto: Amazon – Kobo

Le novità EEE

Le novità EEE: gli ultimi libri pubblicati

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Oggi faremo una carrellata fra quelle che sono state le nuove uscite EEE. Andiamo in ordine alfabetico…

Le foto di Tiffany di Roberta Andres

Andres_EEELa trama: 

Tiffany è una bella trentenne, giornalista, che vive a Bologna. Un giorno riceve sul suo smartphone un inquietante messaggio, accompagnato da una sua foto, che la ritrae di spalle, nuda. Si tratta di lei, senza alcun dubbio, è riconoscibile da un tatuaggio, un’iris, alla base della schiena. Ma chi le ha scattato quella foto? Non sarà quello l’unico messaggio del genere e la ragazza, dapprima inquieta, poi sempre più curiosa di conoscere l’identità del misterioso stalker, si metterà a indagare per risalire all’autore di quelle foto che la fanno sembrare così bella, così sensuale… Il ritmo di un thriller, il sorriso di un erotismo leggero.

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Swatch di Davide Baraldi

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Due ragazzi come tanti, ai giorni d’oggi.
Sullo sfondo, una Bologna giovane e feriale.
Luca ed Allyson vivono intensamente le emozioni della loro età: il sogno di fare carriera nello sport, la fine della scuola e le scelte future, la definizione della propria identità. Assieme alla loro comitiva, assaporano il successo, l’amore, l’amicizia e le ambiguità presenti in ciascuna di queste tre cose, senza riuscire ad immaginare l’asprezza dei passaggi che li attendono.
Improvvisamente, la spensieratezza lascia il posto al disincanto dell’età adulta, e i due si ritrovano sospesi, costretti entrambi, attraverso molte contraddizioni, ad affrontare le loro paure più grandi, che li porteranno ad interrogarsi sul senso delle cose, e ad imparare più di quanto avrebbero mai immaginato sul passare del tempo, sulla felicità, su Dio e, in ultimo, sulla vita.

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Dammi un motivo di Giorgio Bianco

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Giulia, cartomante cinquantenne alcolizzata, salva una bambina, la ricchissima Céline, da un naufragio e dalla follia del padre. Contando sul fatto che Céline sia ritenuta morta da tutti, le due donne decidono di trascorrere un periodo insieme, inventando una parentela che giustifichi la presenza della ragazzina a casa della cartomante. Ma la loro complicità stenta a decollare. Infatti nasce nella disperazione e nello scontro fra età e situazioni sociali diverse. Eppure, poco alla volta, si consolida grazie alla scoperta di tanti punti in comune. Insieme, Giulia e Céline trovano uno scopo per vivere. Intanto progettano una fuga impossibile dall’altra parte del mondo.

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Il segreto di Punta Capovento di Lidia Del Gaudio

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Giulia e Ted si sono separati bruscamente tre anni prima e le loro vite sono ormai un disastro. Lei è finita nella spirale della depressione, lui condivide sesso e avventure con Walter, amico suo da sempre. Al risveglio in ospedale, dov’è arrivata per una overdose da farmaci, Giulia ripensa al racconto che Capitan Nadìr, padre di Ted, le ha fatto su Sensini, piccolo borgo di mare, incastonato sul promontorio di Punta Capovento. Si tratta di una leggenda che potrebbe aiutarla a ritrovare se stessa e l’amore perduto, come ha aiutato i genitori di Ted quarant’anni prima. La storia scorre tra ricordi forti e indelebili, passioni mai spente e amicizie tradite, fino alla conclusione dai risvolti fantastici in cui il rapporto con la natura diventa metafora di pace interiore e di immortalità, velato omaggio all’Orizzonte perduto di Milton.

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La collina dei girasoli di Lorena Marcelli

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Topazio, Perla, Giada e Ambra sono quattro sorelle, figlie di un orafo famoso, ma l’unica cosa che le accomuna davvero è di avere il nome di una pietra preziosa, perché sono molto diverse tra loro, e non si sopportano a vicenda; il padre muore prematuramente in un incidente e la madre, Luisa, una donna immorale e superficiale, è incapace di dare loro l’affetto di cui hanno bisogno. Le due sorelle maggiori diventano delle donne insicure, sentimentalmente fragili e insoddisfatte, mentre Giada e, in particolare, Ambra, più sensibili, conosceranno l’affetto materno della zia Elia, che vive in campagna e che accoglierà soprattutto Ambra ogni estate. In questo contesto sano e affettuoso la ragazza ritrova se stessa, decide cosa voler fare e conoscerà anche l’amore della sua vita. Un romanzo delicato e profondo, sulle relazioni famigliari e sui sentimenti, sullo sfondo della campagna abruzzese.

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Il futuro era allora di Roberto Menaguale

Menaguale_EEELa trama:

Max svolge la sua attività di progettista nella società di costruzioni fondata da suo padre, imprenditore senza troppi scrupoli, che ha ottenuto il successo anche grazie a rapporti opachi con certa classe politica. La posizione sociale ed economica raggiunta ha permesso a Max di sposare Laura, donna del bel mondo, affascinante e brillante professionista. Il matrimonio e la passione per Laura fanno sì che l’insofferenza di Max verso quel sistema affaristico, spesso corrotto, rimanga latente per alcuni anni, fino a quando cioè si prospetta la possibilità di un affare colossale, la costruzione di un villaggio turistico a spese di una pineta secolare. Affare per la conclusione del quale l’appoggio politico sarà irrinunciabile, con tutte le conseguenti azioni del caso. Troppo grande il salto per non mettere in crisi la coscienza di Max. Lo svolgersi della vicenda lo porterà così, inevitabilmente, davanti a un bivio. Imboccare una strada o l’altra sarà fatalmente una scelta senza ritorno.

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Dietro una porta chiusa di Luca Ranieri

Ranieri_EEELa trama: 

Dopo la morte del padre, il piccolo Andrea si trasferisce con sua madre in un palazzo di periferia in cui accadono terribili fatti di sangue. Testimone inascoltato di eventi apparentemente inspiegabili, si improvvisa investigatore e si butta a capofitto alla ricerca della verità. Ma a volte la conquista della verità impone un prezzo troppo alto da pagare, e Andrea impara a sue spese che ci sono porte che è molto meglio non aprire. Dietro una porta chiusa narra di una serie di eventi tragici causati da uno spirito vendicativo, di cui il protagonista dodicenne sembra il catalizzatore e il mezzo attraverso cui le sue azioni si esplicano nel mondo materiale. Indagando un passato non ancora morto del tutto, indizio dopo indizio, il ragazzo giungerà a sconvolgenti rivelazioni sulla sua stessa famiglia, che portano alla caduta rovinosa dei miti dell’infanzia e a una durissima presa di contatto con la realtà.

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Prima di pubblicare

Cosa si prova prima di pubblicare.

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Molti di voi si riconosceranno in quanto più avanti scrive Lidia Del Gaudio, recente acquisto fra gli autori EEE. Il suo nuovo Romanzo deve ancora essere pubblicato e, nel momento in cui esce questo articolo, è ancora in quella fase di correzione della bozza e di quei ritocchi finali che ne faranno un altro bellissimo titolo del catalogo EEE. Tuttavia, questa fase precedente, rappresenta sempre per un autore l’ultimo atto finale prima della “Prima”, l’ultimo ripasso prima di entrare in scena. Ed è un momento in cui le emozioni si accavallano e diventano quasi incontenibili. Godetevi, quindi, quanto scrive l’autrice.

Di Lidia Del Gaudio

Sono emozionata.
Sto per pubblicare un romanzo.
In effetti non è la prima pubblicazione in senso assoluto, ma per me è come se lo fosse.
Si tratta di un Romanzo con la lettera maiuscola, quello che ho scritto, perché volevo sognare e far sognare; un sogno che coltivo da anni e rileggo, revisiono senza mai stancarmi. È il Romanzo che non vorrei mai lasciare andare perché credo che possa ancora migliorare, definirsi, esplodere. E, soprattutto, emozionare chi lo leggerà, così come ha emozionato me quando l’ho scritto. Una di quelle storie per cui sogno ad occhi aperti un grande film, con famosi attori hollywoodiani e pubblico impazzito ai botteghini. O, magari, anche solo una fiction per la tv.
Un romanzo che mi è costato molto lavoro, fatica, impegno, passando in mezzo a tanta indifferenza e pareri discordanti, giudizi che a volte si sono fermati all’apparenza.
Ma andiamo con ordine.
scrittori-consapevoliIl bisogno di scrivere, che viene prima di tutto. Perché si è letto tanto, perché i libri sono stati i migliori compagni della tua infanzia e anche dell’adolescenza, ti hanno permesso di correre, avventurarti, giocare, così come nella realtà non potevi fare. I libri hanno curato la tua sete di giustizia e d’amore, i libri ti hanno cresciuta, insomma. E quindi, ora hai parole dentro che non puoi fermare. E le affidi alla tastiera.
La storia che ti intriga. Ma non si tratta di scrivere un diario. Ora ti viene voglia di raccontare una storia completa, con i personaggi che ti piacerebbe trovare in un romanzo da leggere. Perché pian piano ti accorgi che hai il potere di conferire loro sentimenti, di farli felici o soffrire. Un potere che non avresti in nessun altro modo e che, in fondo, non fa male a nessuno.
Le parole da usare. E passi notti insonni, l’idea che ha preso forma nella tua mente deve trovare un senso, parole scritte che s’inseguono pagina dopo pagina. Non si tratta di un’idea semplice, commerciale, ma di cuore, quindi ti sforzi di trovare una forma adeguata per l’amore e per la rabbia e la disperazione. E per questo cerchi di studiare ogni parola giusta e a lungo andare ti innamori del tuo lavoro, l’unica cosa che può renderti davvero felice.
writers-at-work-ingeborg-bachmannE il tempo sedimenta l’entusiasmo dei primi momenti. Perché dopo qualche mese, forse un anno, capisci che non è abbastanza. Non è mai abbastanza, scena dopo scena, termine dopo termine, le parole devono raggiungere quel perfetto equilibrio che cercavi. E allora ancora un ritocco, un taglio, qualche sforbiciata grande e dolorosa, ancora un verbo da cambiare, un aggettivo o un avverbio da eliminare.
La tristezza. Perché poi, dopo tanta fatica, capisci d’aver per davvero finito e ti chiedi se ti riuscirà mai di condividere questa storia coi lettori. Se mai riuscirai a farla volare. Ti chiedi se quei tuoi protagonisti, ormai appagati dal loro sorprendente finale, riusciranno a lasciarti libera di cercare nuove storie e nuovi personaggi. O meglio se davvero TU potrai dimenticarli e fare a meno di loro.
Il sogno che s’avvera. E un bel giorno, quando mano te l’aspetti, ecco che accade ciò che non avresti mai creduto. Un editore bravo e serio riconosce in quel Romanzo il potere di far sognare che avevi inteso dargli e decide di offrirlo al mondo dei suoi lettori.
Ora, dite, come si fa a non essere emozionati?