Eroi nel nulla – versione free

Eroi nel nulla - versione free

Il romanzo storico Eroi nel nulla ricostruisce in modo vivido e coinvolgente la battaglia di Bir El Gobi (Libia, dicembre 1941), ma ci riporta anche al clima culturale degli anni quaranta, con grande rispetto del contesto storico in cui vivono i protagonisti e, al contempo, funge da specchio alla contemporaneità, perché viene da pensare che se Franco e Antonio, i due protagonisti, ci guardassero dal lontano deserto libico del 1941, probabilmente direbbero che in fondo non è poi cambiato molto, se oggi, ad esempio, ci sono di nuovo milioni di italiani che si dicono disposti a fare la loro parte di sacrifici…

Il romanzo storico di qualità è esattamente quello che, riportandoci “dentro” al passato, riempie quei “puntini di sospensione” lasciati dalla Grande Storia e, al tempo stesso, ci aiuta a comprendere meglio il nostro presente.

L’opera integrale è acquistabile su AmazonKoboStreetLib… e su tutti i webstore. Il cartaceo, senza spese di spedizione, è ordinabile sul sito dell’Editore.

Buona lettura!

Eroi nel nulla – versione free epub
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Come leggere gli ebook

Se non avete un software apposito che decodifica il formato dell’ebook in vostro possesso, non riuscirete mai ad aprirlo e leggerlo.

Quindi basta fornirsi di un lettore apposito, una applicazione o un software e tutto si risolve.

Paolo Fiorino e la sua esperienza con EEE

Paolo Fiorino è uno scrittore dalle grandi doti naturali e il suo romanzo storico, Eroi nel nulla ne è la riprova. Tuttavia, non fatevi fuorviare, al di sotto dell’immagine seria e competente si nasconde un animo gioioso che non vede l’ora di esprimere anche la sua parte più ironica e goliardica. #EEE #autoriEEE

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Paolo Fiorino e la sua esperienza con EEE

di Paolo Fiorino

Era una notte buia e tempestosa…

Questo, oltre che l’incipit preferito da Snoopy per i suoi racconti, potrebbe essere anche l’inizio di un immaginario romanzo sull’avventura dello scrittore che tenta di attraversare il mare burrascoso della pubblicazione.

L’unico modo di attraversare questo mare, seguendo la rotta sicura che permette di lasciarsi alle spalle le sirene tentatrici degli editori a pagamento, che lo attirano  solo per approfittare dei suoi sogni, gli scogli dei rifiuti che rischiano squarciare la fragile chiglia della sua voglia di scrivere, e i mostri marini dell’indifferenza che rischiano di stritolarlo e sommergerlo, è avere una buona nave, robusta e con un grande equipaggio. Ma una buona nave e un buon equipaggio non bastano, sono nulla senza una guida esperta.

E qui sta la forza della nostra nave: Capitan Piera al comando, l’editora che sa come far mantenere la rotta, Il primo ufficiale Irma, la guida che ha sempre una buona parola per tutti ma che non lesina ceffoni quando servono, l’ufficiale di macchina Andrea, animo poetico  sempre pronto a oliare i meccanismi del gruppo e poi Marina e tutti gli altri componenti dell’equipaggio che cercano sempre di tirare fuori il meglio da un pugno eterogeneo di marinai che, quando ci si mettono d’impegno, remando tutti nella stessa direzione, hanno la forza di spingere la nave fuori dalla burrasca.

Alla fine, per chi sceglie di farne parte, la nave EEE è come una casa, una famiglia di cui essere fieri e orgogliosi. Su questa nave, come in tutte le famiglie, ci si aiuta quando ce n’è bisogno e si impara. È un lavoro faticoso e continuo, per il quale servono anche i no, non quelli gratuiti e distruttivi ma quelli motivati e seguiti dai consigli.

Di notti buie e tempestose l’autore medio vi posso assicurare che ne vive parecchie, ma in questo mare un approdo sicuro esiste e io l’ho trovato al porto della EEE.

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Come puoi abbandonare tanto amore?

Campagna sociale: Come puoi abbandonare tanto amore? Parte terza

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Elisabetta Bagli: Perché abbandonare gli animali nel periodo estivo? Perché il loro peso diventa insostenibile durante le vacanze e il mare, la montagna, gli amici, gli amori, la famiglia richiedono tutte le attenzioni di questo mondo e non ci si diverte se si hanno responsabilità e quelle di un animale, del quale prendersi cura, per alcuni risulta essere davvero opprimente. Non si prende un animale in casa e lo si tiene solo finché fa comodo e fa compagnia e poi, come se fosse un qualsiasi oggetto rotto, o un alimento scaduto, lo si getta in strada abbandonandolo al suo destino. La responsabilità la si deve sentire fino in fondo, altrimenti meglio non prendere animali veri e comprare dei peluche, che fanno compagnia fin quando si desidera. Sono esseri che pensano, che vibrano, che hanno emozioni e sentimenti, esseri che amano il loro padrone, l’ambiente in cui sono cresciuti, esseri che se abbandonati muoiono dentro, spezzati nel loro essere vivi. Non abbandonerei mai mio figlio, mio padre, mia madre, mio nonno, mio fratello in strada, perché dovrei abbandonare il mio cane o il mio gatto?

Paolo Fiorino: L’estate è un periodo particolarmente cupo per i nostri amici a quattro zampe. Tutte le estati la storia si ripete, sempre uguale a se stessa e sempre ugualmente avvilente e disumana. A un certo punto arriva la bella stagione, le vacanze sono alle porte e il padrone smette improvvisamente di essere un amico affettuoso per trasformarsi in un individuo egoista che, senza preoccuparsi minimamente dell’effetto delle proprie azioni, fa scendere dall’auto il proprio cane, magari in un posto isolato e scappa velocemente senza guardarsi indietro. Ciò che è più triste è che l’abbandono quasi mai nasce da una reale necessità. Spesso è solo il frutto dalla seccatura di prendersi cura dell’animale o di scegliere vacanze adeguate che prevedano il cane come parte della famiglia. Gli animali domestici riescono a donarci tutto l’affetto del mondo e noi con un gesto apparentemente banale, come aprire la portiera e lasciarli scendere, possiamo cambiare la loro vita, ma anche la nostra. Un appello in più forse non potrà risolvere molto, ma almeno proviamoci: per una volta la vita, la nostra e quella dei nostri amici, cambiamola in meglio.

Cinzia Morea: Cucciolo,
la tua vita ha arricchito la mia di una serie di preziosi ricordi. OLYMPUS DIGITAL CAMERAQuando ti ho portato a casa dal canile, grande quasi come un puledro, ma con le zampe malate, e alcuni consigliavano di sopprimerti, perché, a tre mesi, non riuscivi a camminare più.E vuoi mettere la soddisfazione, mia, di tutti gli operatori di canile e della veterinaria che ha trovato la cura, nel vederti, alla fine crescere sano?
Quando ho scoperto che ti piaceva l’acqua: non avevo mai visto un cane divertirsi tanto in una pozzanghera! Quando abbaiando hai avvertito che il centrotavola di Natale stava prendendo fuoco.
E le quotidiane avventure nel corso di innumerevoli passeggiate…
Ed ora, dopo tutto questo, vorresti che ti abbandonassi in autostrada solo perché hai paura di rovinare le mie vacanze? Non ci penso nemmeno, non sono mica senza cuore. Ci sono innumerevoli posti dove possiamo andare in vacanza insieme.

Giancarlo Ibba: Un tempo, quando avevo più spazio e meno impegni lavorativi, avevo tanti cani e altrettanti gatti in casa, nel giardino e nell’orto. ibbaFacevano parte della famiglia e hanno vissuto con noi fino al termine della loro vita. Oggi, nella casa natia, restano le mie due tartarughe… Portarle in Valle d’Aosta sarebbe stato un trauma per loro, così se ne occupano i miei genitori. Hanno 20 anni. Dopo il trasferimento però non ho resistito tanto senza un animaletto da coccolare: tre mesi in tutto. Poi ho adottato Tuco, il mio gatto. Era così piccolo che stava al calduccio nella tasca della mia felpa, mentre sbrigavo le faccende domestiche. Ora, quasi dieci anni dopo, nel tempo libero siamo quasi inseparabili. È un gatto strano, come il suo padrone. Apre le porte come i velociraptor di Jurassic Park, miagola pochissimo e guarda la televisione (preferisce Geo&Geo). Lo porto con me in vacanza e prenoto la cabina per gli animali. Adesso è qui e mi guarda mentre scrivo queste parole. Il suo sguardo sembra dire: guarda che il culo me lo lecco da solo, piantala di adularmi e dammi le crocchette!

Il Romanzo Storico, un sottile equilibrio

Equilibrio tra dettagli, personaggi ed eventi

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di Paolo Fiorino

Spesso mi sono domandato cosa mi abbia spinto a scrivere un romanzo storico. La risposta non è delle più semplici e più ci rifletto più mi rendo conto che probabilmente di risposte non ce n’è solo una. Forse, la migliore che mi viene in mente è che scrivere uno storico è un modo unico per mettere insieme realtà e fantasia, per aprire una finestra su un mondo che non esiste più, per ricordare e, contemporaneamente, creare qualcosa.
Costruire i personaggi, farli vivere, immaginare le loro storie e le loro vite e poi farli muovere su uno sfondo di fatti reali, che hanno segnato un’epoca e hanno contribuito a costruire il mondo in cui viviamo, è la cosa più appagante che io riesca a immaginare per un autore.
Il romanzo storico mi ha concesso l’opportunità unica di raccogliere la memoria di uomini e donne che hanno vissuto un’epoca per noi distante, di guardare il mondo com’era allora per tentare di capire com’è ora.
Quando scrivo non pretendo di insegnare qualcosa, non credo che sia questo il compito dell’autore di romanzi storici ma, al contrario, mi ripropongo di imparare io stesso qualcosa attraverso lo studio.
E qui arriva la prima difficoltà. L’approfondimento è una componente fondamentale per un romanzo storico, non riesco a immaginare di scrivere una sola pagina senza essermi prima documentato a dovere, ma può facilmente sfuggire di mano e diventare un lavoro fine a se stesso. L’equilibrio tra la precisione dei dettagli, la caratterizzazione dei personaggi e degli eventi è fondamentale. Se da una parte la precisione è doverosa, una vera e propria forma di rispetto verso il lettore, dall’altra il suo eccesso rischia di fare l’effetto opposto, di trasformare un romanzo in un noioso trattato tecnico.
Chrysler-Thunderbolt-1941Per esempio, leggendo di un evento accaduto nel 1941, che implica l’uso di un tipo particolare di automobile, sicuramente ai lettori farà piacere sapere che il veicolo citato era effettivamente esistito in quell’anno ma, quasi altrettanto sicuramente, gli stessi lettori non saranno interessati a venti pagine di descrizione dell’automobile, dei suoi dati di funzionamento e dei suoi dettagli costruttivi, compresi il rapporto di compressione del motore e il passo della filettatura dei bulloni della scatola del cambio. I lettori troveranno probabilmente molto più interessante sapere come quell’automobile abbia contribuito a salvare la vita del protagonista, come abbia aiutato a portare a termine una missione o magari come si sia dimostrata fondamentale per un incontro fatale. Solo con una simile impostazione le vicende dei protagonisti risalteranno sullo sfondo della storia senza esserne oscurate e i lettori potranno immedesimarsi nei fatti raccontati. È questa, per me, la vera sfida che l’autore deve affrontare.
eroi nel nullaÈ la sfida diventa particolarmente difficile se si narrano fatti ambientati in epoche lontane, come potrebbe essere, per esempio, il periodo dell’impero romano. Tuttavia, lo è altrettanto anche se si pone la trama in epoche più vicine ma, comunque, profondamente diverse dal nostro quotidiano, come nel caso di “Eroi nel nulla”.
Per indurre qualcuno a immedesimarsi non ci si può esimere dall’immergersi in prima persona nella storia mentre la si sta scrivendo. E qui arriva la seconda difficoltà. Immedesimarsi è necessario ma l’eccesso è, ancora una volta, in agguato. Se, per esempio, è facile calarsi nella storia di Franco e Zelmira (personaggi presenti nel libro Eroi nel nulla), due persone che vivono gli eventi tragici della Seconda Guerra Mondiale, tentando sempre di mantenere viva la speranza, al contrario, un personaggio come Antonio, che crede profondamente nell’ideologia dell’eroe fascista e vive gli eventi del suo tempo con grande passione, può facilmente allontanare da sé il lettore. L’autore, in questi casi, non deve essere un giudice ma un semplice narratore, il giudizio lo daranno i lettori, ciascuno secondo la propria sensibilità. Il compito dell’autore è complesso, mantenere il distacco è la cosa più difficile, ma senza distacco si perde l’equilibrio, finisce la credibilità e si rischia di cadere nel ridicolo. Gli stereotipi sono sempre in agguato, a noi autori l’arduo compito di evitarli.

Paolo Fiorino ha scritto, per la collana Romanzo Storico, Eroi nel nulla

Gli autori EEE a BOOKCITY MILANO

Esordienti in primo piano.

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In occasione dell’evento tenutosi a Milano il 16 novembre presso le Sale Panoramiche del Castello Sforzesco, nel contesto di BOOKCITY MILANO, sono stati diversi gli autori EEE che sono intervenuti a sostegno del proprio Editore, Piera Rossotti Pogliano e della propria “collega” Irma Panova Maino. La conferenza, intitolata Editoria Nativa Digitale: il caso EEE, ha visto avvicendarsi come oratori sia l’Editore che l’autrice, nonché Desiree Pedrinelli, curatrice del blog Letture al Contrario e organizzatrice dell’evento. Questa è stata un’ottima occasione per ritrovare alcuni volti conosciuti e scoprirne di nuovi, un momento socializzante in cui è stato possibile rivolgersi a dei lettori e non soltanto ad altri autori.

Dunque, conosciamo un po’ più da vicino gli autori intervenuti.

Paolo Fiorino. Autore del libro Eroi nel nulla, Paolo ha confessato che sta lavorando su nuovi scritti e noi non vediamo l’ora di sapere che cosa tirerà fuori dai suoi “cassetti”. Classe 1968, appassionato di cinema, ha da sempre preso la scrittura come una sfida personale. Da qualche tempo lontano dai circuiti tradizionali, quali i social network e la rete in genere, Paolo ha promesso di tornare in grande stile.

Andrea Tavernati. Poeta vincitore di numerosi riconoscimenti, ha scritto il bellissimo L’intima essenza, una raccolta di Haiku. Andrea, nonostante le mille difficoltà, è riuscito a essere presente, dando il proprio sostegno morale all’Editore e all’amica Irma. Nato a Pavia nel 1960, Andrea da buon creativo pubblicitario, oltre a scrivere meravigliose poesie è anche colui che spesso suggerisce nuove idee per il brand di EEE. Malato di scrittura fin dall’adolescenza, a 16 anni ha cominciato a scrivere un romanzo fiume. Quando, quattro anni dopo, l’ha concluso e riletto, ha deciso di sotterrarlo in giardino (tratto dalla sua biografia).

Franco Pulcini. Personaggio straordinario, Franco è intervenuto con la moglie, rivelandosi un profondo conoscitore della cultura musicale e di alcuni fra i più grandi compositori dell’est europeo. Ha collaborato con personaggi di spessore, come ad esempio Abbado, Schiavoni e Battiato, e dal 2005 lavora nella Direzione Artistica del Teatro alla Scala in qualità di “Coordinatore scientifico e responsabile editoriale”. Dopo Il maltempo dell’amore è in preparazione un secondo libro che, speriamo, possa avere lo stesso successo del primo.

Andrea Leonelli. Uno dei migliori esponenti del periodo poetico moderno, ha in preparazione la sua prossima silloge che, dopo La selezione colpevole e Consumando i giorni con sguardi diversi, offrirà nuovi spunti di riflessione per gli estimatori dell’arte poetica. Al BOOKCITY MILANO si è offerto di spostare le panche delle Sale Panoramiche, di fare le foto e sostenere le oratrici, a dimostrazione del fatto che un uomo è fatto anche di carne, oltre che di anima.

Cinzia Morea. Autrice new entry di EEE, suo il libro Costantino, Cinzia è una splendida giovane donna che scrive libri improntati a dare la stessa freschezza, dote che le è caratteristica, al mondo che la circonda. Medico ed educatore cinofilo, è da sempre appassionata di favole e leggende. Ha scritto il suo romanzo dopo aver assistito, a Triora, al  Festival delle Streghe. Il suo sorriso ha illuminato la sala.

Enea De Alberti. Enea De Alberti non smette mai di sorprendere. La sua ironia è contagiosa e l’allegria aleggia fra i tratti del suo volto regalandogli un’aura molto goliardica. La signora De Alberti, che ha accompagnato il marito, è stata costretta a frenare i suoi molteplici entusiasmi letterari, sorridendo con aria benevola. Dopo Ritorno a El Alamein, Enea è già pronto per mettere in moto la sua penna verso nuove sfide.

Sabrina Grementieri. Sabrina è uno degli autori “scippati”, a EEE, da una grande realtà editoriale. Donna speciale e multitasking, ancora una volta ha confermato di essere infaticabile. Dopo Una seconda occasione e Noccioli di ciliegie, Sabrina, in compagnia del suo inseparabile trolley color zucca fluorescente, è pronta per nuove avventure.

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In conclusione, la presenza degli autori, a un evento non correlato alla presentazione di una loro opera, ma strettamente legato alla propria CE e alle tematiche esposte nel libro di una collega, dimostra quanto Piera Rossotti sia riuscita a valorizzare ognuno dei propri autori, facendoli sentire parte di un progetto più ampio e non semplicemente un codice ISBN.