La realtà di un piccolo editore

La realtà di un piccolo editore e le opportunità per gli autori.

EEE è davvero una piccola realtà editoriale, non possiede potenti mezzi per poter promuovere i libri dei propri autori, con spot televisivi o spazi a tutta pagina su quotidiani nazionali e non

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non può ricorrere a testimonial famosi in grado di sponsorizzare il marchio

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non può dilagare in rete avvalendosi dei costosi canali promozionali più noti

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e non può nemmeno permettersi di pagare i cachet salati che impongono le varie testate per un’intervista o una breve apparizione in qualche programma alla moda.

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Dunque, se fosse solo per questo, nessuno degli ebook, presenti in catalogo, dovrebbe vendere o avrebbe qualche possibilità di poter arrivare al pubblico. Eppure, nonostante questo e nonostante sia solo la buona volontà e tanta passione a fare da carburante, qualche piccolo, grande risultato noi lo abbiamo ottenuto.

Nel corso della Fiera di Roma “Più libri più liberi“, si è discusso del fatto che la piccola editoria sta iniziando (e noi possiamo dire: finalmente!) ad assumere un ruolo importante e non solo per il fatto che è proprio dai piccoli editori che si rinnova quella qualità editoriale che nelle grandi major è venuta a mancare, ma anche perché sono gli editori poco conosciuti che investono seriamente tempo, energie e denaro in quegli autori che nessun altro penserebbe di pubblicare. Ovviamente parliamo di editori veri, coloro che realmente prendono in mano i manoscritti inviati, li valutano, selezionano, correggono, impaginano e pubblicano.

Negli anni precedenti le case editrici indipendenti sono troppo spesso diventate sinonimo di EAP e di scarsa qualità, arrivando a quell’eccesso di pubblicazioni che hanno per un certo periodo saturato il mercato, portando i lettori a storcere (giustamente) il naso. Per fortuna l’inversione di tendenza c’è stata e stanno iniziando a sopravvivere, nonché a emergere, solo quegli editori in grado di fare il proprio mestiere in modo professionale. Il tempo ha fatto da filtro e ha posto quelle barriere oltre le quali sono venuti a cadere marchi che non hanno saputo adeguarsi, smettendola di pensare agli autori come possibili bancomat viventi.

Purtroppo, noi sappiamo bene che la realtà precedente ha mietuto diverse vittime: molti autori sono rimasti scottati da esperienze poco edificanti e ora vedono i piccoli editori come se fossero degli “untori”, si può quindi comprendere la diffidenza acquisita nel corso di questi ultimi anni. Tuttavia, è proprio questa esperienza che dovrebbe aver creato quella base conoscitiva che permette a chiunque di arrivare alle informazioni necessarie per non cadere più nelle trappole che ancora esistono.

Sappiamo anche che non è così e, ancora oggi, esistono diverse situazioni in cui le EAP persistono nel loro intento, trovando proseliti nuovi. Per questo vi diciamo che, se proprio non volete affidarvi a un editore, allora utilizzate tutti gli strumenti che la rete vi offre per arrivare all’auto pubblicazione, perché è pur sempre meglio gestire il proprio lavoro in modo autonomo che restare invischiati in qualche contratto capestro. E fatelo con coscienza, con lo stesso amore che un editore serio metterebbe per curare il vostro manoscritto; con lo stesso impegno e lo stesso rispetto verso il lettore. Perché è questa l’unica strada percorribile per riuscire a sopravvivere ai grossi cambiamenti di costume che si stanno verificando.

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