Lo Strega è tornato un premio letterario, ma tranquilli vince sempre Mondadori

Lo Strega è tornato un premio letterario, ma tranquilli vince sempre Mondadori

La dozzina semifinalista del premio letterario più importante d’Italia, la prima composta secondo le nuove regole, è sorprendente sotto molti punti di vista, ma rischia di essere ancora più scontato del solito

Nessuno, o quasi, dei nomi fa parte dei soliti potentati; molti libri sono di case editrici indipendenti; un libro è addirittura una raccolta di racconti; per la prima volta, o quasi, c’è una parità assoluta tra uomini e donne; e ancora, da ultimo, la quasi totalità delle autrici e degli autori proposti sono sconosciuti al grande pubblico. Insomma, quando giovedì 19 aprile sono stati comunicati i 12 semifinalisti della edizione 2018 del Premio Strega, in molti tra i commentatori devono essersi strofinati gli occhi, come davanti a un miraggio, a un sogno diventato realtà del tutto inaspettatamente.

Il tavolo che ha imbandito il Comitato direttivo del Premio, forte delle nuove regole che hanno accentrato il potere su di loro togliendone, e tanto, agli Amici della Domenica e di conseguenza anche alle potenzialità strategica delle case editrici, è un tavolo che in pochi si sarebbero aspettati, talmente noioso e privo di potenziali ganci polemici che non sono pochi quelli che lo preferivano prima, quando ci si poteva scannare sulle polemiche e si potevano lasciare da parte i libri.

Ora invece no. Perché i 12 sono stati scelti e ora per poter far finta di saperne qualcosa toccherebbe leggerli. O forse no, perché l’operazione di rinnovo del premio resta in realtà un’operazione soltanto di facciata, che, togliendo potere ai medi editori ne ha ridistribuito un pochino, almeno in apparenza, alle piccole, riveste di nuovo il premio più importante d’Italia di una patina culturale, ma contemporaneamente lo rende ancora più scontato del solito.

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Come cambia il premio Strega, spiegato

Come cambia il premio Strega, spiegato

Ci sono due modifiche al regolamento che, secondo gli organizzatori, renderanno più facile ai piccoli editori partecipare al concorso

Il 6 febbraio il comitato direttivo del premio Strega, il più importante riconoscimento letterario italiano, ha annunciato due cambiamenti nel regolamento che stabilisce come candidare i libri al premio. In breve, il primo cambiamento è che d’ora in avanti perché un libro sia candidato alla fase iniziale del concorso basterà che sia presentato da uno solo dei 400 “Amici della domenica”, cioè i membri della giuria eletti a vita, e non da due. Il secondo cambiamento è che il comitato direttivo, che da sempre ha il ruolo di scegliere tra i libri segnalati dagli Amici della domenica i dodici che poi vengono effettivamente votati dall’intera giuria, avrà la possibilità di inserire nella dozzina dei titoli non segnalati a propria discrezione.

Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Bellonci che organizza il premio, ha spiegato al sito il Libraio che le modifiche vogliono limitare il peso dell’editore, «che faceva da coordinatore tra i due presentatori» convincendoli a sponsorizzare un suo libro, e che sarà più facile anche per le case editrici più piccole partecipare al premio. Di fatto, le nuove regole cercano di limitare il controllo dei grandi editori, da tempo accusati di influenzare o comunque pesare troppo sull’esito del voto – vista anche la grande quantità di copie che vendono di solito il libro vincitore e i finalisti.

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