Valeria De Cubellis ha presentato Un salto in paradiso

Valeria De Cubellis ha presentato Un salto in paradiso

di Valeria De Cubellis

Splendido pomeriggio quello di giovedì 28 settembre presso la biblioteca civica “Nicolò e Paola Francone” di Chieri. E non solo perché la Sala Conferenze era pervasa da uno squisito tepore di luce ancora estiva, ma perché in quella sala, dialogando con Riccardo Marchina, giornalista del Corriere di Chieri, ho avuto l’opportunità di parlare del mio romanzo “Un salto in paradiso” edito da EEE.

Sono una scrittrice esordiente, ebbene sì.

Scrivere è da sempre, senza esagerare, la mia passione, ma nessuno sobbalza per il mio nome, quando esce un mio libro, fortunatamente ad esclusione dei famigliari più stretti.

Con molto orgoglio, poiché selezionata dal talento esperto di Piera Rossotti, l’appassionata responsabile editoriale di Edizioni Esordienti E-book, ho pubblicato una storia in cui credo, a cui tengo alla stregua di un figliolo e sono lieta di poterne parlare, tutte le volte che mi si offre l’occasione per farlo.

Dirò di più: di parlarne, di farla conoscere, io sento il bisogno, quasi allo stesso modo in cui ho sentito, insieme al piacere, quello di scriverla. Scrivere rientra nei fini meccanismi che compongono la mia fisiologia, e mi permettono di funzionare e vivere. Se scrivo il mio essere si dispiega completamente: se scrivo, sono io. Ma non si tratta di uno sterile esercizio fine a se stesso e nemmeno di uno sfogo psicologico da produrre e poi ricoverare in un cassetto.

Scrivere è il mio modo di stare al mondo e di vederlo, di darne un’interpretazione, e ha senso quando, divenendo storia, si presta al confronto con i lettori, entra nella testa di persone che hanno voglia di leggerla e di farla propria. Il desiderio, quando ne parlo, è di convincere chi mi ascolta ad entrare in ciò che ho scritto e mi pulsa nelle vene anche quando mi trovo davanti una persona soltanto che mi concede il tempo di ascoltarmi, mostrando negli occhi una scintilla di interesse.

Ho scorto molte scintille, giovedì in sala, negli sguardi attenti dei presenti. È un progetto quasi folle, fare della scrittura un mestiere e volere raggiungere molti lettori, soprattutto da sconosciuta, soprattutto in Italia, e mi fa spesso sentire come don Chisciotte. La luce vitale di quelle scintille però mi anima e mi redime, di fronte ai mulini a vento. Nella sua poesia dedicata al paladino picaresco per eccellenza, Hikmet definisce don Chisciotte “cavaliere invincibile degli assetati”: colui che mai si arrende perché possiede lo spirito indomito di chi crede nelle proprie battaglie. Con quello stesso spirito cercherò nuove occasioni per raccontare ciò che scrivo. Sia raggiunto fin d’ora dal mio grazie più sentito chiunque vorrà leggerle.