Novità per la nuova stagione

Novità per la nuova stagione

Riaprono le attività per il blog EEE. Sono molte le novità previste per la nuova stagione, sia da un punto di vista editoriale che di blogging. In questa intervista il Direttore Editoriale, Piera Rossotti Pogliano, ne descrive una parte.

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1)      Buon giorno! Eccoci alla ripresa dopo le vacanze. Ci sono novità per la nuova stagione?

Sì, ci sono, e significative. Cominciamo però con il ribadire che Edizioni Esordienti si conferma una casa editrice interessata alla promozione di esordienti meritevoli, con la convinzione che la strada migliore sia l’e-book, per motivi che abbiamo già detto più volte in passato. Ho avuto modo di leggere nel web parecchie testimonianze di autori non ancora conosciuti, praticamente tutti lamentano che i grandi editori non leggano nemmeno i loro manoscritti e che i piccoli editori, anche quelli onesti, cioè interessati davvero a produrre buoni libri, a distribuirli al meglio e a guadagnare dalla vendita al pubblico e non dagli autori non riescano a promuoverli in modo soddisfacente. Con la pubblicazione in e-book, di fatto, si superano i problemi di distribuzione, si va nel mondo, letteralmente.

2)      Questo, però, ha favorito anche la pubblicazione “indie”… che bisogno c’è dell’editore?

Lei sa che io rispetto il self-publishing, penso che sia una bella possibilità, però i fatti dimostrano che troppo spesso chi si autopubblica non si rende conto dei limiti della propria scrittura, oppure propone ai lettori un testo non editato, pieno di refusi, quindi, in definitiva, l’autore non rispetta il lettore. Ci sono delle lodevolissime eccezioni, intendiamoci, ma credo che un buon editore che conosca il mestiere abbia ancora un ruolo da svolgere. Per tornare a EEE-book (tra parentesi, potete leggere “tripla E”, per brevità), voglio ripetere che è una casa editrice a) che seleziona e b) che corregge i testi che pubblica, non limitandosi alla semplice correzione della bozza, ma anche a qualche intervento più incisivo sulla struttura di qualche frase, l’opportunità di certe battute di dialogo e cose del genere (quello che in inglese si chiama copy editing, per intenderci), ovviamente discusse e messe a posto a quattro mani con gli autori, cerchiamo l’accordo e la collaborazione.

3)      Sulla collaborazione avrei una domanda specifica, ma prima vorrei chiederle quali siano le novità, perché queste cose gliele ho già sentite dire…

Si usa dire che repetita iuvant, e forse non tutti le hanno sentite, queste cose… quando ho tempo intervengo in discussioni su Linkedin, nel gruppo Editoria Italiana, a cui sovente si rivolgono degli autori che hanno già avuto qualche esperienza editoriale e pongono delle domande o raccontano le loro vicissitudini, quindi penso che ribadire queste informazioni non sia inutile. In ogni modo, le novità sono queste:

a)       EEE-book selezionerà con severità ancora maggiore, limitandosi però ai romanzi, mainstream o di genere, e alle esperienze e testimonianze, purché originali e interessanti, dei “quasi romanzi” come quelli che ha pubblicato finora. Purtroppo, siamo costretti a non pubblicare più saggi e poesie, perché in versione e-book non riusciamo a venderli come vorremmo. Desidero tuttavia precisare che saggi e raccolte di poesie che abbiamo accettato di prendere in esame fino a questo momento saranno comunque letti e, se ritenuti idonei, potranno essere pubblicati, così come continueremo a promuovere le opere già pubblicate. Per i romanzi, invece, è tutto un altro discorso, e le cose cominciano a ingranare, soprattutto per alcuni titoli.

b)       L’autore, finora, contribuiva con 98 euro al copy editing e alla correzione della bozza, mentre la pubblicazione in e-book è sempre stata gratuita. La somma era praticamente simbolica, perché la pubblicazione di un e-book corretto e rifinito ha un costo complessivo ben superiore, ma giustificavamo questo pagamento con il fatto che l’autore restava pienamente proprietario dei diritti della sua opera, e poteva farne quel che desiderava, firmare oggi con noi e pubblicare domani con un altro editore. La maggior parte dei nostri autori sono leali e sono diventati anche nostri amici, ma i soliti furbetti non sono mancati, hanno approfittato della nostra correzione professionale a costo irrisorio e sono andati a pubblicare altrove. Allora, abbiamo deciso di eliminare del tutto questo minimo contributo e di chiedere la cessione dei diritti per cinque anni. Pubblicare con EEE-book è da oggi un privilegio che non ha prezzo, nel duplice significato che è una grande opportunità e che non si paga nemmeno un euro.

4)      Come si concilia la cessione dei diritti con il fatto che lo slogan di EEE-book è quello di essere scopritore di talenti e non detentore di diritti?

Sulla scoperta di talenti ho già risposto. Per quanto riguarda i diritti, il nuovo contratto potrà essere risolto in qualsiasi momento a fronte del pagamento di una modesta penale, che diventa più bassa dopo il primo anno. Insomma, se Mondadori offre al nostro autore un bel contratto su un piatto d’argento, l’autore lo potrà firmare subito, sarà libero, anzi, brinderemo pure con lui/lei. Ma i “giochini sporchi”, anche se legali, non ci piacciono.

5)      EEE-book, quindi, si configura sempre più come editore digitale. I cartacei che avete fatto finora, però, sono molto ben realizzati: sarà ancora possibile pubblicare anche così?

Certamente. Comprendiamo bene che agli autori piaccia il libro da tenere tra le mani come effettiva materializzazione di un obiettivo raggiunto, da regalare agli amici o da vendere attraverso una libreria dove sono conosciuti. Molti concorsi, inoltre, richiedono ancora la partecipazione con copia cartacea. Per questo, proponiamo come servizio a richiesta la stampa di volumi curati, di buona qualità, a prezzi molto interessanti e, se l’autore lo desidera, li mettiamo anche in vendita tramite la nostra libreria virtuale, su Amazon e su altri webstore. Possiamo stamparne anche soltanto 50 copie, facendo comunque una vera edizione, con tanto di ISBN e deposito legale, però non illudiamo l’autore dicendogli che il suo libro cartaceo sarà in tutte le librerie. L’e-book invece, quello sarà veramente dappertutto, e non soltanto in Italia, ma praticamente in tutto il mondo; ecco dove potete vedere dove distribuiamo: http://www.sbfstealth.com/gli-store-collegati-a-stealth/

A mano a mano che le biblioteche si attrezzeranno, gli e-book si potranno anche noleggiare per due settimane, li stiamo già rendendo disponibili attraverso Media Library On Line e ReteINDACO. Opportunità come queste sono impensabili con la distribuzione cartacea, perfino per una casa editrice medio-grande o grande…

6)      Torniamo al discorso della collaborazione degli autori: in che cosa dovrebbe consistere?

Mi piacerebbe che gli autori che pubblicano con EEE-book sentissero di farne parte. Il mio proposito è quello di creare un piccolo ma autentico modello di “editoria equa e solidale”: io ci metto la professionalità mia e dei miei collaboratori, la mia disponibilità e il mio tempo. Mando i rendiconti e pago i diritti d’autore, faccio tutto il possibile per promuovere le opere che pubblico, compatibilmente con i mezzi economici, che sono quelli di una piccolissima casa editrice. Se posso, partecipo di persona alle presentazioni; con notevole sforzo economico (in pura perdita) partecipo anche al Salone del Libro di Torino, sono presente sui social media, produco periodicamente un video in cui presento qualche opera ma, soprattutto, poiché non amo la pubblicità smaccata, parlo di problemi della scrittura, dell’editoria, oppure parlo di un genere letterario o di un brano celebre, anche per far capire che a me la letteratura piace davvero, e mi piacciono davvero le persone che scrivono, insieme al fatto che ho una preparazione specifica sia universitaria e sia di quasi ventennale esperienza di valutazione di testi, non sono un tipografo prestato all’editoria (con tutto il rispetto per i veri tipografi che fanno bene i tipografi).

Che cosa mi aspetto dagli autori? Prima di tutto che capiscano che, quando si pubblica un e-book, la promozione passa sia attraverso i canali tradizionali delle presentazioni, delle recensioni ecc., ma anche e soprattutto attraverso la rete. Vorrei che, quando pubblichiamo dei post su Facebook o in questo blog o da qualsiasi altra parte, loro venissero non soltanto a cliccare un “mi piace”, ma lasciassero un commento, un segno del loro passaggio e della loro partecipazione costruttiva. Vorrei che, quando fanno una presentazione, anche senza di me, ci mandassero delle fotografie e un piccolo resoconto, per arricchire la nostra sezione di Eventi su questo blog. Vorrei che pensassero a EEE-book e a tutti gli altri autori come a una squadra che, se unita, può farsi meglio conoscere ed essere vincente. Promuovere il logo EEE vuol dire promuovere anche efficacemente la propria opera e lo si può fare in tanti modi. Intendiamoci, alcuni autori sono bravissimi nell’autopromuoversi, ma non fanno nulla per gli altri. Per essere vincenti, invece, bisogna lavorare tutti insieme guardando nella stessa direzione. Alcuni l’hanno capito e stanno agendo molto bene, hanno dei blog, fanno i recensori, intervengono con dei commenti. Altri, anche sollecitati, mi rispondono che loro scrivono i libri, venderli è compito dell’editore. Purtroppo, le cose non funzionano così, ai tempi della rete…

7)      Parliamo di rete, allora. Quanto conta il web per un editore e quali sono i mezzi che EEE utilizza?

Il web è una realtà dalla quale oggi non si può prescindere e, a maggior ragione, non può farlo un editore prevalentemente digitale come me: che ci piaccia o meno, è così. Gli strumenti principali di EEE sono il suo sito, questo blog, Facebook e Twitter, più la ricerca di altri blog, siti, radio via internet che recensiscano i nostri libri. Dai risultati delle vendite, vediamo comunque che è molto importante che gli autori stessi si diano da fare, come le ho appena detto. Oggi, il rapporto con l’autore è percepito quasi come essenziale dai lettori: non si accontentano del romanzo, vogliono saperne di più, dalla semplice notizia biografica, alla curiosità che si volge anche verso la composizione dell’opera, l’idea da cui ha tratto ispirazione, alle competenze specifiche dell’autore in un determinato campo. Faccio qualche esempio: Alessandro Cirillo, nel suo blog  alessandrocirilloscrittore.it, non parla soltanto dei suoi libri, ma scrive  periodicamente degli articoli, frutto delle sue ricerche, che riguardano aspetti di storia militare poco conosciuti e altro, dando prova di essere continuamente impegnato nell’approfondimento delle tematiche che lo appassionano, e così Nunzio Russo, nel blog www.nunziorusso.it. Giancarlo Ibba sta invece affinando le sue capacità di scrittore attraverso la lettura e la recensione di opere altrui, ed è nella top 100 dei recensori di Amazon, che è un traguardo notevole. Paolo Cuniberti si sta affermando anche come conoscitore di musica jazz, Andrea Leonelli ha un blog dedicato agli esordienti che si chiama Opinions on books, Elena Moscardo ha iniziato un blog a partire dalle esperienze di cui parla nel suo libro, camminscrivendo.blogspot.it, a mio parere potrebbe diventare un buon punto di riferimento per tutti gli interessati sia alla Via Francigena, sia al tema del pellegrinaggio… Mi perdonino gli autori che non ho citato… e non ho citato neppure lei, Irma, né Il Mondo dello Scrittore, ma basterà farsi un giro nel catalogo del nostro sito per trovare tutti i link.

Insisto: gli autori non dovrebbero lavorare soltanto per se stessi; unendo le forze, si potrebbe davvero fare molto di più e non servono neanche soldi, bastano un po’ di tempo e di buona volontà. 

8)      Il concorso è ancora un valido strumento per farsi conoscere e quali sono i piani di EEE in merito?

Immagino che si riferisca al nostro concorso, che ha avuto due edizioni, la prima dedicata al giallo-thriller-noir e la seconda, in fase di conclusione e definitiva valutazione, dedicata al romanzo storico. Posso dire soltanto questo: lo scopo è quello di trovare buone opere di genere, e si tratta di un concorso “vero”, cioè vince o si classifica chi scrive un buon testo. Su queste premesse, è evidente che chi vince è bravo o, almeno, è stato bravo nella scrittura di quella specifica opera. Scelte le opere, le pubblichiamo e ci attiviamo con i mezzi di cui disponiamo per farle conoscere. A mio parere, come strumento selettivo per un editore, questo tipo di concorso è valido. Siccome non chiediamo tasse di iscrizione o di lettura, è evidente che non ci sono secondi fini, il nostro concorso non è uno strumento per fare cassa.

Visto il successo straordinario di Io dormo da sola di Salvatore Paci ed Emanuela Baldo, il prossimo concorso riguarderà il genere romantico-contemporaneo.

Per quanto riguarda i concorsi che EEE sponsorizza, attualmente sono “Amore e Morte”, in collaborazione con Il Mondo dello Scrittore, e “Un bagaglio di idee”, con la Fed. It. Art: anche questi sono concorsi veri e “puliti”, quindi costituiscono un’ottima occasione per un autore per sottoporsi al giudizio di lettori spassionati… per chi vuole scrivere per un pubblico e non per chiudere i suoi lavori in un cassetto, sono due belle opportunità.

9)      Dovendo fare un bilancio, come percepisce questa esperienza editoriale?

EEE mi piace tanto, ma non è ancora quello che vorrei che fosse. Mi spiego meglio: volevo dar vita ad un’iniziativa che mi permettesse di scegliere e di promuovere le opere di autori esordienti che mi piacciono, e direi che ci sto riuscendo, insieme ai miei collaboratori. Qualche titolo comincia a vendere benino, sono piccoli successi che ci spronano a proseguire. Ma vorrei fare di più: vorrei davvero creare quel modello di “editoria equa e solidale” di cui le ho parlato poco fa, che paga il dovuto agli autori e reinveste gli utili nella promozione, ma che sia selettiva. Credo che esistano già sodalizi di autori che collaborano per promuoversi… ma chi li seleziona? In EEE, invece, mi prendo io la responsabilità, qualche volta anche gli insulti degli autori rifiutati, ma i lettori devono sapere che il marchio EEE va soltanto su opere che mi sono piaciute. Non pretendo che piacciano a tutti, rispecchiano i miei gusti, per forza di cose, anche se ho dei lettori giovani che mi affiancano e ascolto le loro opinioni. E gli autori che entrano nel nostro Catalogo dovrebbero impegnarsi a promuovere la loro opera, ma non soltanto: devono promuovere il marchio e il Catalogo nel suo insieme, come meglio sanno. Così, tutti possono diventare vincenti. Nel web, invece, vedo troppo spesso che ognuno pensa per sé, e FB è inondato di post di autori che si autopromuovono, penso con risultati abbastanza modesti.

10)   La controtendenza per la quale alcuni editori storici hanno deciso di passare all’odiato metodo EAP, come lo interpreta?

Ho letto proprio ieri un’intervista a Tullio Pironti (l’intervista è visibile QUI), storico editore napoletano, che confessa di essere diventato un EAP e di non selezionare davvero quello che pubblica. Trovo triste che un editore famoso debba ridursi a pubblicare a pagamento ma, ancor di più, che confessi di non selezionare. La crisi c’è, colpisce l’editoria e le librerie. Ma molti editori troppo immobili e le librerie che rifiutano di camminare con i tempi forse è inevitabile che chiudano i battenti, pubblicare a pagamento o combattere l’e-book sono strategie che, alla lunga – ma forse nemmeno tanto alla lunga – si riveleranno perdenti. Cartaceo e digitale possono coesistere e probabilmente sarà così, ma ormai una rivoluzione epocale è in atto, il futuro potrebbe essere quello dell’Espresso Book Machine, sempre che le librerie lo capiscano una buona volta, invece di limitarsi a piangersi addosso…