Feuilles d’album, un giallo insolito

Feuilles d’album: corrispondenza in giallo.

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Leonora Signifredi ci introduce in un’atmosfera  creata ad arte attraverso le missive che Loïc Pelletier invia a diversi personaggi, i quali intrattengono con lui un’intima corrispondenza. Tuttavia, sarà al proprio maestro, padre Antoine Chausson, che il buon precettore Pelletier confiderà i propri sospetti a proposito di quanto accaduto nel castello appartenente alla famiglia Lachapelle. Feuilles d’album, dunque, non è il classico romanzo giallo in cui il colpevole assume un volto attraverso un’indagine poliziesca, ma è un libro che ripercorre i fatti attraverso gli occhi di un protagonista che osserva gli avvenimenti, giudicando e interpretando le situazioni a seconda della propria personalità, della propria cultura e della propria umanità. la trama si dipana di lettera in lettera e gli indizi si svelano di missiva in missiva, fino a rivelare uno spaccato torbido e ambiguo di una società francese alle prese con un secondo Impero dato da Luigi Napoleone, proclamatosi Napoleone III. Lo stile narrativo, pur essendo di facile lettura, ha profondamente impegnato l’autrice, la quale, attraverso l’escamotage dato dalla corrispondenza fra Pelletier e Chausson, intreccia una storia in grado di affascinare il lettore fino all’ultima pagina.

La trama:

Un antico castello in Auvergne: una sera Reynaud, uno dei figli del conte di Lachapelle, viene ucciso nel suo studio con un colpo d’arma da fuoco al petto. L’arma è una delle sue pistole da duello, il colpevole senza dubbio qualcuno di casa; tutti i famigliari, anche le donne, sanno maneggiare una pistola.
A condurre le indagini è un precettore che vive al castello, Loïc Pelletier, che racconta il suo percorso investigativo al suo antico maestro in lunghe lettere attraverso le quali si delinea progressivamente il ritratto di una famiglia nobile di stile patriarcale nella profonda provincia francese nei primi anni del Secondo Impero e si compone un grande affresco a tinte fosche, dove tra ipocrisie, diffidenze, colpevoli silenzi o sensi di colpa tutti sono, in definitiva, infelici e soli.
E quando Pelletier risolverà infine il mistero, nonostante la drammatica verità che emerge dalle sue indagini, si aprirà per qualcuno dei personaggi un piccolo spiraglio che è ancora difficile chiamare speranza.
Un romanzo epistolare stringato e coeso, che cattura il lettore e lo fa penetrare nell’antica dimora, per guardarla attraverso gli occhi di un detective singolare e non imparziale.

Segnalato al I Concorso Giallo, Thriller e Noir di Edizioni Esordienti E-book

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