Salvatore Buccellato e il Gioco di Libri
Talvolta è capitato di passare qualche ora in buona compagnia con gli amici, cercando di indovinare quale fosse il soggetto estratto e ponendo domande del tipo: “Se fosse una città, quale sarebbe?”
Ebbene, abbiamo chiesto ai nostri autori di abbinare il titolo del loro libro a una città, un personaggio, un piatto tipico e una canzone. Ed ecco uno dei risultati.
Uomini Nudi |
Sinossi |
Uomini Nudi nasce come idea dopo aver sentito i Monologhi della vagina. Volevo creare un corrispettivo tutto al maschile e che parlasse di un TABU’ che ancora c’è nei nostri tempi: L’OMOSESSUALITA’. Questo testo teatrale è tratto da una raccolta di racconti, in gran parte monologhi; confessioni che cercano di far vivere e immedesimare il lettore/spettatore nelle loro vite; per far riflettere sulle privazioni, le paure, i sotterfugi che a volte una condizione come quella omosessuale comportano. Ancora oggi OMOFOBIA e non accettazione sono dovute, in grandissima parte, ad una forma di ignoranza e di lontananza dal problema. Ascoltare queste persone che si mettono a nudo e parlano di come loro sono costretti ad affrontare la loro vita potrebbe aiutare a capire e ad avvicinarvi a loro. Da 6 mesi, anche in Italia, abbiamo una forma di matrimonio -che si è dovuto chiamare unione civile per non offendere la sensibilità dei cattolici- ma cosa è cambiato se ancora per la gente sono e rimangono solo una coppia di “FROCI?”. |
Se “Uomini Nudi” fosse |
Una città: ISTANBULTrovo che ISTANBUL sia una città vera senza concessioni, che si fa vedere com’è e che, come il testo teatrale “Uomini Nudi”, viva di una dualità evidente che per la città è anche fisica, territoriale. Doppia anche come identità: culturale e religiosa. In alcuni quartieri sembra una città moderna ed europea in altre il suo animo rimane legato all’ISLAM al suo essere araba. Nel tempo ciò che era Islam è diventato cristiano per poi tornare alle radici perché i vincitori prendono tutto e le cose si adattano ai tempi, per volontà della storia. |
Un piatto: TRUFFLESAdoro tutto quello che è dolce (beh a parte il miele!) e anche se non sono uno “schiavo” del cioccolato penso che non ci sia niente di meglio e più “culinariamente” semplice e squisito dei tartufi di cioccolato. Al tatto e sulle labbra sono polverosi, asciutti, danno quasi una sensazione di deserto ma già addentandoli senti che sono qualcosa d’altro; profondamente cremosi, setosi e unici. Ruvidi e opachi i TRUFFLES -per me- rappresentano la forma più “maschia” della cioccolata. |
Un personaggio: LUCA ZINGARETTINon sono un fan di Montalbano e ho scelto Zingaretti perché da due anni sta portando nei Teatri italiani (gli stessi che nel 2016 mettono ancora in scena Goldoni, Orfeo ed Euridice, Moliere) un testo molto bello e importante: PRIDE che narra di due storie concatenate nel tempo che parlano di amore e omosessualità. La difficoltà per testi come il mio UOMINI NUDI -che è costruito su 7 monologhi di persone gay – è appunto quella di poter andare in scena e ammiro Zingaretti che ha comperato i diritti; messo su una compagnia, curato la regia, perché ha creduto nella forza educativa del testo. Senza di lui e il potere contrattuale del suo nome forse in Italia un testo come PRIDE – a volte così crudo e intelligente – non avrebbe trovato spazio. |
Una canzone: Nine Million BicyclesDi Katie MeluaL’ho scelta perché è la “nostra” canzone! Ci sono nove milioni di biciclette a Pechino siamo distanti dodici miliardi di anni luce ci sono più o meno sei miliardi siamo alti sul filo Ci sono nove milioni di biciclette a Pechino |