Il fascino del Romanzo Storico

Il romanzo storico, il suo fascino e le difficoltà per la scrittura di questo genere letterario.

Romanzo Storico

di Chiara Curione

Il romanzo storico ha un fascino particolare, ci porta indietro nel tempo e ci fa immergere in vite passate. Affrontando la scrittura di un testo così complesso, dove si fondono parti storiche e parti inventate, si affrontano numerosi ostacoli come la ricerca storica, la credibilità dei personaggi e la realizzazione di una struttura che regga i vari elementi del testo.

sir Walter Scott

sir Walter Scott

I personaggi possono essere reali o inventati, eroi o antieroi, ma il quadro storico in cui si muovono è reale. I protagonisti possono essere persone semplici come nei Promessi Sposi di Manzoni, o cavalieri eroici come nei romanzi di Walter Scott, bisogna tener presente che le loro scelte e le azioni sono influenzate da un contesto sociopolitico diverso dal nostro.
Un uomo vissuto nel Medioevo o nell’epoca Classica doveva necessariamente adattarsi a una vita molto diversa da quella attuale e agire di conseguenza. Se da un punto di vista umano l’uomo non è cambiato nei secoli con i suoi sentimenti positivi e negativi, da un punto di vista pratico subisce i condizionamenti della mentalità dell’epoca, e incidono sulla sua vita eventi come guerre, dittature, invasioni, dinastie che cambiano e diversa tecnologia. I mezzi di comunicazione in epoche passate erano altri come piccioni viaggiatori, missive inviate con messaggeri, gli spostamenti erano più lenti, a cavallo, con carrozze, con velieri. Tutto questo, rispetto alla tempestività con cui giungono le notizie oggi e la rapidità con cui viaggiamo, fa la differenza nello svolgimento di una trama.
Se il romanzo di per sé è un’opera complessa che richiede tempo e una particolare organizzazione del lavoro, il romanzo storico, a monte della stesura, necessita di una scrupolosa ricerca di documentazione e numerosi approfondimenti dei dettagli di un’epoca passata. Grande importanza ha l’ambientazione, si studiano com’erano i costumi del tempo, gli arredi, gli ambienti e gli oggetti di uso domestico, il tipo di alimentazione, per illustrare anche la quotidianità e rendere le azioni reali. Per rappresentare scene di battaglia è necessario apprendere com’erano le armi e le armature, oltre che le tattiche militari usate. In questo genere letterario è l’ambiente che rende vero il personaggio, gli permette di essere se stesso e di sentirsi tale per tutta la durata della storia.

Manfredi di Svevia

Manfredi di Svevia

Tuttavia quando il romanzo storico ruota intorno a un personaggio realmente esistito, come nel mio libro, “Il tramonto delle aquile”, che ha come protagonista l’eroico Manfredi di Svevia, gli ostacoli sono quelli creati dalla sua stessa biografia. Manfredi è sempre costretto a lottare, così bisogna analizzare a fondo la sua personalità e mostrare sotto tanti aspetti le motivazioni delle sue azioni, come ad esempio: perché sopporta la gelosia del fratello continuando a combattere al suo fianco? Perché accetta di combattere una battaglia difficile, quando può trarsi in salvo?
Quando nel romanzo storico i personaggi sono inventati, e calati in un’epoca precedente, si può creare un diverso sviluppo delle vicende personali, purché il contesto storico sia reale.
Altro punto è come affrontare la narrazione se in prima persona o in terza persona. Nel caso del mio romanzo sul brigantaggio post-unitario, scritto tra presente e passato, che ha come protagonista il Sergente Romano, famoso capobanda pugliese, la narrazione del tempo passato avviene in terza persona onnisciente e si ha la possibilità di un raggio più ampio di punti di vista, vedendo cosa accade quando lui non c’è, cosa pensano gli altri personaggi in sua assenza.
11845309223_5c00f47de1_nI personaggi minori hanno il loro peso e devono essere credibili, anche se inventati, spesso con loro si creano delle mini trame che incuriosiscono il lettore. Anche le leggende sono importanti nel romanzo storico e contribuiscono allo sviluppo della trama in modo più fantasioso e più accattivante.
In tutto questo ha un ruolo fondamentale la struttura del testo che crea un’efficace rete di relazioni fra i vari gli elementi della storia. Per quanto mi riguarda, nel romanzo sul Sergente Romano ho creato una sorta di quadro cornice per raccontare i fatti tra presente e passato, dove nel presente un ragazzino tredicenne ascolta dalla nonna le vicende del Sergente Romano. Invece, il romanzo “Il tramonto delle aquile” l’ho strutturato come una saga medievale. Manfredi di Svevia racconta la sua vita da quando era adolescente alla fantastica corte paterna, dove c’era una forte competizione tra i fratelli. Sono tante le leggende intorno a questo personaggio bellissimo e dotato come il padre, amato e odiato anche dai fratelli, che cercava di dare stabilità e ricchezza al regno, proseguendo il cammino di Federico II.
il tramonto delle aquileWalter Scott è stato un mio punto di riferimento per il romanzo storico con i suoi eroi leali e coraggiosi, disposti a non arrendersi mai. Per me il romanzo storico ha anche un valore educativo e scrivendo anche per i ragazzi ho scelto un modo più semplice per avvicinarli alla storia e trasmettere degli insegnamenti di coraggio, di lealtà, di amore per la propria terra e le proprie tradizioni. La conoscenza del nostro passato è fondamentale per il nostro presente sotto tutti i punti di vista, capire la differenza di com’eravamo e di come siamo, andare alla ricerca delle nostre radici dà una consapevolezza diversa del nostro presente e ci permette di fare scelte migliori. Un uomo che non conosce la sua storia è un uomo senza radici.
Ho sempre amato la lettura dei romanzi storici e nel momento in cui ho deciso di scrivere questo genere, approfondendo la storia delle particolari epoche di cambiamento, mi sono appassionata alle vite dei personaggi reali e ho creato quelli immaginari e ho fuso le loro storie. Tutto accadeva in maniera naturale in un crescendo di emozioni che scaturivano dalla scrittura e non m’importava di quanto tempo occorreva per un nuovo approfondimento e una successiva ricerca, ero felice di poter immaginare e creare, scrivendo per trasmettere le stesse emozioni.
Il romanzo storico richiede tempo e perseveranza, attenta revisione sotto tutti i punti di vista, nonostante tutto la possibilità di sviluppare questo processo fantastico con la scrittura dà felicità. Come diceva Thomas Mann la felicità di chi scrive è il pensiero che riesce a diventare sentimento, è il sentimento che riesce a diventare pensiero.

Chiara Curione ha scritto, per la collana Romanzo StoricoIl tramonto delle aquile