I National Book Awards, importanti premi letterari americani, saranno assegnati anche ai libri tradotti

I National Book Awards, importanti premi letterari americani, saranno assegnati anche ai libri tradotti

Da quest’anno tra i National Book Awards, che insieme ai Pulitzer sono i più importanti premi letterari americani, ci sarà un premio per un’opera di narrativa o di saggistica tradotta in inglese da altre lingue e pubblicata negli Stati Uniti. Il premio sarà assegnato sia all’autore che al traduttore, come accade già per un altro rilevante premio letterario, questa volta britannico, il Man Booker International. Potranno partecipare alla selezione solo libri scritti non in inglese e da autori viventi. I prossimi National Book Awards saranno assegnati nel novembre 2018.

I National Book Awards esistono dal 1950 per «celebrare il meglio della letteratura americana». Negli anni le categorie sono aumentate più volte: prima di quest’ultima aggiunta, veniva premiata la narrativa, la saggistica,  la poesia e la letteratura per ragazzi. Ci sono anche due premi alla carriera, la Medal for Distinguished Contribution to American Letters e il Literarian Award for Outstanding Service to the American Literary Community: la prima viene assegnata a un autore che si è distinto per la sua opera letteraria nella sua completezza (nel 2017 è stata data ad Annie Proulx, l’autrice di I segreti di Brokeback Mountain), il secondo a chi con il suo lavoro ha contribuito alla diffusione della cultura letteraria negli Stati Uniti.

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Prever ha portato il suo libro alla cerimonia del Giorno del Ricordo

Prever ha portato il suo libro alla cerimonia del Giorno del Ricordo

9 febbraio 2018, Giorno del Ricordo celebrato al Consiglio Regionale, nella sala del grattacielo Pirelli

Di foibe e dell’esodo degli italiani di Istria e Dalmazia si è cominciato a parlare solamente in quest’ultimo decennio, eppure fu una tragedia grande, di cui non è – e forse non sarà mai – del tutto noto il numero delle vittime e delle persone coinvolte.

Delle tragedie, più ancora che delle vittorie, è doveroso mantenere viva la memoria, e trasmetterla alle giovani generazioni: EEE è lieta di aver dato il suo modesto contributo con la pubblicazione de Il Pescatore, di Pietro Lodovico Prever. A partire da documenti ritrovati in casa, l’autore racconta, in un saggio che si legge come un romanzo, il drammatico esodo dei suoi genitori da Zara dopo l’8 settembre 1943, per salvarsi, mentre coloro che restarono furono oggetto di una brutale “pulizia etnica”, che li condannava semplicemente perché parlavano l’italiano. Chi si rifugiò in Italia ebbe salva la vita, ma rimase un profugo, ignorato dal suo Paese per oltre quarant’anni.

“Perché sono nato a Barlassina, in provincia di Monza-Brianza?” si domanda l’autore. Per trovare una risposta, ha affidato al suo libro la storia di Marcella, sua madre, ed anche il racconto di un viaggio nella Zara del dopo Tito, nel 1981, in compagnia della madre.

Pietro Lodovico Prever ha portato il suo libro e la sua testimonianza alla cerimonia del Giorno del Ricordo, che si è svolta a Milano il 9 febbraio, nella sala del consiglio Regionale, alla presenza del presidente Raffaele Cattaneo, del presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Matteo Gherghetta, e di un folto gruppo di studenti delle scuole secondarie della provincia, per trasmettere il messaggio che queste tragedie del passato non si devono più ripetere e che la convivenza civile è un valore da coltivare e da difendere.

(Piera Rossotti)

Elena Grilli e La sua Postazione

Elena Grilli e La sua Postazione

Ogni autore possiede una propria postazione in cui le idee prendono forma e le parole scorrono velocemente sul monitor. Per i più conservatori esistono ancora gli scrittoi, carta, penna, talvolta calamaio. Tuttavia, a prescindere dal mezzo con cui si esprimono i pensieri, la magia che scaturisce è quella insita in ogni forma d’arte e noi vogliamo farvi vedere come se la cavano i nostri autori.

Anarchia e fantasia

 

Anarchica nel flusso di pensieri, anarchica nell’organizzazione del lavoro. Anarchica la postazione. Scrivo i miei romanzi in luoghi diversi, su PC diversi, a seconda di dove mi trovo. Può essere il PC di casa, la sera dopo cena, oppure il portatile che uso per il lavoro, nell’ora in cui un paziente mi dà buca, o il computer di mio padre quando nel week end decido di rilassarmi tornando alle origini. Il che crea un bel casino, perché a volte dimentico dove ho l’ultima versione del testo modificata.

Sì, lo so, ora mi direte: c’è il cloud, la nuvola, dove puoi archiviare il file e averlo disponibile quando vuoi, ovunque ti trovi, su qualunque dispositivo. La tecnologia ti toglie ogni alibi, cara mia. Tuttavia, una mente anarchica non può essere disciplinata così facilmente. A volte il file me lo invio per posta elettronica, a volte lo salvo sulla chiavetta, a volte nel cloud, a volte niente di tutto questo. Allora mi chiederete: Ma perché fai così? Se un comportamento è controproducente si abbandona e stop. E ci fai pure la psicologa? Ecco, qui sta il punto. È che non è controproducente affatto.

Un po’ seccante a volte, dover cercare. Però l’anarchia ha anche dei vantaggi. Come quando all’università non mi riusciva di studiare un testo alla volta con ordine. Ne iniziavo uno, poi quando mi stancavo ne iniziavo un altro, poi tornavo al primo, poi ne iniziavo un terzo, poi continuavo col secondo e così via, aggiungendo nozioni in modo disordinato fino alla fine. Risultato? Una buona capacità di collegare gli argomenti tra loro, creare associazioni, individuare nessi, in altre parole, vedere cose che se avessi proceduto in modo disciplinato forse non avrei visto.

Anche quando scrivo procedo in questo modo. Scrivo una parte, lascio un vuoto, inizio un altro capitolo, poi ricorreggo un passaggio precedente, poi mi viene un’idea per il finale, poi torno indietro e rimodifico l’inizio. Insomma, anarchia pura. Strano, ma è un modo di procedere che mi aiuta ad avere la visione d’insieme e ad arricchire la storia con idee che spuntano all’improvviso, che sono sicura, non mi verrebbero se mi costringessi a scrivere in modo ordinato.

In tutto questo, il caos delle postazioni non è un ostacolo, è un aiuto a non fossilizzarmi su idee troppo strutturate e prevedibili. Trovarsi in scenari sempre diversi suggerisce capovolgimenti, inversioni di rotta, colpi di scena. Quella della foto, di tutte è la mia postazione più rilassante. Paese natale, campagna, brezza, il suono del fiume che scorre, nuvole. Le nuvole vere, non il noioso cloud. Qui ho passato molto tempo questa estate a scrivere il mio secondo romanzo giallo, “Il cerchio delle donne”.

 

Nuova applicazione di lettura ebook, è StreetLib Read

Nuova applicazione di lettura ebook, è StreetLib Read

StreetLib Read è una nuova applicazione di lettura ebook: dal Cloud vi fa sincronizzare le letture su più dispositivi, da smartphone al tablet (iOS e Android).

da  eBookReader Italia

È disponibile una nuova applicazione di lettura ebook: è StreetLib Read. Basata sul Cloud vi permette di sincronizzare le vostre letture su più dispositivi. È in versione per browser e per app iOS e Android.

È sviluppata da StreetLib, la piattaforma italiana di editoria digitale che fin dal 2006 sotto il marchio allora di Simplicissimus introdusse gli ereader e-ink nel nostro Paese e poi avviò la distribuzione di contenuti con l’ebookstore UltimaBooks (che ora si chiama Stores.StreetLib.com e tra le altre funzioni consente di “reclamare” le pagine articolo e diventare rivenditori diretti dei propri ebook).

Leggere ebook su smartphone e tablet

StreetLib Read si scarica gratuitamente su smartphone e tablet e al momento rende disponibili gratis alcuni titoli, come per esempio l’ebook di Fabrizio Venerandi, Il mio prossimo romanzo (Antonio Tombolini Editore), un flusso pop, uno stream of consciousness che vi inghiotte nei suoi vortici.

Con l’account StreetLib sincronizzi gli ebook

L’app supporta ePub2ePub3 e Fixed-Layout. Se usate un account StreetLib vedrete la vostra libreria in automatico aggiornata sulla app e avrete accesso diretto alla vostra dashboard (per quanti usano altri servizi della piattaforma). Anche acquistando dal nostro ebookstore cercaebook.ebookreaderitalia.com potrete sincronizzare i vostri ebook in lettura.

Tra le funzionalità facilmente attivabili ci sono le info del libro, le opzioni di lettura (aumento dimensione carattere tipografico), indice libro, segnalibri e note.

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Giancarlo Ibba e Cinzia Morea e il Gioco di Libri

Giancarlo Ibba e Cinzia Morea e il Gioco di Libri

Talvolta è capitato di passare qualche ora, in buona compagnia con gli amici, cercando di indovinare quale fosse il soggetto estratto e ponendo domande del tipo: “Se fosse una città, quale sarebbe?”

Ebbene, abbiamo chiesto ai nostri autori di abbinare il titolo del loro libro a un personaggio, una pietanza, una città e una canzone. Ed ecco uno dei risultati.

Lo spirito del lago

Sinossi

 

Nella comatosa cittadina di Villa Reso, l’improvvisa e inspiegabile scomparsa della dottoressa Molteni lascia sconcertati i colleghi dello studio medico in cui lavora e scatena le malelingue dei residenti.

Il dottor Guido Gubernatis, in particolare, si lascia coinvolgere suo malgrado nella ricerca della donna. La vita privata di quest’ultima, fin dall’inizio, appare più complicata di quanto Gubernatis potesse immaginare.

Nelle sue involontarie indagini, l’uomo, improvvisatosi detective, si imbatte spesso nelle allusioni a una misteriosa leggenda popolare locale: quella di un fantomatico “Spirito del Lago” che infesterebbe un piccolo specchio d’acqua melmosa, circondato da boschi e canneti, situato a pochi chilometri da Villa Reso.

Un luogo spettrale, isolato, ma apparentemente molto frequentato durante la notte. E non solo da fantasmi…

Se “Lo spirito del lago” fosse

Una città:

Twin Peaks

Atmosfere sonnacchiose e mentalità ristrette, vie tranquille i cui abitanti sembrano vivere giorni ordinari, rispettosi del senso comune, fino a quando qualcosa non interviene a scoperchiare i segreti brulicanti sotto la superficie immota di questa apparente, lieta normalità: se “Lo Spirito del Lago” fosse una città, sarebbe Twin Peaks, la cittadina verde e nebbiosa, situata negli Stati Uniti, al confine con il Canada, che David Lynch immaginò come ambientazione delle indagini di Dale Cooper.

La città è circondata da una foresta antica, dove dominano entità demoniache con strani gusti in fatto di arredamento. Le indagini dell’agente Cooper porteranno in parte a scaricare gli umani dalle responsabilità per i torbidi fatti narrati nella serie, in cui i demoni hanno messo il loro zampino.

Villa Reso, la cittadina del nostro romanzo, è forse meno accattivante, ma sorge sulle rive di un lago. Un anonimo specchio d’acqua, forse infestato da un fantasma.

Non per questo però qualcuno dei suoi abitanti potrà essere considerato meno colpevole.

 

Un personaggio:

Alfred Hitchcook

Se Lo Spirito del Lago fosse un personaggio sarebbe Alfred Hitchcook, memorabile regista di più di cinquanta film (di cui alcuni sono tra i preferiti di Guido Gubernatis) e inventore del Mc Guffin, espediente che è stato di ispirazione a noi autori.

Forse sono i personaggi di Hitchcook, ad aver trasmesso al nostro dottore le sue velleità investigative, d’altronde è possibile giocare a trovare qualche punto di somiglianza tra loro e Gubernatis:

Jeff Jefferies, il protagonista de La finestra sul Cortile, è spinto a ficcanasare nella vita dei propri vicini dalla noia, come Gubernatis è spinto ad impicciarsi della vita dei propri colleghi dalla depressione. Ed entrambi rischieranno di lasciarci le penne, ma si salveranno e troveranno l’amore.

 Roger Thornill, l’agente pubblicitario interpretato da Cary Grant in Intrigo Internazionale, si trova invischiato in una cospirazione di cui avrebbe fatto volentieri a meno di conoscere l’esistenza, come Gubernatis si butta in un’indagine verso la quale non sente la minima propensione.

Di Rupert Cadell, il professore di Nodo alla Gola, Gubernatis ha forse l’ostentato cinismo, che però si scioglie come panna montata nella cioccolata calda, di fronte alla crudeltà dei fatti di cui si trova ad essere protagonista.

D’altronde il dottor Gubernatis, cinefilo che però apprezza solo i film girati precedentemente al 1989, conosce perfettamente tutte queste pellicole, come anche le altre del suo regista preferito, e di Nodo alla Gola parafrasa anche una pungente battuta.

Ma tra le pagine del romanzo si nascondono anche altre citazioni hitchcockiane, leggete e divertitevi a scovarle tutte.

 

Una pietanza:

Grigliata di carne e verdure

Se si trattasse di un pietanza Lo Spirito del Lago sarebbe una grigliata di carne e verdure: un piatto da consumare all’aria aperta in compagnia, di cui anche la preparazione è una festa.

Una piccola vacanza dalla quotidianità che Guido Gubernatis si è concesso una domenica, prima che le inquietudini legate al lavoro e ai misteri riprendessero il sopravvento su di lui.

INGREDIENTI

Salsiccia, carne di manzo, petti di pollo, zucchine, peperoni, melanzane in quantità a piacere.

  • Olio, limone, sale e spezie.
  • Rosmarino.
  • Un giardino con barbecue, carbonella e fiammiferi.
  • Sedie a sdraio.
  • Bibite.
  • Bel tempo.
  • Parenti e amici simpatici.

PREPARAZIONE

Accendere il fuoco nel barbecue, mettere i petti di pollo a marinare in olio, succo di limone e spezie a piacere, tagliare le verdure in grosse falde.

Quando le braci sono pronte arrostire la carne, grigliare le verdure, salare, pepare, guarnire con il rosmarino e gustare comodamente spaparanzati sulla sdraio, tra chiacchiere amichevoli.

Una canzone: Eleanor Rigby

Eleanor Rigby, la canzone più triste del mondo. Parla di solitudini incolmabili, per la mancanza di volontà a colmarle, di incontri mancati e di vite sprecate. Non è assolutamente un caso che questa canzone sia la colonna sonora della conclusione de Lo Spirito del Lago.

Se il romanzo fosse una canzone, sarebbe questa dei Beatles.

Dettagli del libro

  • Formato: ebook e cartaceo
  • Dimensioni file: 1557 KB
  • Lunghezza stampa: 307
  • Editore: Edizioni Esordienti E-book (29 novembre 2017)
  • Venduto da: AmazonIbsEEEKobo
  • Lingua: Italiano
  • ISBN: 978-88-6690-415-1

Oggi siamo romantici

Oggi siamo romantici

Oggi siamo romantici, vi parleremo di tre romanzi particolari e vi ricorderemo la scadenza del nostro concorso, dedicato proprio al romantico contemporaneo.

Prima di presentarvi tre libri che, in un modo o nell’altro, sono comunque legati ai sentimenti, la passione e le interazioni di coppia, vi ricordiamo la scadenza del nostro concorso incentrato sul romanzo di sentimenti nel mondo contemporaneo, per la nostra collana “L’amore ai tempi del web”. Il tempo limite, entro il quale inviare i vostri manoscritti, è il 31 di marzo. Tutte le informazioni utili, per partecipare al nostro concorso gratuito, sono reperibili QUI.

 

 

Il salto quantico

  Bianca (43 anni), e Luigi (38), si conoscono in piscina. Sono liberi, adulti e si piacciono.Storia banale?
Sì, in fondo, e sarà facile per molte donne identificarsi con la protagonista femminile.
Forse, più che due persone libere, Bianca e Luigi sono due persone sole, paguri alla ricerca della conchiglia giusta… e qui iniziano le difficoltà, soprattutto se lui è narcisista e anche un po’ coglione, e lei troppo malata di solitudine, mentre l’orologio biologico ticchetta inesorabilmente.
Il segreto per vivere meglio potrebbe essere quello di fare un “salto quantico” di autostima, ma ci vuole coraggio.
Sullo sfondo di questa storia, Firenze e il suo fiume, le serate di milonga e la complicità di Bubu, un cane ladro di merendine.
 ISBN: 978-88-6690-427-4 – Autore: Margherita Terrosi – Formato: Epub, Kindle

 

Dove cade l’ombra

 
Quando  due anime si sfiorano e si riconoscono, l’universo si nutre di nuova linfa, di nuova energia e noi ci sentiamo vivi e veri perché è quello il momento in cui diventiamo parte del tutto, in armonia e luce.
In un appassionante e-box che riunisce la trilogia: Il canto delle cicale, SottopelleCuore Mancino, Danae Lorne ci racconta la storia di Giulia e del suo personalissimo viaggio alla scoperta dell’amore più difficile da conquistare, quello per se stessi. Il suo sarà un percorso difficile, costellato da importanti figure maschili, punti fermi, abilmente dipinti, che le faranno da specchio, consentendole di ritrovare parti di sé e di riunirli sotto un unico cielo.
ISBN: 978-88-6690-412-0 – Autore: Danae Lorne – Formato: Epub, Kindle

 

Una singolare eredità

  Sergio è un ragazzo a cui la vita non ha donato molto. Ma ha in serbo alcune grosse sorprese.
Le cose pare vadano nel modo peggiore quando una lettera di un notaio torinese annuncia una imprevista eredità.
Il protagonista verrà avvolto da una nuova e mai nemmeno immaginata realtà che sino ad allora gli era stata nascosta dalla propria madre. Conoscerà persone molto particolari, il mondo dei voyeur torinesi, e comprenderà che per certe persone il sesso è un gioco da vivere in un certo modo.
Venti giorni di un caldo luglio torinese che cambiano profondamente la vita di Sergio e, ciò che più conta, gli permettono di scoprire se stesso.
ISBN: 978-88-6690-424-3 – Autore: Ludovico Alia – Formato: Epub, Kindle

Buon San Valentino!

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Il video che ti mostra come si produceva la carta nella Cina antica

Il video che ti mostra come si produceva la carta nella Cina antica

La carta era conosciuta in Cina già dal II secolo a.C. Ma per lo più veniva utilizzata per l’imballaggio di oggetti, e non per la scrittura. All’epoca scrivevano su pezze di seta. Nel 105, però, il famoso ufficiale della corte imperiale Cai Lun scoprì un metodo di lavorazione che portò al primo foglio di carta della storia.

Per costruirlo, si narra, utilizzò fibre di gelso e canapa. E inaugurò una vera e propria forma di artigianato che si è tramandata per secoli e secoli. Gli artigiani della carta facevano macerare le fibre in acqua per ore, e poi passavano il composto risultante al setaccio.

Recentemente l’artista e artigiana Li Ziqi ha realizzato un video—caricato sul suo canale YouTube—in cui mostra passo passo questa antica tecnica. Che ha consentito all’uomo di facilitare la comunicazione scritta.

La scelta del legno

Nel video vediamo l’artista ricercare la giusta pianta di gelso da tagliare. Colpisce con fendenti decisi la base del tronco e poi elimina rapidamente tutti i piccoli rami. Dopo aver raccolto abbastanza fusti, li porta a casa e comincia il ciclo di lavorazione che gli permetterà di creare la carta.

Partendo dalla corteccia, “sfoglia” le fibre del gelso, creando delle sottili sfoglie di legno. Sembra quasi che stia mondando un frutto. Dopodiché lascia i lembi di fibra a essiccare all’aria, per eliminare il grosso della clorofilla.

La macerazione

A questo punto le fibre vanno reidratate. L’artista le lascia ammollare nell’acqua di un fiume, legandole a un piccolo piolo ancorato alla riva, perché non si disperdano. Dopo aver lasciato passare la notte, torna al fiume e raccoglie le sfoglie di legno, per poterle lavorare.

 

Il composto

Posiziona le sfoglie in un grande contenitore di metallo, e dopo averle cosparse con della cenere e dell’acqua, mette il pentolone sul fuoco. Coprendolo con una tela. Via via che l’acqua evapora, ne aggiunge di nuova. Una volta bollite completamente, mette le fibre in acqua fredda e le lava per eliminare le impurità.

La prima fase di lavorazione delle fibre è terminata. E quindi Li Ziqi le prende e le batte con un mazzuolo per indebolirle, e poi tagliarle a pezzi con un coltello. Il “macinato di legno” viene quindi messo in un pestello, e battuto con vigore finché non si trasforma in una polpa densa.

La creazione del foglio

A questo punto il composto viene spalmato su uno stampo rettangolare, ampio, e immerso in acqua. Poi sciolto omogeneamente finché non crea una patina sul pelo dell’acqua. L’artista passa e ripassa un rullo di legno sulla superficie, per renderla completamente omogenea.

Successivamente alza lo stampo, e lo mette nuovamente a riscaldare vicino al fuoco vivo. Mentre il foglio si compatta, lo massaggia con uno strumento simile a una spugna. Per levigarlo. Dopo diverse ore, lascia raffreddare il foglio e lo stacca dallo stampo. Pronto per essere tagliato in fogli più piccoli.

Un processo lento e delicato che come mostrato nel video può anche comportare degli errori irreparabili. Ma anche estremamente poetico, e che riesce a mostrare quanto l’epoca industriale abbia reso lontani certi gesti e certe tradizioni. Tradizioni che però sono state alla base del diffondersi della cultura e del sapere.

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Inizia il Blog Tour per Arduhinus

Inizia il Blog Tour per Arduhinus

Inizia il Blog Tour per il libro storico Arduhinus scritto da Grazia Maria Francese. Ogni Blog ospiterà una tappa dedicata a un tema specifico, un aspetto della storia di quel periodo o lo stile narrativo, nonché un’intervista con l’autrice. Queste le tappe che porteranno ai lettori diverse particolarità presenti nel romanzo e molti approfondimenti.

Lunedì 12 febbraioThriller Storici e dintorni – Storie dell’anno mille

Martedì 13 febbraioIl Mondo dello Scrittore – Recensione

Mercoledì 14 febbraioStorie di storia – Orme di saraceni sulle Alpi

Giovedì 15 febbraioLinda Bertasi Blog – Intervista con l’autrice

Venerdì 16 febbraioBabette Brown Blog – A letto con il Re. Sesso nel medioevo

Sabato 17 febbraioAntonella Sacco Blog – Tra storia e fantasia

La trama

Alla fine del decimo secolo l’Italia è cosparsa di rovine. Bande di Saraceni, Ungari, Norreni l’hanno devastata e i discendenti di Carlo Magno si sono dimostrati deboli, incapaci di respingerne le scorrerie. La popolazione per sopravvivere è costretta a rifugiarsi in bastide e castelli, sotto la protezione dei signori feudali.
La situazione di disordine del Regno Italico ha attirato le mire dei sovrani Sassoni, che si sono impadroniti del titolo imperiale. Quando i Sacri Romani Imperatori calano verso Roma per farsi incoronare dal Papa, i loro eserciti si lasciano dietro una scia di saccheggi e soprusi che colpiscono ugualmente contadini e abitanti delle città.
Molti tra i nobili, di origine longobarda o franca, tentano di ribellarsi a quella che sta diventando una dominazione straniera imposta con la forza e spesso sostenuta dai Pontefici romani. Tra loro manca, però, qualcuno capace di unire le forze di grandi feudatari e piccola nobiltà contro lo strapotere dei Sassoni, rivendicando la corona del Regno Italico.
A Plumbia, un castello sul fiume Ticino, nasce nel 955 il secondo figlio del conte Daido. Sul volgere dell’anno Mille, nelle cronache compare sempre più spesso il nome di quest’uomo: Arduhinus.

  • Formato: Formato epub
  • Dimensioni file: 3292 KB
  • Lunghezza stampa: 285
  • Editore: Edizioni Esordienti E-book (6 maggio 2017)
  • Lingua: Italiano
  • ISBN: 978-88-6690-388-8
  • Link all’acquisto: AmazonEEEKoboIBS
Sabato10 febbraio

Le macchine per la vita

Le macchine per la vita

“Nunzio Russo, a quel punto, prende contatto con l’ex Meccanica Lombarda, nel frattempo assorbita dalle Officine Meccaniche Reggiane di Reggio nell’Emilia. Lo affascina la filosofia dell’azienda emiliana, dove lo stesso direttore generale abita una villa all’interno dello stabilimento, così come le famiglie dei dipendenti. Un perfetto esempio d’azienda sociale. E poi, le Reggiane hanno un ciclo produttivo chiuso. Fabbricano tutto in casa, utilizzando le migliori tecnologie disponibili. E questo vale per la sezione aeronautica, la costruzione di locomotori, vagoni ferroviari, attrezzature portuali e impianti per molini e pastifici. Si firma il contratto di fornitura. A Termini Imerese inizia la costruzione dello stabilimento in cemento armato e rivestito di mattoni rossi, mentre a Reggio gli ingegneri delle Officine disegnano gli impianti, che poi le maestranze iniziano a produrre. All’atto dell’ordinativo è questo il molino a ciclo alternato più grande di tutto il mezzogiorno d’Italia.”

Tratto da Il Romanzo della Pasta italiana

Oggi, la macchina industriale è esposta nello stesso capannone (diventato Tecnopolo Universitario di Reggio Emilia) dove è stata costruita ed è stata donata dall’odierno Nunzio Russo, discendente dell’omonimo citato nel libro.

A due anni dalla prima esposizione, prende vita il secondo capitolo di restituzione pubblica del lavoro, tuttora in progress, di conservazione e tutela dell’ingente patrimonio di documenti, immagini e oggetti delle ex Officine Reggiane. Un vasto e multiforme patrimonio che testimonia il percorso di un’azienda che per un secolo ha determinato la storia materiale e sociale di Reggio Emilia. Dalle casse e dai faldoni dell’Archivio aziendale emergono documenti che per la prima volta sono esposti, contestualizzati e resi accessibili al pubblico.

Sabato 10 febbraio, ore 10.30

Sabato, 10 febbraio, presso il TECNOPOLO, in Piazzale Europa 1 a Reggio Emilia, si terrà l’evento Le macchine per la vita. Produzioni “Reggiane” nel settore alimentare

Intervengono: Nunzio Russo, scrittore, ed Eugenio Menozzi, Accademia della Cucina Italiana. A cura del Club Unesco di Reggio Emilia

Si possono tenere i libri a rovescio?

Si possono tenere i libri a rovescio?

Cioè non dalla parte del dorso ma delle pagine, così sono più belli da vedere (c’è chi lo chiama un “abominio”)

Ogni appassionato di libri ha le sue fissazioni su come ordinarli sugli scaffali della libreria: se sia meglio in ordine alfabetico, per casa editrice, argomento o autore, dimensione, o in ordine di acquisto. I libri cartacei però sono anche un oggetto bello da vedere e da esporre (altrimenti non esisterebbero i coffee table books), e per questo non sfuggono all’attenzione di arredatori, fotografi e appassionati di design, che li organizzano con criteri prettamente estetici: la moda di qualche anno fa era accoppiarli per colore, ora qualcuno ha iniziato a sistemarli a rovescio, con il dorso nascosto e il concavo, cioè il bordo lungo delle pagine, in evidenza. Così non ci sono più accozzaglie tra le tinte, gli scaffali sembrano più ordinati e in armonia con il resto della stanza, oltre che tra loro, visto che formano «una palette coerente di colore», come ha spiegato Natasha Meininger, che cura il blog di arredamento Outside and In.

Ognuno coi suoi libri fa quello che vuole, a prescindere da cosa ne pensiate, ma la nuova moda ha creato qualche indignazione in chi i libri li compra per leggerli – e forse un po’ anche mostrarli sugli scaffali – e non per trattarli come un pezzo d’arredamento (come ogni fanatismo, anche quello per i libri ha le sue rigidità conservatrici). In un articolo sull’argomento Buzzfeed chiedeva ai lettori di votare e scegliere se fosse un “abominio” o una cosa “del tutto innocua”, e l’87 per cento dei lettori ha scelto la prima opzione. Una delle prime foto di libri al rovescio è stata pubblicata su Instagram a ottobre dalla blogger Carrie Waller, che spiegava: «I libri non si abbinano bene al vostro arredamento? Non preoccupatevi: volete una soluzione facilissima? Voltateli e tutto sarà coordinato». Ha ottenuto 14 mila Mi piace ma anche commenti negativi e critiche che definivano il post “sciocco” e stupido”.

Molti, con più senso pratico, hanno criticato la nuova moda dicendo che così ritrovare un libro è complicato e fa perdere molto tempo. Alcune blogger hanno risposto sdrammatizzando e spiegando di volta in volta che si trattava di vecchi libri di famiglia che non avevano intenzione di rileggere ma che volevano conservare, altre che in questo modo la copertina e il dorso venivano preservati. La blogger di design Tess Wilson dice di leggere molto ma di comprare solo uno o due libri all’anno per risparmiare; in casa tiene solo una trentina di volumi che ha scelto con cura tra un trasloco e l’altro e che per questo sa riconoscere senza difficoltà anche dalle pagine.

Anche se dettata da ragioni estetiche, la scelta di ordinare i libri a rovescio può risultare in un certo buongusto, visto che così i libri non sono sfruttati per ostentare erudizione e cultura. Per finire, non è nulla di nuovo: «a noi sembra strano ma fino a 300 anni fa qualsiasi biblioteca in Inghilterra, Galles o Scozia, ordinava i libri al rovescio», ha spiegato al Telegraph Mark Purcell, ex bibliotecario del National Trust, l’ente che preserva i Beni culturali britannici, e ora supervisore della biblioteca dell’università di Cambridge. Prima del Settecento, infatti, il nome dell’autore e il titolo non erano impressi sulla copertina ma scritti in inchiostro sul bordo delle pagine: il primo libro inglese con un titolo inciso sul dorso è del 1604. Fu soprattutto nel Settecento che, per volere dei più nobili e ricchi, titolo e nome dell’autore vennero scritti in foglia d’oro sul dorso e sulla copertina, che divenne un elemento centrale nell’Ottocento per promuovere e vendere il libro, ormai diventato un oggetto popolare e di massa.

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