Premio letterario Isabella Morra

Andrea Tavernati vince il terzo posto al Premio letterario Isabella Morra

Invito premio Isabella Morra 2015

Il Premio letterario Isabella Morra, il mio mal superbo 2015, è alla sua quinta edizione; anche quest’anno ha avuto il privilegio di avere come Presidente Onorario il poeta Guido Oldani, una delle voci più significative della poesia contemporanea.
Hanno partecipato al Premio molti testi, alcuni anche dall’estero, per la giuria la lettura delle poesie è stata intensa e la scelta difficile. In particolare, una sezione del premio è stata dedicata agli adolescenti che hanno composto testi di grande raffinatezza e spessore.

Tra le poesie che hanno partecipato a questa edizione vi sono stati alcuni temi dominanti: il tormento dell’essere donna e poeta, lo scavo interiore, il ricordo del passato, ma anche la riflessione sul presente, spesso inquietante.
La cerimonia di premiazione si terrà il 28 giugno alle ore 11 presso il Teatrino di Corte, Reggia di Monza, Viale Brianza 2, Monza.

Le poesie premiate:

Poesia inedita:

  1. Vicoli di Marina Minet ( pseudonimo di Teresa Anna Biccai)
  2. Le stagioni delle zucche di Valerio Cascini
  3. Dissolvenze di Andrea Tavernati

Poesia inedita – sezione giovani:

  1. Il corvo all’usignolo di Ilaria Soren
  2. Il momento di Sara Bellelli
  3. Signum belli di Eleonora Norcini

Menzione della critica:

  • Anna di tutte le Russie di Piero Marelli

Premio poesia edita:

  • Antonella Antinucci, Burqa di vetro, Edizioni Tracce

Menzioni della giuria:

  • Heram di Francesco di Ruggiero
  • Lager di Filippo Passeo
  • Europa di Livia Rocco
  • Quando di Fabiano Braccini

Con la poesia che segue Andrea Tavernati ha vinto il terzo premio al Concorso internazionale Isabella Morra, indetto dalla Casa della Poesia di Monza.

DISSOLVENZE

Lo scorrere delle polaroid
urta le soglie del ricordo.
L’album di famiglia
inciampa su indizi
di voci sfarinate
farfugli intermittenti.
Siamo poveri stanchi negromanti.
Saremo dissolvenze d’eco
ombre sui muri
come i morti a Nagasaki.

Un anno con EEE

Un anno passato in compagnia con EEE.

blog EEE statistiche

Dopo un anno dall’apertura del blog EEE, 13 mesi per la precisione, abbiamo registrato 30.000 pagine viste, una cifra che per molti può sembrare del tutto insignificante, più che altro da un punto di vista statistico. Eppure, per chi con i blog ha a che vedere e dunque conosce le difficoltà che insorgono nel momento stesso in sui si parte da uno start up e si cerca di arrivare a un obiettivo, sa bene cosa questo possa significare.

30.000 pagine viste significa una media di una novantina di pagine visitate al giorno, comprese quelle festività in cui, si sa, le persone hanno altro da fare che girare in internet. Per un blog giovane, costituito da poco, questo è un risultato di tutto rispetto, un traguardo che lascia ben sperare e che porta anche a riflettere. Ad esempio: cosa vorreste che trasmettesse il blog di un editore? Quali articoli vi piacerebbe vedere pubblicati? O ancora, quali tematiche vorreste vedere affrontate?

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Sono domande che noi ci poniamo tutti i giorni, non solo per il fatto che lo spazio è nato per dare visibilità agli autori della Casa Editrice, ma anche per proporre l’immagine di uno scrittore in una nuova veste, offrendo ai lettori anche altri argomenti sui quali poter discutere. Tutte queste tematiche sono raccolte nella sezione del menù intitolata “vita d’autore“.

Tuttavia, a noi piacerebbe poter interagire di più con quanti ci seguono, vorremmo offrirvi delle pagine in cui non esistono solo le promozioni ai libri, ma anche notizie che potrebbero tornarvi utili o semplicemente incuriosirvi. Avete mai pensato di chiedere ad un autore, magari specializzato in libri di azione, qualche dritta o consiglio su come risolvere un determinato passaggio del vostro manoscritto? Oppure chiedere a chi scrive romanzi rosa, come affrontare un dialogo chiave fra due protagonisti? Magari avete semplici domande da porre a chi di noi ha scritto un determinato libro e vi piacerebbe levarvi qualche curiosità…

Chissà… magari questo potrebbe diventare un buon modo per interagire gli uni con gli altri, arrivando a costruire ponti solidi fra autori e lettori.

Esperienza positiva

Esperienza positiva #LaNotteBiancaDegliEbook

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Il primo bilancio che si può trarre da #LaNotteBiancaDegliEbook è senz’altro positiva. Edizioni Esordienti Ebook può ritenersi soddisfatta della partecipazione, degli acquisti effettuati dai lettori e della collaborazione che è stata predisposta da Blog Crossing. Da tempo cerchiamo di diffondere la filosofia che da soli i tratti percorribili sono piuttosto brevi e impervi, mentre le strade percorse insieme portano decisamente più lontano e offrono possibilità maggiori. E l’evento organizzato da Gli scrittori della porta accanto, Parliamo di libri e Il Mondo dello Scrittore ha confermato questa ipotesi. Erano davvero tanti i titoli messi a disposizione, non solo nella lista ufficiale ma anche in quelle collaterali che si sono venute a formare grazie a chi si è aggregato in modo parallelo, questo a dimostrazione del fatto che quando una iniziativa è valida non vi sono confini o limiti e tutto può accadere.

Siamo orgogliosi di aver fatto la nostra parte e di aver contribuito alla diffusione dell’evento, affiancandoci ad altre Case Editrici che hanno creduto nel progetto, nonché a una seppur breve lista di autori indipendenti. Saremo sicuramente disponibili a ripetere l’esperimento, magari riuscendo a variare i prezzi su tutti gli store messi a disposizione da stealth, così da agevolare chiunque prediliga un formato piuttosto che un altro.

Ringraziamo tutti coloro che hanno dedicato il loro tempo, le energie e la disponibilità economica nel voler sostenere i “colleghi” e nell’aver acquistato i libri del nostro catalogo, dedicando a tutti un: Buona Lettura!

Classifiche Amazon e Kobo dei titoli EEE

Classifiche Amazon e Kobo

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In attesa de #LaNotteBiancaDegliEbook, facciamo un riassunto anche questa settimana dell’andamento dei titoli EEE in Amazon e Kobo. Per vostra curiosità, vi diciamo che il picco maggiore di vendite si è raggiunto nei giorni successivi al Salone del Libro di Torino, a conferma del fatto che molto sta cambiando dall’ultima edizione e tutte le persone che si sono fermate, sfogliando il nostro catalogo digitale, prendendo appunti e chiedendo informazioni, evidentemente poi hanno acquistato. Il passaparola si è diffuso e ancora molti titoli resistono nelle top 100 dei due maggiori store online. Dunque, eccovi i due elenchi aggiornati, come sempre la posizione è stata monitorata nel corso di tutta la settimana, quindi può aver subito alcune variazioni. Non dimenticatevi che, nella notte fra il 20 e il 21 giugno, molti titoli si troveranno in offerta nel sito Edizioni Esordienti Ebook (non qui nel blog, ma nel sito istituzionale il cui link potete trovare QUI).

Amazon:

Il Sogno della Farfalla
Trame oscure
Il Longobardo – Terra di conquista
C’era una volta in Sardegna
Un solo colpevole
La resa degli innocenti
Nessuna scelta
Attacco allo Stivale
Fino all’ultima bugia
Noccioli di ciliegie
Il fiordaliso spinoso
Eroi nel nulla
Crepuscoli di Luce
Africa
Ritorno a El Alamein
La vendetta è un gusto
Filippina va in città
Lei è una grande
Le risonanze della folgore
Eroe
La bomba di Majorana
Il volo dell’albatro
Il tramonto delle aquile
Una seconda occasione
Il maltempo dell’amore
La sartoria di Matilde
Un’altra estate
L’amore allo specchio
Il Romanzo della Pasta Italiana
Rosa antico
La ragazza che voleva la luna
Tredici maggio
Il maltempo dell’amore
La sartoria di Matilde
Un’altra estate
L’amore allo specchio
Il Romanzo della Pasta Italiana
Effetto domino
I nostri scarponi sulla Via Francigena

Kobo:

Tredici maggio
Nessuna scelta
Trame oscure
Attacco allo Stivale
Delitti al profumo di basilico
Indagine su Anna
Il Romanzo della Pasta Italiana
C’era una volta in Sardegna
XII – Il segno dei giusti
Il piede sopra il cuore
Dal nero al bianco
Africa
I nostri scarponi sulla Via Francigena
Amore e Morte
Ritorno a El Alamein
Il grande (fallimento) Gatsby
La Tosca
Pitigrilli è Pitigrilli
Le ricette che danno del lei
Emigranti (quasi) per diletto
Religioni e neospiritualità
Cinque commedie in cerca d’attori
Fremiti
Sinite parvulos
Actos Mínimos
Fuga da Raggiropoli

Letteratura e cibo

Letteratura e cibo: Nunzio Russo racconta il “Romanzo della Pasta Italiana”

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Giovedì 18 Giugno 2015, alle ore 20.30 in “Lumie di Sicilia” a Caltanissetta in Via Lazio, 3 (traversa di viale Trieste) Nunzio Russo racconta, attraverso il “Romanzo della Pasta Italiana“, la nascita, la diffusione e l’uso della pasta, soprattutto cosa rappresenti per lui e per la sua famiglia di antichi pastai di Termini Imerese. L’evento, patrocinato dall’Accademia Italiana della Cucina, Delegazione di Caltanisetta, rappresenta uno dei connubi più affascinanti in grado di stuzzicare la fantasia: letteratura e cibo.

L’evento è caratterizzato da una parte dallo scrittore Nunzio Russo, figlio di due famiglie di pastai, “Russo” di Termini Imerese e “Messineo” di Trabia, che descrive nel suo libro il florido commercio sviluppatosi intorno alla pasta a Termini Imerese e a Catania fino a tutti i secoli XVII e XVIII. La grandezza di quest’opera sicuramente sta nel portare alla luce, con documenti alla mano, la chiusura di oltre quarantacinque pastifici nella zona di Termine Imerese, che riuscivano a produrre giornalmente 14.521 quintali di pasta ed esportarla persino in America.

Dall’altra, dallo chef Ester Giacchetto, giovane proprietaria del ristorante in cui si svolge l’evento, premiata agli internazionali d’Italia con medaglia d’argento nel 2013 e di bronzo nel 2012. Lo chef tiene a sottolineare quanto le materie prime siano importanti per la realizzazione di quell’arte culinaria che ha reso la cucina italiana famosa in tutto il mondo.
Non mancate di assistere a un interessante viaggio nel nostro passato e una chiave di lettura della nostra realtà industriale alimentare.

La prima volta che (non) ho visto Psycho

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La mano è di mia mamma che mi urla: “scendi da quella scala!!!”

Giancarlo Ibba è destinato a diventare il nuovo Maestro dell’Horror italiano. Il suo stile inconfondibile dosa perfettamente la realtà con l’immaginario, la fantasia con l’ironia. Nulla di quanto scrive può apparire scontato e, se anche già visto (nella letteratura è difficile inventarsi qualcosa di nuovo), c’è sempre un elemento nelle sue trame che riesce a spiazzare il lettore, portandolo molto lontano dai soliti stereotipi. La Sardegna, la sua terra, diventa protagonista di molte storie al di là della normale visione della vita.

Giancarlo Ibba ha pubblicato con EEE La vendetta è un gusto, L’alba del sacrificio, C’era una volta in Sardegna

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La prima volta che (non) ho visto Psycho

di Giancarlo Ibba

La prima volta che (non) ho visto un film dell’orrore avevo quattro o cinque anni. Il film era Psycho, capolavoro di Alfred Hitchcock. Vi racconto come è andata. Curiosamente, nonostante il tempo passato, il ricordo è abbastanza chiaro.

Era un pomeriggio di pioggia in quel di Is Urigus, frazione di San Giovanni Suergiu, dove a quei tempi risiedeva la mia famiglia. Vivevamo in una casetta in affitto, a due piani, con una ripida scala su cui mi divertivo ad andare su e giù. Una volta sono andato giù piuttosto velocemente… ma questa è una altra storia. Comunque, riassumendo, quel pomeriggio stavo seduto sulla mia solita poltrona verde a guardare la televisione in bianco e nero sintonizzata sul Primo Canale (a quei tempi non si chiamava Raiuno). psycho-hitchcockAd un certo punto l’annunciatrice, più seria che mai, disse che quella sera avrebbero trasmesso un film di Alfred Hitchcock. Conoscevo già quel nome, perché  era sulla Lista Nera di mia madre delle “cose che non puoi guardare”, che includeva tutte le pellicole di Renato Pozzetto, Lino Banfi e Edwige Fenech (devo spiegare perché?). Naturalmente mia madre, a cui piacevano e piacciono i thriller, era già al corrente di questa proiezione. Quindi, dopo il Carosello, mi mandò a letto insieme a mio fratello di un anno o poco più. In quel periodo le sole eccezioni alla regola erano state per lo sceneggiato Sandokan e L’Amaro caso della Baronessa di Carini. Già da bambino ero fissato con i film e, quando mi era permesso, cercavo di restare sveglio per guardarli. Apro una parentesi a proposito della Baronessa di Carini, della cui trama non avevo capito nulla, ma che mi aveva colpito per un unica scena. E’ quella in cui la Baronessa viene accoltellata, si tampona la ferita con la mano e si trascina agonizzante lungo una parete. Alla fine, la poveretta crolla al suolo, lasciando sul muro l’impronta insanguinata del suo palmo. Questa immagine ha stimolato la mia fantasia. Per quanto ricordi è stato il primo indizio che il macabro possedesse un certo effetto sulla mia mente. Dopo quella visione, infatti, mi divertivo a colorarmi il palmo con il tubetto del rosso degli acquerelli e a lasciare le mie impronte “insanguinate” sui muri diroccati che circondavano la nostra casetta (non era un quartiere residenziale, ovvio). Ultimo aneddoto, mia madre ricorda che spesso me ne andavo in giro canticchiando la sigla dello sceneggiato: “… un colpo al cuore, un colpo ai reni, povera Baronessa di Carini…” Mah!

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Chiusa parentesi.

La notte di Psycho, come al solito, mangiai la cena, guardai il Carosello, recitai la preghiera per L’Angelo Custode e mi infilai sotto le coperte. Mio fratello era già nella gabbia della sua culla. Il papà era al lavoro per il turno pomeridiano con annesso straordinario notturno. La mamma lavò i piatti e si preparò per guardare il film nel salotto, ben barricata, perché i film di paura le fanno, ancora adesso, proprio quell’effetto. Le luci si spensero. Dalla mia stanzetta, al secondo piano, sentii la voce monocorde del giornalista del TG. Non riuscivo a dormire. Dai discorsi sentiti a casa, sapevo che quel film dallo strano titolo (nella mia immaginazione associato a manicomi pieni di pazzi sbavanti) era molto bello, anche se non adatto a un bambino. Negli anni ’70 il TG finiva alle otto e mezzo e poco dopo iniziava il film. Mal che andava alle dieci e un quarto era finito e si poteva andare tutti a nanna. Oggi a quell’ora, se ti va bene, è cominciato il primo tempo…  Ad ogni modo, vispo come un grillo all’imbrunire, quando sentii finire il telegiornale e partire la sigla del film, sgusciai fuori dal letto e, senza accendere la luce, mi avventurai nel corridoio stretto che portava alla scala. In pigiama e a piedi nudi, discesi la scala attaccato al corrimano, piano piano, per non fare rumore. Già la colonna sonora dei titoli di testa di Bernard Herrmann mi aveva conquistato con le sue note stridule e incalzanti (ancora oggi, quando la sento, ripenso a quella notte del 1976). Se mai avevo avuto un dubbio o il pensiero di tornare a letto, svanì all’istante. PSYCHO_02_webTanto più che quando arrivai in fondo alle scale e svoltai in cucina, la luce azzurrina proveniente dal televisore in salotto mi aveva già ipnotizzato. Così, con le piante dei piedi gelate, mi avvicinai di soppiatto alle spalle della poltrona su cui era seduta mia madre. Al riparo dell’alto schienale imbottito, con il cuore in gola (perché avevo paura di quello che avrei visto, ma ancora più di essere scoperto) cominciai a sbirciare il mio primo film dell’orrore. La prima strabiliante inquadratura “aerea” che vola su una città e s’infila dentro una finestra mi stupì e impressionò. Janet Leigh in reggiseno era bellissima anche per un bambino di quattro anni. La trama era così limpida e ben costruita da essere comprensibile anche per me. Naturalmente cominciai subito a parteggiare per Janet e odiare il ricco texano. Quando lei ruba i soldi, io ho pensato: hai fatto bene!
Il tempo passava, io avevo i piedi sempre più freddi e cercavo di respirare il meno possibile per non tradire la mia presenza. Le molle della poltrona ogni tanto cigolavano, facendomi sobbalzare. Prima o poi sarei stato scoperto. Ne ero sicuro, però volevo vedere ancora un altro minuto, poi ancora un altro… e un altro. Rimandai il ritorno a letto per molto tempo. Dalla mia scomoda posizione riuscivo a vedere solo ¾ dello schermo, ma quello che vedevo era intrigante e soprattutto “adulto”. Certo, lo sceneggiato di Sandokan era stato fantastico (specie quando Brooke uccideva la Perla di Labuan), ma quello era… era!
Psycho_movie-_frame_0001Così, alla fine guardai anche la scena dell’incrocio (che suspense!), la scena del cambio dell’auto e del poliziotto sull’altro lato della strada, la fuga lungo le assolate strade, di nuovo il poliziotto con gli occhiali a specchio, la guida notturna sotto la pioggia con i tergicristalli che sbattono e gli abbaglianti delle auto nella corsia opposta, l’arrivo al BATES MOTEL… il cartello appena visibile attraverso il parabrezza inondato d’acqua… infine, quella stupenda casa gotica in cima alla collina, con quella finestra illuminata… Purtroppo, a quel punto cascavo dal sonno e mi facevano male le gambe… Decisi che avevo visto abbastanza, trattenni uno sbadiglio e, silenzioso come un ladro, tornai nella mia cameretta. E mi persi la famosa scena della doccia!
Con il senno di poi, non so dire se quella è stata una fortuna o no. Probabilmente sì. Ero davvero troppo piccolo.
Una volta al sicuro, tuttavia, imbozzolato tra le lenzuola e l’orecchio teso per cogliere l’audio della tv, cominciai a immaginare quello che succedeva nel film basandomi soltanto su quello che sentivo. Era una cosa che facevo spesso, allora, visto che la maggior parte dei film erano nella famigerata Lista Nera. Ad un certo punto, finalmente, mi addormentai soddisfatto.
La mia bravata non venne mai scoperta e non ho mai raccontato questo episodio, finora.
Se adesso scrivo quello scrivo, quindi, forse è anche a causa di quella volta che (non) ho visto Psycho.

#LaNotteBiancaDegliEbook

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Sabato 20 giugno la notte si accende di stelle e ogni astro splendente porta verso un nuovo mondo fantastico. Anche quest’anno tra il 20 e il 21 giugno torna LETTI DI NOTTE, un progetto di Letteratura Rinnovabile, che dal 2012 vuole promuovere la letteratura.
Non è una notte qualunque. È una notte magica dove tutto può accadere intorno ai libri, una festa della lettura diffusa e simultanea lungo tutto lo stivale: ormai un fenomeno di costume.
L’idea parte da un libraio, Patrizio Zurru (Piazza Repubblica libri – oggi Officina dei libri, Cagliari) e da Claudia Tarolo e Marco Zapparoli (Editori Marcos y Marcos), che lanciano LETTI DI NOTTE, la grande notte bianca del libro e della lettura, in cui tutti i lettori condividono letture e storie in una notte bianca all’insegna della creatività, in oltre 250 luoghi dedicati ai libri in tutta Italia.
Blog Crossing (“Gli scrittori della porta accanto”, “Il Mondo dello Scrittore” e “Parliamo di libri”) partecipa con un invito alla lettura appetitoso, coinvolgendo non solo bravi autori derivanti dal Self Publishing ma anche Case Editrici che, ancora una volta, collaborano fra di loro per un fine comune: agevolare il lettore.

In questo caso, proprio in occasione di LETTI DI NOTTE, è stata predisposta una lista di oltre 120 titoli (consultabile anche sui blog “Gli scrittori della porta accanto”, “Il Mondo dello Scrittore” e “Parliamo di libri”), tutti in offerta per questa notte speciale a 0,99€, grazie alla disponibilità e collaborazione di Blog Crossing, Butterfly Edizioni, Edizioni Esordienti E-book, I Sognatori – Factory Editoriale, Lettere Animate, Nativi Digitali Edizioni e Zerounoundici Edizioni. L’OFFERTA È VALIDA SOLO IL 20 E IL 21 GIUGNO.

Quindi, se fino a ora vi siete lasciati sfuggire un autore o non siete riusciti ad approfittare di una precedente promozione, questa potrebbe essere l’occasione giusta per arricchire la vostra biblioteca virtuale. Ebbene sì, le offerte valgono per i formati digitali acquistabili solo dai link che vi proporremo. Questo perché, per poter aderire all’iniziativa e dare ai lettori una vasta scelta di libri in cui spaziare, non tutti gli editori riusciranno a predisporre tutti gli store online con l’adeguamento del prezzo per una notte.
Dunque, sostenete la cultura, sostenete gli autori che vi sono cari e lasciate che, per una notte, sia il fascino delle parole a guidarvi su percorsi inesplorati.

http://gliscrittoridellaportaaccanto.blogspot.it/
http://ilmondodelloscrittore.altervista.org/
http://www.parliamodilibri.net/

http://www.letteraturarinnovabile.com/

Evento su Facebook #LaNotteBiancaDegliEbook

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Logo- EEEjpgEdizioni Esordienti E-book

A.A.V.V. – Amore e morte
Marina Atzori – I fiordaliso spinoso
Elisabetta Bagli – Voce
Pino Benincasa – XII – Il segno dei giusti
Riccardo Borgogno – Vietato gettare i rifiuti
Leonella Cardarelli – Religioni e neospiritualità
Alessandro Cirillo – Attacco allo Stivale
Alessandro Cirillo – Nessuna scelta
Alessandro Cirillo – Trame oscure
Claudio M. – Il sogno della farfalla
Paolo Ferrucio Cuniberti – Body and Soul
Lory Cocconcelli – Africa
Chiara Curione – Il tramonto delle aquile
Claudio Danzero – La sposa del Sud
Enea De Alberti – Ritorno a El Alamein
Nadia Dovano – Dal nero al bianco
Simone Fanni – Profumo criminale
Paolo Fiorino – Eroi nel nulla
Marino Fracchioni – I Servi del Silenzio
Marcello Freddi – Un mondo perfetto
Emanuele Gagliardi – La pavoncella
Sabrina Grementieri – Noccioli di ciliegie
Sabrina Grementieri – Una seconda occasione
Eugenia Guerrieri – Deathdoc
Giancarlo Ibba – La vendetta è un gusto
Giancarlo Ibba – L’alba del sacrificio
Giancarlo Ibba – C’era una volta in Sardegna
Iano Lanz – Un gaio cecap
Andrea Leonelli – Crepuscoli di luce
Massimo Licari – Paralleli
Danae Lorne – Il canto delle cicale
Cinzia Morea – Costantino al Festival delle Nuvole
Elena Moscardo – I nostri scarponi sulla Via Francigena
Mario Nejrotti – Il piede sopra il cuore
Claudio Oliva – Il sogno segreto di Zekharia Blum
Maria Gabriella Olivi – Ocho cortado
Lu Paer – Che cosa stai aspettando!
Irma Panova Maino – La resa degli innocenti
Irma Panova Maino – Scintilla vitale
Nicoletta Parigini – La centunesima infelice
Alessandra Ponticelli – Un solo colpevole
Ilaria Prete – Cappuccino italiano
Pietro Ludovico Prever – Il pescatore
Franco Pulcini – Il maltempo dell’amore
Franco Pulcini – Lei è una grande
Nina Raffa – La bomba di Majorana
Andrea Ravel – Il Longobardo
Piera Rossotti Pogliano – Il diario intimo di Filippina de Sales
Nunzio Russo – La voce del maestrale
Mario Scaglianti – Sei voci per due delitti e mezzo
Maria Scarlata – Mala carusanza
Valerio Sericano – Ami dagli occhi color del mare
Leonora Signifredi – Feuilles d’album
Alessandro Spocci – Il secondo eroe
Daniela Vasarri – Maeva, la benvenuta

0111 Edizioni

minilogo

Angelica Elisa Moranelli – Armonia di Pietragrigia
Alessandro Casalini – 33 giri
Monia Colianni – A proposito di Dafne
Adriana Pillitu – Aìli che voleva correre
Stefania Trapani – Alla fine dei sogni
Silvia Pattarini – Biglietto di terza classe
Stefania Bergo – Con la mia valigia gialla
Carlo Marchi – Maria Beatriz Do Mar
Antonio Traficante – Fuga dal destino
Elena Genero Santoro – Gli angeli del bar di fronte
Elia Spinelli – Il riparatore
Irene Barbagallo – Il sole scuro
Patrizia Berti – La forza di una donna
Monia Colianni – L’amore e la psiche
Mario Magro – Licantropi filantropi/Prima preda
Ornella Nalon – Non tutto è come sembra
Ornella Nalon – Oltre i confini del mondo
Sonia Vela – Notte di Luna
Michela Milani – Sotto pelle
Gianna Gambini – Tartarughe marine
Elena Genero Santoro – Un errore di gioventù
Umberto d’Agostino – Una settimana vissuta pericolosamente
Valentina Gerini – Volevo un marito nero
Giuseppe Bertolini – Twiggy
Franco Filiberto – Le ali sulla pelle

11390089_976013882432112_823294765512639335_n (1)Butterfly Edizioni

Antonietta Agostini – Amori a metà
Massimiliano Bellezza – Quando cala il buio
Pamela Baiocchi – Il cuore insanguinato
Luigi Mancini – Il punto esatto di due anime
Roberto Modolo – Il tesoro della Vera Cruz
Vanessa Vescera – 24 ore a Parigi per averti

I Sognatori Factory Editoriale

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Maria Luperini – Oltre mare
Valentina Morelli – Mara conta i passi
Marina Bertamoni – Camping Soleil
Alessandra Favilli – Terra degli orsi
Piero Sansò – I ciclonauti
Verdiana Maggiorelli – L’innumerevole fermento
Andrea Berneschi – Necroniricon
Gabriella Grieco – La morte è un’opzione accettabile
Alessandro Frailis – Il primo viaggio di Selene tra le stelle
Andrea Bertozzi – Condominio Marrakesh
Andrea Di Meo – SB 15395 – Storia di un redattore

Lettere AnimateLettere Animate

Filippo Gigante – Bianco e nero
Daisy Franchetto – Dodici porte
Clara Cerri – Dodici posti dove non volevo andare
Stefania Siano – Dov’è Alice?
Daniela Ruggero – Genesi
Silvia Pattarini – La mitica 500 blu
Valentina Gerini – La notte delle stelle cadenti
Filippo Gigante – La piscina delle mamme
Daniela Ruggero – La sposa oscura
Paola Casadei – L’elefante è già in valigia
Elena Genero Santoro – L’occasione di una vita
NativiDigitalimedioFrancesca Rossini – Phoenix

Nativi Digitali Edizioni

Mara Boselli – Una vita a colori
Kim Chiari – Hitler Socrate Amore e Gelato
Giacomo Festi – Storie di uomini invisibili

Self published

Andrea Marinucci Foa e Manuela Leoni – Jacques Korrigan a Brocéliande
logoselfpublishingSara Stuani – Sky Stoker
Christiana V. – Blood catcher
Mara Dall’Asén – La decima matrioska
Luisa Cagnassi – Un cigno di nome Anna
Antonella Sacco – Il prossimo best seller
Lucia Guglielminetti – RVH – Ascesa alle tenebre
Angelo Gavagnin – Non sono nato e mi sento molto bene
Autori Vari – Caro papà
Francesca Pace – Emma
Francesca Pace – Gabriel – Il sigillo della tredicesima runa
Francesca Pace – Vincolo di sangue
Giuseppe Cozzo – Chelsea & James

 

Elisabetta Bagli sarà presente alla Feria del libro de Madrid

74ª Feria del libro de Madrid

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Elisabetta Bagli sarà presente alla 74ª Feria del libro de Madrid, anno 2015, per firmare e dedicare copie della sua nuova silloge Voce, pubblicata dalla Edizioni Esordienti E-book (EEE). Anche quest’anno la scrittrice parteciperà a questo irrinunciabile appuntamento madrileno che vede molti autori impegnati nella promozione dei loro libri. La Feria del libro di Madrid è una fiera unica nel suo genere, nella quale i lettori sono a diretto contatto con gli autori ed è davvero straordinario poterli conoscere da vicino, poter parlare con loro e ricevere una dedica autografata dagli stessi. Si dice che in genere gli spagnoli, che frequentano la Feria del libro di Madrid, acquistino da un minimo di 5 a un massimo di 10 libri proprio in quell’occasione e che tale numero costituisca il 90% annuale degli acquisti in cartaceo (poi bisogna vedere se li leggono davvero!)11145198_683122898481412_6709991827436790220_o
La scrittrice Elisabetta Bagli vi attende numerosi il giorno 12 giugno dalle ore 19.00 fino alle 21.30 per salutarvi e trascorrere insieme bei momenti nella Caseta 103 della Libreria italiana di Madrid a Los Jardines del Parque del Retiro (Parque del Retiro).

Elisabetta Bagli estará presente en la 74ª Feria del Libro de Madrid, año 2015, firmando ejemplares de su poemario “Voce”, publicado por Edizioni Esordienti E-book (EEE).
La escritora os espera a todos el día 12 de junio desde las 19.00h hasta las 21h 30, para saludaros y disfrutar de un rato agradable juntos en la Caseta 103 de la Librería italiana de Madrid, en Los Jardines del Parque del Retiro (Parque del Retiro).

11148413_683122855148083_7722419227151606921_oLa silloge:

Con la seconda edizione della sua silloge Voce, Elisabetta Bagli riprende alcuni dei temi che le sono più cari e allarga ulteriormente il suo sguardo, tornando anche a osservare, con il suo modo di sentire viscerale, il mondo che le sta attorno. Affronta temi quali le radici, anche se la terra, in cui esse affondano, assume sapori diversi; le donne e la femminilità, raccordandosi a uno degli argomenti a lei più cari; la vita nelle sue molteplici sfumature e, immancabile, l’Amore. Un amore che coglie tutte le accezioni possibili: vissuto, negato, frustrato, passionale, finito e sognato.
Una raccolta poetica completa e intensa, che ripropone i versi raccolti in un periodo fresco nella poetica dell’autrice, arricchiti oggi da una sapiente dose di maturità stilistica e di maggiore introspezione personale.
Le poesie presentate, in versi liberi, sono tutte caratterizzate da uno stile ricercato e raffinato, ma senza mai diventare pesanti o nebulose. La vita è vita e se ne parla, per quanto in veste poetica, in modo diretto, toccando, come solo pochi autori sanno fare, l’anima del lettore. Conducendolo nei meandri dell’intimo, anche in anfratti mai visitati prima, attraverso la parola che scorre a volte placida, altre volte impetuosa.
Voce presenta una panoramica a 360° sull’esistenza e sulle situazioni quotidiane, viste, interpretate e descritte dall’occhio sensibile e dalla mano unica di una poetessa che è un astro nascente nel panorama poetico italiano e internazionale.

Storia della pasta italiana

Tutto quello che avreste voluto sapere sulla pasta italiana

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Nunzio Russo ha scritto due libri di indubbio valore, alla base dei quali esiste l’amore per la propria terra, la Sicilia, e la passione per quanto questa è stata in grado di offrire alla tradizione italiana e al mondo: la pasta italiana. Figlio di due importanti famiglie di pastai, Russo è ancora oggi uno dei maggiori rappresentanti della storia di uno degli alimenti più popolari dell’arte culinaria. Una storia che si snoda attraverso vicissitudine che in parte hanno coinvolto tutta la Penisola e in parte hanno solo sfiorato la coscienza collettiva, rendendo i romanzi dell’autore vive testimonianze di quanto accaduto.

Nunzio Russo ha pubblicato con EEELa voce del maestrale e Il Romanzo della Pasta Italiana

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di Nunzio Russo

Regno di Sicilia, 1140 d.C.

A Palermo, il re normanno Ruggero II era considerato il monarca più ricco e più potente del tempo. I confini del suo regno si estendevano da Napoli all’Africa settentrionale. Ruggero garantì la più ampia libertà a tutte le fedi, lingue e razze. Accolse nel palazzo reale le migliori intelligenze di ogni nazionalità, dall’inglese Thomas Burn al bizantino Giorgio di Antiochia, dallo storico Nilus Doxopatrius al geografo arabo Al-Idrisi. La città siciliana divenne la capitale del mondo conosciuto, dove la vita era davvero magnifica da spendere.
image017Al-Idrisi, in particolare, doveva la sua fama ai viaggi che lo avevano portato in tutta Europa e a scrivere dell’oceano atlantico. Ruggero II gli suggerì di realizzare una mappa del mondo noto, da accompagnare a un testo che ne descrivesse i dettagli e, in particolare, esaltasse la bellezza di una Sicilia conosciuta come la terra del sole. Così videro luce il planisfero inciso su una lastra d’argento detto “Tabula Rogeriana” e un libro di geografia dal titolo arabo “Il sollazzo di chi si diletta a girare il mondo”, poi chiamato “Il libro di Ruggero”. L’opera fu terminata intorno al 1154 e poi pubblicata fino ad oggi. Sono ben nove i tomi editi dall’Istituto Universitario Orientale di Napoli e dall’Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente di Roma, tra il 1970 e il 1984. Una versione sintetica è stata stampata dall’editore siciliano Flaccovio nel 2008.
Il Libro di Ruggero è testimone della cultura e della scoperta della pasta: secondo l’autore dell’opera, la pasta è nata in Sicilia e il suo luogo d’origine è una zona compresa tra Termini Imerese e Trabia. I ricercatori ci comunicano notizie di questo prodotto unico fin dal 1154. Ciò avvenne cento anni prima della nascita di Marco Polo, considerato l’esploratore che – scoperta la prelibatezza in Cina – la fece poi conoscere in Occidente.

Ecco i primi spaghetti

Nella sua ricerca Idrisi scrive di Trabia, un casale arabo nel territorio di Termini Imerese e a circa 30 km da Palermo, affermando: «La Trabia ha una pianura e dei vasti poderi nei quali si fabbrica molta quantità di paste (Yttriyya) da esportarne in tutte le parti, specialmente nella Calabria e in altri paesi di musulmani e di cristiani». Quindi, l’autore continua: «A Trabia scorre il fiume di Termini, largo e copioso di acque (…) La Yttriyya (arabo), che poi i latini chiamarono Itria, di cui ci giungono notizie, era una merce rustica e nutriente. Questa era prodotta in quantità limitate dalle famiglie che poi ne facevano commercio. Era fatta a mano e poi, d’estate, lasciata asciugare al sole. image048Nei mesi invernali, invece, l’essiccazione avveniva accostando il prodotto ai bracieri usati per riscaldare la casa. La materia prima era ottenuta dalla macinazione di grano duro, cui era aggiunta acqua. Il resoconto di Idrisi narra di una pasta tirata a fili sottili: i primi spaghetti. I floridi commerci e, soprattutto, l’abbondante acqua sorgiva e fluviale del territorio ne svilupparono la produzione. I piani caricatori nati vicino ai principali porti commerciali siciliani di Termini Imerese e Catania ammassavano le granaglie provenienti dall’entroterra, garantendo la disponibilità di una materia prima autoctona e pregiata. Già nel 1182 si hanno documenti sull’attività di molini ad acqua per la macinazione del grano. Questi impianti ebbero fortuna fino al XVII e XVIII secolo. Nello stesso periodo, anche i pastai andarono a utilizzare l’energia idraulica. Spesso gli stessi mugnai abbinavano al molino il pastificio di proprietà. Aumentarono anche le produzioni di mangimi e prodotti da forno. Nacque un fiorente artigianato che traeva forza dal ciclo produttivo chiuso. Un esempio seguito nei secoli dai maggiori fabbricanti del continente. La pietra miliare della moderna agroindustria.
Di questo mito secolare oggi è rimasto poco nel posto d’origine. Agli inizi del Novecento a Termini Imerese c’erano ancora quarantacinque impianti che producevano pasta o macinavano grano. Uno di questi era nella vicina Trabia. Così scrivevano gli autori Bontempelli e Trevisani nel libro “La Sicilia Industriale Commerciale e Agricola”, edito dalla Società Tipografica Editrice Popolare e pubblicato a Milano nel 1903: «Non v’è chi non dica che le paste alimentari di Torre Annunziata e di Gragnano siano tra quelle di produzione italiana le super eccellenti; ed infatti non si può dire che tali prodotti siano da disprezzare; ma in omaggio alla giustizia ed alla verità, è doveroso riconoscere che il luogo di origine di questa industria è la Sicilia e specialmente Termini Imerese, ove si fabbrica la pasta di pura semola senza ricorrere alle materie eterogenee di cui non tutte le Case produttrici di altri siti sono aliene dal miscelare le semole per la pasta medesima».

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L’industria della pasta nasce nel Sud

E’ giusto ricordare che la pasta iniziò a essere prodotta industrialmente dal 1800, quando nella zona di Napoli furono montati i primi impianti atti allo scopo. Nei decenni a seguire questi furono perfezionati, soprattutto riguardo ai sistemi d’essiccazione che, all’origine, avveniva all’aperto, davanti allo stabilimento, stendendo il prodotto su canne ad asciugare. Nel 1870 comparvero i torchi idraulici e le impastatrici meccaniche, seguite nel 1875 dai primi essiccatoti statici. Già nel 1856, il “Sicilia”, prima nave in ferro e vapore del Regno delle Due Sicilie, inaugurava una tratta oceanica verso New York dedicata al trasporto passeggeri e delle più pregiate merci nazionali e, in particolare, dei maccheroni.
La scienza tecnologica, intanto, continua a progredire con il trascorrere del tempo. E sempre in Sicilia vengono realizzati impianti all’avanguardia. Pastifici che esportano i loro prodotti negli Stati Uniti, confezionati in pacchi di carta da 1 libbra inglese, pari a circa 453 grammi.

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La pasta di Termini Imerese

Il Pastificio Russo di Termini Imerese (produttori dal 1875), per citare un esempio riportato sui testi, è ultimato nel Dopoguerra, utilizzando le più moderne tecnologie dell’epoca – come annota il professor Renato Rovetta nel suo libro “Industria del pastificio o dei maccheroni” (ed.Hoelpi, 1951). Il Pastificio Russo è una costruzione di sette piani, di cui sei fuori terra. Sottoterra avviene il rinvenimento della pasta. Al piano terra, alto 8 metri, sono montate impastatrici, gramolatici e presse. Lì troviamo pure i motori, il reparto imballaggio e il magazzino. Al piano primo, secondo, terzo e quarto avvengono l’incartamento ed essiccazione definitiva della pasta lunga. Il quinto è dedicato all’asciugatura della pasta tagliata corta. Il sottotetto è una camera d’aria di compensazione, per le varie situazioni atmosferiche. I macchinari sono Bühler. Lo stabilimento, come in tutte le regioni dell’Italia meridionale, aveva il lato lungo a Settentrione e il corto a Mezzogiorno. L’essiccazione era a Nord, mentre la produzione guardava sempre a Mezzogiorno.

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L’incolpevole declino

Alla fine degli anni Cinquanta la situazione economica muta il destino dei pastifici siciliani. I nostri emigrati all’estero costruiscono i primi impianti nelle Americhe come in Oceania e così diminuiscono drasticamente le esportazioni. I costi di trasporto e l’assenza di una rete autostradale innalzano a dismisura i costi delle spedizioni verso l’Italia settentrionale e l’Europa. Di contro, i produttori italiani del Nord sono in pochi e più vicini ai mercati. Aziende come Barilla e Buitoni crescono, insieme con altri marchi. La produzione in Sicilia appare frazionata. Sono molti i pastifici, alcuni di questi sono celebri, ma hanno difficoltà a sviluppare le dimensioni in un mercato ristretto e senza infrastrutture. Ancora in quel periodo, però, la produzione di pasta siciliana si evince superiore rispetto a quella di ciascuna regione italiana. (vedi Giuseppe Portesi -“L’Industria della pasta alimentare” – ed. Molini d’Italia, 1957).

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Il grande sogno siciliano

Gli ultimi industriali della pasta di Termini Imerese si riuniscono nel 1960. Studia il progetto il giovanissimo avv. Lorenzo Pusateri, erede di una dinastia di produttori imeresi. Insieme con loro c’è l’unico pastaio della vicina Trabia, l’onorevole Salvatore Messineo. Il progetto è ambizioso. Bisogna realizzare un grande pastificio, e giusto dove la pasta è nata. E’ individuato il terreno presso la nascente zona industriale di Termini Imerese.
Si pensa anche di ripristinare il vecchio tracciato dell’adiacente aeroporto, costruito dagli Alleati durante l’occupazione dell’Isola nel 1943 per favorire i trasporti. Sono commissionati progetti a Braibanti di Milano, Bühler di Uzwil (Svizzera) e Pavan di Galliera Veneta (Pd) ancora oggi custoditi e disponibili. Tutto sembra pronto per cambiare il futuro dell’industria alimentare italiana. Sarà costituita una società per azioni, dove tutti acquisiranno titoli in rapporto al capitale versato. La pasta sarà prodotta utilizzando i rispettivi brand. Alla fine, però, l’accordo non è sottoscritto. Dopo anni d’oblio si sono raccolte le testimonianze dirette di chi ha promosso l’iniziativa; chi è stato favorevole; chi ha voluto il fallimento della stessa.
Il pastificio più grande del mondo doveva nascere a Termini Imerese. Così, purtroppo, non è stato. E quindi il sogno dei pastai di Sicilia, terra dove la pasta è nata, è stato portato via dall’inesorabile scorrere del tempo. In ogni caso, oggi ne è salva la memoria.
Il resto è storia dei nostri giorni. I grandi pastifici italiani portano all’estero buona merce, confezionano enormi quantità, utilizzando linee totalmente automatiche per produzioni continue di ventiquattro ore al giorno a costi contenuti. I migliori produttori artigianali, però, continuano ad avere un ruolo primario. Sono gli eredi eccellenti di questa tradizione italiana. Producono piccole partite, puntando sulla qualità fin dalla materia prima. La fase dell’impasto e del dosaggio dell’acqua è spesso fatta a mano, mentre l’essiccazione avviene in piccole celle a basse temperature, inferiori ai 40 °C. Questo garantisce paste alimentari dalle caratteristiche nutrizionali e di gusto pari a quelle delle origini.

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(Tutte le immagini sono tratte dal libro Il Romanzo della Pasta Italiana)

Bibliografia:

– Al-Idrisi, Il Libro di Ruggero, Flaccovio Editore, 2008.
– Bontempelli e Trevisani, La Sicilia Industriale Commerciale e Agricola, Soc. Tipografica Editrice Milanese, 1903.
– Renato Rovetta, L’Industria del Pastificio o dei Maccheroni, Hoelpi 1951.
– Giuseppe Portesi, L’Industria della pasta alimentare, Mulini d’Italia, 1957.
– Nunzio Russo, La Voce del Maestrale, romanzo, I ed. Robin Edizioni 2005, II e III ed. Edizioni Esordienti Ebook 2012, IV ed. Edizioni Esordienti Ebook 2014.

I Servi del Silenzio a Trofarello

I Servi del Silenzio, di Marino Fracchioni, presentato a Trofarello

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di Marino Fracchioni

i servi del silenzioIeri sera, 5 giugno, ho presentato il mio romanzo I Servi del Silenzio presso la biblioteca Municipale di Trofarello, la cittadina in cui vivo quando sono in Italia. Il mio editore, Piera Rossotti, essendo trofarellese, era presente, non ha potuto sottrarsi… del resto, l’avevo debitamente diffidata dal farlo, avevo pronta una carica di C4 per devastare il praticello davanti a casa sua.
Scherzo, ovviamente, forse anche per nascondere l’emozione.
Perché presentare un libro è sempre una grande emozione, anche se non è la prima volta: è qualcosa che è uscito da te, dalla tua penna e dalla tua testa, ma che non ti appartiene più, appartiene ai tuoi lettori, e ognuna delle loro letture è “giusta”, anche se non la condividi.
La sala, ieri, era abbastanza affollata; alcuni erano amici e conoscenti, ma molte persone erano sconosciute, probabilmente lo “zoccolo duro” del Presidio del Libro di Trofarello. Mi hanno colpito, in particolare, alcune signore diciamo “diversamente giovani”, che hanno dimostrato, con le loro domande, non soltanto di aver letto il mio romanzo, ma anche di averlo capito e apprezzato. È stata una sorpresa, anche perché il mio è uno di quei romanzi a tinte forti, c’è violenza e sesso, è idealmente destinato a un target maschile. Ma, insomma, sono stato molto contento del fatto che la storia che ho raccontato potesse essere interessante e intrigante anche per lettori e lettrici inattesi. Una signora mi ha addirittura fatto diverse domande sull’evoluzione di alcuni elementi presenti nel romanzo e un paio di persone mi hanno domandato se avrei scritto il seguito. Sono stato lusingato e, ovviamente, non mi potrò sottrarre. Anzi, per la verità è quasi pronto…