Presentazione di Chiara Curione

Chiara Curione al Castello Normanno Sveso di Gioia del Colle

Il 24 Aprile alle ore 17, presso il Castello Normanno Sveso di Gioia del Colle, Chiara Curione presenterà il suo nuovo libro Il tramonto delle aquile, interverrà anche Piera De Giorgi. L’iniziativa è compresa nell’evento che vede coinvolte diverse location, sparse su tutto il territorio pugliese, e diverse iniziative volte a valorizzare al meglio la cultura italiana.

Evento Chiara

Di seguito vi proponiamo il comunicato stampa ufficiale:

Per una serata le librerie, i caffè letterari e le sedi associative dislocate in ogni angolo della Puglia si trasformeranno in “Fortini Letterari”. Grazie ad una miriade di eventi (presentazioni libri, reading, spettacoli e gruppi lettura) che si terranno in simultanea, la Puglia che “resiste” e che crede nel valore della lettura/cultura, potrà ritrovarsi fisicamente (e virtualmente) stretta da un abbraccio grande quanto una regione.
Una rivoluzione culturale che parte dal basso, che parte da Sud e che vuole dimostrare a tutti come la regione che secondo le statistiche legge meno, in una nazione che legge poco, possa ritrovarsi intorno alle parole, alle idee e alle lettura.
Tutto nasce dal blog letterario Inchiostrodipuglia.it che in un anno di vita è riuscito a creare intorno a sé una rete di fatta di Librerie/Associazioni Culturali/Autori ma soprattutto di Lettori. Grazie ad un entusiasmo contagioso il blog Inchiostrodipuglia.it, nato con lo scopo di disegnare la mappa letteraria della Puglia, è uscito dal web organizzando diversi eventi tra la Puglia e Milano, occupando uno scafale dedicato in una trentina di Librerie sul territorio a desso promuovendo quella che vuole essere una specie di “Notte Bianca della lettura tutta pugliese”.
Il 24 Aprile. Spegni la Tv e vieni in libreria!

Sulla pagina Fb.com/inchiostrodipuglia potrai seguire l’organizzazione dell’evento e scoprire qual è il “Fortino Culturale” più vicino a casa tua.

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Due novità nel catalogo EEE

Novità nel catalogo EEE.

Due sono le novità presenti nel catalogo EEE e che sono poste all’attenzione dei lettori: Il sogno segreto di Zekharia BlumIl secondo eroe.

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Il sogno segreto di Zekharia Blum, di Claudio Oliva, è un libro per ragazzi che non vuole essere solo indirizzato a loro, ma trasmette un messaggio che ogni adulto dovrebbe poter cogliere.

cover_blumEEELa trama:

Zekharia Blum, nato nel 1930, di modestissime origini, riesce a costruire una discreta fortuna finanziaria, sempre operando con grande onestà e offrendo lavoro a persone bisognose. Intanto, si costruisce una famiglia e insegna ai suoi figli la serietà nel lavoro, l’altruismo e la generosità. Quando nasce il nipotino Mykhael, però, Zekharia muore d’infarto e il suo più grande desiderio, quello di trasmettere le sue conoscenze al nipotino, come suo nonno aveva fatto con lui, rimane inesaudito.
“Qualcuno”, però, non soltanto troverà il modo di esaudire Zek, che entrerà in modo molto singolare in contatto col nipote Mykhael ormai dodicenne, ma anche di portare aiuto a una coppia che soffre per la perdita di un figlio.
Questo romanzo, che piacerà ai ragazzi, ma di certo anche agli adulti, lascia ai lettori un insegnamento morale, insieme ad un messaggio di ottimismo e di speranza.

Il secondo eroe, di Alessandro Spocci, appartiene al genere GTN. Questo secondo libro, prosegue idealmente le vicissitudini del protagonista, Alessandro Vinci del primo romanzo dell’autore: Eroe.

copertinaEEELa trama:

Il protagonista di questo hard boiled è Alessandro Vinci, già protagonista del romanzo Eroe, dello stesso autore. Vinci è un ex poliziotto e scrittore dalla vita movimentata, profondamente innamorato della bella moglie Caterina, che tuttavia soffre per le scelte di vita del marito, incapace di adattarsi ad una tranquilla routine quotidiana, ma sempre bisognoso dell’adrenalina data dal rischio e dall’avventura.
Per aiutare un amico al quale una banda di criminali ha rapito la figlia per obbligarlo a ripagare dei debiti di gioco, Vinci partirà per l’Egitto, dove riuscirà con un piano audace a liberare la bambina, divenendo però a sua volta bersaglio dei malviventi che, per eliminarlo, non esiteranno a rapire la moglie Caterina. Come un antico cavaliere, Vinci parte alla ricerca della donna e riuscirà a liberarla, ma diventare l’eroe di lei avrà un prezzo altissimo.

Svernare in Africa

L’Africa raccontata da occhi che ancora colgono le meraviglie del mondo.

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Lory Cocconcelli è un’autrice che ha saputo miscelare spontaneamente l’amore per la lettura con la sua passione per i viaggi e la ricerca. Una passione che è nata a causa di esigenze molto particolari che l’hanno comunque portata a riflettere sui diversi aspetti culturali che ci circondano. Da queste riflessioni e dalla sua capacità di scavare a fondo nasce Africa, un saggio che non vuole essere un testo adatto solo a pochi eletti ma, al contrario, è rivolto a un pubblico più ampio, a chiunque voglia conoscere un mondo al di fuori della propria soglia di casa.

Lory Cocconcelli ha pubblicato con EEE: Africa

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di Lory Cocconelli

La mia vita ruota attorno a una patologia che di per sé non è grave pur essendo penalizzante. Come spiegavo nell’introduzione di AFRICA, a partire da una certa temperatura – che si aggira all’incirca intorno ai 24 gradi – il mio sangue si agglutina causandomi dolori piuttosto intensi. Per tale ragione – e per non trasformarmi in una farmacia ambulante zeppa di cortisonici e antidolorifici, con le relative conseguenze – sono costretta a svernare in un paese in cui il clima sia caldo. E non è esattamente il colpo di fortuna che potrebbe sembrare.
Di contro, quando sono in Italia durante l’estate e l’aria condizionata è accesa pressoché ovunque, evito cinema, supermercati, ristoranti e negozi, e se proprio non posso farne a meno, come quando viaggio in aereo o devo recarmi in qualche ufficio, mi trasformo nella farmacia di cui sopra per qualche giorno.
– Se un essere delle tenebre volesse vampirizzarmi e rendermi immune a tutto ciò, sarei pronta a farci un pensierino! –
Se è vero, come disse qualcuno, che la vita di ognuno è condizionata da un evento di portata eccezionale che si eleva al di sopra degli altri, la crioagglutininemia deve essere il mio. Una cosa come questa cambia non soltanto le prospettive di una persona, ma anche le sue aspettative. E forse un poco anche il carattere. Ritengo – per restare in tema con il mio libro – di essere diventata un animale solitario mentre in passato ero più propensa a far parte del branco.
Una persona curiosa, desiderosa di sapere cosa le accade intorno, però, lo sono sempre stata. Leggo più informazione che libri, più saggi che romanzi, più storia che poesia. – E’ grave, vero? –
Moldiv_1428503852766L’Africa nera, dove vivo quattro mesi all’anno, non l’ho scelta a caso, nemmeno in occasione del mio primo viaggio. Non so come e perché ma questo continente mi ha sempre affascinata. Per quanto la cultura nera sia lontana da me, la sento inspiegabilmente – e irrazionalmente – un elemento di richiamo.
Ma veniamo alle mie preferenze personali. Dunque, in ordine casuale, amo la musica (blues e reggae in particolare) ma anche i grandi silenzi – per me rigeneranti; la sperimentazione gastronomica mi appassiona molto anche se non so cucinare, come pure la nutrizione – intesa come scienza – che è una materia che ho avuto l’onore di approcciare sotto la guida di un noto medico ayurvedico indiano; l’interior design, l’architettura e la fotografia sono passioni che ho nutrito da sempre; lo sport non è mai mancato nella mia vita, in passato erano arti marziali, equitazione e paracadutismo sportivo, ora è fitness – che ho approfondito seguendo un corso istruttori; i viaggi – esperienze senza pari; la lettura e, negli ultimi anni, la scrittura – ho iniziato a sentire questa pulsione durante i miei ultimi soggiorni in Africa, un po’ per non rimanere inerte e riempire qualche momento di solitudine, un po’ perché ho creduto che ciò che vedevo e ascoltavo valesse la pena di essere raccontato.
A proposito di lettura e scrittura, termino con una citazione che mi piace molto.

“Amo coloro che desiderano con tutta l’anima raggiungere una meta precisa e non si fermano a scegliere tra due direzioni opposte. Amo le anime dotate di una volontà precisa e immutabile che per carattere non accettano le montature e le divisioni.” (Kahlil Gibran)

EEE al Salone del Libro

Andare al Salone del Libro, nonostante tutto.

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Anche quest’anno, nonostante tutte le difficoltà oggettive che si riscontrano nel partecipare a un evento così importante come il Salone del Libro, saremo presenti, insieme ai nostri autori, portando la nostra filosofia. Tuttavia, perché un piccolo editore, oltretutto digitale, dovrebbe sobbarcarsi un impegno del genere, tra l’altro gravoso anche da un punto di vista economico? Cosa gliene viene in tasca? In effetti, se dovessimo solo valutare l’aspetto economico esisterebbero diversi motivi validi per restare a casa ed evitare di sottostare a diverse leggi, non scritte, che privilegiano la grande editoria, relegando i piccoli a ruoli da comprimari. Non solo, lo sforzo umano, che si richiede all’editore e ai suoi collaboratori, è davvero notevole, se non altro per tutte le ore che vengono passate in un ambiente rumoroso, caotico e, spesso, privo del sollievo dato dal ricambio ottimale di aria. Quindi, se nonostante tutti questi disagi, l’esserci al Salone Internazionale del Libro di Torino è ancora una meta a cui ambire, può solo voler dire che dei vantaggi ci sono. E non è solo per un fattore dato dal prestigio, dal poter dire: “io c’ero”. A monte persiste quella passione che permette di compiere dei passi, anche onerosi, pensando comunque ai propri autori, ai libri che così amorevolmente si è deciso di pubblicare, di portare al cospetto di un pubblico spesso critico e poco propenso a dare una chance a dei nomi sconosciuti, benché validi. Dietro a tutto questo sacrificio c’è l’amore di un editore per il proprio lavoro e per tutti coloro che lo aiutano a realizzarlo. In ogni singola azione esiste quel fuoco che permette di superare ogni ostacolo e ogni difficoltà pur di garantire un posto onorevole a quelle “creature” che noi definiamo semplicemente libri.

Per questi motivi, anche quest’anno, saremo presenti a Torino e porteremo la nostra passione nei corridoi affollati, fra i banchi cosparsi di volumi, in mezzo alle pubblicità di nomi famosi e volti noti. Ci saremo con il nostro bagaglio prezioso di opere belle, scritte bene, amate in ogni loro singola parte e scaturite dalla fantasia prodigiosa di autori ricchi di talento. Non sarà difficile trovarci, saremo quelli che sorrideranno radiosi ai passanti e s’intratterranno in piacevoli chiacchiere con chiunque vorrà chiederci informazioni e spiegazioni di vario genere. E se vorrete venirci a trovare, nel Padiglione 2 presso lo stand N 114, accoglieremo con gioia anche gli amici.

 

Haiku: la poesia dell’essere

Haiku: la poesia dell’essere, oltre il mondo fluttuante

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Giovedì 2 aprile, alle ore 21 ad Appiano Gentile, presso l’Associazione Culturale Carlo Linati, Andrea Tavernati illustrerà la sua opera poetica L’intima Essenza. Il percorso ideale partirà dalla definizione di haiku, come genere poetico, passando alle sue incarnazioni in occidente per arrivare all’introduzione vera e propria del suo libro. Dunque non solo una presentazione, ma un’occasione per approfondire l’arte poetica, analizzandola nelle sue varie forme.

Associazione Culturale Carlo Linati, presso Villa Rosnati, via Baradello 4, Appiano Gentile, Como.

Chiunque volesse intervenire sarà il benvenuto! Naturalmente l’ingresso è libero.

Mamma, moglie e aspirante scrittrice

Il dono dell’ubiquità: mamma, moglie e aspirante scrittrice

Sabrina Grementieri è una scrittrice molto attiva: presenta spesso i propri libri in pubblico, partecipa alle manifestazioni indette dai colleghi, presenzia alle attività proposte dalle associazioni di cui fa parte e, nel frattempo, scrive racconti e romanzi (con ottimi risultati) senza dimenticarsi mai di avere una famiglia a cui badare. Il tempo per lei pare essersi dilatato, eppure, c’è tanto lavoro e tanti sacrifici dietro quel suo essere “donna”. Se esternamente il suo sorriso non manca mai di stupire, c’è sempre un’ombra nostalgica nei suoi grandi occhi scuri. Un’ombra che racconta come le manchi, in realtà, la sua realtà famigliare. Nonostante il suo successo letterario, Sabrina resta ben ancorata al suolo, non dimenticando mai quelle che sono le sue priorità e i suoi legami affettivi. L’articolo che segue è stato scritto in febbraio, in un momento in cui il suo impegno di madre e moglie è stato condiviso con diversi eventi pubblici.

Sabrina Grementieri ha pubblicato con EEE: Una seconda occasione, Noccioli di ciliegie

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Poco tempo fa qualcuno, dopo aver ascoltato un conciso resoconto di una mia giornata tipo, aveva commentato con un “Sono stressato al solo pensiero.”
Il fatto che l’interlocutore fosse un Lui ha di certo il suo significato ma la verità è che davvero lo stress è la componente principale della vita di una donna adulta con famiglia e lavoro. Magari più di uno. Perché il lavoro che ti mette il pane in tavola non è quello che più ami. Scrivere rende pochissimo a livello monetario. Per fortuna a volte arrivano anche le soddisfazioni, le quali sono tanto grandi e insperate da cancellare tante fatiche e sacrifici.
Quando mi hanno chiesto di scrivere due righe su come una donna possa conciliare tutte queste cose avevo pensato di dare all’articolo un carattere generico e impersonale. Ho cambiato idea alla svelta però, perché non credo esista una risposta che valga per tutte. Le variabili in gioco sono così tante ed eterogenee che oltre a sostenere che è un ruolo molto complesso e spesso ingestibile, più non potevo fare.
Dunque cercherò di parlare di me, di come io vivo e sopravvivo a questa realtà che a volte assume tratti comici, altre più drammatici e altri ancora quasi inverosimili.
Premetto che sono una persona che rende meglio sotto pressione, quando ha molte cose da fare e pochi tempi morti. Non amo lamentarmi e sono consapevole che il detto “Hai voluto la bicicletta, ora pedala!” sia quanto mai veritiero. Nessuno mi ha costretto a sposarmi (e sono tuttora felice di averlo fatto), ad avere figli (che sono infinitamente più impegnativi di quanto immaginassi ma sono un pezzo di cuore) e a tirare fuori dal cassetto il mio sogno di bambina e tuffarmi in un mondo, quello della scrittura, immenso, complesso e difficile.
Ho sempre amato scrivere ma, fino a pochi anni fa, non ho mai avuto alcuna velleità di pubblicazione. Nei momenti più bui penso che avrei dovuto continuare così. Sono certa che il mio carico di stress sarebbe decisamente inferiore.
10492527_10203553398908431_5033706599081243726_nMi sveglierei al mattino, preparerei i bambini per la scuola, pianificherei la giornata (l’aspetto logistico è fondamentale se vuoi incastrare tutto!), andrei al lavoro poi, a seconda del giorno, sport dei bambini, magari parrucchiera, un’ora in palestra, una serata con le amiche e così via.
Invece no. Ti alzi al mattino con il pensiero, e la speranza, di riuscire a scrivere almeno un paio di pagine in giornata. Hai già una mezza idea, c’è un passaggio carino che se non lo fermi subito poi scompare. Ti dici che ce la farai di certo, hai un’oretta libera subito dopo pranzo. Inevitabilmente le cose sono molte più complesse di quanto immagini.
I bambini non si vogliono svegliare, poi si litigano la colazione, poi arriverete tardi a scuola. Un salto dalla pediatra, uno in farmacia, mezzora di coda in posta, una spesa veloce e poi finalmente a casa. Se va bene sono le dieci e mezza. Più spesso le undici. La casa è un disastro ma per fortuna non sono una fanatica dell’ordine. Quindi faccio il minimo indispensabile per un’esistenza civile e mi siedo finalmente al computer.
Non crederete mica che le idee vengano fuori così, a comando? Nei primi minuti cerchi di inspirare ed espirare per isolarti dal mondo e cercare la concentrazione. Mentre lo fai saltelli qua e la nei social network per aggiornarti e curiosare. Ma soprattutto per promuovere le tue opere, se ne hai già di pubblicate. Non lo sapevate? Un autore, sia auto pubblicato che non, è responsabile della propria promozione. Ormai anche le grandi case editrici fanno poco per farti conoscere, a parte alcune eccezioni. E questo è, per quanto mi riguarda, la parte peggiore. Un po’ perché non sono brava a pubblicizzare me stessa. E poi perché ci vuole davvero moltissimo tempo per farlo.
Spesso l’ora di pranzo è passata da un pezzo quando finalmente apri il tuo file di scrittura. E a quel punto l’idea è sfumata, e anche il tempo. Prepari un pranzo veloce per il povero consorte che, per fortuna, non ha grandi esigenze, imbastisci anche la cena e poi arrivano gli imprevisti. Una lettera da tradurre, una chiamata da fare, due montagne di spazzatura differenziata da smaltire e già si fa l’ora di andare a prendere i bambini. Con il loro arrivo la pace è finita, ma il tarlo di non avere combinato niente sta scavando sempre più alacremente. Quando finalmente hai dato loro la merenda, li hai lavati ed evitato guerre puniche, è quasi ora di cena. Aspetti il rientro della tua dolce metà per andare a tua volta al lavoro, e ti riprometti che, al ritorno, quando tutti saranno a letto, finalmente potrai scrivere in pace.
11086567_10203575144448237_1800072323_oIl più delle volte quando rientro, anche se il mio è un lavoro tutt’altro che massacrante, non ho più le forze di scrivere qualcosa con un senso. Finisce così che mi metto a letto a leggere, pregando i miei personaggi di pazientare ancora un po’.
I giorni passano, a volte intervengono imprevisti molto più gravi di quelli sopra descritti e così continuo a rimandare. Quello però che mi distrugge è che il mio umore peggiore in maniera direttamente proporzionale all’aumentare dei giorni in cui non riesco a scrivere.
E allora vorrei che questa passione non fosse diventata un lavoro. Vorrei non avere preso impegni per il futuro, firmato scadenze da rispettare e lettori da non deludere. Vorrei essere una persona più semplice, senza tanti grilli per la testa o necessità fisiche ed emotive da rispettare. Purtroppo certe cose non si scelgono. Io sono una sognatrice, ho bisogno di emozionarmi e di dare un senso al mio passaggio su questa terra. E amo le sfide.
Quindi non importa se anche oggi, che è domenica, sono andata al lavoro e al pomeriggio ho portato i bambini al carnevale perché la loro scuola partecipava con un carro. E al rientro ho fatto una lavatrice, stirato e preparato cena. Ora è tardi, ma sono qui a scrivere. E questa sera credo proprio che continuerò a farlo. Mi tufferò nel mio mondo fantastico e lascerò che le storie, che ho tenuto stretto per tanto tempo nella mia testa, si prendano il loro spazio.
Domani è un altro giorno e non mi è dato sapere cosa mi riserverà. Buonanotte.

Sabrina Grementieri

I vincitori del III Concorso EEE

I vincitori del III Concorso EEE e alcune riflessioni.

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Si è concluso recentemente il III Concorso Letterario, dedicato al Romantico Contemporaneo, indetto da Edizioni Esordienti Ebook e i risultati sono stati più che ottimi, anche se hanno portato ad alcune riflessioni in merito all’interpretazione della tematica proposta. Per quanto i testi pervenuti siano stati presentati in modo più che idoneo e i contenuti risultassero decisamente qualitativi, l’interpretazione del romantico contemporaneo è stata vista in un’ottica piuttosto scontata. Tenuto conto della modernità dei tempi e della quotidianità frenetica nonché difficoltosa, ci aspettavano diverse variazioni sul tema, magari meno a lieto fine e più mordaci. Invece abbiamo scoperto che l’idea del romanticismo è ancora legata a degli stili classici, alle trame che lasciano sognare, che portano a conclusioni rosee e che ricalcano intrecci più o meno già visti. Tuttavia, grazie all’afflusso dei manoscritti inviati, è stato possibile scegliere quelli che, secondo il nostro punto di vista, maggiormente hanno rispecchiato la realtà, il nostro quotidiano, il modo di vivere e di affrontare i problemi. Ringraziamo tutti gli autori che hanno spedito le loro opere, per il lavoro che hanno svolto, per la cura che hanno apportato nei loro scritti e per l’evidente impegno che vi hanno profuso.

Una nota curiosa è stata data dal fatto che diversi autori hanno preferito scegliere, per le loro storie, delle protagoniste femminili non più giovanissime. La visione della donna, nella sua totale maturità, ha offerto diversi spunti sui quali riflettere, il primo fra tutti è l’evidente disagio di una generazione alla ricerca di un percorso che possa diventare soddisfacente. Dunque, non più la giovane donna appena fiorita, ma signore quarantenni che non si accontentano dei ruoli classici imposti dalla società.

Vi ricordiamo che le motivazioni che hanno portato alla scelta dei primi tre classificati, sono ampiamente esposte nel video presente su YouTube.

 

Segnalati in ordine alfabetico:

Valerio SericanoAmi dagli occhi color del mare

Daniela VasarriMaeva

Marianna VitaleLa verità che cela l’inganno

Terza classificata

Maria Dell’AnnoFuori tempo

Secondo classificato

Claudio M.Il sogno della farfalla

Prima classificata

Marina AtzoriIl fiordaliso spinoso

 

Essere genitori

Essere genitori: figli, sesso e cattiva educazioneeli2

Elisabetta Bagli è una poetessa molto impegnata nel trasmettere ai propri lettori le sensazioni che derivano dalle ingiustizie umane. Sempre in prima linea per difendere i diritti delle donne, dei bambini e delle persone più deboli, tesse nella propria poetica i drammi quotidiani che spesso sfociano in tragedie. La sua sensibilità, tutta femminile, ne ha fatto il portavoce ideale, la Penna in grado di non far mai dimenticare quello che accade intorno a noi, anche quando i nostri occhi sono troppo stanchi per vedere. Nell’articolo che segue, espone un classico esempio di cattiva educazione, da parte delle istituzioni, nei confronti dei minori in età scolare.

Elisabetta Bagli ha pubblicato con EEE: Voce

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Il non facile compito di Educare

Di Elisabetta Bagli

Le polemiche che si sono innalzate in questi giorni, in Spagna, su un evento increscioso di cui sono stati protagonisti un ex Ministro del Governo catalano, Marina Geli, e il giornalista Eduardo García Serrano mi hanno fatto riflettere (e non poco) sul mondo in cui viviamo.

Marina Geli

Marina Geli

Non voglio assolutamente entrare nel merito politico della questione, che non è di mia competenza, ma sono stata fermata davanti alla Scuola, che frequentano i miei figli, da Intereconomia (testata giornalistica) che mi ha intervistato sull’argomento trattato in un video (per fortuna non più disponibile in rete NdR), proposto dal Ministro, in merito all’educazione sessuale per i minori nelle scuole. Mi è stato chiesto cosa ne pensassi e se ritenessi tale video idoneo per essere mostrato ai ragazzi in età scolare. Nel filmato si vede un ragazzo che fa ogni tipo di esperienza sessuale sia con i suoi coetanei e le sue coetanee sia con uomini più grandi. Alcune immagini istigano addirittura al bondage e al sadomasochismo. La seconda parte del video, invece, è incentrata su una ragazza che, per autodeterminazione, sceglie, “provando” i vari partners attraverso esperienze anche estreme, qual è l’uomo della sua vita. Non sono una bigotta, ma sono una madre di due bimbi di 9 e 12 anni e non credo che questo sia il modo adeguato per affrontare l’argomento “educazione sessuale” nelle scuole e sulle pagine istituzionali di siti governativi. Il video in questione era stato inserito nella pagina Sexo Joven de la Generalitat de Catalunya dall’allora Consigliere della regione Marina Geli, affinché fosse una sorta di manuale per i ragazzi.

Eduardo García Serrano

Eduardo García Serrano

Un giornalista, Eduardo García Serrano, ha denunciato questa pagina ritenendola offensiva e istigatrice per la nostra gioventù, insultando con parole dure il Ministro. Per questa sua rimostranza, lo Stato spagnolo l’ha condannato a dover pagare 22.000 Euro, mentre al Ministro è stato solo fatto ritirare il video dalla pagina.

Ripeto, non entro nel merito della condanna o della questione politica. Ma sono una mamma che tiene all’educazione dei suoi figli, come tante mamme in questo mondo e non credo che sia necessario proporre video di questo genere a dei bimbi o a degli adolescenti né nelle scuole né, tanto meno, sui siti istituzionali per impartire l’educazione sessuale ai nostri figli. È vero che la gioventù di oggi è diversa da quella di un tempo. È vero che a 12 anni io ancora giocavo con la Barbie e cercavo di fumare la prima sigaretta, come atto d’insubordinazione (ringrazio il cielo che mi ha stomacato appena messa in bocca, aiutandomi a stroncare il “vizio” sul nascere), mentre mia figlia, a poco meno di 12 anni, già sa molte cose della vita, del suo corpo, di ciò che le gira intorno e ha desideri diversi di quelli che avevo io alla sua età. È vero che i ragazzi di oggi sono più svegli e svelti a fare tutto, ma è anche vero che, pur credendo di avere il mondo in mano e di sapere tutto, pur pensando di essere i migliori e invincibili, non riescono, nel loro intimo, a essere sicuri di se stessi e sono molto più fragili di quel che mostrano. Hanno in mano molta informazione della quale spesso non sanno cosa farsene, come utilizzarla. Hanno voglia di sfidare il mondo, perché si credono invulnerabili, ma non pensano che spesso le prime vittime di questi loro atteggiamenti sono proprio. Gli atti di bullismo che ci sono per ogni dove, quelli di violenza ai propri simili, non solo fisica ma anche verbale, quegli atti di insubordinazione nei quali mancano di rispetto non solo ai genitori ma anche agli insegnanti e a tutto ciò che rappresenta la disciplina, sono ormai all’ordine del giorno.

Noi genitori ci siamo mai chiesti il perché di tutto questo? Mancano le linee guida, quei tre cardini fondamentali che sono stati il sostentamento delle generazioni da sempre: i genitori, la scuola, la società.

I genitori sono troppo occupati a cercare di fare bene i genitori moderni dalla mentalità aperta, dai sorrisi “smart”, senza comprendere che è necessario essere veramente genitori per educare i figli: non si deve essere fratelli, zii o amici, ma genitori!

Mom serie tv

Mom serie tv

Giorni fa mi sono imbattuta in una nuova serie televisiva che fanno vedere qui in Spagna da poco tempo, il titolo è “Mom”. Il limite minimo di età per vederla è di 12 anni! Sono rimasta allibita! Mia figlia e mio figlio avevano iniziato a vedere questa serie nella quale si parla di sesso, anche spinto, di alcool e di famiglie allargatissime. Ci sono delle donne che passano da un uomo a un altro in modo superficiale e che rimangono incinte di sconosciuti come se fosse la cosa più normale di questo mondo! Comprendo l’intento degli sceneggiatori di far ridere su argomenti che sono seri e che, quindi, molto dietro le righe, dovrebbero fare comunque riflettere, ma i bimbi di 12 anni non sono in grado di capirlo e il messaggio che passa è deleterio! Non hanno coscienza critica! Figuriamoci poi se hanno coscienza critica i bimbi di 9 come mio figlio! Ho proibito ai miei figli di vedere questa serie e loro, logicamente, si sono alterati, soprattutto mia figlia Francesca che mi ha detto: “Ma mamma, è proibito ai minori di 12 anni e io ne quasi 12! Dai!”

Chi decide il limite d’età? Che valori si prendono come termini di paragone per decidere questi limiti? Non comprendo… Ma poi penso al fatto che mia figlia tornerà a scuola, che i suoi compagni inizieranno a commentare “Mom” e che lei si sentirà esclusa, si sentirà una “mosca bianca” per non averlo visto, per non avere il cellulare, per non fare o dire o avere altre mille cose che i genitori “amici”, nella loro visione “moderna”, fanno, dicono o danno ai propri figli in un’età non consona. Non sono una mamma speciale, anzi sono normalissima, con i miei pregi e i miei difetti, come tutte le mamme che stanno imparando a crescere i propri figli, ma so che come me la pensano altre milioni di mamme e spesso, per quieto vivere, lasciano correre e lasciano che i figli facciano quel che credono, perché è più facile dire SÌ che dire NO.

Cos’altro manca a questi ragazzi? La scuola, intesa come docenti e non come struttura, perché badate bene che i mezzi e le strutture per fare bene ci sono, ma sono mal utilizzate. Ora, la maggior parte dei docenti sono votati a prendere lo stipendio a fine mese e basta. Sono realmente pochi coloro che si preoccupano di fare gli “educatori” nel vero senso della parola. E la scuola è formazione, è educazione, è trasmissione di messaggi giusti, di valori, al pari della famiglia. Ma oggi, è troppo spesso latitante.

L’ultimo punto cardine che manca ai ragazzi è la società. Nonostante ci siano strutture adeguate per sostenere i giovani, inadeguati sono spesso i modi con le quali vengono usate. Oggi la società è volta a insegnare il modello di vita del “tutto e subito”, perché solo ottenendo tutto e subito si può dire di aver vissuto davvero intensamente. Questo è il messaggio che viene dato ai ragazzi e non c’è nulla di più errato! Il modello del “tutto e subito” al giorno d’oggi viene applicato in ogni campo, anche nell’educazione sessuale proposta nel video, di cui vi ho parlato all’inizio, che prevede due giovani, un uomo e una donna, che per vivere in pieno la loro sessualità devono provare ogni tipo di esperienza, anche la più aberrante. Ma se ai ragazzi non vengono spiegate prima altre cose, quali l’amore, il desiderio, la vita, il piacere di condivisione con l’altro sesso, cosa potranno mai comprendere di quel che viene loro mostrato nel video? Nulla! Possono pensare solo che è quello il modo giusto di amare.

Julián Marías

Julian Marias

Ma bisogna ricordarsi che affinché ci possa essere una buona educazione sessuale ci deve essere un’ottima “educazione sentimentale”, così come ci diceva il filosofo Julián Marías nel suo famoso libro “La educación sentimental”.

Ma l’educazione sentimentale, a cui ogni società dovrebbe far riferimento, è ormai uno strumento educativo e formativo troppo obsoleto e lento per l’uomo di oggi. Si dovrebbe dedicare molto tempo a educare l’essere umano e l’uomo ormai non ha più tempo neanche per se stesso. Credo che si sia persa la bussola e che ciò che “normale non è” sia diventato la “normalità”, degradando il modello educativo personale e sociale, facendolo arrivare a uno tra i livelli più bassi della storia. Cosa fare, quindi?

Rimboccarsi le maniche. Ognuno di noi, nel suo piccolo, deve cercare di fermarsi e prendersi il tempo giusto per educare ed educarsi. Le esperienze vanno vissute e ogni persona è libera di scegliersi quelle che vuole provare e il modo in cui lo vuole fare, ma tutto deve avvenire a tempo debito, con coscienza e consapevolezza, cosa che i giovani di oggi credono di possedere e, purtroppo, non hanno.

È compito nostro, genitori, educatori e società, prendere in mano la situazione e cercare di capovolgerla perché non dobbiamo dimenticarci che l’oceano è formato da tante gocce e ogni piccola goccia può aiutare a ingrandire il mare.

La lettura, la corsa, la musica

La lettura, la corsa, la musica

Pino Benincasa è nato a Catanzaro nel 1972 e dal 1998 lavora e vive con la propria famiglia a Cernusco sul Naviglio, in provincia di Milano.
Appassionato lettore di storia e letteratura da qualche tempo è passato dall’altro lato della pagina, cominciando a scriverci sopra. Nonostante abbia iniziato di recente alcuni suoi racconti sono risultati finalisti in concorsi letterari e pubblicati in altrettante antologie, uno di questi è apparso sul sito web dedicato alla narrativa per smartphone storiebrevi.it.

Pino Benincasa ha pubblicato con EEEXII – Il segno dei giusti

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di Pino Benincasa

Cercherò di sforzarmi poiché scrivere di me mi riesce sempre un po’ complicato.
La scrittura, che continuo a considerare un bellissimo passatempo, ha una progenitrice ancora molto attiva e per nulla intenzionata a farsi da parte; mi riferisco ovviamente alla lettura, la quale continua a rosicchiare la sua parte nelle mie sempre più ridotte ore di sonno. In questo senso sono praticamente onnivoro: dai grandi classici agli esordienti, dalle biografie ai best-seller, dai quotidiani ai fumetti. Alcuni di questi ultimi, penso per esempio alla scuola argentina, li considero veri e propri capolavori artistici.
Immagine1Poi, come qualcuno aveva notato già un paio di millenni fa, una mente sana ha bisogno di un corpo sano. Ecco allora la mia altra irrinunciabile passione: la corsa. Anche questa, come la scrittura, la pratico da qualche anno (ora che ci penso le due cose sono nate praticamente insieme, strana combinazione), lasso di tempo sufficiente per essere risucchiato nel tunnel del podismo più integralista, fatto di cronometraggi, distanze, dilemmi irrisolvibili sulle scarpe, appoggio del piede e distanza della falcata. In questo periodo sto dando il massimo per riuscire a terminare la mia prima maratona, il 12 aprile a Milano, traguardo che anelo come tappa fondamentale della mia vita, non solo sportiva.
Nelle ore della corsa posso anche ascoltare musica, altra nobilissima arte, senza la quale sarebbe inimmaginabile l’incedere nel mondo. Mi piacciono (quasi) tutti i cantautori italiani, ma ascolto anche altri idoli della mia generazione: David Bowie, U2, Depeche Mode. 24685Poi devo ammettere una particolare predilezione per Caparezza; considero il rapper pugliese una delle penne più graffianti del nostro tempo, alcuni suoi testi offrono uno spaccato implacabile sulle storture della nostra società, costringono alla riflessione, importunano come un gessetto sfregato sulla lavagna. Insomma per certi versi una sorta di Jean-Paul Sartre alle cime di rapa.
In ossequio al principio evangelico, consapevole cioè di tenerli sempre al primo posto, lascio per ultimi i miei tre gioielli: Anna, Greta e Noemi. Non sono propriamente un hobby eppure la stragrande maggioranza del mio tempo libero lo dedico con immensa gioia alle mie tre bimbe.

Bugie e verità, nuovo Concorso MDS

II Concorso Letterario indetto da MDS: Bugie e Verità

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Anche quest’anno Edizioni Esordienti Ebook promuove il II Concorso MDS a tema, dedicato al genere GTN (Giallo, Thriller e Noir), in collaborazione con il network Il Mondo dello Scrittore. Abbiamo scelto il genere GTN perché, secondo i nostri più recenti sondaggi, è quello preferito sia dai lettori che dagli autori e la tematica può essere sviluppata in molti modi diversi, prendendo anche in considerazioni eventuali altre contaminazioni con generi diversi. Come sempre, la partecipazione è gratuita e la pubblicazione dei racconti, che verranno scelti, sarà altrettanto gratuita, senza alcun obbligo di acquisto da parte degli autori. A partire da oggi, 15 marzo 2015, fino al 15 luglio sarà possibile inviare il proprio testo, corredato dalla scheda di partecipazione, reperibile QUI, all’indirizzo email mdsnetwork@email.it.

Bando di Concorso:

“Il Mondo dello Scrittore Network” in collaborazione con Edizioni Esordienti Ebook indice la seconda edizione del concorso per racconti a tema. Il nostro intento è quello di poter premiare e dare visibilità a tutti coloro che, meritatamente, pongono il proprio ingegno e la propria creatività in un campo sempre più difficile da approcciare. Questo concorso è, dunque, aperto a chiunque abbia voglia di cimentarsi e abbia desiderio di intraprendere una propria sfida personale, nell’intento di raggiungere un obiettivo.

  • Il tema assegnato è “Bugie e Verità”. Il racconto deve appartenere alla categoria Gialli, Thriller e Noir.
  • La partecipazione è gratuita.
  • Le opere, in formato .doc o .odt (no pdf), con carattere Times New Roman grandezza 12, interlinea 1, dovranno pervenire entro e non oltre il 15 07 2015, in allegato a una mail con l’indicazione in oggetto: “Seconda Edizione Concorso MDSNetwork” indirizzata a mdsnetwork@email.it.
  • Alla email andrà, inoltre, allegata la scheda di adesione reperibile sul blog Il Mondo dello Scrittore nella sezione riservata alla modulistica (QUI), nella quale andranno inseriti i propri dati personali, come nome, cognome, indirizzo, data di nascita dell’Autore, nonché la dichiarazione che l’opera inviata è frutto del suo ingegno e assolutamente inedita (anche su internet sia a livello parziale che integrale).
  • L’opera presentata sarà di lunghezza minima di 15 e massima di 20 cartelle editoriali (una cartella=1800/2000 battute, spazi compresi, per un totale compreso fra i 27000 e i 40000 caratteri, spazi inclusi) Se avete perplessità in merito alla cartella editoriale regolatevi leggendo le istruzioni dettagliate QUI
  • La Giuria è composta dalla Redazione de “Il Mondo dello Scrittore Network” e da una Giuria di lettori; il giudizio è inappellabile e non prevede schede di valutazione.
  • La proclamazione avverrà entro il 15 settembre 2015, tramite comunicato sul sito Il Mondo dello Scrittore, la pagina Facebook de Il Mondo dello Scrittore e la pagina Facebook dedicata a MDSNetwork; i selezionati saranno inoltre avvertiti via email.
  • Il premio consiste nell’inserimento in un’antologia che sarà pubblicata gratuitamente con Edizioni Esordienti Ebook. Tale opera sarà pubblicata in formato digitale, non sarà chiesto alcun contributo agli autori, nemmeno sotto forma di acquisto obbligato dell’opera. Gli e-book saranno distribuiti su tutti i maggiori webstore raggiunti dalla piattaforma Stealth, http://blog.sbfstealth.com/gli-store-collegati-a-stealth/.
  • I racconti finalisti verranno inseriti nella raccolta “Bugie e Verità”. La proprietà letteraria dei testi resta degli autori, i quali autorizzano la pubblicazione dell’opera, in caso di valutazione positiva da parte della commissione interna, per i soli fini relativi al concorso, rinunciando a qualsiasi pretesa economica per alcun titolo o ragione o causa attinenti all’utilizzo del materiale.
  • Si fa inoltre presente che una volta avvenuta la pubblicazione, gli autori saranno comunque liberi di ripubblicare le proprie opere in altro modo, ma senza che questo entri in conflitto con l’antologia stessa. In nessun modo, una volta pubblicata, l’antologia subirà ulteriori correzioni o variazioni.

Tutto quanto non specificato nel presente Regolamento è a discrezione della Giuria.