Marina Atzori e Il Gioco di Libri

gioco-di-libriMarina Atzori e Il Gioco di Libri

Talvolta è capitato di passare qualche ora in buona compagnia con gli amici, cercando di indovinare quale fosse il soggetto estratto e ponendo domande del tipo: “Se fosse una città, quale sarebbe?”

Ebbene, abbiamo chiesto ai nostri autori di abbinare il titolo del loro libro a una città, un personaggio, un piatto tipico e una canzone. Ed ecco uno dei risultati.

Dentro un castello di carte

Sinossi

 Atzori_castello_EEE A volte, la soluzione più semplice, per difendersi dalle avversità della vita, è quella di costruirsi un castello di carte, nell’illusione di potervi trovare rifugio. Ben presto, però, ci rendiamo conto che è troppo fragile, che basta un soffio per farlo crollare. Proprio quando pensiamo che tutto sia perduto, a volte la vita ci riserva delle sorprese e troviamo la forza di costruire davvero qualcosa di più solido e duraturo. Dentro un castello di carte è il seguito della storia di Petra e Zefiro iniziata nel romanzo Il fiordaliso spinoso. Anche qui, la vita reale e la fantasia si mescolano… E la tartaruga Zippo, anche questa volta, ci metterà lo zampino. Perché l’amore, i sogni, che altro sono, se non belle favole? E nelle favole, si sa, anche le tartarughe non sono solamente degli animali, ma possono essere complici e messaggeri. Basta crederci

Se “Dentro un castello di carte” fosse

 murales-orgosolo

Una città: Orgosolo

Perché è il paese dei Murales e del Supramonte selvaggio, ma soprattutto perché è il cuore pulsante della Barbagia, zona dell’entroterra sardo che mi ha sempre attratta e affascinata per i suoi misteri e il suo sapore antico. Questo luogo mi rappresenta, non solo per le mie origini, ma anche per le forti contraddizioni e la storia che vi sono radicate. Orgoglio smisurato e arte vengono raffigurati sui muri delle case per descrivere una Sardegna diversa, poco compresa. Attraverso colori e immagini forti, vengono rivelati messaggi significativi, quali, l’espressione di una libertà negata e il tentativo di ribellione. Questi aspetti sono in parte gli stessi che si annidano in me, e nel personaggio maschile protagonista della mia storia, Zefiro Piras.
Leggendo “Dentro un castello di carte” vi troverete di fronte alla nostalgia, all’ostinazione, al carattere lunare e ombroso di un uomo che fa dei suoi silenzi e dei suoi segreti una roccaforte quasi inespugnabile. Il cuore di Zefiro diventa un’Isola da conquistare e da scoprire. Il “castello di carte” è
un’allegoria che ho adoperato per simboleggiare l’animo umano e la sua fragilità. Al minimo soffio di vento i sentimenti possono subire il peso della vulnerabilità, venendo in qualche modo compromessi. Si è costretti a rincorrerli e a ricomporli, prima che sia troppo tardi. Infine devo dire di avere vagabondato parecchio durante la mia esistenza. Adoro il Piemonte e le montagne, ma vorrei ritornare, un giorno, alle mie radici, una volta per tutte, proprio nella Mia adorata Sardegna.
Mi piace definire “Mia” questa Isola, perché mi appartiene e le appartengo, anima e corpo, dentro e fuori dai miei libri.

 malloreddusallacontadina

Un piatto: Malloreddus alla contadina

Un primo piatto colorato che ha una base di sugo al pomodoro fresco, insaporito a seconda dei gusti personali, da olive, capperi, verdura di stagione, peperoncino e basilico. Mi piacciono i sapori decisi, al limite del salato, e perché no, anche molto piccanti.
Questo semplice piatto di pasta, rigorosamente al dente, rappresenta in un certo senso le mie emozioni e le varie sfumature contenute all’interno di tutti i miei scritti. Nei pochi ritagli di tempo mi diletto a sperimentare la grafica. Se visiterete il mio blog Anemos, vi renderete conto di quanto sia amante dei colori, non soltanto in cucina…

 snoopymacchinascrivere

Un personaggio: Snoopy

Sono una scrittrice compulsiva proprio come lui, il cane scrittore più incompreso del secolo. Penso che non riuscirei a resistere senza scrivere. Ogni occasione è buona per buttare giù qualche riga. Se potessi vivrei sul tetto di una casetta con al seguito una macchina da scrivere. Dulcis in fundo, non faccio mistero della forte attrazione che nutro nei confronti dei biscotti e delle notti, assolutamente buie e tempestose. Ah dimenticavo, pagherei per avere un amico come Woodstock!

Una canzone: La fine di Tiziano Ferro

Una canzone che proprio sul finale racconta di un nuovo inizio. L’ho ascoltata un’infinità di volte e più pensavo alle parole più sentivo mio questo brano. Sui miei libri ho ricominciato, proprio dalla fine. Quindi… per una volta mi esprimerò attraverso un passaggio del testo del mio cantautore preferito…
“Vorrei che fosse oggi in un attimo già domani, per iniziare e per stravolgere tutti i mie piani… perché sarà migliore e io sarò migliore come un bel film che lascia tutti senza parole.”

Dettagli del libro

  • Formato: Formato Kindle
  • Dimensioni file: 566 KB
  • Lunghezza stampa: 143
  • Editore: Edizioni Esordienti E-book (17 febbraio 2016)
  • Venduto da: Amazon – Kobo
  • Lingua: Italiano
  • ISBN: 978-88-6690-297-3

Bruno Bruni e La sua Postazione

la-mia-postazioneBruno Bruni e La sua Postazione

Ogni autore possiede una propria postazione in cui le idee prendono forma e le parole scorrono velocemente sul monitor. Per i più conservatori esistono ancora gli scrittoi, carta, penna, talvolta calamaio. Tuttavia, a prescindere dal mezzo con cui si esprimono i pensieri, la magia che scaturisce è quella insita in ogni forma d’arte e noi vogliamo farvi vedere come se la cavano i nostri autori.

La mia postazione è un luogo della mente

postazione
Qui è dove ricopio quello che ho già scritto, magari molto tempo prima. Io amo camminare senza meta per la città. Mentre lavoravo a Voce e pianoforte, i miei personaggi camminavano con me, mi parlavano. Interi dialoghi li ho scritti mentalmente, per strada. Dopo, a casa, li riportavo sul PC.
Questo il luogo fisico dedicato allo scrivere. Ma se volete vedere il mio vero studio, eccolo:

postazione2

 

Dettagli del libro

  • Formato: Formato Kindle
  • Dimensioni file: 1036 KB
  • Lunghezza stampa: 238
  • Editore: Edizioni Esordienti E-book (13 ottobre 2015)
  • Venduto da: Amazon – Kobo
  • Lingua: Italiano
  • ISBN: 978-88-6690-270-6

Manuela Leonessa e Il suo Libro da Gustare

libri-da-gustareManuela Leonessa e Il suo Libro da Gustare

Lo spazio Libri da Gustare vuole stimolare la fantasia dei lettori e non solo quella. Dal momento che il vecchio detto recita che “il cibo nutre lo stomaco e i libri saziano la mente“, abbiamo pensato di stuzzicare i nostri autori proponendo loro di abbinare i titoli delle loro opere a una ricetta, un qualcosa che possa identificare e dare soddisfazione anche al palato.

Unire sapori in una sera da gustare

Avete appena terminato di leggere “Sarà Mica per Sempre” di Manuela Leonessa. Vi è piaciuto moltissimo, ne scrivete una recensione straordinaria su Amazon e io, l’autrice, per ringraziarvi vi invito a cena.

Vi preparo gli Spaghetti con le cozze alla rucola, prezzemolo, pomodorini e peperoncino piccante.

Proposto in genere come un primo piatto lo considero un piatto unico a tutti gli effetti perché, come ogni romanzo che si rispetti, ha tutto.

Sarà Mica per Sempre

Spaghetti con le cozze

 Leonessa_EST  spaghetticozze1-maxw-650

 

Le cozze sono frutti di mare molto saporiti ma digeribili, come la mia storia, gustosissima ma che scivola via leggera. È un piatto frizzante e fragrante molto appetitoso, che cattura subito il palato, difficile non finire la porzione, praticamente impossibile.

Il brodetto delle cozze, cotto con i pomodorini l’aglio e la cipolla, regala agli spaghetti un retrogusto ricco di sapori che si succedono l’uno all’altro senza stancare mai, e alla fine, quando ormai sembra che sia stato detto tutto, il peperoncino piccante, dà un’ultima sferzata, spiazzante e indimenticabile.

Spaghetti con le cozze alla rucola, prezzemolo, pomodorini e peperoncino piccante.

In questa ricetta vengono abbinate ai classici spaghetti ma arricchite dalla fragranza e dal sapore della rucola aggiunta fresca e cruda al momento di servire in tavola. Si fanno aprire in padella e si utilizza il loro fondo di cottura per realizzare un delizioso brodetto con pomodorini, aglio, cipolla, peperoncino e pangrattato. Infine, alle cozze e alla sautè, si uniscono agli spaghetti in una grande zuppiera. Prima di servirli si spolverizzano con prezzemolo e rucola tritati grossolanamente.

Ingredienti

Cozze 1 kg.,Spaghetti 350 gr.,Pomodori ciliegini 250 gr.,Peperoncino fresco piccante 1,Rucola 1 manciata,Prezzemolo 1 manciata,Aglio 2 spicchi,Cipollotto rosso fresco 1,Olio extravergine di oliva 3 cucchiai,Pangrattato 1 cucchiaio, Fettine di limone per guarnire q.b., Sale q.b.,Sale rosso delle Hawaii q.b.

Preparazione

Raschia le cozze con un coltellino oppure con una spugnetta eliminando tutte le impurità e i corpi estranei presenti sui gusci. Togli il bisso e lavale bene sotto acqua fredda corrente finché l’acqua non risulterà pulita.
Trasferiscile in una padella con un filo di olio extravergine di oliva e uno spicchio di aglio pelato e schiacciato. Accendi il fuoco e falle aprire a fiamma viva. Una volta che si sono tutte aperte, sgusciane due terzi e lascia le rimanenti con il guscio. Infine filtra il liquido di cottura passandolo in un colino a maglie strette.
Pela uno spicchio di aglio e il cipollotto. Tritali con la mezzaluna, mettili in una padella ampia insieme a 3 cucchiai di olio extravergine di oliva e lascia soffriggere dolcemente per un paio di minuti. Quindi aggiungi i pomodorini lavati e tagliati a spicchi, il peperoncino fresco tagliato a rondelle spesse, il liquido filtrato delle cozze e fai cuocere a fiamma dolce per 15 minuti.
Nel frattempo tuffa gli spaghetti in abbondante acqua bollente salata e falli lessare.
Trascorso il quarto d’ora, unisci le cozze sgusciate e il pangrattato. Mescola bene e lascia insaporire per un paio di minuti a fiamma moderata. Infine aggiungi anche le cozze con il guscio, mescola e spegni il fuoco.
Scola al dente gli spaghetti e trasferiscili in una zuppiera. Versaci sopra le cozze con tutto il loro brodetto, mescola e distribuisci in piatti singoli da portata. Spolverizza con prezzemolo e rucola tritati grossolanamente con la mezzaluna, guarnisci con fettine di limone e porta in tavola gli spaghetti con le cozze alla rucola, prezzemolo, pomodorini e peperoncino piccante

Fonte da cui è tratta la ricetta: ricette.foxlife.it

Sarà mica per sempre

Alice è morta annegata, ma l’assassino l’ha poi rinchiusa nella sua auto e ha collegato il tubo di scarico all’abitacolo per simulare un suicidio. Perché? Non certo per depistare le indagini alle quali è bastata l’autopsia per svelare la messinscena. Sembra, piuttosto, il rispetto di un rituale, di un sacrificio umano. La polizia archivia il caso, ma Emma, la migliore amica di Alice, esige delle risposte e convince l’ispettore Moreno a proseguire le indagini, almeno in via ufficiosa. Al loro fianco anche Barbara, psicologa radiata dall’albo per un errore letale, che si mantiene come domestica presso la famiglia di Alice.Forse Alice è morta al posto di qualcun altro?E chi è la misteriosa Savana? La sua storia si intreccia a quella di Emma e Alice in quello spazio ignoto che è la follia umana, e la soluzione di questo thriller psicologico ambientato a Torino sarà sconcertante e terribile

Dettagli del libro

  • Formato: Formato Kindle
  • Dimensioni file: 2240 KB
  • Lunghezza stampa: 273
  • Editore: Edizioni Esordienti E-book (13 aprile 2016)
  • Venduto da: Amazon – Kobo
  • Lingua: Italiano
  • ISBN: 978-88-6690-306-2

Giancarlo Ibba e La sua Postazione

la-mia-postazioneGiancarlo Ibba e La sua Postazione

Ogni autore possiede una propria postazione in cui le idee prendono forma e le parole scorrono velocemente sul monitor. Per i più conservatori esistono ancora gli scrittoi, carta, penna, talvolta calamaio. Tuttavia, a prescindere dal mezzo con cui si esprimono i pensieri, la magia che scaturisce è quella insita in ogni forma d’arte e noi vogliamo farvi vedere come se la cavano i nostri autori.

L’Antro dello Scrittore

postazione

La mia postazione da combattimento contro i miei fatui demoni letterari, traslocata più volte causa di innumerevoli  cambi forzati di residenza, la chiamo da sempre “l’antro dello scrittore”.  Al contrario di quanto consiglia Stephen King, io la posiziono accanto a una finestra. Mi piace la luce che entra di lato, sulla tastiera, modificandosi nel corso della giornata.

Già, perché io sono uno di quelli che scrive saltuariamente ma, quando ci si mette, è capace di stare alla tastiera dall’alba al tramonto e oltre. In questa postazione particolare, locata in quel di Epinel (Cogne, Valle d’Aosta, Italia) ho revisionato La vendetta è un gusto, riscritto da capo L’alba del Sacrificio, concepito C’era una volta in Sardegna e battuto a ritmo di battaglia Angelus di Sangue.

Come potete osservare nella fotografia, pur nella necessaria solitudine dell’atto creativo, non mi manca la compagnia. Il mio gatto Tuco (Benedicto Pacifico Juan Maria Ramirez, detto il Porco), al solito, sorveglia i lavori da dietro il monitor, godendosi il getto di aria calda che esce dalle ventole del notebook. A sinistra c’è Motta, la marmotta. A destra il teschio plastico di Ugo (che non brilla nel buio, citazione per attempati dellamortiani), occasionalmente utilizzato come porta caramelle. Non manca mai sul mio tavolo neanche il Dizionario dei sinonimi e dei contrari, detesto ripetere le stesse parole nella stessa pagina. Fuoricampo c’è la fida stufa a pellet, accesa da settembre a giugno.

Fa freddo da queste parti, dieci mesi su dodici. L’inverno arriva presto, l’estate non arriva mai. A differenza di quando stavo in Sardegna, in cui evitavo le ore più calde scrivendo nei torridi pomeriggi estivi del Profondo Sulcis, qui le mie estemporanee sessioni di scrittura si concentrano nelle gelide giornate invernali. Specialmente nelle silenziose notti nevose, con i fiocchi spinti dal vento che si sciolgono contro i vetri tiepidi della finestra al mio fianco.  Atmosfera che ispira, direte.

Ispira a non mettere fuori il naso dal calduccio intrappolato dentro casa, rispondo io.

Che fare in questa frequente situazione? Le mie scelte preferite sono tre: guardare un film, leggere un libro o scriverne uno. Sempre che riesca a resistere al canto suadente delle sirene del divano e della televisione. Potrei ficcarmi tappi di cera nelle orecchie, come Ulisse, ma non lo faccio.

Qualche volta riesco a resistere al richiamo però e, allora, per vostra fortuna (o sfortuna)… scrivo.

 

Andrea Leonelli e Il suo Libro da Gustare

libri-da-gustareAndrea Leonelli e Il suo Libro da Gustare

Lo spazio Libri da Gustare vuole stimolare la fantasia dei lettori e non solo quella. Dal momento che il vecchio detto recita che “il cibo nutre lo stomaco e i libri saziano la mente“, abbiamo pensato di stuzzicare i nostri autori proponendo loro di abbinare i titoli delle loro opere a una ricetta, un qualcosa che possa identificare e dare soddisfazione anche al palato.

Unire sapori in una sera da gustare

Vorrei consigliare ai lettori di “Crepuscoli di luce” di degustare questo piatto che io adoro, la tagliata con cipolle in agrodolce, perché trovo si leghi benissimo all’armonia di sfumature che potrete incontrare anche nel mio libro.

La carne, succosa ed appena scottata vi farà provare il brivido di un gusto forte e potente. Ci sarà però la delicata dolcezza delle cipolle, ammorbidite da una cottura che le renderà armoniose in compagnia dell’aceto balsamico. Quest’ultimo darà quel sottofondo di acidità che, come nella silloge, permea ed equilibra la sinfonia di sapori che gusterete.

Un connubio all’insegna della poesia dai sapori forti

Crepuscoli di luce

Tagliata con cipolle in agrodolce

Crepuscoli di luce  tagliata

Un piatto semplice e gustoso. La classica tagliata viene accompagnata da timo e cipolle rosse in agrodolce che esaltano il sapore della carne.

Ingredienti

Controfiletto da 800 grammi, 3 cucchiai di olio, 400 grammi di cipolle, 30 grammi di burro, sale, 8 rametti di timo, 30 millilitri di aceto balsamico, 8 grammi di sale nero, 10 grammi di zucchero

Preparazione

Iniziate sbucciando le cipolle rosse. Tagliatele in 4 parti e poi in spicchi più piccoli, prendete quindi una padella antiaderente e fate scaldare l’olio extravergine di oliva, quando sarà ben caldo versate il burro. Quando il burro si sarà sciolto aggiungete gli spicchi di cipolle rosse e lasciate soffriggere delicatamente. Quando le cipolle rosse cominceranno ad ammorbidirsi, aggiungete l’aceto balsamico e lo zucchero. Salate a piacere e lasciate stufare fino a che non raggiungeranno una consistenza morbida ma non sfatta.
Ora occupatevi della carne: estraete la carne dal frigo almeno un’ora prima di cucinarla, in modo che non sia troppo fredda ma a temperatura ambiente. Ponete il controfiletto su un tagliere e con un coltello affilato eliminate lo strato di grasso sulla superficie fino a sgrassarlo completamente. Trasferite quindi la carne in una pirofila e versateci sopra l’olio, aiutandovi con le mani per ungere bene il pezzo. Cospargete la carne con il sale nero delle Hawaii e con le foglioline di timo.
Trasferite nuovamente la carne che avete aromatizzato sul tagliere e dividetela in due, dopodiché tagliate a metà ciascun pezzo ottenuto fino ad ottenere 4 bistecche. Fate scaldare molto bene una bistecchiera o una padella antiaderente e fate scottare le bistecche da entrambi i lati raggiungendo il grado di cottura desiderato. Se preferite che la parte interna rimanga rosata e non asciutta cuocete per al massimo 4-5 minuti. Evitate di punzecchiare la carne durante la cottura per evitare di fare fuoriuscire i suoi liquidi.
Una volta cotta, trasferite la bistecca su un tagliere e tagliatela in obliquo per ottenere delle fette più precise e compatte. Formate uno strato di cipolle caramellate su un piatto da portata e adagiateci sopra la tagliata. Guarnite con altro sale nero delle Hawaii e foglioline di timo.

Dettagli del libro

  • Formato: Formato Kindle
  • Dimensioni file: 327KB
  • Lunghezza stampa: 87
  • Editore: Edizioni Esordienti E-book (9 dicembre 2014)
  • Venduto da: Amazon – Kobo
  • Lingua: Italiano
  • ISBN: 978-88-6690-229-4

Bruno Bruni e Il Gioco di Libri

gioco-di-libriBruno Bruni e Il Gioco di Libri

Talvolta è capitato di passare qualche ora in buona compagnia con gli amici, cercando di indovinare quale fosse il soggetto estratto e ponendo domande del tipo: “Se fosse una città, quale sarebbe?”

Ebbene, abbiamo chiesto ai nostri autori di abbinare il titolo del loro libro a una città, un personaggio, un piatto tipico e una canzone. Ed ecco uno dei risultati.

 

Voce e Pianoforte di Bruno Bruni

Sinossi

 Bruni_Voce_piano_EEE Alice, appassionata e instabile, eredita una casa nella periferia disordinata e operaia di Torino. E insieme alla casa, eredita le tracce di una vita. Quella di sua madre, Tea. Ragazza di periferia, cantante punk di scarso talento, amica di malavitosi, bella, generosa e incostante, che ha portato con sé, morendo giovane in un incidente, il segreto di una rapina finita male, e ha lasciato come uniche tracce della propria vita un vecchio disco e molte foto, unici gelosi ricordi di una esistenza breve e complicata. La figlia Alice, aiutata dall’amica Marta – e da Michele, ex calciatore professionista, ora agente immobiliare – cerca di capire, si smarrisce, rinuncia, se ne va. Marta, tenace, insiste nel cercare il senso di vite estranee e lontane. Capirà molte cose, da sola. Forse inutilmente, il passato spesso parla lingue ormai ignote.

Se “Voce e Pianoforte” fosse

 mole_torino

Una città: Torino

Una scelta istintiva. Torino è il mio habitat, lo sfondo della mia vita. Amo la mia città in modo viscerale, non vorrei essere altrove. I cambiamenti negli ultimi anni sono grandi, alcuni positivi, spesso dolorosi, ma è l’inesorabile divenire dell’esistenza. La Vita è mutamento, come dice quel testo antico che mi piace molto “I King – Il Libro dei mutamenti”. Che apprezzo come fonte di saggezza, non come pratica divinatoria. (Sono troppo scettico, per oroscopi e predizioni…) Aggiungo però che la città è in fondo anch’essa un personaggio ma invisibile, che rimane discretamente sullo sfondo. Mi sono accorto, rileggendo il romanzo, che non nomino mai Torino, nemmeno una volta.

pane-burro-e-alici

Un piatto: Pane e acciughe

I cibi semplici, magari rudi, per me sono il sale della vita. E quando scrivo cerco di essere più semplice e anche rude, con me stesso. Non voglio mentirmi, non lo sopporterei.

 pavese

Un personaggio: Cesare Pavese

L’ho amato da ragazzo, anche se da anni non lo rileggo. Ma aveva dentro l’anima di questa città. Era duro e fragile, e sapeva sognare. Come dovrebbero fare tutti quello che, come me, tentano di scrivere.

Una canzone: Spellbound

Il romanzo è nato e cresciuto ascoltando Siouxsie & the Banshees. La voce di Siouxsie, la sua maschera, sono state la mia Musa.

 

Dettagli del libro

  • Formato: Formato Kindle
  • Dimensioni file: 1036 KB
  • Lunghezza stampa: 238
  • Editore: Edizioni Esordienti E-book (13 ottobre 2015)
  • Venduto da: Amazon – Kobo
  • Lingua: Italiano
  • ISBN: 978-88-6690-270-6