Lorena Marcelli e Il suo Libro da Gustare

libri-da-gustareLorena Marcelli e Il suo Libro da Gustare

Lo spazio Libri da Gustare vuole stimolare la fantasia dei lettori e non solo quella. Dal momento che il vecchio detto recita che “il cibo nutre lo stomaco e i libri saziano la mente“, abbiamo pensato di stuzzicare i nostri autori proponendo loro di abbinare i titoli delle loro opere a una ricetta, un qualcosa che possa identificare e dare soddisfazione anche al palato.

Unire sapori in una sera da gustare

Vorrei consigliare ai lettori de “La Collina dei girasoli” di degustare  il pane dorato , la merenda che la zia Elia preparava ad Ambra, la protagonista principale del romanzo. Il pane dorato mi riporta alla mia infanzia e ai giochi con gli amici, alla semplicità di quei giorni e alla gioia di vivere, gialla come l’uovo campagnolo, dentro il quale il pane veniva “affogato”.

La ricetta è davvero di una semplicità estrema e, ogni volta che mangerete questo pane speciale, penserete ai giorni d’estate e a una casa fra i girasoli, in una terra magica come solo l’Abruzzo sa essere, (almeno nel mio cuore).

La collina dei girasoli

Il pane dorato

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Il pane dorato

Ingredienti

qualche fetta di pane (meglio se del giorno prima), 2 uova, 2 cucchiai di formaggio grattugiato, 4-5 cucchiai di latte, sale, olio di semi per friggere.

Preparazione

In una ciotola sbattete le uova con un pizzico di sale, il formaggio grattugiato ed il latte. Mettete in una larga padella l’olio di semi e fatelo riscaldare a fiamma vivace. Bagnate le fette di pane nel composto di uova, sgocciolatele un po’ e tuffatele nell’olio bollente, facendole dorare per bene da entrambi i lati. Fate assorbire l’eccesso di olio dalle fette di Pane dorato su fogli di carta da cucina.

Fonte da cui è tratta la ricetta: blog.giallozafferano.it

La collina dei girasoli

Topazio, Perla, Giada e Ambra sono quattro sorelle, figlie di un orafo famoso, ma l’unica cosa che le accomuna davvero è di avere il nome di una pietra preziosa, perché sono molto diverse tra loro, e non si sopportano a vicenda; il padre muore prematuramente in un incidente e la madre, Luisa, una donna immorale e superficiale, è incapace di dare loro l’affetto di cui hanno bisogno. Le due sorelle maggiori diventano delle donne insicure, sentimentalmente fragili e insoddisfatte, mentre Giada e, in particolare, Ambra, più sensibili, conosceranno l’affetto materno della zia Elia, che vive in campagna e che accoglierà soprattutto Ambra ogni estate. In questo contesto sano e affettuoso la ragazza ritrova se stessa, decide cosa voler fare e conoscerà anche l’amore della sua vita.
Un romanzo delicato e profondo, sulle relazioni famigliari e sui sentimenti, sullo sfondo della campagna abruzzese.

Dettagli del libro

  • Formato: Formato Kindle
  • Dimensioni file: 1684 KB
  • Lunghezza stampa: 154
  • Editore: Edizioni Esordienti E-book (12 settembre 2015)
  • Venduto da: Amazon – Kobo
  • Lingua: Italiano
  • ISBN: 9788866902614

Irma Panova Maino e Il Gioco di Libri

gioco-di-libriIrma Panova Maino e Il Gioco di Libri – Il peccato di Rennahel

Talvolta è capitato di passare qualche ora in buona compagnia con gli amici, cercando di indovinare quale fosse il soggetto estratto e ponendo domande del tipo: “Se fosse una città, quale sarebbe?”

Ebbene, abbiamo chiesto ai nostri autori di abbinare il titolo del loro libro a una città, un personaggio, un piatto tipico e una canzone. Ed ecco uno dei risultati.

Il peccato di Rennahel

Sinossi

 Rennahel_EEE Il peccato di Rennahel è un libro che parla con molte voci all’animo di chi lo legge.
Può essere letto come una storia d’amore con ambientazione Urban Fantasy e niente del piacere della lettura di questo tipo di narrazione sarà deluso o disatteso. Ma oltre la superficie del libro, la storia tratta di argomenti importanti e che non perdono valore nemmeno nella vita reale. Infatti, razzismo, intolleranza e violenza fra individui diversi fra loro riempiono quotidianamente le cronache dei nostri giornali e telegiornali. L’argomento viene affrontato, come è solita fare l’autrice, trasponendolo in un mondo sovrannaturale che però è uno specchio della nostra società. E il messaggio positivo che ne ricaviamo è che l’amore è sempre possibile, anche quando si è diversi e si appartiene a mondi apparentemente lontani e inconciliabili.

Se “Il peccato di Rennahel” fosse

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Una città: Praga

Che altro, se non Praga? Per prima cosa perché è la mia città, quella in cui sono nata e poi perché il libro è ambientato proprio fra le atmosfere magiche della capitale boema. Per quanto esistano luoghi più conosciuti, gettonati e visitati, Praga possiede un fascino tutto suo, sia per gli aspetti folcloristici che la caratterizzano, sia per le leggende metropolitane che trovano comunque diversi riscontri piuttosto reali. È una città complessa e per certi versi piuttosto ambigua, nulla è mai come sembra, nemmeno chi vi abita. L’aspetto, all’apparenza innocuo, cela molti lati spigolosi, anche pericolosi. Il suo sottobosco urbano riserva amare sorprese per gli incauti e, non a caso, è diventata il centro nevralgico di scambio, per merci lecite e illecite. Ciò nonostante, quando i primi raggi del sole primaverile colpiscono i tetti ricoperti di rame, Praga risplende maestosamente, facendo dimenticare le ombre della notte.

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Un piatto: Cocktail di gamberetti

Ho amato fin da piccola questo antipasto, il suo gusto ricco e deciso ha da sempre catturato il mio palato, lasciando quel retro gusto dolce (dato dal gamberetto stesso), seppur speziato (il cognac ha il suo perché), molto gradevole. Anche se la ricetta può sembrare semplice, in realtà non è così facile trovare una preparazione fatta a regola d’arte.

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Un personaggio: Dorian Gray

Ambiguo, controverso, affascinante e trasgressivo allo stesso tempo. Dorian Grey è il personaggio che, insieme a Jekyll e Hide, costituisce l’emblema di una letteratura portata sulla doppia raffigurazione di un particolare aspetto. Lo yin e lo yang, il buio e la luce. Il peccato di Rennahel propone questa tematica, lasciando al lettore decidere chi dei due protagonisti sia l’uno o l’altro.

Una canzone: Gotan Project – Santa Maria (del buen ayre)

Il tango rappresenta al meglio questo libro, proponendo il duello amoroso fra i due protagonisti, con le stesse note cadenzate e passionali di questo brano musicale. Un mix di sensualità e determinazione, tipico delle movenze che i ballerini compiono, restando sempre fedeli ai propri ruoli.

Dettagli del libro

  • Formato: Formato Kindle
  • Dimensioni file: 1230 KB
  • Lunghezza stampa: 148
  • Editore: Edizioni Esordienti E-book (7 marzo 2016)
  • Venduto da: Amazon – Kobo
  • Lingua: Italiano
  • ISBN: 978-88-6690-302-4

Marina Atzori e La sua Postazione

la-mia-postazioneMarina Atzori e La sua Postazione

Ogni autore possiede una propria postazione in cui le idee prendono forma e le parole scorrono velocemente sul monitor. Per i più conservatori esistono ancora gli scrittoi, carta, penna, talvolta calamaio. Tuttavia, a prescindere dal mezzo con cui si esprimono i pensieri, la magia che scaturisce è quella insita in ogni forma d’arte e noi vogliamo farvi vedere come se la cavano i nostri autori.

La mia postazione a colori

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È da questo piccolo angolo che nascono le mie idee e nel quale ho portato a termine di recente il mio nuovo romanzo. Scrivo e lavoro da questa postazione da non molto. Da adesso in poi, probabilmente farò altri passi, forse più importanti; da qui in avanti, ci saranno sicuramente altri libri, altre parole e perché no, anche un’altra testa e un’altra vita.

Per uno scrittore cambiare postazione è un passaggio delicato. Entra in gioco lo spirito di adattamento e non è detto che il suo “ingresso” avvenga in tempi rapidi e in modo del tutto naturale. Ricominciare a scrivere, avendo prospettive e visuali differenti, non è stato così banale, non per un’autrice riflessiva come la sottoscritta.

È inutile negarlo, entrare nuovamente in armonia con la tastiera non è stato facile per niente. Anche se avrei avuto un milione di cose da raccontare c’è stato uno stop. Luce diversa, muri diversi, finestre diverse e persino concentrazione e ispirazione hanno subito una metamorfosi. Ho provato sensazioni strane, difficili da descrivere. È stato come rimanere in panchina per un po’, ad aspettare che il mister mi chiamasse per entrare in campo a controvertire un risultato che sembrava oramai compromesso.

Sono rimasta un po’ a guardare il soffitto, a squadrare ciò che avevo attorno, mentre la mia scrivania era ancora vuota come la porta di un campo da calcio, come non lo era mai stata. È rimasta per settimane immacolata, ho anche temuto, a un certo punto, che rimanesse tale. Bastava tirare, il portiere non c’era. Eppure niente, sono rimasta a guardare, stretta nell’incapacità, di dare un calcio alla prepotenza dei ricordi.

Chi scrive ha bisogno, più di altri, di uno spazio tutto suo, di sentirsi a proprio agio, per non incappare nel famoso “blocco”. Ecco, il blocco è stato a lungo in agguato, dentro questa stanza e al mio fianco, come un’ombra. La barriera era tra queste mura che adesso, sento mie per davvero. Ho dovuto creare un ambiente ad hoc prima di ricominciare a scrivere seriamente, perché sono molto legata agli oggetti e ai colori. Sento il bisogno di averli con me, in qualsiasi frangente. Mi danno sicurezza i miei disegni, le mie penne, i miei notes, le mie forbici e persino la mia pinzatrice verde che non pinza neppure due fogli insieme da circa sei mesi.

Qui ho attaccato la spina del mio stereo e ho ricominciato a fare quello che amo di più: scrivere. Quando salgo nella mia soffitta la musica cambia. Il silenzio e la luce soffusa della mia lampada blu coccolano i miei pensieri e scrivo. Ogni emozione è una nuova sfumatura di colore.

Può succedere di fermarsi quando è in atto un cambiamento. Anzi hai paura che succeda, perché sai che ti mancherà la terra da sotto i piedi. Sappiate che a me è mancata e parecchio. Questa nuova location però, è diventata finalmente “mia”. Senza calendario di Topolino e il mio Snoopy porta fortuna, non sarebbe stata la stessa cosa, devo ammetterlo. (Lo dico sempre che dovrei crescere, ma poi, quasi sempre, le azioni tradiscono le aspettative!)

 

Roberta Andres e Il suo Libro da Gustare

libri-da-gustareRoberta Andres e Il suo Libro da Gustare

Lo spazio Libri da Gustare vuole stimolare la fantasia dei lettori e non solo quella. Dal momento che il vecchio detto recita che “il cibo nutre lo stomaco e i libri saziano la mente“, abbiamo pensato di stuzzicare i nostri autori proponendo loro di abbinare i titoli delle loro opere a una ricetta, un qualcosa che possa identificare e dare soddisfazione anche al palato.

Un tavolino, una crepe e un libro

Vorrei consigliare ai lettori di “Le foto di Tiffany” di leggere il romanzo seduti ad un bistrot mangiando una crepe: assaggiare un piatto francese ben si adatta all’atmosfera del romanzo, in cui l’erotismo solletica il lettore con gusti saporiti ma non eccessivi e dove il sentimento è al centro della scena. Che poi le crepes e la lettura le preferiate dolci o un po’ salate, a voi la scelta!

Le foto di Tiffany

Crepes a piacere

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Crepes a piacere

Per preparare le crepes sguscia 3 uova in una terrina, unisci un pizzico di sale e sbattile con una frusta; incorpora al composto 125 g di farina setacciata e 2,5 dl di latte, versandolo poco per volta e continuando a sbattere con la frusta, fino a ottenere una pastella liscia e ben amalgamata.
Copri il composto e fallo riposare per circa mezz’ora; poi sbattilo di nuovo per un istante. Scalda sul fuoco una padella antiaderente di 16-18 cm di diametro, spennella con abbondante burro fuso e toglila dal fuoco.
Versa subito un mestolino di pastella nella padella e falla ruotare velocemente in modo che il fondo venga ricoperto da un velo sottile e uniforme di pastella.
Rimetti la padella sul fuoco abbastanza vivo e cuoci la crepe finché i bordi cominciano ad arricciarsi. Girala con una paletta, cuocila ancora per un minuto e trasferiscila in un piatto.
Ripeti l’operazione fino a esaurimento della pastella, scaldando bene la padella e spennellandola di burro ogni volta.
Con queste dosi si ottengono una dozzina di crepes.

Fonte dalla quale è tratta la ricetta: Sale & Pepe

Le foto di Tiffany

Tiffany è una ragazza affascinante, dai lunghi e ricci capelli color rame, che riempie la sua vita da single con la presenza di gatti e la dedizione al suo lavoro: è giornalista e vive a Bologna. E’ anche una donna in lotta con la parte più nascosta di se stessa, una donna forte, sensuale e indipendente, i cui ricordi legati ad una infanzia triste hanno segnato inesorabilmente anche la sua vita adulta, priva di legami stabili.
Un giorno riceve sul suo smartphone un inquietante messaggio, accompagnato da una sua foto, che la ritrae di spalle, nuda. Si tratta di lei, senza alcun dubbio, è riconoscibile da un tatuaggio, un’iris, alla base della schiena. Ma chi le ha scattato quella foto? Non sarà quello l’unico messaggio del genere e la ragazza, dapprima inquieta, poi sempre più curiosa di conoscere l’identità del misterioso stalker, si metterà a indagare per risalire all’autore di quelle foto in cui per la prima volta si scopre così bella, così sensuale. E così Tiffany ci accompagna lungo le strade di Bologna, alla ricerca di questa misteriosa persona.
In fondo, la parola chiave della storia è “fotografia”. La fotografia è la causa degli avvenimenti, ma è anche ciò che scatena nuove sensazioni, nuovi desideri nella protagonista, che utilizzerà inconsciamente quella immagine come punto di partenza per un cambiamento. Tutto il racconto in definitiva è la fotografia di un momento importante della vita di questa donna, divisa tra un passato articolato tra amanti passeggeri, genitori e amici, e un futuro individuato nei nuovi desideri e nelle consapevolezze che man mano affiorano in lei.
Nella trama i sentimenti giocano un ruolo importante e la fanno da padroni in un romanzo con un pizzico di erotismo, che sa anche di giallo, di suspence, di intrigo

Dettagli del libro

  • Formato: Formato Kindle
  • Dimensioni file: 895 KB
  • Lunghezza stampa: 89
  • Editore: Edizioni Esordienti E-book (12 settembre 2015)
  • Venduto da: Amazon – Kobo
  • Lingua: Italiano
  • ISBN: 9788866902584

Daniela Vasarri e Il Gioco di Libri

pizap-com14780967612351Daniela Vasarri e Il Gioco di Libri

Talvolta è capitato di passare qualche ora in buona compagnia con gli amici, cercando di indovinare quale fosse il soggetto estratto e ponendo domande del tipo: “Se fosse una città, quale sarebbe?”

Ebbene, abbiamo chiesto ai nostri autori di abbinare il titolo del loro libro a una città, un personaggio, un piatto tipico e una canzone. Ed ecco uno dei risultati.

Maeva, la benvenuta

Sinossi

 Maeva_EEE Un figlio è sempre l’evento più inaspettato nella vita di una madre, quindi accolto come colui che cambierà la storia della sua vita. Lo è certamente di più se una donna desidera una maternità che le è stata negata ma a cui non ha mai rinunciato nel suo cuore. Benvenuta quindi l’idea e l’opportunità di adottare e di farlo nel modo migliore, coniugando il proprio desiderio a quello di salvare un essere vivente dalla solitudine e dall’abbandono. Niente di più gradito e di magico nel destino.
Questa storia tra fantasia e realtà rappresenta la certezza che i sogni possono avverarsi e divenire un miracolo

Se “Maeva, la benvenuta” fosse

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Una città: Bangkok

Perché è una città orientale che sa accogliere anche il visitatore occidentale senza farlo sentire estraneo ma avvolgendolo come fosse appunto sempre il benvenuto.
Perché è una città meravigliosa dove anche le contraddizioni non stridono tra loro e dove le origini antiche convivono accanto a una realtà moderna e in fermento. L’ho visitata e mi ha frastornata ed affascinata allo stesso modo.

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Un piatto: Som Tum

Il Som Tum è una tipica insalata preparata con papaia, arachidi e gamberetti. Si può scegliere una variante piccante e si mangia accompagnata con lo sticky rise, un riso cotto al vapore utilizzato in Thailandia come sostituto del pane.
Noi donne adoriamo le insalate e badiamo molto all’apporto calorico dei piatti. Il Som Tum concilia la varietà, dati i suoi ingredienti insoliti, e il rigore di una dieta sana

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Un personaggio: Sean Connery

Indimenticabile attore che ha rivestito parecchi ruoli diversi tra loro ma che si è affermato ed ha raggiunto la notorietà nella serie dei film 007. Altrettanto indimenticabile nel film “Licenza di uccidere” girato nel 1962 in Thailandia accanto a Ursula Andress, che esce dal mare e da una spiaggia esotica, facendo sognare il cuore di molti, uomini e donne.

Una canzone: Ogni tanto

Meraviglioso omaggio di Gianna Nannini alla figlia Penelope. Credo che questo brano riesca davvero a portare in superficie le incredibili sensazioni che la maternità possa regalare ad una donna, anche, come nel caso di Matilde, la protagonista del mio romanzo, non sia una madre naturale.

Dettagli del libro

  • Formato: Formato Kindle
  • Dimensioni file: 653 KB
  • Lunghezza stampa: 107
  • Editore: Edizioni Esordienti E-book (27 maggio 2015)
  • Venduto da: Amazon – Kobo
  • Lingua: Italiano
  • ISBN: 978-88-6690-255-3

Lorena Marcelli e La sua Postazione

la-mia-postazioneLorena Marcelli e La sua Postazione

Ogni autore possiede una propria postazione in cui le idee prendono forma e le parole scorrono velocemente sul monitor. Per i più conservatori esistono ancora gli scrittoi, carta, penna, talvolta calamaio. Tuttavia, a prescindere dal mezzo con cui si esprimono i pensieri, la magia che scaturisce è quella insita in ogni forma d’arte e noi vogliamo farvi vedere come se la cavano i nostri autori.

La mia postazione, il mio Regno inaccessibile

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Quello che vedete è il mio Regno inaccessibile, il luogo dove nessuno può entrare, se non dietro mio invito. Ho dipinto io la stanza e la sedia, perché, oltre a scrivere, mi diletto anche a creare ambienti Shabby chic. Anche i quadri che si vedono sono mie opere.

Da quando ho sistemato il mio angolo proprio come lo avevo immaginato, passo qui gran parte del mio tempo libero a leggere e a scrivere, spesso dimenticando anche che avrei altro da fare.
Su questa piccola scrivania ho finito di tradurre, con fatica e determinazione, gli atti del processo contro Alice Kyteler, la strega di Kilkenny, la protagonista del mio primo romanzo storico, che sto finendo di revisionare, su consiglio dell’Editora.

Il mio nuovissimo computer è pieno di file di lavori iniziati, di appunti, di progetti, di ricerche, di spunti, di foto e di ricordi e io, lì davanti, ho spesso l’imbarazzo della scelta, non sapendo da dove iniziare. Mi piace dilettarmi e confrontarmi con generi diversi e, come potrete vedere (spero si vedano), sul ripiano ci sono diversi romanzi di Georgette Heyer, una scrittrice che ho scoperto da poco e grazie alla quale sto studiando il Regency.

Adoro la storia angolosassone e mi ripeto sempre che, prima o poi, riuscirò a scrivere un romanzo davvero “romantico”, ambientato nell’Inghilterra del 1820, ma fino a questo momento l’idea è rimasta nel cassetto, pronta a trasformarsi in realtà non appena avrò terminato i lavori in coda. Non mi abbatterò e sono convinta che un giorno riuscirò anche in questa impresa.
Attraverso questa foto permetto a tutti voi di conoscere il mio lato “dolce”, che, solitamente, nascondo con molta cura, evidenziando, come cerco di fare in tutte le mie storie, il carattere di noi abruzzesi, persone apparentemente dure, dal cuore grande.

Francesca Mereu e il suo Libro da Gustare

libri-da-gustareFrancesca Mereu e il suo Libro da Gustare

Lo spazio Libri da Gustare vuole stimolare la fantasia dei lettori e non solo quella. Dal momento che il vecchio detto recita che “il cibo nutre lo stomaco e i libri saziano la mente“, abbiamo pensato di stuzzicare i nostri autori proponendo loro di abbinare i titoli delle loro opere a una ricetta, un qualcosa che possa identificare e dare soddisfazione anche al palato.

Il profondo Sud da gustare

A vivere nel profondo Sud americano non ci si innamora solo della musica, ma anche dei suoi sapori. E io mi sono innamorata del blues, del jazz e dei pomodori verdi fritti, un piatto tipico dell’Alabama, lo Stato dove sono ambientate le mie opere teatrali.

Un antipasto che consiglio di gustare nelle calde sere d’estate con un bel blues o jazz di sottofondo, un bicchiere di bianco fresco (e il mio libro in mano!), per provare, anche da casa, le emozioni e i brividi che questa terra ricca di musica e di contraddizioni regala.

Buon appetito e buona lettura!

Profondo sud

Pomodori verdi fritti

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Pomodori verdi fritti

Questa ricetta è diventata famosa anche fuori dall’Alabama per il successo ottenuto dal film “Pomodori verdi fritti alla fermata del treno”, tratto dall’omonimo romanzo di Fannie Flagg, la bravissima scrittrice di Birmingham.

Ingredienti

4 pomodori verdi, 80 grammi di farina di mais, 80 grammi di farina 00, 2 uova, sale, pepe nero, olio per friggere.

Preparazione

Lavare i pomodori e tagliarli nel senso della larghezza, ricavando fette di circa 1 cm. Salare e metter a scolare su una gratella per circa 20 minuti, in modo da far perdere l’acqua di vegetazione. Intanto in una ciotola mischiare la farina di mais e la farina 00. In un altro contenitore sbattere le uova con il sale e il pepe.
Asciugare le fette di pomodoro e passarle prima nell’uovo e poi nella farina. Ripetere l’operazione 2 volte.
Friggerle in abbondante olio.

Fonte da cui è tratta la ricetta: Giallozafferano

Profondo Sud

Due opere teatrali ambientate nel profondo Sud americano che raccontano, attraverso testimonianze di personaggi veri, la schiavitù, la segregazione, e la dura lotta dei neri per la conquista dei diritti civili.
La Musica del Diavolo lo fa attraverso la storia del blues, la musica testimone di proteste e violenze razziali. Un ritmo nato nei campi di cotone che ha rivoluzionato il panorama musicale americano e non solo.
The Magic City è invece la storia di Birmingham, la città dell’Alabama che Martin Luther King ha chiamato «la più segregata d’America». Qui negli anni Sessanta sono iniziate le manifestazioni pacifiche dei neri che hanno costretto l’America ad approvare leggi che bandiscono ogni tipo di discriminazione.
Nelle sue opere, ispirate al teatro documentario, Francesca Mereu porta il lettore e lo spettatore a scoprire, attraverso le emozioni dei protagonisti, la bellezza e le infinite contraddizioni di questa parte d’America.

Dettagli del libro

  • Formato: Formato Kindle
  • Dimensioni file: 802 KB
  • Lunghezza stampa: 65
  • Editore: Edizioni Esordienti E-book (24 aprile 2016)
  • Venduto da: Amazon – Kobo
  • Lingua: Italiano
  • ISBN: 978-88-6690-314-7

Andrea Leonelli e Il Gioco di Libri

gioco-di-libriAndrea Leonelli e Il Gioco di Libri

Talvolta è capitato di passare qualche ora in buona compagnia con gli amici, cercando di indovinare quale fosse il soggetto estratto e ponendo domande del tipo: “Se fosse una città, quale sarebbe?”

Ebbene, abbiamo chiesto ai nostri autori di abbinare il titolo del loro libro a una città, un personaggio, un piatto tipico e una canzone. Ed ecco uno dei risultati.

Aperti Ermetismi 

Introduzione

 aperti-ermetismi-coverblog Le parole “aperti” ed “ermetismi” si legano tra loro come se fossero una sorta di strano ossimoro: gli “ermetismi”, ovvero le cose che sono chiuse, nascoste e volutamente velate, sono invece, nell’aggettivo “aperti”, lì, visibili, afferrabili, comprensibili.

Qualcosa che è per definizione chiuso si dà nell’apertura e nel farlo si rende condivisibile. L’apertura infatti non è mai solo un mostrarsi puramente gnoseologico, un rendere conoscibili le cose nascoste, ma è piuttosto un reale tendere all’altro in una dimensione di partecipazione e di comunione. Di pura compassione nel senso di “patire insieme”.

Senza voler necessariamente rintracciare nel termine “ermetismi” rimandi alla massiccia tradizione italiana di un certo modo di far poesia, Andrea Leonelli sceglie di compiere un viaggio all’interno dei propri, personali, individuali “ermetismi” nel tentativo di renderli “aperti” soprattutto a sé stesso più che al lettore.

Il poema che Leonelli costruisce è soprattutto un lungo monologo in cui il principale fruitore è Leonelli stesso, o forse i molti suoi sé che lo animano, un soliloquio verso una nuova dimensione di scoperta e di esistenza.

Se “Aperti Ermetismi” fosse

Beautiful sunset over river Arno in Florence, Italy, HDR

Una città: Firenze

Perché è la città in cui sono nato, ma che conosco poco dato che vi ho passato il mio tempo solo nella prima infanzia e per periodi saltuari e sempre di breve durata.

Per me Firenze è come un “arto fantasma”, che sento mio ma di cui avverto davvero solo la mancanza. Provo anche il dolore della “non conoscenza”. Fa parte delle mie radici ma è una radice tagliata, che non da stabilità. In questi aperti ermetismi, questo mio “errare vagabondo” penso sia abbastanza evidente

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Un piatto: Bistecca alla Tartara

La Bistecca alla tartara consiste in una preparazione a base di carne cruda fresca e macinata finemente che viene condita con olio, limone, salsa Worcershire e senape e accompagnata con un tuorlo d’uovo crudo.

Adoro la carne cruda e i sapori forti. Adoro questo piatto e lo abbino al mio libro per i “sapori forti” delle poesie contenute nella silloge

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Un personaggio: Howard P. Lovecraft

Howard Phillips Lovecraft (Providence, 20 agosto 1890 – Providence, 15 marzo 1937) è stato uno scrittore, poeta, critico letterario e saggista statunitense, riconosciuto tra i maggiori scrittori di letteratura horror insieme ad Edgar Allan Poe e considerato da molti uno dei precursori della fantascienza angloamericana.

Adoro questo scrittore che forse è uno di quelli meno noti del genere fantastico. Onirico, visionario e fuori dagli schemi della letteratura del suo tempo, ha scritto opere innovative che sono state spesso non comprese e sottovalutate. Lo lego al mio libro per alcuni contenuti che penso sarebbero potuti piacere anche a lui

Una canzone: Disturbed – What Are You Waiting For

Perché adoro il gruppo che la canta e i testi che scrivono. Mi piace moltissimo il loro modo di suonare e, in particolare, il video e il testo di questa canzone in cui mi rispecchio molto.

Inoltre, le loro canzoni mi danno sempre una gran carica vitale

Dettagli del libro

  • Formato: Formato Kindle
  • Dimensioni file: KB
  • Lunghezza stampa:
  • Editore: Edizioni Esordienti E-book (13 ottobre 2015)
  • Venduto da: Amazon – Kobo
  • Lingua: Italiano
  • ISBN:

Grazia Maria Francese e La sua Postazione

la-mia-postazioneGrazia Maria Francese e La sua Postazione

Ogni autore possiede una propria postazione in cui le idee prendono forma e le parole scorrono velocemente sul monitor. Per i più conservatori esistono ancora gli scrittoi, carta, penna, talvolta calamaio. Tuttavia, a prescindere dal mezzo con cui si esprimono i pensieri, la magia che scaturisce è quella insita in ogni forma d’arte e noi vogliamo farvi vedere come se la cavano i nostri autori.

Postazione, Postura, Posterità

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Forse qualcuno immagina che scrivere romanzi storici richieda solo la conoscenza dell’epoca in cui è ambientata la vicenda, e un certo grado di abilità letteraria. Sbagliato. La prima cosa, quella davvero indispensabile, è una sedia adatta.

Scrivere è un’attività che coinvolge mente e corpo, come suonare uno strumento musicale. Neppure la mente più fertile può funzionare bene se il corpo è scomodo, rattrappito o con la schiena curva. In questi anni ho fatto vari esperimenti per scoprire come mettere a suo agio il corpo quando scrivo, e il risultato (largamente perfezionabile) è quello della foto.

Tra le cose che si possono apprendere dalle discipline orientali, forse la più utile è osservare se stessi. Ciascuno di noi è speciale, unico: non migliore o peggiore degli altri, solo diverso. Chi è basso può trarre vantaggio dall’essere basso, chi è alto dall’essere alto, a condizione di sapere che lo è. Può sembrare una banalità e invece il mondo è pieno di gente che non sa com’è fatta, inciampa nei propri piedi e si chiude le dita nella portiera. Anch’io ero così, all’inizio, e non è detto che mi sia passata.

Una delle prime cose che ho scoperto, è che rispetto alla mia statura ho le gambe lunghe e il busto corto. Quando si scattano foto di gruppo stando seduti, sono sempre la più bassa. Perciò su una sedia di altezza normale non sarò mai comoda. Ne devo usare una regolabile, alzarla al massimo e aggiungere un paio di cuscini. Solo così non sono costretta a tenere le mani troppo in alto, cosa che accumula tensione nelle spalle. L’alternativa sarebbe accorciare le gambe del tavolo, ma mi sembra già più complicato.

Bene, sono seduta e ho le mani all’altezza giusta per affrontare un viaggio nell’alto Medioevo. I personaggi dei miei romanzi si spostano a cavallo: così mi voglio sentire! Chiunque abbia provato a stare in groppa a una di quelle bestiacce, sa quanto la postura sia importante. Schiena diritta, spalle sciolte e braccia rilassate sono richieste per dominare la situazione.

Sul desktop ci sono due immagini. Entrambe sono state scelte inconsapevolmente ma a pensarci bene, esprimono il perché della mia passione per il romanzo storico. Quando non sto scrivendo c’è uno scudo longobardo con l’emblema della triquetra. Se muovo il mouse, una foto di mia nonna da giovane il cui viso somiglia in modo impressionante al mio.

Che c’entra mia nonna con i Longobardi? Potrà sembrare strano, ma è questo il punto. Le generazioni che ci hanno preceduti formano attraverso i secoli una catena di cui facciamo parte tutti.

“Due dozzine di mani scheletriche, più o meno venticinque vegliardi basterebbero a stabilire un contatto ininterrotto tra Adriano e noi” scrive la Yourcenar nei taccuini di appunti per “Memorie di Adriano”. Nel mio caso ne bastano una ventina per arrivare ai personaggi dei primi due romanzi. Meno ancora per quello in divenire che, con immensa presunzione, sto pensando di intitolare “Memorie di Arduino”.

Gli altri elementi della postazione (gatta che si crogiola sulla stufa accesa e così via) mutano con lo scorrere delle stagioni. Le cose irrinunciabili per me, sono queste due: consapevolezza del corpo, e delle proprie radici.

Bruno Bruni e Il suo Libro da Gustare

libri-da-gustareBruno Bruni e Il suo Libro da Gustare

Lo spazio Libri da Gustare vuole stimolare la fantasia dei lettori e non solo quella. Dal momento che il vecchio detto recita che “il cibo nutre lo stomaco e i libri saziano la mente“, abbiamo pensato di stuzzicare i nostri autori proponendo loro di abbinare i titoli delle loro opere a una ricetta, un qualcosa che possa identificare e dare soddisfazione anche al palato.

I sapori semplici

Figure di donne (e musica) le troviamo nella prosa concreta (posso dire, in senso positivo, “subalpina”?) di Voce e pianoforte, romanzo appena pubblicato di Bruno Bruni: Marta, scettica e sognatrice; Lola, audace e disinibita; Alice, appassionata e instabile, che porta con sé l’eredità di un’altra figura femminile, sua madre Tea e la sua vita breve e complicata. Bella storia, sullo sfondo di una Torino che non ha nulla della geometria elegante e severa a cui siamo abituati, ma che ci mostra le sue ville in collina, un tempo bellissime e lussuose, ora un po’ degradate, con i giardini dalle fontane ricoperte di muschio e piene di foglie secche, o con la sua periferia disordinata e proletaria, vecchie casette basse schiacciate tra palazzoni, capannoni e fabbrichette… Territori torinesi anche questi, se mi permettete il richiamo letterario.

Voce e pianoforte

Tomini al verde

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I tomini al verde sono un altro grande classico della tavola piemontese. Un antipasto saporito e facilissimo da preparare, anche il giorno prima.

Ingredienti

Tomini freschi, Aglio (abbondate) peperoncino (idem) prezzemolo olio e sale

Preparazione

Dopo aver lavato accuratamente il prezzemolo, tritatelo molto finemente insieme all’aglio sbucciato e al peperoncino piccante. Trasferite il trito in una terrina, salate, pepate e, sempre mescolando, aggiungete poco alla volta l’olio extravergine di oliva fino a ottenere una salsina omogenea.
Disponete i tomini su di un piatto da portata e cospargeteli con la salsina verde. Lasciate riposare un paio d’ore in frigorifero e servite a temperatura ambiente.
Accompagnare rigorosamente con Barbera. Il più rude e robusto possibile.

Dettagli del libro

  • Formato: Formato Kindle
  • Dimensioni file: 1036 KB
  • Lunghezza stampa: 238
  • Editore: Edizioni Esordienti E-book (13 ottobre 2015)
  • Venduto da: Amazon – Kobo
  • Lingua: Italiano
  • ISBN: 978-88-6690-270-6