Ora supponendo che ti piacciano molto gli spaghetti, torna per un momento alla frase introduttiva del post “non pensare ad un piatto di spaghetti.”
Qual è la prima cosa che ti viene in mente? Ovvio, un piatto di spaghetti. Ma se ho detto “non pensare a… ”come mai pensi proprio al piatto di spaghetti?
Perché il cervello comprende la negazione “fisicamente”, ma non è in grado di capire una frase che inizia con il “non”.
Ecco perché se dico “non pensare ad un piatto di spaghetti” tu pensi a… un piatto di spaghetti. Inoltre ogni parola che dici manda il cervello verso una specifica direzione, e più adoperi quella parola, più lui ne rinforza il concetto e ne segue la direzione.
Quindi, siccome ho parlato di “piatto di spaghetti” il cervello va in quella direzione, ne rinforza l’immagine e le sensazioni, creando immediatamente tutte le reazioni chimiche di piacere, acquolina in bocca, appagamento e simili e producendo ormoni quali serotonina, ossitocina e dopamina. E meno male che avevamo detto di non pensarci!
Quindi: se ti dico: “Non preoccuparti” cosa intende il tuo cervello? “Preoccupati, preoccupati!” e la conseguenza sarà di ottenere esattamente la preoccupazione, quindi di ormoni dello stress, adrenalina e cortisolo. Con una bella dose di sottile ansia gratuita.
Se dico al figlio piccolo “Non correre!” cosa intende il suo cervellino istintivo che capisce tutto alla lettera e non registra le negazioni? “Corri, corri!”
Se prima di una presentazione o di una lezione che devo tenere mi dico “Non agitarti” cosa registra il mio cervello, in senso letterale? “Agitati, agitati!” E io devo fare uno sforzo triplo per “non agitarmi”.
Ma se mi dico “stai tranquilla”, cambio la mia postura e il mio respiro, già le cose vanno meglio per il mio corpo, perché cambiano le reazioni chimiche all’interno. Attenzione, qui non stiamo parlando di intenzioni, è chiaro che si dicono queste frasi per rassicurare o proteggere noi stessi o il nostro interlocutore, con tutte le buone intenzioni del mondo! È giusto essere gentili, perché la gentilezza è fondamentale e le buone intenzioni pure. Qui, indipendentemente dalle intenzioni, stiamo facendo un’analisi neuro-linguistica, ovvero come le parole influenzano il nostro cervello, e di conseguenza, i nostri comportamenti.