Intervista a Leonella Cardarelli
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- Ben arrivata fra noi Leonella, il tuo libro colpisce e incuriosisce, soprattutto in quest’epoca in cui, fra mille polemiche e altrettanta indifferenza, l’essere umano pare abbia realmente dimenticato lo spirito con cui affrontare la religione. Come nasce il tuo libro?
Salve! Il libro nasce da una serie di appunti, successivamente approfonditi e rielaborati; mi sembrava un lavoro fatto bene e ho pensato di pubblicarlo.
- Ben arrivata fra noi Leonella, il tuo libro colpisce e incuriosisce, soprattutto in quest’epoca in cui, fra mille polemiche e altrettanta indifferenza, l’essere umano pare abbia realmente dimenticato lo spirito con cui affrontare la religione. Come nasce il tuo libro?
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- Pensi che l’uomo moderno non possa più credere moderatamente, limitandosi a diventare ateo o, al contrario, passando all’estremismo?
Mah… io penso che ognuno è libero di credere in ciò che vuole e di fare ciò che vuole ma senza arrecare danno agli altri e senza imporre le proprie idee. Diffido da chi assume posizioni eccessivamente rigide, su qualsiasi tipo di argomento, perché la rigidità rappresenta sempre una forma di chiusura. Il punto è che oggi stanno venendo meno molte certezze e molti punti fermi perciò si cerca di aggrapparsi a qualcosa pur di sentire un senso di appartenenza.
- Pensi che l’uomo moderno non possa più credere moderatamente, limitandosi a diventare ateo o, al contrario, passando all’estremismo?
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- Dal momento che concordo con te a proposito del fatto che l’antropologia non può non essere presa in considerazione quando si parla di religioni globali, come il cristianesimo o l’islamismo, le variazioni che ogni popolo aggiunge al proprio credo religioso, pensi che ne sfigurino il pensiero originale?
Beh, in parte sì… ad esempio oggi se si incontra una donna con l’hijab molti dicono “ha il burqa”, invece il burqa è un’altra cosa, cioè copre tutto il corpo, occhi compresi, e non rientra nell’islam. Molti elementi che vengono attribuiti alla religione in realtà sono frutto dell’uomo.
- Dal momento che concordo con te a proposito del fatto che l’antropologia non può non essere presa in considerazione quando si parla di religioni globali, come il cristianesimo o l’islamismo, le variazioni che ogni popolo aggiunge al proprio credo religioso, pensi che ne sfigurino il pensiero originale?
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- Personalmente, tu come interpreti il credo religioso?
Personalmente mi definisco panteista.
- Personalmente, tu come interpreti il credo religioso?
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- Pensi che possano esistere dei parallelismi fra la teologia in genere e la mitologia, il folklore e l’odierno fantasy?
Sì, certo, la letteratura, la mitologia e il folklore sono pieni di simboli.
- Pensi che possano esistere dei parallelismi fra la teologia in genere e la mitologia, il folklore e l’odierno fantasy?
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- Infine, la domanda di rito: che cosa vorresti consigliare a un autore esordiente?
Di scrivere col cuore.
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