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La nuova frontiera della letteratura parla italiano

La nuova frontiera della letteratura parla italiano

Dall’Action Tricolore al New Gothic, la nuova frontiera della letteratura parla italiano

Troppo spesso si tende a prendere come esempio dei modelli che ci arrivano dai paesi anglofoni, che sia l’Inghilterra o gli Stati Uniti poco importa, ciò che diventa rilevante è il fatto che molti autori italiani cercano oltre confine quella ispirazione che in “casa” non riescono a trovare. E, forse, nemmeno la cercano.

Di conseguenza troviamo nei vari store dei libri che raccontano vicissitudini di protagonisti che hanno delle mentalità ben lontane dalle nostre, ambientati in luoghi che hanno regole (e abitudini) a volte contrapposte alle nostre e che sviluppano una trama talvolta ben poco credibile. Di esempi ce ne sono anche troppi, inutile persino elencarveli, anche perché la lista sarebbe davvero chilometrica, eppure viene da chiedersi perché?

Perché non raccontare semplicemente i fatti di casa nostra? Perché non chiamare i nostri protagonisti con nomi come Salvatore, Luigi o Maria? Perché non prendere in esame scenari come Milano, Roma o Bagnacavallo? È davvero così terribile prevedere una spy story o un horror che possa essere inserito in un contesto nostrano?

Beh, direte voi, sicuramente finché si tratta di un romanzo rosa… un mainstream… persino di un giallo (con tutti i commissari che abbiamo, ci mancherebbe)… grossi problemi non ce ne sono, ma per il resto… Per il resto esistono autori che sanno il fatto loro, che svolgono ricerche, che s’informano e, alla fine, scrivono di italiani, in ambienti italiani, e non necessitano di alcuna traduzione. E, lasciatemelo dire (sono di parte, lo so, ma la qualità la riconosco lo stesso), sono maledettamente bravi.

 

Raccontare storie di casa nostra

Ed ecco che arriviamo al punto. Non voglio tediarvi con nomi di bravissimi autori che hanno già intrapreso questa strada, però voglio parlarvi di Giancarlo Ibba, di Alessandro Cirillo e Francesco Cotti.

Giancarlo ha scritto molto e pubblicato diversi libri, anche in collaborazione con altri autori, ma il suo genere è sicuramente l’horror. Un horror nostrano, basato su cose che conosciamo bene, in cui possiamo trovare riferimenti comuni e quotidiani, quelli che scaturiscono dalla normalità del nostro vivere. Lo abbiamo definito New Gothic perché le sue ambientazioni hanno quel sapore gotico, quasi vittoriano, che ci riporta indietro nel tempo, verso quei manoscritti che sono diventati dei pilastri in questo campo. Le sue storie sono quelle del vicino di casa, all’apparenza così normale e così mostruoso, sono quelle della via che percorriamo tutti i giorni e che, improvvisamente, diventa un incubo del tutto incontrollabile, sono trame che ci coinvolgono proprio perché parlano di un’Italia che abbiamo vissuto e viviamo ancora adesso.

In molti lo hanno paragonato a un Stephen King nostrano… ma perdonatemi l’ardire se vi dico che, con il famoso maestro, Giancarlo ha ben pochi punti in comune e molto più da raccontare.

 

L’Action Tricolore

Se il genere horror può essere comunque interpretato all’italiana, il genere action lascia molto più perplessi. Siamo fin troppo abituati a immaginare scene di azione che coinvolgono le forze dell’ordine e i criminali mafiosi di turno, come se fossero le uniche opzioni a disposizione.

Invece, per nostra fortuna, non è esattamente così. In Italia esistono reparti speciali, molto speciali, che fanno “cose” che nulla hanno da invidiare a quelle intraprese da squadre addestrate più conosciute come i Navy Seals (forze speciali della marina americana, ma davvero ve lo devo dire?) o la SAS (Special Air Service, corpo speciale dellʼEsercito Britannico). Tuttavia, di quello che fanno i nostri poco si legge e poco si sa, eppure siamo presenti in tutto il mondo, abbiamo partecipato a diversi eventi che hanno contribuito a formare la storia mondiale, abbiamo affiancato altri “colleghi”, portando il nostro supporto, il nostro ingegno e la nostra capacità operativa.

Alessandro Cirillo già lo conosciamo per la sua propensione a raccontarci trame in cui sono proprio i nostri militari a essere protagonisti. I suoi libri sono spesso nelle classifiche TOP dei 100 libri più venduti su Amazon, e non a caso. Francesco Cotti, per noi, è una new entry, uno scrittore che, insieme ad Alessandro, ha portato alla nostra attenzione un mondo militare ancora più dettagliato e approfondito.

Insieme, questi due splendidi autori, hanno creato una trama degna di un Ludlum o di un Cussler senza rinunciare alla propria identità di italiani doc.

Protocollo Granata, questo è il titolo del libro che è scaturito da queste fervide menti, ma ve lo lascio raccontare direttamente dalle loro voci.

Protocollo Granata
Il prima

Protocollo Granata
Dettagli

Protocollo Granata
pubblicazione

Protocollo Granata di Alessandro Cirillo e Francesco Cotti – prima della pubblicazione

Protocollo Granata è un Action Tricolore, in questo video gli autori raccontano in che modo è nata questa esperienza, la loro collaborazione e, alla fine, il libro edito da Edizioni Tripla E

Protocollo Granata di Alessandro Cirillo e Francesco Cotti.

Quest’ultimo racconta alcuni dettagli e curiosità in ambito tecnologico, spiegandone i meccanismi e l’utilizzo

Con questo romanzo scritto a quattro mani, Alessandro Cirillo e Francesco Cotti siglano un genere letterario nascente, l’Action Tricolore, che mette in scena militari italiani impegnati a combattere in contesti internazionali e unisce techno-thriller militare e romanzo d’azione.

Alessandro Cirillo
e
Francesco Cotti

Protocollo Granata

Protocollo Granata è ambientato in Niger, una delle zone più povere del pianeta, ricca però di una materia prima, l’uranio, oggetto di numerosi interessi, tra nazioni che mirano allo sfruttamento di questa risorsa strategica per l’economia mondiale, faccendieri alla ricerca di guadagni stratosferici, stati che inseguono l’obiettivo di diventare potenze nucleari, servizi segreti che ci mettono lo zampino e terroristi facilmente reclutabili da chi non intende figurare direttamente in caso di conflitti.

Sarà Michel Sidibé, detto il Ragno, il sanguinario terrorista contro il quale dovranno combattere le forze speciali italiane, al comando del capitano Ferrone, per liberare il personale della miniera di Ruwan Tsabta, tenuto in ostaggio durante due giorni terribili di violenza, sangue e azione senza respiro.

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