Agata e il segreto delle scarpette

Scrivere libri per ragazzi: Nicoletta Parigini

Scrivere libri per ragazzi: Nicoletta Parigini

Scrivere libri per ragazzi non è diverso da scrivere un libro per adulti: sincerità, attenzione, credibilità, responsabilità. Questi gli ingredienti usati da Nicoletta Parigini quando scrive i suoi libri per un target giovane e in crescita. Occorre però non far mancare stimoli che possano aiutare lo sviluppo dei lettori in erba. Scrivere libri per ragazzi è un talento istintivo.

Nicoletta Parigini, nata nel 1978, vive in Veneto con il marito e le figlie. È laureata in Storia dell’Arte e haAgata e il segreto delle scarpette di Nicoletta Parigini esercitato l’attività di restauratrice di opere d’arte.
Lettrice da sempre, da qualche anno è approdata alla scrittura e nel 2012 ha pubblicato due romanzi per ragazzi Agata e il segreto delle scarpette tecnomagiche e Agata e il manoscritto di Melchiorre con Editrice Esordienti Ebook, disponibili in questo Catalogo. Per i ragazzi ha scritto anche un romanzo fantasy Nina Tempesta e il signor Schmitt, vincitore del Premio Streghe Vampiri e co., che sarà presto pubblicato da Giovane Holden Editore.
La centunesima infelice è il suo primo romanzo dedicato a un pubblico adulto.

  • Come si scrive per i giovani?

Per quanto mi riguarda, esattamente allo stesso modo con cui si scrive per gli adulti: con sincerità, attenzione, credibilità, responsabilità. Un buon libro, a mio parere, possiede sempre questi requisiti a prescindere dal target. E l’impegno che l’autore dovrà profondere per portare a termine la sua opera sarà lo stesso. Scrivere per i ragazzi non significa prendere una strada più semplice, significa scegliere un percorso peculiare.

  • Come si sceglie una particolare tematica?

La scelta dipende prima di tutto dalla fascia d’età. La letteratura lascia un segno nel lettore sensibile e lo scrittore deve sempre tenerlo a mente.  Perciò, a mio avviso, oltre all’esclusione della violenza gratuita e dell’erotismo, bisogna fare attenzione anche a quello che il testo sottintende e a tutto ciò che può risultare ambiguo e ingenerare confusione nel lettore, soprattutto se la fascia di lettori a cui è dedicato il libro è quella dei piccoli.

  • Quali sono le maggiori difficoltà che si riscontrano?

Ammorbidire certi spigoli mantenendo la propria personalità. I giovani lettori hanno bisogno di crescere e la letteratura può aiutarli in questo: se è tutto troppo “facile”, non c’è stimolo. È come servire la pappa frullata a chi può addentare una bistecca.
Ciò vale, a mio parere, anche per quanto riguarda il linguaggio. Scrivere senza semplificare troppo il lessico significa fornire ai ragazzi un’occasione per ampliare le loro conoscenze linguistiche.

  • Perché scegliere di scrivere proprio per i giovani?

Perché ogni scrittore ha il proprio talento naturale. Il proprio linguaggio, le capacità che lo contraddistinguono. E scrivere per ragazzi -invece che per adulti- è uno degli aspetti con cui talento, linguaggio e capacità si manifestano.
Dunque, a mio parere, più che scelta è istinto. Propensione. Sfruttare questo istinto rendendosene consapevoli, è un passo successivo.

 

 

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