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Scrivo rosa perché…

Scrivo rosa perché…

Scrivo rosa

Recentemente Amazon sta prendendo in considerazione diversi titoli EEE e molti si sono chiesti perché. Risposte certe non ne abbiamo, possiamo solo ringraziare la piattaforma per l’enorme visibilità che dà ai nostri autori. Tuttavia, possiamo ipotizzare che, essendo EEE una delle pochissime (se non l’unica) fra le piccole CE che riesce ad avere diversi titoli nelle varie top 100 ogni settimana, ad Amazon piace vincere facile. Lungi dal lamentarci di questo piccolo ma significativo risultato, vi segnaliamo che oltre ai libri già proposti per le prossime promozioni, anche la collana rosa avrà una sua bella vetrina. Quindi, per l’occasione, abbiamo posto un quesito ad alcuni dei nostri autori: scrivo rosa perché… 

una seconda occasioneSabrina Grementieri: Scrivo rosa perché sono una persona romantica e amo i lieto fine. Sono anche una persona ottimista e il messaggio che desidero trasmettere attraverso i miei scritti è che, nonostante le difficoltà e gli ostacoli che la vita ci presenta, si può sempre sperare in un buon finale. Ci tengo a precisare che i miei non sono esattamente romanzi rosa. C’è inserita molta realtà, vita vera, personaggi nei quali potremmo confonderci e per questo è meglio definita come narrativa femminile. noccioli di ciliegieCiò non toglie che il lieto fine sia d’obbligo, tutti abbiamo il diritto di sognare! Una cosa a cui tengo molto è ambientare le mie storie in Italia. Per quanto bistrattato e alla deriva, il nostro è un paese meraviglioso, fatto di luoghi incantevoli e persone con grandi capacità e incredibili potenzialità. Spero che, chi sceglierà di leggere i miei romanzi, oltre a emozionarsi, possa portare con sé uno spaccato del nostro paese.
Sabrina Grementieri: Noccioli di ciliegieUna seconda occasione

Fiordaliso_cover_EEEMarina Atzori: Scrivo rosa perché i sentimenti mi permettono di esprimere la vita e i sogni che riponiamo in essa. Scrivere dell’Amore non significa soltanto inseguire un cuore, vuol dire sollevare i pensieri, portarli in alto fino a dove si può toccare il cielo. Stelle e desideri, orizzonti e speranze, delusioni e paure questo è l’universo che inseguo nei miei libri. Il significato di questo colore è per me qualcosa di estremamente complesso, che non si ferma a un bacio o a un abbraccio, corre tra le righe per fermarsi di fronte al tramonto che hai sempre sperato di vedere; il Maestro della Confusione, così amo definirlo, crea disordine, silenzi inspiegabili, segreti e anche bugie. L’amore è un universo di parole difficili da mettere insieme, io cerco di ricavarne l’essenza, scansarne gli aspetti banali, provo a raccontarlo con semplicità perché Lui è complicato già di suo!
Marina AtzoriIl fiordaliso spinoso

Maeva_EEEDaniela Vasarri: dimenticando che il colore rosa è associato sempre al genere femminile, confesso di sentirmi attratta dal colore ma di non identificarmi totalmente nel genere letterario rosa. Amo raccontare i sentimenti delle donne (e degli uomini come riflessi), ma non credo che riuscirei mai a votarmi al genere noir né, tanto meno, a quello rosso. Un autore può sperimentare altre strade e magari riuscire a comporre qualcosa di diverso anche con successo, ma il genere che predilige avrà sempre un risultato più soddisfacente anche per i suoi lettori.
Daniela VasarriMaeva, la benvenuta

cover_amiEEEValerio Sericano: Scrivo rosa perché è un colore che lascia sognare e i sogni proiettano in una dimensione dove tutto è possibile ma, soprattutto, dove è possibile essere felici. Il nero è il colore del tormento, della paura, della ribellione e della vendetta. Il rosso è il colore della passione, del sangue e del tumulto. Il rosa è il colore dell’amore, il sentimento che in fondo rappresenta il motore del mondo.
Valerio SericanoAmi dagli occhi color del mare

Cover_farfallaEEEcon_bandaClaudio M: Scrivo rosa perché… Non lo so. In realtà il mio rosa è venato di nero, come tutti i colori della vita. È proprio quel nero, l’assenza di luce, a rendere più belle le altre sfumature cromatiche. Il genere “rosa” è solo un’etichetta da appiccicare ai romanzi che non parlano di avventure esotiche, spie, complotti templari o creature robotiche, ma che esplorano la natura profonda dei sentimenti umani. In questo senso, sì, scrivo rosa. Ma la definizione mi sta stretta e, in qualche modo, sminuisce il valore percepito delle mie storie. Scrivere in modo leggero non significa scrivere cose leggere. Anzi, spesso è il contrario. Lo scrittore di rosa nella sua anima, spesso, è pieno di ombre e angoli bui.
Claudio MIl Sogno della Farfalla

 

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