Action Thriller Tricolore

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Giancarlo Ibba e Alessandro Cirillo

Action Thriller Tricolore: Alessandro Cirillo visto dagli occhi di Giancarlo Ibba

In un imminente futuro Edizioni Esordienti Ebook proporrà quella che sarà senz’altro una sorpresa per i fan di Alessandro Cirillo e Giancarlo Ibba. Abbiamo chiesto a quest’ultimo di raccontarci le sue impressioni sull’autore di tre libri basati esclusivamente su un genere che, in Italia, vede come protagonisti autori anglofoni. Ecco cosa ne pensa:

di Giancarlo Ibba

Lo ammetto, provo un certo sciocco pregiudizio per gli autori italiani che scrivono action-thriller ambientati nel nostro Paese. Non so perché. In gran parte questo sentimento deriva dalla troppe letture di scrittori anglofoni, che hanno inevitabilmente condizionato i miei gusti. Per il resto è dovuto al declino della narrativa e del cinema di genere in Italia. Le storie localizzate nella penisola soffrono sempre, ai miei occhi, di eccessi autoreferenziali, provincialismo e scivolate nel folclore locale. E’ una mia opinione, ovviamente contestabile.

Cirillo_AttaccoCiò premesso, nel 2012, ho fatto un eccezione al mio snobismo esterofilo letterario e ho acquistato il romanzo di esordio di un giovane autore: “Attacco allo stivale” di Alessandro Cirillo, pubblicato dalla Edizioni Esordienti E.Book (tra parentesi, è anche la mia Casa Editrice). Dopo aver letto le prime pagine del prologo, prima di andare dormire, ho avuto quella rara sensazione che spinge ad andare avanti con la lettura nonostante l’ora tarda e la sveglia puntata alle 06.30 del mattino. Non è una cosa che capita spesso. Specie quando si è appena entrati negli “anta” e i tempi di recupero si sono fatti più lenti. Ad ogni modo, ho terminato quel romanzo in una settimana, serbandone nella memoria un buon numero di scene e qualche spunto interessante.

Ricordo di aver pensato: “questo ragazzo ha coraggio e talento.”  Coraggio ad affrontare un tipo di storia che, con protagonisti italiani, chissà come appare sempre un po’ ridicola. Se infatti accettiamo senza problemi di sospendere l’incredulità davanti all’eroismo invincibile di un Indiana Jones qualunque, storciamo la bocca di fronte alle avventure spericolate del Sig. Rossi o del dott. Bianchi. Ammettetelo anche voi: non mettereste mai il destino del mondo, neanche per fantasia, in mano a degli italiani. E chi lo facesse sembrerebbe poco credibile. Giusto o sbagliato che sia.

Quindi, Cirillo ha avuto coraggio. E talento, dicevamo. Sì, perché la trama imbastita dal giovane autore esordiente, era una mina innescata. Un passo falso e sarebbe esplosa nel ridicolo, provocando nel lettore smaliziato grasse risate invece che ondate di adrenalina. Pericolo scampato, per fortuna,. Anzi, l’impressione è stata così positiva che ho deciso di incoraggiare Cirillo a proseguire su quella strada in salita con una mia sincera recensione. Ve la ripropongo, così come l’ho scritta, senza peli sulla lingua.

“Attacco allo Stivale”, dopo un prologo che poteva essere eliminato con profitto dall’autore (in questo tipo di storia l’introspezione psicologica deve essere indiretta, a mio parere), la trama decolla e si snoda con piacevole rapidita’… continua a leggere su amazon

Quando ho scritto queste righe non conoscevo Alessandro Cirillo. Era soltanto un nome sulla copertina del libro. Pochi mesi dopo, però, complice il Salone del Libro di Torino, ci siamo incontrati e conosciuti. Gli ho detto di aver letto il suo libro e ho ammesso di essere l’autore di una delle prime recensioni del medesimo. Ci siamo trovati subito in sintonia, grazie alle varie letture in comune, soprattutto quelle legate a Tom Clancy. Così ci siamo messi a parlare dei suoi prossimi progetti (e dei miei, che tra l’altro comprendevano un romanzo da scrivere insieme a quattro mani, ma questa è un altra storia…).

Nessuna scelta In seguito, molto gentilmente, Cirillo mi ha chiesto di leggere e dargli un opinione schietta sulla bozza del suo secondo romanzo, “Nessuna scelta”. Senza accorgermene sono andato oltre l’opinione, mettendomi quasi nei panni dell’editor dilettante\lettore\fan n°1. Insomma la collaborazione è stata più intima del previsto, con soddisfazione di entrambi (almeno credo). Fin dal prologo, comunque, ho notato che lo stile di scrittura di Cirillo si era affinato, mettendosi al servizio della trama e non viceversa. Inoltre, alcuni degli aspetti che avevo “criticato” nel romanzo d’esordio erano stati limati e aggiustati. Uno in particolare: la tendenza a non affondare e rigirare la lama nel ventre del lettore, quando questa era ormai affondata fino all’elsa.

Chiariamoci, Cirillo non è un “buonista”, ma ha un modo di trattare con i suoi personaggi che è molto diverso dal mio. Ad ogni modo, il palcoscenico allargato di “Nessuna scelta” ha confermato le mie iniziali impressioni: il ragazzo aveva coraggio, talento e… pensava in grande. Già, perché nelle sequenze migliori di “Nessuna scelta” il respiro della narrazione si fa ampio, internazionale e a tratti persino epico (vedi scena del combattimento all’arma bianca). Tra l’altro, tutto quanto era condensato in un numero di pagine accettabile.

La mia recensione, anche se (forse) un pelino partigiana, era fatale.

Dopo “Attacco allo Stivale” (brillante romanzo d’esordio, caratterizzato da una buona vena inventiva e un già maturo stile di scrittura), A. Cirillo conferma e rilancia le sue capacità narrative con “Nessuna Scelta”. Si tratta di un “sequel” (ma è progettato anche come una lettura autoconclusiva) che riprende i temi, gli stilemi e i personaggi principali della prima storia, senza però rimanere invischiato nei meccanismi di una trama fotocopia… continua a leggere su amazon

A questo punto io e Cirillo, pur essendoci visti di persona soltanto una volta (ad oggi sono due!), complici le moderne tecnologie, eravamo diventati amici oltre che colleghi di penna. La conseguente stima personale ci ha portato a scambiarci con fiducia le bozze dei nostri futuri romanzi, traendone immediato e reciproco beneficio. Apprezzo e invidio la capacità di restare con i piedi per terra di Alessandro, narrativamente parlando, senza per forza voler strafare o stupire con l’effetto speciale (cosa che, quando scrive, al sottoscritto succede spesso). I nostri numerosi scambi di opinioni talvolta, pur rispettosi e civilissimi, somigliano a una gara di calci tra muli!

cover_trame_EEEAl termine di questo lungo riassunto delle puntate precedenti, veniamo finalmente a “Trame Oscure”, il terzo romanzo di Cirillo. Come per il precedente, ho letto la bozza in anteprima e ho avuto il piacere e l’onore di collaborare alla sua stesura. Non che Cirillo abbia bisogno del mio modesto aiuto, tutt’altro, ma era interessato alle mie considerazioni in merito a certi aspetti dell’intreccio e della prosa. Non mi sono fatto certo pregare e gli ho fornito una lista dettagliata di consigli. Molti sono stati accettati, altri no. Cirillo ha una sua personalità e modifica solo quello che gli sembra giusto. In altre parole, la bellezza di questo romanzo è tutta merito di Alessandro.

Eccovi la mia recensione, scritta in tempi non sospetti.

Dopo il complesso scenario internazionale di “Nessuna Scelta”, che in qualche modo ha concluso la trama iniziata nel fortunato e brillante romanzo d’esordio (“Attacco allo stivale”), Alessandro Cirillo riporta i suoi protagonisti/eroi (Nicholas Caruso e Ruben Monteleone) in Italia con la sua terza opera: “Trame Oscure”. Prendendo spunto dai recenti fatti di cronaca, in particolare l’esplosivo e controverso caso della “Terra dei Fuochi”, costruisce un intreccio contemporaneo e realistico, dal ritmo elevato e ricco di colpi di scena… continua a leggere su amazon

A questo punto ritorniamo a bomba sull’argomento iniziale di questo articolo: la sospensione dell’incredulità di fronte a una storia action-thriller ambientata in Italia. Quella sensazione di “assurdità” quando leggiamo delle prodezze effettuate da eroi tricolori. Beh, migliorando il suo stile passo dopo passo, Cirillo è riuscito a compiere il miracolo. “Trame oscure” è perfettamente credibile, anche grazie alle tematiche nostrane, nonostante pulluli di scene d’azione rocambolesche, esplosioni e personaggi carismatici (il Rosso svetta su tutti). Insomma, merita ogni riconoscimento, in patria e anche all’estero.

Che altro dire ad Alessandro Cirillo? Potrei dirgli: “continua così, socio”… ma so (sempre in anteprima mondiale) che lo ha\abbiamo già fatto!

Aspettatevene delle belle!