Delitti al profumo di basilico – versione free

Delitti al profumo di basilico - versione free

Guido Sala, un ex commissario ultrasessantenne, da pochi anni in pensione e che vive in un paesino della costa ligure (San Giustino, nome di fantasia), coltiva due grandi passioni: la cucina ligure e la poesia e nasconde un cuore ancora capace di battere di fronte a una bella donna.

Ma un commissario di polizia, anche se ex, è commissario per sempre: quando la tranquilla quotidianità di San Giustino viene sconvolta dal ritrovamento del cadavere di Santino, il sacrestano, è impossibile per Sala non mettersi a indagare, ovviamente di nascosto dal maresciallo dei Carabinieri Garofalo, ma spalleggiato dall’amico giornalista Luca Carapelli, che cerca lo scoop.

La vita del sacrestano, all’apparenza limpida e ineccepibile, si rivela a poco a poco avvolta da un’aura di ambiguità e contrassegnata da misteriose e torbide relazioni. Sala scopre infatti che Santino, grazie alla cospicua eredità avuta da un vecchio zio, conduceva un’attività di usura; la sua morte risulterà inoltre collegata al furto di un importante quadro.

Al primo delitto se ne aggiunge, dopo molti mesi, un altro: viene ritrovato, nella sua abitazione a Rapallo, il cadavere di una donna, la sorella di Santino; la relazione tra i due omicidi si rivelerà la chiave per sciogliere l’intrigo.

Le indagini di Sala porteranno inoltre alla luce il ruolo svolto, nella preparazione e nell’esecuzione del furto e dei delitti, da una donna di cui il commissario è innamorato. Alla trama, ricca di colpi di scena, fa da contrappunto una piacevole ambientazione, su cui aleggia un leggero, stuzzicante profumo di pesto alla genovese…

Il romanzo completo è su tutti i webstore.
Ecco alcuni link diretti: Amazon, Kobo, StreetLib… ma lo trovate ovunque. Il cartaceo, senza spese di spedizione, si trova sul sito dell’Editore.

Buona lettura!

Delitti al profumo di basilico – versione free epub
Delitti al profumo di basilico – versione free mobi

Come leggere gli ebook

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Come puoi abbandonare tanto amore?

Campagna sociale: Come puoi abbandonare tanto amore? Parte prima

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Ogni anno, purtroppo, il periodo estivo registra il più alto numero di abbandoni di cani, gatti e altri animali domestici. Nessuno di noi può restare insensibile di fronte a queste barbarie ed è per questo motivo che abbiamo pensato di unirci al coro di altre voci che, come la nostra, tentano di sensibilizzare l’opinione pubblica in merito a questo atto incivile. Questa è la prima parte delle testimonianze rilasciate dagli autori EEE: Andrea Leonelli, Alessandro Cirillo, Arturo Zappa, Enea De Alberti, Maria Scarlata e Valerio Sericano.

Andrea Leonelli: Io non ho un animale, né grande né piccolo, ma trovo disumano utilizzare altri esseri viventi come oggetti da compagnia usa e getta. Un cane vi amerà sempre, a prescindere da tutto e darà anche la vita pur di avervi vicino e probabilmente vi darà più amore di quanto vi rendiate conto quotidianamente.
Un gatto si farà coccolare e spesso vi verrà intorno quando lui sente che voi ne avete bisogno, anche se voi ancora non lo sapete.
Abbandonare chi vi può donare così tanto amore è da bestie (senza offesa per le bestie).
E’ da irresponsabili per voi, e per gli altri umani che potrebbero subire danni per un incidente, è illegale e, sempre che abbiate un minimo di coscienza, dovrete farci i conti per il resto della vita. Vi sarete volontariamente privati di una fonte d’affetto che vi mancherà ogni giorno.

arturo zappaArturo Zappa: Pratica più che poco civile, direi barbara. Chi non ama gli animali che sono i nostri veri amici sinceri e leali, non ama neppure gli umani, e questa non è una frase fatta ma è la pura verità. Qualsiasi cosa io facessi al mio cane lui mi perdonerebbe sempre e comunque, e non mi tradirebbe mai, al contrario di noi umani, che molto spesso ci comportiamo (noi si) come bestie feroci. Non vado avanti perché rischio di passare il limite ed apparire più reazionario di quanto non sono.

Valerio Sericano: Quelli che abbandonano i propri animali non hanno il coraggio di guardarli negli occhi mentre li lasciano sulla piazzola di un’autostrada o in una sperduta stradina di campagna. Perché quello sguardo li costringerebbe a fare i conti con la propria coscienza. E ce l’hanno la coscienza, quelli, eccome se ce l’hanno. Chi è convinto del contrario provi a fare una riflessione. 写真 2Qualcuno può dire di aver mai conosciuto nella vita un abbandonatore volontario di animali? Forse ne avrete incrociato qualcuno per caso mentre sfrecciava via con la propria auto con il cane che disperatamente lo inseguiva. A me è capitato di vedere una scena simile. Ma un abbandonatore che ammetta candidamente di averlo fatto non esiste. Perché nessuno sarebbe mai capace di vantarsi di un gesto così vile.
Però posso dirvi di aver conosciuto persone ancor più spregevoli di coloro che lasciano vigliaccamente gli animali per strada. Volete sapere a chi mi riferisco?
Mi riferisco all’abbandonatore scientifico, a colui che visita un canile, fa scegliere un cane ai figli e se lo porta a casa, gli dà da mangiare, magari lo accarezza anche e gli gioca insieme, salvo poi accorgersi che abbaia di notte, o è troppo mordace e rischia di diventare un pericolo per i figli. E allora che fa? Lo carica in macchina, lo riporta al canile e lo cambia con un altro cane, come fosse un articolo difettoso, magari dopo un mese che già lo aveva in casa. Io lo conosco quel tipo lì. So che esiste. E questo di coscienza non he ha, perché dopo alcuni giorni ti racconta che il nuovo cane è meglio dell’altro, più affettuoso, più docile, più bello. Il miglior cane del mondo. Finché non gli farà la pipì sul divano. E allora la storia si ripeterà. Perché se ha portato indietro un articolo difettoso già una volta, si sentirà in diritto di farlo ancora. E neppure soffrirà nel sostenere lo sguardo del cane che ritorna nella gabbia e lo fissa, dicendogli con gli occhi: “Ma che fai? Perché mi lasci di nuovo qua? Perché non torniamo a casa?”. Perché l’abbandonatore scientifico la coscienza non sa neppure che cosa sia.

Enea De Alberti: Hai praticamente abbandonato i vecchi genitori per un mese in ospedale con la scusa di una malattia più che fasulla…
Hai praticamente abbandonato a casa moglie e figli con la scusa di un viaggio d’affari, dove l’affare è biondo con gli occhi azzurri…
Vorrai mica abbandonare anche il cane ???

Maria Scarlata: Nel corso della mia vita ho avuto più volte la fortuna di condividere la bellezza che può donarti la presenza di un essere a quattro zampe. maria scarlata e caneSoltanto chi non ha provato questo tipo di esperienza, o chi zittisce la parte più nobile del suo cuore, può macchiarsi con atti negativi nei loro confronti. Ti amano con abnegazione totale, rivolgono i loro sguardi imploranti saturi d’amore, camminano pazientemente al tuo fianco proteggendoti con affetto incondizionato, piangono silenziosamente alla tua partenza, vivendo per il momento del ritorno. Mi onora con estrema riconoscenza questo annientamento dell’amor proprio che va oltre le umane capacità, nessuno essere al mondo dotato di presuntuoso intelletto, come accade negli umani, sarebbe in grado di provare tali sentimenti.
Un giorno, quando ero fiorista, consegnai una composizione floreale alla mamma di un mio amico che aveva appena lasciato questo mondo. Sull’uscio, raggomitolato sul tappeto, quasi calpestai un piccolo cagnolino fulvo. Pareva assorbito da un torpore che lo rendeva inanimato. Provai a sollecitare una reazione, parlandogli dolcemente, ma riuscii solo a percepire il suo dolore, fitto e penetrante come una coltellata in peno petto. Lo lasciai alla sua tacita sofferenza, prendendo parte alla pena smisurata che quel povero essere mi aveva trasmesso, valutando che quel cuoricino, annientato dalla mancanza di una presenza umana, rappresentasse la parte più alta dei sentimenti puri e sinceri, inesistenti negli individui che hanno il coraggio di disprezzarli abbandonandoli a un destino incerto sul ciglio di una strada o, peggio, destinandoli a sofferenze inaudite riservandogli una morte atroce.
Mai più azioni così ripugnati in una società che osa definirsi “civile”.

Alessandro Cirillo: Anno 2015, Italia. Paese ricco di cultura, di storia, di bellezze naturali. Una Nazione tra le più progredite e civilizzate al mondo, eppure…
Eppure ci sono persone che trattano gli animali come giocattoli, oggetti con cui divertirsi e gettare via quando non servono più. Ogni anno ci sono centinaia di migliaia fra cani e gatti abbandonati. Senza contare i maltrattamenti che sono ancora un fenomeno frequente.
Da tanti anni si parla di questo triste fenomeno ma nonostante qualche timido progresso, anche in campo giuridico, ancora non ci siamo. Quindi anche per quest’anno il messaggio rimane NON ABBANDONATE NE MALTRATTATE GLI ANIMALI. SONO ESSERI COME VOI CHE MERITANO IL GIUSTO RISPETTO.

 

 

Delitti al profumo di basilico

Un pizzico di basilico per condire il Delitto.

delitti al profumo di basilico

 

Il basilico non è solamente una pianta adatta ad arricchire le ricette culinarie ma offre diversi spunti, in erboristeria, per trattare alcuni disturbi come l’inappetenza, la cattiva digestione, nonché le infiammazioni del tratto intestinale e, utilizzato come impacco, diventa utilissimo per alleviare arrossamenti e irritazioni cutanee.

Ed è da questo aroma particolare che parte la trama del libro di Arturo Zappa, Delitti al profumo di basilico, un giallo ambientato in una cittadina inventata, situata nelle atmosfere soleggiate delle Cinque Terre, in cui l’apparente quiete è sconvolta dalla morte violenta di un uomo. Il libro, recensito dai quotidiani Il Secolo XIX e LA NAZIONE, ha riscosso un ottimo successo fra gli amanti del giallo tradizionale, offrendo una vicenda ricca di personaggi ben caratterizzati e una storia avvincente.

Di seguito l’articolo riportato proprio da La Nazione.

In libreria l’interessante giallo d’esordio dello scrittore sarzanese. Delitti al… basilico nel primo libro di Zappa SARZANA — C’è la Liguria nel libro d’esordio di Arturo Zappa. Non potevano essere dunque che «Delitti al profumo di basilico» quelli raccontati nel primo romanzo giallo dell’autore sarzanese arrivato in questi giorni in libreria. Nel libro la morte violenta di un uomo sconvolge la quotidianità di S.Giustino a Mare, nome di fantasia che rappresenta i paesi delle Cinque Terre, e rimette in azione il commissario in pensione Guido Sala che lì aveva cercato un tranquillo riposo. E dal delitto, come spiega il critico Ariodante Roberto Petacco nella sua presentazione, si dipana una storia che «in una serie di sequenze accelerate, porta il lettore all’interno di drammi personali, crisi di coscienza, illusioni sentimentali, inganni e turpi storie». Tante buone ragioni per sentire questo… «profumo di basilico».

 Articolo LA NAZIONE 2

Dunque, il Delitto è pronto, sfornato e appena caldo, insaporito con quell’aroma particolare che solo la terra ligure può offrire ai palati più fini.

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