La collana di teatro “Fuoridallequinte” in promozione

La collana di teatro “Fuoridallequinte” in promozione

Scade domani, domenica 12 novembre, la promozione su tutta la collana di teatro “Fuoridallequinte”. Vediamo quali sono i titoli che potete trovare su tutti i maggiori store online:

Giuseppe e Maria di Chiara Curione

L’opera teatrale Giuseppe e Maria è nata due anni fa nell’ambito degli incontri di catechismo con i ragazzi di terza media e prima superiore che chiedevano di organizzare insieme qualcosa di diverso dal cineforum. Era la mia prima esperienza come catechista e avendo scelto di esaminare le figure femminili sia dell’Antico Testamento sia del Nuovo Testamento pensai di invitarli a scrivere un testo teatrale su una delle figure femminili della Bibbia. La scelta dei ragazzi cadde inevitabilmente su Maria. Decisi di realizzare con loro un lavoro diverso dai soliti e più vicino ai nostri tempi, guidandoli nella progettazione del testo, decidendo le caratteristiche dei personaggi e luoghi d’azione. I protagonisti sono due ragazzi che frequentano il liceo. La storia nell’ambientazione è moderna e si svolge a scuola e nell’oratorio. Il messaggio di fede che i ragazzi hanno voluto esprimere è chiaro e dà il senso all’opera e alla sua ambientazione moderna.

Profondo Sud di Francesca Mereu

Due opere teatrali ambientate nel profondo Sud americano che raccontano, attraverso testimonianze di personaggi veri, la schiavitù, la segregazione, e la dura lotta dei neri per la conquista dei diritti civili.
La Musica del Diavolo lo fa attraverso la storia del blues, la musica testimone di proteste e violenze razziali. Un ritmo nato nei campi di cotone che ha rivoluzionato il panorama musicale americano e non solo.
The Magic City è invece la storia di Birmingham, la città dell’Alabama che Martin Luther King ha chiamato «la più segregata d’America». Qui negli anni Sessanta sono iniziate le manifestazioni pacifiche dei neri che hanno costretto l’America ad approvare leggi che bandiscono ogni tipo di discriminazione.
Nelle sue opere, ispirate al teatro documentario, Francesca Mereu porta il lettore e lo spettatore a scoprire, attraverso le emozioni dei protagonisti, la bellezza e le infinite contraddizioni di questa parte d’America.

Ocho cortado di Maria Gabriella Olivi

Ocho Cortado di Maria Gabriella Olivi si è classificato al primo posto nel concorso “Un bagaglio di idee”, indetto dalla Exit-Fed.It.Art. nel 2014, con la motivazione:
Per l’attualità dei temi espressi in un intreccio sapientemente calibrato e coinvolgente e l’utilizzo attento e non casuale dei pochi ma significanti oggetti di scena, prerogativa essenziale del concorso “Un bagaglio di idee”.
La serata della premiazione ha avuto luogo il 1° dicembre 2014 al Teatro dell’Orologio di Roma.  Il dialogo, leggero e  brillante,  rende il testo anche molto piacevole alla lettura e interessante dal punto di vista linguistico.

Uomini nudi di Salvatore G. Buccellato

Questo testo teatrale affronta un tema che presenta facce diverse per la nostra società occidentale: l’Omosessualità. C’è una vera ostilità morale, religiosa ed etica che spesso ci fa dimenticare della dimensione privata ed intima di tale condizione.
Per iniziare a cambiare questa mentalità sarebbe sufficiente ricorrere al buon senso; applicare la pietās  comprensione e rispetto per le altre persone; applicare la costituzione che ci proclama tutti uguali nei diritti e metterci -per una volta- nei panni degli “altri”!
Vi faccio una domanda che richiede una risposta onesta e una riflessione: Voi quando avete scelto di essere eterosessuali? Dite mai? Che siete così per natura? Infatti nessuno sceglie. E allora perché un comportamento è “giusto” mentre l’altro è SBAGLIATO?
Le sette “confessioni” che compongono questo testo teatrale sono tutte storie vere, ma questo non vuol dire che tutto quello che narro lo sia. E’ vero lo spirito che le ha animate e la richiesta che voi ci riflettiate.

La casa di Laura Bucciarelli

Impossibile non pensare a Beckett, leggendo questo atto unico. In una casa vuota e inospitale, persa in una campagna buia e senza punti di riferimento, tre personaggi dialogano tra loro, girando intorno a una misteriosa valigia, unica suppellettile presente nell’ambiente. All’assurdo si aggiunge anche una puntina di horror, quel tanto che basta per speziare un dialogo scarno e ambiguo. È lo spettatore che, assistendo alla scena, costruisce ipotesi di possibili storie e con la sua immaginazione crea il mondo esterno e l’ambiente interno, ambedue densi di incognite e poco rassicuranti, metafore di un mondo inospitale e della difficoltà dei rapporti umani e della comunicazione interpersonale.
La casa è il testo vincitore dell’edizione 2015 del concorso “Un bagaglio di idee”, indetto dalla Fed. It. Art.

Materiali di scena di Armando Vertorano

Materiali di scena riunisce tre pièce teatrali caratterizzate da dialoghi vivaci e scene ben costruite a rappresentare, da angolazioni diverse, le fragilità e i delicati equilibri del rapporto di coppia e delle relazioni umane in generale nel mondo contemporaneo. Con la prima pièce, Sul piatto d’argento, Armando Vertorano ha vinto il concorso “Un bagaglio di idee” organizzato da ExitTeatro, edizione 2016.

L’esteta dell’albero dei limoni di Renato Gattuso

Vittorio Scuchi è un anziano collezionista di opere d’arte; in gioventù, ha acquistato per pochi soldi opere di autori allora sconosciuti, ma divenuti poi molto famosi: Renoir, Gauguin, Matisse, Courbet, Picasso… Ora, Scuchi vive in una masseria molto isolata, in compagnia di questi capolavori e di una bellissima, misteriosa ragazza. Nel cortile del rustico, cresce rigoglioso in ogni stagione un albero di limoni, che rappresenta la  capacità di godere della Bellezza, un piacere che non si rivela a tutti, men che meno a chi le attribuisce un valore puramente materiale. Scuchi è il simbolo dell’uomo che, rifiutando ogni compromesso, è alla ricerca del piacere puro. Ma la Bellezza sfugge all’uomo, è sovrumana e irreale; forse, è soltanto un sogno torturante o un’illusione.
Nebbia è un dramma che affronta il tema della sincerità e della verità. I protagonisti sono Alberto e Astolfo, un’anziana coppia gay che vive da trent’anni in una casa circondata dalla nebbia. Ora, dopo trent’anni, compare anche una figlia, frutto di una relazione adulterina della moglie di Alberto. La nebbia, vero personaggio del dramma, rappresenta l’isolamento e la solitudine, ma anche l’elemento che prepara la tragedia, perché è il teatro stesso della finzione: fuori dalla nebbia, Alberto ha dovuto fingersi uomo e negare la propria omosessualità, anche a costo di coinvolgere e di far soffrire una giovane donna; dentro la nebbia, ha invece finto per anni di essere felice e non ha mai rivelato al compagno di essere stato sposato.
I drammi di Renato Gattuso propongono allo spettatore  un “teatro di idee”  filosofico ma non ideologico, capace di intrigarlo con situazioni e personaggi che non sono soltanto umani: infatti, nell’Esteta dell’albero dei limoni i quadri sono veri personaggi, così come lo è la nebbia nel dramma omonimo, ma le soluzioni non vengono offerte, non ci sono tesi da dimostrare già fornite in partenza, bensì suggestioni e stimoli di riflessione che il pubblico è invitato a cogliere in modo attivo. Un teatro da vedere, che si esprime attraverso il linguaggio scenico, il movimento, l’ambientazione, i costumi, gli oggetti, ma anche, volendo, un teatro da leggere come un racconto costruito sulla parola e sulle idee.

Cinque commedie in cerca di attori di Oronzo Trapani

Cinque commedie in cerca di attori è una raccolta di cinquepièces teatrali, differenti nei contenuti, ma accomunate dalla precisa scelta del genere comico-grottesco e animate da un indiscutibile intento etico-didascalico, sfruttato dall’autore per riflettere su tematiche comportamentali e sociali quali, ad esempio, il tema del perdono, i preconcetti piccolo-borghesi che bollano come un’onta il restare zitella, la meschinità dei ciarlatani che si beffano dei sogni altrui, l’ipocrisia dei matrimoni d’interesse, la bieca amoralità…
È un teatro che affonda le sue radici nei dettami dellaCommedia dei caratteri, in cui viene rappresentata la vita quotidiana, l’autenticità dell’uomo comune con cui, facilmente, il lettore/spettatore può identificarsi.
La penna dell’autore è fresca, chiara e spontanea. Pur amando forme ed espressioni popolari, l’autore riesce sapientemente ad intercalare intonazioni farsesche dettate da situazioni concitate e vivaci, a toccanti passaggi di sapore lirico.

Il gatto di Majorana di Nino Raffa

Il “caso Majorana” e la presunta scomparsa volontaria dello scienziato rappresenta il punto di partenza di quest’opera teatrale che, attraverso una riflessione sul mondo, sulla storia e sulla vita, affronta il tema della libertà e della responsabilità.
Il gatto è, a buon diritto, un personaggio centrale della pièce. Siano rassicurati gli animalisti: il micio non sarà assolutamente avvelenato ma, arzillo più che mai, sarà pronto per innumerevoli, successive rappresentazioni.