Usare il titolo di un libro già pubblicato

Usare il titolo di un libro già pubblicato

Ovvero: pubblicare più libri con lo stesso titolo

di per Penna Blu

Qualche anno fa comprai un romanzo dell’orrore di Jeff Long intitolato Discesa all’inferno. Tempo dopo comprai un altro romanzo, di Doris Lessing, intitolato anch’esso Discesa all’inferno. La cosa mi fece sorridere e andai a verificare i titoli originali, un po’ diversi dalla traduzione italiana.

Oggi ho scoperto che in tutto i libri in italiano intitolati Discesa all’inferno sono 6 (5 romanzi e un fumetto):

  1. Discesa all’inferno di Charles Williams, Castelvecchi, 2014 (Descent to Hell, Faber and Faber, 1937)
  2. Discesa all’inferno di Doris Lessing, Fanucci, 2009 (Briefing for a Descent Into Hell, Jonathan Cape Ltd, 1971)
  3. Discesa all’inferno di Jeff Long, Newton & Compton, 2000 (The Descent, Crown Publishers, 1999)
  4. Discesa all’inferno di Alessandro Russi, autopubblicazione, 2012
  5. Discesa all’inferno (The Tube 2) di Scilla Bonfiglioli e Michela Pierpaoli, Delos Digital, 2015
  6. Discesa all’inferno di Garth Ennis e Goran Sudžuka, SaldaPress, 2019 (A Walk Through Hell, Aftershock, 2018)

Anche la prima cantica della Commedia di Dante avrebbe potuto intitolarsi Discesa all’inferno, in fondo, ma il Sommo è stato più sintetico, anche perché poi avrebbe dovuto intitolare “Ascesa in Paradiso” l’ultima cantica e per il Purgatorio chissà.

Titoli uguali: un fenomeno frequente

Perfino Stephen King ha scritto un libro, nel 2013, il cui titolo, Joyland, era stato già usato da Emily Schultz nel 2005. In quel caso la Schultz ha avuto un’impennata nelle vendite di quel suo primo romanzo (e fra gli acquirenti ci fu anche il Re).

Secondo le leggi degli Stati Uniti, i titoli non possono essere protetti da copyright, è quindi probabile che due o più autori usino lo stesso titolo. A quanto pare anche nel Regno Unito è così, perché “un titolo non è abbastanza lungo da costituire un’opera letteraria”.

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