Alcuni nuovi titoli

Alcuni nuovi titoli nel catalogo EEE

nuovi titoli

Il catalogo di Edizioni Esordienti Ebook si arricchisce di alcuni nuovi titoli: Sottopelle dell’autrice Danae Lorne,  Sei voci per due delitti e mezzo dell’autore Mario Scaglianti, Il melodramma ai tempi dei leggings dell’autrice Ester Nobile e Cappuccino italiano dell’autrice Ilaria Prete.

 

SottopelleDanae Lorne, Sottopelle
È il secondo romanzo di una trilogia, di cui è già stato pubblicato da Edizioni Esordienti Il canto delle cicale. Il genere è erotico soft, per raccontare la vita e il percorso di formazione di una giovane donna che trova nell’erotismo la chiave per vedere chiaro nel suo cuore e nella sua mente, per scandagliare gli angoli più nascosti di se stessa, proprio lì dove è nuda e vera e non può mentire.

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Sei voci per due delittiMario Scaglianti, Sei voci per due delitti e mezzo è un piacevole giallo-rosa ambientato a Padova, dove sei personaggi raccontano, ciascuno dal suo punto di vista, una storia ricca di colpi di scena e con un finale inatteso. Inquietante, come potrebbe essere il delitto della ragazza della porta accanto, inquietante come può diventare la quotidianità, la cronaca ce lo insegna ogni giorno.

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Melodramma_esternaEster Nobile, Il melodramma ai tempi dei leggings è una storia tutta siciliana, ambientata nella Sicilia “profonda”, dove le opportunità di lavoro per i giovani sono poche e spesso insoddisfacenti, “magico mondo fatato in cui tutti e tutto possono diventare quello che vogliono non grazie, ma nonostante le proprie caratteristiche e quindi un cane può diventare un attore, un atleta può diventare un invalido al 100%, un analfabeta diventare giornalista, un criminale politico, un’area archeologica area edificabile”. 

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Cappuccino_ESTERNAIlaria Prete, Cappuccino italiano è invece ambientato tra Londra Trieste, e racconta con leggerezza storie drammatiche, ma al tempo stesso propone molte tematiche attuali e dibattute, come l’uso delle droghe e il problema delle adozioni da parte di genitori “non tradizionali”.

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Un esordiente deve essere un lettore

Fondamentale per un esordiente essere innanzi tutto un lettore.

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Con questo consiglio si può riassumere in sintesi il nuovo video dell’Editore Piera Rossotti Pogliano. Un video totalmente dedicato agli autori esordienti nel quale si affrontano alcuni punti, fra i più comuni, che caratterizzano uno scrittore alle prime armi. Perché è così importante leggere?

Perché un autore deve poter avere dei modelli di riferimento, un bagaglio culturale a cui attingere, un background da lettore che gli permetta di poter capire esattamente che cosa gli piace di uno scrittore famoso. Cosa ci attira in un determinato libro? Il modo in cui è stato scritto? Il fatto che riesca a coinvolgerci, anche se i temi trattati non sono usuali? O forse la caratterizzazione dei personaggi? Questi fattori, e molti altri, sono gli inneschi che fanno azionare alcuni meccanismi che, alla fine, ci portano a gradire un romanzo o a non amarlo, anche se poi rimane comunque impresso nella mente. Nulla è più importante che il poter avere una base solida a cui appigliarsi e da cui partire. Ma non solo. Per un esordiente è altrettanto importante capire che per poter rendere realistico un determinato passaggio del proprio libro, le informazioni sono necessarie e più queste sono approfondite, più facilmente riuscirà a coinvolgere il lettore. Non ultima, la grammatica. Sembrerebbe strano doverlo sottolineare, tuttavia non è così scontato. La fantasia è l’ingrediente principale, ma la tecnica diventa quel fattore che amalgama il tutto e rende una trama godibile anche per chi poi è chiamato a leggerla. Quindi non sottovalutate questo punto pensando che, tanto, poi esistono gli editor e i correttori di bozze. Il mestiere inizia da voi. Quindi, partendo proprio da questi consigli e approfittando delle vacanze, l’arrivo dell’estate potrebbe rappresentare il momento migliore per metterli in pratica, trasformando un “compitino” in un attimo piacevole in cui scoprire mondi nuovi e autori non ancora famosi. Sono molti i titoli del catalogo in promozione, non resta altro da fare che scegliere il genere che più si avvicina al vostro gusto.

Quindi non ci resta che augurarvi Buone Vacanze e, soprattutto, Buona Lettura!

Non solo digitale ma anche cartaceo

Anche il presidente Obama ama i libri EEE!

libri in formato cartaceo

Certo, abbiamo voluto scherzare! Ma dal successo che stanno avendo alcuni nostri titoli su Amazon (Io dormo da sola, Un solo colpevole e Noccioli di ciliegie), possiamo ben sperare. Tuttavia, l’argomento di cui vorremmo parlarvi è un altro. Molte volte abbiamo sottolineato il fatto che Edizioni Esordienti è una casa editrice di stampo digitale, quindi pubblica libri prevalentemente in formato ebook. Tuttavia, non va dimenticato il fatto che durante una presentazione, un evento, una richiesta specifica, gli autori possano sentire la necessità di potersi avvalere di copie in formato cartaceo delle proprie opere. Per questo motivo è stato predisposto un servizio di stampa che permette di realizzare libri in formato cartaceo di ottima qualità. I libri sono in formato A5 14,8 x 21 cm, in brossure plastificate fresate o, nel caso di volumi particolarmente corposi, le brossure sono cucite e realizzate a quinterni.  Per la stampa viene utilizzata la carta Palatina avorio da 100 g o Soporset bianca da 120 per i libri con immagini a colori e le copertine sono fornite di alette (salvo diversi accordi con l’autore) per evitare i classici inestetismi derivati dallo scollamento degli angoli. Il risultato, oltre a essere elegante, garantisce una migliore durata nel tempo, offrendo al lettore tutto il piacere di una lettura godibile da ogni punto di vista.

Dunque, eccovi i libri che potrete trovare sul sito di Edizioni Esordienti Ebook, suddivisi nelle varie sezioni e, per una visione immediata, le sezioni sono visibili anche nel blog, sotto la voce Libri cartacei. Sarà sufficiente passare sopra con il cursore e scegliere, dalla tendina che si aprirà, la sezione che più stuzzica il vostro interesse. Vi ricordiamo, inoltre, che l’intero catalogo, comprensivo di tutti i titoli, è visionabile sul sito EEE.

Romanzi e Racconti

Gialli, Thriller e Noir

Rosa ed Erotici

Fantascienza e Fantasy

Poesia

Esperienze e Testimonianze

Ragazzi e Genitori

Cronache dal Mondo Parallelo

Storie di Donne

Libri: promozioni e risultati

Quali sono i buoni libri?

Bella domanda!
Io, come editore, seguo un criterio molto semplice: pubblico i manoscritti che mi catturano, quelli che mi danno piacere durante la lettura, che sono intelligenti e ben scritti.
Molto prima di fare l’editore, ancora prima di scrivere, sono stata una lettrice accanita, e mi piace un po’ di tutto. Sono esigente e curiosa, ma posso leggere il saggio impegnato e il romanzo rosa, un grande autore classico o un giovane contemporaneo, buttare via dopo 50 pagine il best seller osannato dalla critica e divorare il romanzo di un autore sconosciuto pubblicato da un piccolo editore.
Oggi si pubblica tanto, forse troppo, ed è divenuto difficile, per un lettore, scegliere. Chi naviga in internet trova una valanga di pubblicità, opinioni, graduatorie, ha tante possibilità di confronto.
Se si ama leggere in e-book, la graduatoria di Kindle vi dirà quali titoli stanno facendo parlare di sé e tutti gli autori ed editori aspirano ad entrare nella sua famosa “top 100” sugli oltre 80.000 titoli pubblicati in italiano, presenti nello store di Amazon.

top 100
Edizioni Esordienti è una casa editrice minuscola, ma questa settimana ha Io dormo da sola di Emanuela Baldo e Salvatore Paci al 2° posto assoluto, il giallo Un solo colpevole di Alessandra Ponticelli all’81° posto, ma in rapida crescita, perché è in promozione soltanto da due giorni e il rosa di Sabrina Grementieri, Noccioli di ciliegie, attualmente al posto 106°, quindi molto vicino all’obiettivo. Sono autori molto diversi, ma meritano sicuramente il loro successo, anche se nel catalogo EEE ce ne sono parecchi altrettanto validi.
Vi segnalo ancora un e-book in promozione questa settimana, molto interessante e particolare, di Elena Moscardo, I nostri scarponi sulla Via Francigena  L’intervista all’autrice è visibile QUI. Questo bel romanzo racconta di un pellegrinaggio a piedi di una giovane coppia nel mese di luglio del 2000 da Modena a Roma, 380 km di fatica, ma soprattutto di gioia, di incontri, di esperienze.
Per chi non ama l’e-book, questi tre ultimi titoli sono anche in versione cartacea, sempre su Amazon.
Se vi va di rivedere un video, ecco dove parlo dei miei criteri di scelta editoriale e di Io dormo da sola.
Buona estate, buoni libri e buona lettura a tutti.

by  Piera Rossotti Pogliano

screen video

Sei un pellicano, lo sapevi?

La capacità di trasmettere emozioni.

Ebbene, per quanto possa sembrare strano identificare un autore con un pellicano, ma perfettamente logico dopo che avrete ascoltato il video che vi vogliamo proporre, lo scrittore può essere paragonato idealmente a questo nobile animale e lo spunto di riflessione, che si trae al termine del filmato, lascia attoniti e profondamene scossi. Dunque l’uomo che, prendendo in mano una penna (o una tastiera, ma non stiamo a sottilizzare) pone se stesso, il proprio sudore e il proprio cuore all’interno di uno scritto, diventa colui che è realmente in grado di comunicare emozioni a coloro che lo leggeranno dopo. E come il pellicano offre il proprio sangue ai piccoli affamati in attesa, così il compito dello scrittore è quello di offrire nutrimento ai lettori, di elargire emozioni, non curandosi di quanto questo possa costare. Non perdetevi questo video e se al termine vi sarete commossi, sappiate che siete in ottima compagnia e il messaggio sarà arrivato a destinazione.

 

Intervista a Eugenia Guerrieri

Eugenia Guerrieri, autrice di Deathdoc.Intervista a Eugenia Guerrieri, autrice di Deathdoc.

Deathdoc è un libro diverso, così diverso che difficilmente una trama come questa vi verrà riproposta con la stessa dose di humor, sarcasmo e incredibile realismo. Molto si cela dietro a un cadavere e non stiamo parlando del classico omicidio in cui il filo s’interrompe con la scoperta del colpevole, bensì di quello che accade “dopo”. Dopo che un corpo passa dallo stato di “vivo” a quello di “morto”, piombando nel caos burocratico e cinico che ruota intorno a qualsiasi salma. Ed è esattamente su questo che si basa il libro scritto da Eugenia Guerrieri, giovane scrittrice emergente, che ha fatto del macabro il suo punto di forza.

  • Innanzi tutto, questo non è il tuo primo libro, Eugenia, e Deathdoc non è un nuovo personaggio inventato appositamente per questa storia, vuoi raccontarci come nasce e da dove prende il suo soprannome?

È un personaggio già presente nella mia saga “La Bella Gioventù“, ambientata a Velletri, una cittadina della provincia di Roma, situata nella famosa zona dei Castelli. In origine era semplicemente il custode del cimitero, l’uomo stravagante che a dispetto del suo carattere scontroso, fa amicizia con uno dei protagonisti della saga, un ragazzo geniale (e per questo, solitario per natura) che, appena trasferito con la famiglia, prende a frequentare il cimitero “per avere un posto dove rifugiarsi quando ne ha abbastanza”. Nella bozza de “La Bella Gioventù” il custode del cimitero aveva un ruolo piuttosto marginale, solo in seguito – dietro pressione di un appassionato della mia storia – ho sviluppato la sua storia, finendo per scrivere un romanzo su di lui. Il perché di quel soprannome, che è anche il titolo del romanzo? Lo dirà la storia stessa.

  • Paolo Grandi, il nome fittizio dietro il quale si cela il tuo protagonista, è un uomo molto particolare, fuori da qualsiasi schema che lo possa identificare come eroe, che cosa ha ispirato questa tua scelta, perché proprio un uomo con questi determinati tratti caratteriali?

Paolo Grandi, il cui vero nome è Giovanni Di Micco, infatti, non è un eroe. Anzi, possiamo dire che i suoi guai se li è anche andati a cercare. Laureato con il massimo dei voti in Medicina e Chirurgia, appassionato di Medicina Legale, ha rinunciato alla sua vera passione apparentemente perché “allettato” dalla promessa fattagli dal suocero Piergiorgio Mazzone di un posto di elite nel suo reparto, quello di Rianimazione e Terapia Intensiva, in uno dei più importanti poli ospedalieri della capitale.
Giovanni, atterrito dall’idea dell’infermità permanente, dalla vita-non vita a cui vanno incontro le persone con malattie incurabili o gravemente invalidanti, era un giovane medico tendenzialmente favorevole all’eutanasia. Un’ideologia che il suocero, un uomo totalmente privo di qualsiasi scrupolo, andava cercando come requisito fondamentale nella scelta del personale medico che entra a far parte della sua squadra allettato dalle promesse di lauti guadagni. Diversamente, Giovanni non sarebbe mai stato preso in considerazione dall’avido primario.
Una cosa che mi ha fatto molto piacere è stato sentirmi dire, da chi ha già letto DEATHDOC, che è impossibile odiare il protagonista nonostante la sua cattiva fama e il suo carattere un po’ asociale, sarcastico e spigoloso. Magari le lettrici sono anche positivamente influenzate dal fatto che sia un bell’uomo?

Il perché di questa scelta, cosa me l’ha ispirata? Più che altro mi è stata suggerita per filo e per segno dallo stesso, appassionato lettore che ha tanto insistito affinché sviluppassi il personaggio di Paolo/Giovanni. «Rendiamolo interessante», ha detto. Ovviamente lui mi ha dato le linee guida, il resto ce l’ho messo io. Ascolto sempre volentieri i suggerimenti dei miei lettori, poi sta a me decidere se siano fattibili o no.

  • Ambientare una storia in un cimitero non è esattamente una scelta usuale, perché una giovane donna ha scelto proprio questo genere per comunicare con il pubblico?

Perché non avrei dovuto sceglierlo? Non mi piacciono le storie romantiche e/o sdolcinate, inoltre negli ultimi tempi sul mercato letterario c’è un’inflazione di fantasy (non che non mi piaccia il genere, ma personalmente sono un po’ stufa di vampiri, demoni, eccetera); e poi Patricia Cornwell e Kathy Reichs sono donne, eppure hanno scritto romanzi su un medico legale e su un’antropologa forense.

  • Oltre ad aver caratterizzato fino all’esasperazione i vari personaggi, di cui parleremo dopo, hai anche reso perfettamente l’idea del mondo che gira intorno a una qualsiasi morte, aspetti che non tutti sanno e che spesso, proprio a causa del momento emotivo, le persone non comprendono. Quante ricerche hai svolto per ottenere tante informazioni e quali ostacoli hai trovato nello svolgimento di tale ricerche?

Colui che ha tanto insistito affinché sviluppassi e approfondissi quel personaggio, è un giovane medico legale che lavora al cimitero. È stato lui a darmi un valido aiuto, presentandomi i suoi colleghi, permettendomi di fare tutte le domande che volevo e di vedere tutto ciò che era necessario vedere affinché potessi rendere la storia credibile. Oltre a quello, mi ha suggerito un sito internet su cui trovare gli approfondimenti delle normative che regolamentano quel mestiere che in molti nemmeno considerano, o sottovalutano. Perciò di ostacoli non ce ne sono stati; posso però affermare con sicurezza che se anche non avessi avuto il suo supporto, avrei ugualmente sviluppato una storia ambientata in un cimitero, ma senza entrare nel tecnico. Anzi, l’ho già fatto e il risultato mi soddisfa: è un romanzetto intitolato “OGGI RICORRONO I MORTI (SPERIAMO VINCA MIO NONNO)“, incentrato interamente sulla giornata del 2 novembre. Lo consiglio sempre a chi è curioso di leggere una delle mie storie particolari ma si impressiona per certi dettagli.

  • Come dicevamo, i personaggi, che ruotano intorno al cimitero, hanno tutti in comune la caratteristica di divenire grotteschi ed esaltano quegli aspetti che, per assurdo, li rendono ancora più umani. Hai tratto spunto da persone reali?

Per incontrare personaggi grotteschi basta andare in giro e osservare la gente nella vita di tutti i giorni. In ogni caso, quando qualcuno mi fa particolarmente innervosire, lo “uccido” e lo faccio diventare un ospite del cimitero del protagonista. È anche un’ottima valvola di sfogo! Queste persone non immaginano che se sorrido invece di mandarle al diavolo come meriterebbero è solo perché nella mia infinita fantasia scribacchina le ho già collocate orizzontalmente in una graziosa tomba…

  • Nel tuo libro vi sono menzionati diversi episodi in cui il filo conduttore è alla fine qualcuno su cui piangere, quanti di questi episodi sono reali e quanti inventati?

La storia personale del personaggio è tutta inventata. Gli episodi al cimitero, invece, mi sono stati raccontati oppure vi ho assistito personalmente.

  • La vena di humour macabro è una parte insita del tuo carattere oppure insorge nel momento stesso in cui, calandoti nella storia, emerge improvvisamene lo scrittore che è in te?

Lo ammetto: la vena macabra è insita nel mio carattere. E non mi importa cosa gli altri pensino di me. In ogni caso, cerco sempre di buttarla un po’ sul ridere.

  • La cultura occidentale identifica il cimitero come un luogo di morte e sofferenza, mentre la cultura orientale tende a renderlo un luogo in cui la pace dello spirito influisce anche sull’animo delle persone. Due concezioni diametralmente opposte, tu come vivi questo luogo?

Direi che abbraccio pienamente la cultura orientale, al cimitero mi sento veramente in pace.

  • Per offrire un’alternativa diversa al lettore, non avresti voglia di scrivere un libro scritto dal punto di vista del morto?

Chi ti dice che io non l’abbia già fatto? Aspetta di leggere il seguito di DEATHDOC! Certo, per scrivere ciò ho usato molto la fantasia, dando anche alla storia delle mie personali libere interpretazioni, perché ovviamente nessuno è mai tornato indietro a raccontarmi come sia il punto di vista di un morto. Anche se, dovendo scegliere, preferirei mi desse i numeri vincenti del Super Enalotto…

  • Quando Eugenia non scrive, come occupa il proprio tempo?

Se intendi il mio tempo in generale, faccio quello che fanno tutte le persone che vorrebbero essere nate ricche, ma che invece non lo sono e “devono campà”. Se invece ti riferisci al tempo libero: ultimamente ne ho molto poco, quindi scrivo soltanto. Guai a propormi qualcosa di diverso! Non è cattiveria, ma ultimamente il mio motto è: LASCIATEMI scrivere IN PACE e non rompete.

  • Sappiamo che per Deathdoc è previsto un seguito, puoi anticiparci qualcosa in merito al tuo nuovo libro?

Il seguito di DEATHDOC si intitola IL SIGNORE DEI CIMITERI. L’ho già inviato all’editrice per la valutazione.
Nelle sue pagine si ritrova Paolo/Giovanni in periodi differenti della sua vita. Lo vedremo ragazzo, giovane uomo, studente e specializzando in Medicina Legale – e in alcuni capitoli anche nel ruolo che già ricopre nel romanzo DEATHDOC, vari episodi che nel precedente libro non ho raccontato perché poco inerenti –, sempre con la smodata passione per i cimiteri. Non si è mai lasciato sfuggire l’occasione di visitarne uno, magari rinunciando a una gita o a una giornata di mare.

Di cosa parla IL SIGNORE DEI CIMITERI? Qui ci riallacciamo alla domanda sullo scrivere un libro dal punto di vista di un morto. Si scoprirà infatti che Giovanni Di Micco è un “medium“, in grado di vedere i trapassati e di interagire con loro. Un dono che scopre gradualmente, ma di cui non sa proprio cosa fare. Sulle prime crederà di essere pazzo.
Questo lato della storia è raccontato secondo una mia personale e molto fantasiosa interpretazione dell’after-life: i fantasmi della mia storia non fluttuano e non sono trasparenti, ma ai suoi occhi appaiono in tutto e per tutto con l’aspetto di persone normalissime. Inoltre sono impossibilitate ad allontanarsi dal luogo dove dimora il loro corpo; il che, per il nostro amato protagonista, è un sollievo: gli è già difficile riuscire a distinguerli dai vivi all’interno del cimitero, figuriamoci se li incontrasse per strada.
Ovviamente sull’argomento c’è dell’altro, ma lo scoprirai leggendo il libro.

  • Per rimanere in tema e per concludere degnamente questa simpatica chiacchierata, cosa scriveresti come epitaffio per questa intervista?

Uhm… va bene che la morte piace alla gente che giace?

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LGBT: conoscete questo acronimo?

Quando la scrittura non conosce differenze

lgbt

LGBT è l’acronimo di Lesbian, Gay, Bisexual e Transgender. Questa è la nuova sezione inserita nel nostro catalogo e non tanto per osservare un nuovo punto di vista erotico, quanto per raccontarvi storie che, pur avendo in comune il sentimento, sono vissute con un’ottica differente. E non vi è niente di meglio che poter spaziare nell’animo umano, cogliendo tutte le sfumature possibili.
I due romanzi che presentiamo, pur molto diversi tra loro, sono accomunati dal fatto che sono opera di due autrici donne under 30 e dai protagonisti delle storie, che sono omosessuali. Il melodramma ai tempi dei leggings è una storia tutta siciliana, ambientata nella Sicilia “profonda”, dove le opportunità di lavoro per i giovani sono poche e spesso insoddisfacenti, “magico mondo fatato in cui tutti e tutto possono diventare quello che vogliono non grazie, ma nonostante le proprie caratteristiche e quindi un cane può diventare un attore, un atleta può diventare un invalido al 100%, un analfabeta diventare giornalista, un criminale politico, un’area archeologica area edificabile”.
Cappuccino italiano è invece ambientato tra Londra Trieste, e racconta con leggerezza storie drammatiche, ma al tempo stesso propone molte tematiche attuali e dibattute, come l’uso delle droghe e il problema delle adozioni da parte di genitori “non tradizionali”.A titolo informativo, preciso che non si tratta di opere a sfondo erotico e che non urteranno la sensibilità di nessuno.

Io dormo da sola: un ebook di successo su Amazon

PACI_ESTERNAUn nostro ebook nella classifica dei primi venti libri su Amazon!

Sono già parecchi giorni che un nostro ebook resta saldamente ancorato nelle prime venti posizioni della classifica generale di Amazon, nonché fra i primi dieci della classifica della Narrativa Contemporanea. Il libro in questione è Io dormo da sola di Salvatore Paci ed Emanuela Baldo. Un romanzo scritto a quattro mani da autori che, non più esordienti, stanno regalando ai lettori una storia intensa e coinvolgente, ricca di mistero e colpi di scena. Questo nostro piccolo traguardo, che condividiamo con gli autori, ci rende orgogliosi del fatto che la qualità, tanto ricercata nelle dure selezioni dei manoscritti che giornalmente ci pervengono, alla fine paga. E non tanto da un punto di vista economico, benché questo sia un fattore da non sottovalutare, ma soprattutto per quell’appagamento che nasce quando un lavoro ben fatto viene apprezzato. ebook su amazonSiamo certi che non sarà l’unico nostro titolo a scalare le vette dello store più importante del mondo, giacché tutti i libri presenti in catalogo offrono la stessa qualità e la stessa cura nel regalare trame che possono suscitare emozioni di ogni genere.

Quindi non perdetevi questo libro la cui trama riportiamo qui di seguito:

Mattia, un giovane architetto, è incaricato di ristrutturare un’antica villa in Sardegna, nelle vicinanze di Iglesias. Durante i lavori, ritrova il diario di una giovane donna, Emma, che ha vissuto in quel luogo, in un imprecisato passato, forse mezzo secolo prima. La lettura del manoscritto coinvolge profondamente il giovane, a mano a mano che questi conosce più a fondo la vita della ragazza, costretta a sposare un uomo insensibile e dispotico e a vivere un rapporto umiliante e soffocante. In un sottile gioco di interazioni, con il procedere della lettura, le vite di Mattia e di Emma sembrano svolgersi in contemporanea, ad ogni passo i due si trovano davanti a dei bivi e delle scelte, quasi come se la storia di Emma, anziché anni prima, venisse scritta giorno per giorno, parallelamente a quella di Mattia che, dal futuro, vorrebbe aiutare la donna del passato. Perché la storia è complessa, piena di punti oscuri, ci sono verità inconfessabili che si annidano nella famiglia di lei e colpi di scena, nel diario, degni di un romanzo.

Intanto, inevitabilmente, Mattia si innamora di Emma, della sua bellezza, del suo desiderio di libertà e di verità. E sarà Mattia il primo a capire, a mettere insieme tutti i tasselli della storia.

Ma che fine ha fatto Emma? Si è davvero suicidata, come sembra di capire dalla brusca interruzione del diario? Oppure riuscirà finalmente a conoscere quella verità a cui tanto aspira?

La conclusione del romanzo è sorprendente e inattesa.

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Intervista a Sabrina Grementieri

Noccioli di ciliegie di Sabrina GrementieriIntervista a Sabrina Grementieri

  • Sabrina Grementieri ha scritto due romanzi che rientrano nel filone “rosa”, ovvero parlano di amore e sentimenti, senza però tralasciare la passione e la realtà delle persone. In un’epoca in cui tutto diventa materiale o, al contrario, fin troppo fantasioso, che valore dai all’amore?

Buongiorno a tutti. Quale migliore domanda per una romantica come me? Per me non esiste un’esistenza senza amore. Per amore io intendo la passione, l’entusiasmo, il sacrificio, gli attacchi di tachicardia e le farfalle nello stomaco, le lacrime di soddisfazione e orgoglio. Anche ai più cinici io chiedo sempre: siete sicuri di non avere mai provato questo sentimento? Perché l’amore non è solo quello tra due persone adulte. È l’amore per i propri figli, per gli animali, per il proprio lavoro, per una giusta causa. Io non mi alzerei dal letto al mattino se nella mia vita non ci fosse almeno una di queste cose. Ma vogliamo circoscrivere l’amore a quello tra due persone? Io personalmente non potrei davvero vivere senza. E non parlo dell’innamoramento, quello che ti travolge, ti sconvolge, ti ringiovanisce e ti rincretinisce. Parlo di quella difficile sfida di costruire un rapporto forte, complice e arricchente basato sui sentimenti. Fermatemi adesso!

  • Sia in “Una seconda occasione” che in “Noccioli di ciliegie” l’ambientazione si svolge in territorio nazionale, prima nelle verdi campagne toscane e poi sui rilievi dell’Alto Adige, perché questa scelta? E come reputi la decisione di altri autori di porre i propri personaggi in ambientazioni per lo più estere?

L’Italia è un paese paesaggisticamente stupendo. Abbiamo cornici uniche e varie, dai ghiacciai alle dune, dalle città alle isole. Da adolescente, quando ho iniziato a scrivere, anche io ambientavo le mie storie all’estero. Buona parte di quello che leggevo era ambientato oltre frontiera, e sembrava naturale così. Poi ho iniziato a viaggiare, ho visto posti splendidi e mi sono innamorata del mio paese. Sono strana vero? Credo che a noi italiani manchi la cultura di sostenere il nostro paese. Non so quanto arriverò lontano con i miei romanzi, ma è in Italia che voglio ambientare le mie storie. Pensa che la prima cosa che mi dicono dopo averle lette è che sembra di essere proprio in Toscana, o in Alto Adige. Questo per me è un grande successo.

  • I tuoi personaggi sono sempre molto ben tratteggiati e caratterizzati da aspetti che li fanno sembrare molto reali. Trai spunto da persone che conosci o attingi direttamente da te stessa?

Fino ad ora i personaggi sono tutti inventati. Poi è inevitabile metterci qualcosa di me, o di qualcuno che ha incrociato il proprio cammino con il mio. Nel tentativo di renderli più reali possibili devo per forza attingere dalla realtà, ma sono lontana dallo scrivere di persone realmente conosciute.  Mi mette a disagio, ma non è detto che in futuro non possa accadere!

  • Nei tuoi romanzi esiste sempre una componente che riporta a cause fisiche e psichiche, come malattie, incidenti o altro, perché hai ritenuto opportuno porre uno dei protagonisti in una condizione di “quasi” bisogno rispetto all’altro?

In realtà fornisco ai miei protagonisti una buona dose di drammi ciascuno, giusto per non fare differenze! A parte gli scherzi, il cammino di ciascuno di noi è costellato di ostacoli, più o meno gravi, e mi piace descrivere il loro cammino e i loro tentativi/ non tentativi di superarli. Poi vuoi la mia poca esperienza di scrittrice, oppure la mia ostinata positività, la storia finisce sempre con un lieto fine. Ma io sono così nella vita reale: amo le sfide, e mi intestardisco nel ricercare un finale positivo. Non potrei mai scrivere profondi saggi intimistici, conditi di cinismo e fatalità. Non riesco nemmeno a leggerli!

  • Pur essendo dei romanzi rosa, le tue trame si discostano parecchio dal classico cliché dettato dall’amore zuccheroso, anzi, spesso i tuoi protagonisti, come nella vita reale, non sanno se avranno un lieto fine fino all’ultima riga. Hai mai pensato di lasciarli veramente in sospeso e di non produrre un happy end?

Direi che ti ho già risposto nella domanda precedente. Per ora no, non potrei non finire con l’happy end. Non amo le storie zuccherose, le protagoniste svenevoli e i protagonisti tutto testosterone. E nemmeno le trame troppo scontate. Come hai detto tu, preferisco sembrino più reali possibili. Però anche se li faccio sudare un po’, poi alla fine si tira tutti un bel respiro di sollievo!

  • La moda del momento prevede un rapporto realistico fra i personaggi, ovvero piuttosto carnale, benché i tuoi non siano privi di passione, tutt’altro, non vengono mai descritti in modo troppo “intimo”, la tua scelta è voluta? E pensi che riusciresti mai a scrivere qualcosa di più torbido e travagliato anche da questo punto di vista?

La scelta è decisamente voluta. Non sono un’amante dell’erotico, e anche se lo fossi ora mi sarei già abbondantemente stufata. Sono capricciosa, lo ammetto: le mode mi scatenano uno strano prurito sotto pelle, e ne sto lontana.
Poi, si sa, le scene di sesso sono tra quelle più difficili da descrivere, e sono certamente ancora molto inesperta!
Per concludere, vogliamo lasciare ai nostri pazienti lettori un po’ di spazio per la fantasia? Io la vedo così, e permettimi questo paragone: scrivere di sesso è un po’ come vestirsi. Se vado in giro con addosso solo una foglia di fico, che altro c’è da scoprire?

  • Mentre la cover e il titolo del primo libro erano abbastanza chiari, il secondo, Noccioli di ciliegie, rimane un po’ più enigmatico. Come mai hai scelto questo titolo e che cosa rappresenta per te?

I Noccioli di ciliegie sono per me il simbolo dei gesti di affetto, delle coccole. Come sai, sono quei sacchettini pieni di noccioli che puoi scaldare e mettere nelle parti doloranti del corpo. I miei figli li vogliono d’inverno per andare a dormire, soprattutto quando io sono al lavoro e non posso essere con loro. Li abbracciano come fossero un’ancora, e da lì è venuta l’idea. Il disegno è di un’amica, la brava artista Chiara Di Placido, alla quale ho lasciato libera scelta di interpretare la storia.

  • Vi è un’evidente crescita artistica fra il primo e il secondo libro, non tanto a livello qualitativo, giacché era ottimo fin dall’esordio, quanto da un punto di vista stilistico, poiché nella tua seconda opera hai posto maggiore riflessività e attenzione all’equilibrio della trama. A cosa è dovuto, secondo te, questo cambiamento?

La verità? Alle critiche costruttive! Lo scorso anno ho collaborato con alcuni scrittori nella stesura di racconti e al momento dell’editing, il mio aveva subito una bella batosta! Ma sono una brava ascoltatrice e soprattutto assorbo consigli e idee come una spugna. Se non c’è cattiveria (dalla quale ahimè mi faccio ferire) cerco di mettermi sempre in discussione.

  • Sabrina Grementieri scrittrice, moglie, madre, lavoratrice. Le tue giornate devono essere davvero molto piene. Quando trovi il tempo per scrivere? Quando ti vengono idee per un romanzo, riesci sempre a tenerle a mente o le scrivi da qualche parte per non perderle durante le mille attività quotidiane?

In realtà non prendo quasi mai appunti, e di questo mi rimprovero perché poi dimentico. Magari non il soggetto o il contesto, ma le parole giuste per esprimere un concetto, che di solito ti vengono nei momenti più impossibili. Però faccio spesso foto, perché l’ambientazione è la molla che fa partire la fantasia.

  • Quando Sabrina non scrive, come occupa il suo tempo, sempre che gliene rimanga?

Quando non scrivo faccio quello descritto sopra: mamma, moglie, lavoratrice. Però mi piace uscire con gli amici, e viaggiare, e ti giuro, a volte ci riesco!

  • Avendo pubblicato con un editore nativo digitale, quanto pensi che sia importante l’approccio di un autore con il web e quali vantaggi pensi che la rete possa offrire?

Un autore, purtroppo, deve imparare a sfruttare i vantaggi della rete. Dico purtroppo perché io non sono molto abile con la tecnologia, quindi ci perdo un sacco di tempo per ottenere risultati mediocri. Dalla mia posso dire che ci provo. So che devo promuovermi, farmi sentire, far sapere che ci sono. Voi mi state davvero aiutando, e non potrò mai ringraziarvi a sufficienza.

  • Quali sono i tuoi progetti per il futuro e che cosa puoi anticiparci del tuo prossimo romanzo?

Tanti, sempre tanti progetti! Non riesco mai a fermarmi. Ho terminato il terzo libro, ambientato in Salento questa volta. È in attesa di spiccare il volo. Voglio partecipare a workshop di scrittura, imparare da chi ne sa più di me di questo meraviglioso mestiere. Voglio continuare a viaggiare, a conoscere, a stupirmi. Ma soprattutto voglio essere presente per i miei due cuccioli d’uomo, sperando di trasmettere loro la voglia di sapere, di scoprire, di assaporare la vita.

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Due libri in promozione

Questa settimana sono due i libri in promozione.

promozione

Amazon finalmente è giunto a una soluzione e gli aggiornamenti, nonché le varie opzioni hanno ripreso a funzionare regolarmente, permettendoci di riprendere  le nostre promozioni. Quindi, questa settimana vi proponiamo ben due libri, molto diversi fra loro, ma con una caratteristica comune: la bravura degli autori nel coinvolgere i lettori nelle trame.

La pavoncella di Emanuele Gagliardi è un giallo, un thriller che mischia sapientemente l’ironia e l’umorismo con una perfetta caratterizzazione dei personaggi e la capacità dell’autore di immergere il lettore in atmosfere diverse. Il protagonista si muove in un contesto storico in cui avvenimenti tristemente noti fanno da cornice a una vicenda che vi lascerà con il fiato sospeso fino alla fine.

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Con Noccioli di ciliegie di Sabrina Grementieri passiamo dal giallo al rosa e, cambiando colore, trasformiamo tinte forti in sfumature tenui, ma non per questo scontate. I romanzi di Sabrina hanno il grandissimo pregio di essere estremamente reali e le storie, decisamente romantiche, mantengono intatte le caratteristiche dei classici più blasonati, facendo sognare e lasciando al lettore la possibilità di vivere direttamente le emozioni.

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Vi proponiamo le nostre interviste agli autori, in modo che possiate conoscerli un po’ più approfonditamente.
Intervista a Emanuele Gagliardi
Intervista a Sabrina Grementieri