Giorgio Bianco e la sua esperienza

Giorgio Bianco nemmeno voleva parlare con un nuovo editore, le sue precedenti esperienze lo avevano reso avverso e disillisuo su quanto il mondo editoriale poteva offrirgli. Poi ha incontrato Piera Rossotti e molte delle sue convinzioni (per fortuna) sono cambiate. E non lo diciamo per noi, ma per il fatto che il suo stile merita di essere condiviso pubblicamente. #EEE #autoriEEE

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Giorgio Bianco e la sua esperienza con EEE

di Giorgio Bianco

Una pacca sulla spalla, una risata, una stretta di mano. Ma di concreto, nulla. Troppe volte il rapporto fra scrittore ed editore si risolve in una delusione. Non scrivo queste righe per cercare colpevoli, anzi: i colpevoli mi hanno stufato, poiché alimentano risentimento e musi lunghi, atteggiamenti inutili quando si tenta di costruire qualcosa. Scrivo invece per parlare di chi le cose le fa, o almeno ci prova con serietà e a ragion veduta. Perché il mondo dell’editoria, si sa, in Italia soffre moltissimo. Scrivere un libro è nulla, rispetto alla necessità di “insegnargli a camminare”. E nessuno di noi, sognatori con la penna in mano, ha bisogno di un semplice tipografo. Noi cerchiamo qualcuno che ci aiuti a diffondere le nostre opere.

La casa editrice EEE, per me la terza su quattro romanzi, è di gran lunga la migliore che io abbia incontrato. Piera Rossotti è persona di grande competenza e sensibilità artistica, ma nello stesso tempo bada al sodo. E ha il grande merito, insieme ai suoi collaboratori, di aver creato una struttura flessibile e attenta al divenire delle esigenze degli autori. Ma c’è molto di più: EEE punta alla collaborazione, cioè alla interazione fra gli scrittori chiamandoli a leggere, criticare e promuovere i loro colleghi, ricevendone in cambio le stesse attenzioni. Può sembrare un’idea semplice, ma a questa affermazione replico in due modi: prima di tutto, la semplicità risiede nelle idee geniali.

In secondo luogo, non dimentichiamo che il mondo della letteratura è estremamente chiuso, individualista, ostile e perfino razzista, se mi passate l’accezione culturale del termine. Pertanto mi pare che invitare gli autori a fare squadra sia un presupposto di grande originalità. Parlo del mio caso: un mio romanzo non ha mai avuto così tante recensioni, così tanti risultati scrivendone il titolo in Google, prima di incontrare EEE. Considerando il mio punto di partenza, posso dire di aver ottenuto finora ottimi risultati e ho avuto la dimostrazione che lavorare insieme vale molto più di un “post” su un cosiddetto “social”. Dirò di più: nemmeno le pubblicazioni a pagamento sul web sembrano funzionare. Io stesso ho investito 18 euro in una inserzione sponsorizzata su Facebook, pubblicando il link all’acquisto del mio romanzo “Dammi un motivo“.

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Facebook mi garantiva almeno 8.000 contatti, che in effetti ci sono stati. Ma con quale risultato? Giudicate voi stessi dalla fotografia: oltre 8.000 contatti, certo: ma le interazioni tendono a zero. Che cosa ci dimostra tutto questo? Che viviamo in un mondo divenuto assai superficiale e che bussare indistintamente a tutte le porte serve a nulla. Noi dobbiamo rivolgerci alle “nicchie”, cioè a coloro che potrebbero apprezzare i nostri lavori. Facebook? Va benissimo, ma usato dalle persone giuste verso le persone giuste. E le persone giuste… siamo noi! Il nostro impegno, nonostante l’esiguità delle forze, porta risultati qualificati. Senza quelli, non andremo da nessuna parte.

Un abbraccio a tutti!

L’esperienza con EEE

Tre autrici di tutto rispetto raccontano la loro esperienza con EEE e le loro voci potrebbero accendere la speranza in chi ha subito notevoli delusioni nel campo editoriale. Piera Rossotti è un editore serio ma non è l’unico. Non pensate quindi che esistano solo case editrici pronte a spennarvi, perché esistono persone che credono in questo mestiere e cercano di costruire qualcosa di concreto, che non sia il solito e già visto circo degli orrori. #EEE #autoriEEE

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L’esperienza con EEE di Lu Paer, Elena Grilli e Chiara Curione

Lu Paer

La prima  impressione che ho avuto, entrando in contatto con il mio editore, è stata di una persona che fa questo mestiere prima di tutto per passione, dalla quale scaturisce una grande  disponibilità e serietà nei confronti di chi vuole scrivere. Per approdare alla pubblicazione del mio secondo romanzo ho ricevuto, senza sconti, da Piera Rossotti preziosi e più che  opportuni  suggerimenti, che ho accolto con totale disposizione. Insomma, quando un editore aiuta uno scrittore a crescere è un Editore con E maiuscola! Grazie. Lu Paer

Elena Grilli

Dopo delusioni, tentativi di raggiro e scoraggiamento, l’approdo alla casa editrice EEE è stato come un riuscire finalmente a rilassarsi, sapendo di essere fra persone capaci ed affidabili che credono in me. Ero diffidente date le precedenti esperienze, Piera è stata paziente nel coltivare la mia fiducia. Incontro davvero provvidenziale che ha risvegliato i miei sogni in un momento in cui ci stavo rinunciando. EEE per me è stata una sliding door.

Chiara Curione

La mia prima esperienza di pubblicazione con la Edizioni Esordienti è stata entusiasmante: per la seconda volta veniva pubblicato il mio primo romanzo “la sartoria di Matilde” e con mia grande sorpresa riuscivo a vendere un buon numero di copie con un libro che era uscito per la prima volta nel 2000. Pubblicare in e-book mi ha dato la possibilità di far conoscere quel libro a un pubblico più vasto e non solo, mi sono ritrovata in una casa editrice dove gli autori collaborano tra loro e si sostengono, questo a vantaggio di tutti. Inoltre, la Edizioni Esordienti è garanzia di selezione e serietà. La nostra editrice, Piera Rossotti, lavora con vera passione e sceglie solo i testi che le piacciono, promuovendoli in ogni modo. Pur avendo alle spalle pubblicazioni di altri libri solo in formato cartaceo, ho pubblicato con la Edizioni Esordienti anche il mio ultimo romanzo storico “Il tramonto delle aquile”.  A parte la mia esperienza di scrittrice, come lettrice  consiglio a tutti la lettura dei libri della EEE, di qualsiasi genere, rosa, fantasy, giallo, storico, sono tutti molto belli, e tra l’altro originali.

Sabrina Grementieri e la sua esperienza

Sabrina Grementieri ha pubblicato due libri con EEE e, come talvolta accade, il suo stile e la sua capacità d’interazione l’hanno condotta immancabilmente verso altri lidi e spiagge più conosciute. Noi siamo estremamente orgogliosi del risultato che ha raggiunto, così come lo siamo per tutti i nostri autori che sono riusciti a realizzare le loro aspirazioni, anche se dispiace sempre vedere i figli andarsene, quando sono diventati grandi.  Lasciatevi, quindi, coinvolgere da Sabrina Grementieri e la sua esperienza con EEE. #EEE #autoriEEE

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Sabrina Grementieri e la sua esperienza con EEE

Dovrei trovare le parole giuste per esprimere la mia esperienza con la EEE ma la ridda di emozioni che popola i pensieri rendere difficile trovare il punto da cui iniziare.
Senza Piera Rossotti e la sua casa editrice ora non sarei qui. Per questo la mia gratitudine sarà eterna.
Proprio in questi giorni mi sono trovata a scrivere i ringraziamenti in conclusione del mio ultimo romanzo che uscirà a breve con la Sperling & Kupfer e il mio primo pensiero è andato a lei. Quattro anni fa, quando ho preso il coraggio a quattro mani e ho deciso di inviare il mio romanzo alla EEE, mai avrei immaginato che sarebbe stato l’inizio di una incredibile avventura. Il giorno che l’ebook è stato pubblicato online ero così sbalordita da non riuscire a crederci. Non riuscivo a pensare a niente: la storia sarebbe piaciuta, avrei continuato a scrivere e pubblicare, cosa dovevo fare?
Niente. Tabula rasa. D’altronde, quando il sogno del cassetto di tutta una vita vede la luce, immagino che lo sbalordimento sia il minimo che si possa provare.
Da quel giorno molte cose sono cambiate. E la mia vita ha preso la piega che più si avvicina a quello che si desidera per se stessi: vivere amando quello che si fa. Ho ricominciato a studiare affinché i miei scritti fossero sempre migliori. Ho conosciuto colleghe e colleghi che mi hanno insegnato tanto, sia nella scrittura che sul piano umano. Ho iniziato a viaggiare con più assiduità per frequentare corsi, incontrare persone, fare ricerche.
Mi sento ogni giorno più completa.
Certo, non è mai tutto rose e fiori. Tutti questi stimoli stanno nutrendo i miei demoni interiori, che scalpitano sempre più spesso e sempre più rumorosi. Vogliono sempre di più, non sono mai sazi, e questo mi fa vivere su una continua giostra che ruota all’impazzata senza freni. Ma è un mix che mi fa sentire viva. E che da un senso al mio passaggio su questa terra.
Dunque grazie di cuore Piera. Senza di lei non sarei qui. E non toccherei con mano un po’ di felicità.

Salone Internazionale del Libro 2016

EEE al Salone Internazionale del Libro 2016 di Torino

EEE sarà presente al Salone Internazionale del Libro 2016 nel Padiglione 2, presso lo stand N 118. Veniteci a trovare!

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Ci siamo, manca ormai davvero poco alla nuova edizione del Salone Internazionale del Libro e anche per quest’anno abbiamo predisposto tutto il necessario per esserci. Non dimentichiamoci che per una piccola realtà editoriale, come lo è EEE, partecipare a un simile evento rappresenta uno sforzo, in termini di energia, organizzazione e fattore economico, davvero notevole. Tuttavia, per il nostro editore “esserci” significa poter rafforzare quell’unione che lo lega ai propri autori e che permette a questi ultimi di sentirsi parte di un progetto più grande, di un sogno sempre più tangibile e reale. Ma non solo.

Ormai è diventata consuetudine fare dello stand EEE un punto di riferimento per tutti gli autori che, conosciutisi sul web, desiderano poi incontrarsi personalmente. Quindi, il nostro piccolo spazio avrà modo, anche quest’anno, di poter diventare un salottino per chiunque voglia fermarsi, fare quattro chiacchiere, scambiare opinioni e trovare nell’editore e in noi autori una testimonianza del fatto che in Italia, fare dell’editoria seria, si può. Inoltre, sempre come ogni anno, EEE organizza una conferenza stampa in cui la propria realtà editoriale serve solo come introduzione ad argomenti d’interesse comune. Piera Rossotti non teme il confronto e non ha paura di svelare gli inghippi contrattuali o quelle che sono le trappole che di solito pullulano nel web e in cui, purtroppo, diversi autori finiscono per cadere. Quest’anno, sabato 14 maggio, alle ore 18.30, presso la Sala Argento, avremo modo di parlare della sua convinzione che per poter emergere nel mare magnum dei titoli pubblicati, è necessaria una concreta cooperazione con solo fra editore e autore, ma fra gli autori stessi. Creare una squadra unita e collaborativa può diventare un dettaglio vincente… e i fatti lo dimostrano.

Venite a trovarci e non mancate alla nostra conferenza!

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Andrea Leonelli e il valore terapeutico della scrittura

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di Andrea Leonelli

Scrivere può salvare la vita? Sì. Per quel che mi riguarda è andata proprio così.
In un brutto periodo della mia vita ho riscoperto, dopo anni, il piacere (o il sollievo) che può dare la scrittura.
Spesso infatti esporre, o meglio trasporre, se stessi su carta (o su monitor) permette di estraniare dal sé interiore quelli che sono i problemi che creano conflitti. Si sa che, quando una qualsiasi cosa è troppo vicina, si rischia di non vederla quindi, portare “al di fuori” quei tumulti che si hanno dentro ci da la possibilità di riconoscerli meglio, di affrontarli da punti di vista diversi e di trovare soluzioni che, altrimenti, non si sarebbero potute trovate perché troppo coinvolti da quello che stiamo vivendo.
Lo stile che si sceglie nello scrivere e il tipo di risultato che ne viene fuori sono ininfluenti e, di solito, “non scelti coscientemente” ma sono semplicemente il risultato di inclinazioni personali, gusti, istinto e divengono semplicemente funzionali all’atto dell’esternare. In questo modo ho scritto alcune di quelle che sono, a parere mio, fra le mie poesie più intense.
Inoltre, questo estrarre dal proprio intimo i pesi che ci gravano, alleggerisce l’animo, permette di risalire dagli abissi in cui ci si trova e riprendere quelle boccate d’aria che, spesso, sono la chiave del salvarsi. Con l’animo più leggero, non accecati dallo sconforto, si riesce ad avere una visione più realistica di ciò che si ha intorno. Si può affrontare la vita con uno spirito più positivo.
Si potrebbe anche dire che scrivere le proprie intenzioni, simulare gli atti sulla carta, magari attribuendoli a un personaggio, ed è indifferente se sia un alter ego o una persona completamente diversa da chi scrive, ci consente anche di immaginare meglio le reazioni, del mondo circostante, a un qualsiasi evento. Ciò ci pone davanti agli occhi quelle che potrebbero essere conseguenze non immediate a gesti, parole o atti che pianifichiamo nell’immediato ma i cui strascichi potrebbero non apparirci subito chiari nella nostra mente. Dovendo descrivere infatti le interazioni fra i personaggi, questi “prendono vita” e ci rispondono, quasi in maniera autonoma, talvolta in modi inaspettati. Fatto che, lasciando le nostre idee rinchiuse solo nella nostra testa, potrebbe anche non accadere. Spesso ci si aprono davanti agli occhi scenari inattesi.
Potrei parlarvi anche più nel dettaglio della mia esperienza personale, di quanto sia l’esternare che l’alleggerirmi mi abbia aiutato. Potrei anche raccontarvi che lo scrivere i vari “come farei…”, in un racconto, mi abbia evitato di compiere azioni errate e deleterie, ma non credo che scendere troppo nei dettagli possa essere di ulteriore supporto a queste brevi riflessioni. Inoltre, diventerebbe uno spoiler su quanto sto già scrivendo per il mio prossimo libro, dal titolo ancora in bilico fra “Battiti” e “L’inferno dentro”.
Dunque, scrivere salva la vita? Rispondo nuovamente a questa domanda con un sempre più convinto SI.

Claudio Oliva e la sua esperienza

Claudio Oliva, autore del libro per ragazzi Il sogno segreto di Zekharia Blum racconta la sua esperienza con quel tono leggero che gli è tipico. Ma attenzione! Non scambiate il tono leggero con una certa leggerezza di contenuti, perché dietro alla simpatia si celano verità, sacrifici e grande dedizione. Gustatevi, quindi, la sua testimonianza, immergendovi nella “classe EEE”, stando ben attenti a non farvi beccare a copiare dalla Maestra. #EEE #autoriEEE

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Claudio Oliva e la sua esperienza con EEE

Componimento: La nuova scuola

Ormai è passato un anno da quando ho cambiato istituto.
Le prime due scuole non mi erano piaciute molto, c’erano un sacco di maestre e di maestri ma nessuno di loro aveva veramente voglia di insegnare a noi bambini.
Poi, i miei genitori mi hanno iscritto in questa scuola dove c’è una Maestra veramente brava: ci insegna tante cose, realizza dei filmati in cui legge tante cose nuove e interessanti e a chi ha le orecchie pulite riesce anche dare buoni consigli.
Si chiama Piera Rossotti, ma si fa chiamare Piera Rossotti Pogliano perché vuole tanto bene a suo marito.
Alle volte ti accorgi che riesce ad insegnarti delle cose anche senza dirle, solo facendoti intendere ciò che è meglio fare o ciò che non deve essere fatto.
Poi c’è l’insegnante di sostegno che si chiama Irma.
Alle volte si arrabbia ma sempre quando ha ragione da vendere.
2015-05-17 18.09.42 picNoi alunni non conosciamo veramente quali siano i suoi compiti specifici: sappiamo che aiuta tutti, e lavora notte e giorno. Forse non ha compiti specifici, fa quello che c’è da fare, ma sappiamo che la Maestra è molto contenta di lei.
Dicono che i folletti la aiutino nei lavori e che conosca vampiri ed elfi.
Nella scuola lavora anche un bidello, si chiama Andrea, anzi sono gli altri che lo chiamano Andrea.
Se lui si chiamasse da solo Andrea, verrebbero a prenderlo con l’ambulanza. A proposito, pare che abbia a che fare in qualche modo con le ambulanze, ma non sappiamo nulla di più.
Anche lui lavora tanto, ma proprio tanto.
Poi ci sono gli alunni, alcuni sono proprio bravi sapete? Ma non scrivo i nomi perché sennò si montano la testa. Alcuni credo aiutino anche la maestra e l’insegnante di sostegno e anche il bidello.
Io non sono bravo. Però sto imparando a leggere e a scrivere che è la prima cosa che si  impara qui all’istituto EEE. Poi si imparano anche altre cose, come non montarsi la testa e credere di essere troppo bravi, si impara ad aiutare gli altri compagni, a stare uniti e a fare tante cose. Alcune di queste non per se stessi ma per il gruppo.
Ogni anno qui organizziamo una grande festa: si chiama Salone del Libro di Torino.
Credo sarà divertente e spero che quest’anno siano presenti tutti gli alunni.

Quando autori ed editore «fanno squadra»

Quando autori ed editore «fanno squadra». Il prossimo evento sarà al Salone di Torino

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Anche quest’anno, nel corso del Salone Internazionale del Libro di Torino, EEE indice una conferenza in cui non solo spiega la propria filosofia ma offre un punto di vista prezioso a quanti cercano di affacciarsi sul mondo editoriale, senza alcuna esperienza che li possa aiutare e senza alcuna informazione realmente utile.

Sabato 14 maggio, alle ore 18.30, presso la Sala Argento, EEE riunirà ancora una volta i propri autori e affronterà, insieme a loro, una delle tematiche più sentite: l’interazione fra la Casa Editrice (intesa come Editore e gli Autori appartenenti) e il mondo esterno. Molte volte ci siamo chiesti (e molti di voi lo hanno fatto) quale fosse realmente il compito e il dovere di un autore nei confronti del proprio editore e dove iniziasse (e soprattutto finisse) la collaborazione che spesso viene richiesta, anche a livello contrattuale, all’autore per contribuire alla propria promozione. La domanda, benché legittima, in realtà parte da un presupposto secondo noi errato, quanto meno deviato, dal suo effettivo significato, da atteggiamenti purtroppo consolidati e spesso reiterati da parte di molti editori.

Cosa significa collaborare e rendersi oggettivamente disponibili alla promozione? Significa forse organizzarsi gli eventi da soli? Pubblicizzarsi da soli? Cercare in rete, in lungo e largo, blogger disposti a recensire, intervistare o anche solo segnalare le ultime uscite? Quanto di questo lavoro è affidato alle sole cure degli autori e quanto spetta alla CE?

EEE, nel corso degli anni, ha cercato di trovare il giusto equilibrio fra quelli che erano i propri mezzi e le esigenze legittime degli scrittori pubblicati. Non basta immettere sul mercato un testo più o meno valido, arricchito da una copertina accattivante e da un prezzo abbordabile. Non bastano nemmeno quel paio di segnalazioni che vengono fatte sui vari social oppure uno spam fatto a tappeto, sperando di prendere le persone per sfinimento. Nessuna delle vecchie regole funziona ancora. Tutti i social sono inondati giornalmente da nuovi titoli, nuovi autori, nuove promozioni e offerte. Quindi come distinguersi e come giungere alla tanto famigerata visibilità che tutti cercano e pochi trovano?

Piera Rossotti, donna lungimirante, ha capito, fin da subito, che l’unica forza a disposizione di un piccolo editore, oltretutto digitale, era la reale capacità di formare una squadra di autori in grado di poter cooperare, sostenersi e creare quella forza d’urto in grado di giungere là dove il singolo non sarebbe potuto arrivare. E gli autori, a loro volta, anche se scettici all’inizio, hanno compreso i benefici che questa azione ha effettivamente portato, rendendoli non solo visibili, ma appetibili sia per un mercato già inflazionato sia per editori più blasonati.

Dunque, qual è il segreto di questa ricetta ben riuscita? Venite a scoprirlo nel corso della conferenza stampa che si svolgerà Sabato 14 maggio, alle ore 18.30, presso la Sala Argento al Salone del Libro!

Evento su Facebook

 

Emanuele Gagliardi e la sua esperienza

Vi voglio proporre alcune testimonianze in cui vi viene raccontata l’esperienza con EEE vissuta da noi autori. Bella forza, direte voi, saranno tutte positive. Beh, per certi versi sì e non lo diciamo per incensarci o per farvi vedere quanto siamo belli e bravi, vorremmo solo che le voci dei nostri autori potessero giungere al vostro cuore, per capire quanto loro tengano al lavoro che hanno svolto e quanto noi, come CE, siamo orgogliosi di tutto quello che fanno. #EEE #autoriEEE

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Emanuele Gagliardi e la sua esperienza con EEE

Al giorno d’oggi l’editoria è succube, come un po’ tutto a pensarci bene, della dittatura del mercato che raramente conduce all’affermazione della qualità. Di libri ce ne sono tanti, addirittura troppi, e ormai si vendono anche al supermercato! Così inorridisci davanti agli scaffali delle novità perché insieme con Umberto Eco trovi… non faccio nomi perché non è corretto, ma quanto a “spessore” non si va oltre tronisti, veline, tuttologi, e tutti quei sottoprodotti dell’intelletto inventati dai talk e talent-show. Ritengo che l’E-book abbia una funzione positiva nell’avvicinare alla scrittura e alla lettura, specie i più giovani. Certo, mi auguro che non soppianti il libro cartaceo, e auspico che lo affianchi rendendo più agevole ed economicamente abbordabile la diffusione e la fruizione della letteratura.

Intervista a Emanuele Gagliardi autore de La pavoncellaMutuo queste convinzioni anche dall’esperienza personale con Edizioni Esordienti E-book, con cui ho pubblicato nel 2014 il thriller La pavoncella. Un Editore fresco, decisamente al passo con i tempi, dinamico e amichevole con cui mai è venuta meno, dopo la pubblicazione del libro, la comunicazione relativa alla diffusione e alla promozione. I suggerimenti e gli accorgimenti per mirare la propaganda della propria opera si sono rivelati nel tempo assolutamente preziosi tant’è che, posso dirlo con orgoglio, per due volte La pavoncella è schizzato nella Top-10 delle vendite di Amazon!

Passando poi alle motivazioni della mia scrittura: parto dalla constatazione che il vintage è ormai di moda. Proliferano i mercatini dell’usato e del riciclo, tanti musicisti e musicofili sono tornati ai dischi di vinile, spopolano i festival e le manifestazioni basate sul revival! Sotto questo aspetto mi considero, spero solo di non esser giudicato immodesto, un precursore: prediligo da sempre abbigliamento Anni ‘60 e ’70 e lo indosso semplicemente perché… mi ci sento meglio! Ascolto esclusivamente musica di quegli anni, fotografo con apparecchi a pellicola e, per arrivare alla scrittura, redigo le prime stesure dei miei romanzi con una Olivetti M40 del 1941! E le storie dei miei romanzi sono tutte ambientate in quegli anni. Perché? Perché scrivere costituisce per me un’uscita di sicurezza, virtuale ma efficace, da una società e da un mondo moderno frettoloso, superficiale, edonistico, egoista che non mi piace. Gli anni Settanta sono stati gli anni della mia infanzia e prima gioventù, epoca individualmente indimenticabile per l’irripetibile connubio tra l’effervescenza della giovane vita e la tranquillità amniotica entro cui essa si muoveva. Irripetibile, appunto, se non con la fantasia che traduco nei miei libri.

 

La prima volta di Giorgio Bianco

La prima volta di Giorgio Bianco

Tre

Piacevole presentazione, il 26 febbraio, per Dammi un motivo, quarto romanzo di Giorgio Bianco, ma prima pubblicazione con EEE, nella Sala Consigliare del Comune di Andezeno (TO).

L’autore, affiancato dall’editore Piera Rossotti, ha dialogato con il pubblico, rivelando anche interessanti retroscena del romanzo, prima di tutto le sue fonti di ispirazione, che hanno le radici – per quanto riguarda i personaggi – nella vita reale, e l’ambientazione, che è una Liguria tra il reale e il fantastico, piuttosto un “luogo dell’anima” di cui il libro racchiude atmosfere, profumi, colori.

Numerosi sono stati gli interventi dei presenti, le domande, le curiosità e le osservazioni relative a vari aspetti del libro, dalle domande sulla “cartomante che crede in Dio” a quelle sulle tecniche di scrittura.

A conclusione della serata, l’autore ha stuzzicato il pubblico con la lettura dell’incipit del suo prossimo romanzo, di cui non ha rivelato la trama, ma i vincoli che si è posto nell’ideazione. Meglio non rivelare nulla al grande pubblico, in attesa di leggere l’opera compiuta…

INFORMAZIONI E PUBBLICAZIONI DI BIANCO GIORGIO

Leggere, scrivere, perdersi nella musica o lungo il pendio di una montagna. Avido della vita fra risate e malinconia, Giorgio Bianco scrive grazie all’emozione. I suoi romanzi sembrano gialli, in realtà esplorano sentimenti come amore, odio, furia e rimpianto.
Nato a Torino nel 1964, dove vive, è vicedirettore del “Corriere di Chieri”. Incapace d’invecchiare, ha scelto di fuggire con gli sci ai piedi.
Oltre a Dammi un motivo, ha pubblicato Notizie fredde (ExCogita, Milano, 2008); La morte vola (ExCogita, Milano, 2010); Il cacciatore di foglie secche (Neos, Rivoli, 2012).

La realtà di un piccolo editore

La realtà di un piccolo editore e le opportunità per gli autori.

EEE è davvero una piccola realtà editoriale, non possiede potenti mezzi per poter promuovere i libri dei propri autori, con spot televisivi o spazi a tutta pagina su quotidiani nazionali e non

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non può ricorrere a testimonial famosi in grado di sponsorizzare il marchio

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non può dilagare in rete avvalendosi dei costosi canali promozionali più noti

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e non può nemmeno permettersi di pagare i cachet salati che impongono le varie testate per un’intervista o una breve apparizione in qualche programma alla moda.

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Dunque, se fosse solo per questo, nessuno degli ebook, presenti in catalogo, dovrebbe vendere o avrebbe qualche possibilità di poter arrivare al pubblico. Eppure, nonostante questo e nonostante sia solo la buona volontà e tanta passione a fare da carburante, qualche piccolo, grande risultato noi lo abbiamo ottenuto.

Nel corso della Fiera di Roma “Più libri più liberi“, si è discusso del fatto che la piccola editoria sta iniziando (e noi possiamo dire: finalmente!) ad assumere un ruolo importante e non solo per il fatto che è proprio dai piccoli editori che si rinnova quella qualità editoriale che nelle grandi major è venuta a mancare, ma anche perché sono gli editori poco conosciuti che investono seriamente tempo, energie e denaro in quegli autori che nessun altro penserebbe di pubblicare. Ovviamente parliamo di editori veri, coloro che realmente prendono in mano i manoscritti inviati, li valutano, selezionano, correggono, impaginano e pubblicano.

Negli anni precedenti le case editrici indipendenti sono troppo spesso diventate sinonimo di EAP e di scarsa qualità, arrivando a quell’eccesso di pubblicazioni che hanno per un certo periodo saturato il mercato, portando i lettori a storcere (giustamente) il naso. Per fortuna l’inversione di tendenza c’è stata e stanno iniziando a sopravvivere, nonché a emergere, solo quegli editori in grado di fare il proprio mestiere in modo professionale. Il tempo ha fatto da filtro e ha posto quelle barriere oltre le quali sono venuti a cadere marchi che non hanno saputo adeguarsi, smettendola di pensare agli autori come possibili bancomat viventi.

Purtroppo, noi sappiamo bene che la realtà precedente ha mietuto diverse vittime: molti autori sono rimasti scottati da esperienze poco edificanti e ora vedono i piccoli editori come se fossero degli “untori”, si può quindi comprendere la diffidenza acquisita nel corso di questi ultimi anni. Tuttavia, è proprio questa esperienza che dovrebbe aver creato quella base conoscitiva che permette a chiunque di arrivare alle informazioni necessarie per non cadere più nelle trappole che ancora esistono.

Sappiamo anche che non è così e, ancora oggi, esistono diverse situazioni in cui le EAP persistono nel loro intento, trovando proseliti nuovi. Per questo vi diciamo che, se proprio non volete affidarvi a un editore, allora utilizzate tutti gli strumenti che la rete vi offre per arrivare all’auto pubblicazione, perché è pur sempre meglio gestire il proprio lavoro in modo autonomo che restare invischiati in qualche contratto capestro. E fatelo con coscienza, con lo stesso amore che un editore serio metterebbe per curare il vostro manoscritto; con lo stesso impegno e lo stesso rispetto verso il lettore. Perché è questa l’unica strada percorribile per riuscire a sopravvivere ai grossi cambiamenti di costume che si stanno verificando.

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