La storia di Elena Lucrezia Cornaro, la prima donna laureata della storia

La storia di Elena Lucrezia Cornaro, la prima donna laureata della storia

La scrittura e la testimonianza sono strettamente legate. Uno dei poteri dello scrivere è quello di ricordare, seguendo la preziosa lezione di Primo Levi, per riportare alla memoria quello che siamo stati, e “ricomporre l’infranto” del nostro passato.

Uno dei temi che in quest’ottica ci sta più a cuore è quello che riguarda le difficoltà delle donne nella nostra storia, recente e remota, in ogni campo. Abbiamo raccontato di Helen Gardner, Cleo Madison e delle altre donne che hanno cambiato il cinema, fino a Lina Wertmüller, la prima regista a essere stata nominata ai premi Oscar; le donne che hanno combattuto i pregiudizi nella musica classica, e poi le storie di Trotula de Ruggiero e Margaret Ann Bulkley, donne-pioniere che hanno praticato la medicina.

Oggi vogliamo raccontare la storia di Elena Lucrezia Corner Piscopia, indicata anche come Elena Lucrezia Cornaro: la prima donna laureata della storia.

Nata nel 1646, Elena Lucrezia è la quinta di sette figli. Il padre, Giovan Battista, è un nobile appartenente a una delle più importanti famiglie di Venezia; mentre la madre, Zanetta Boni, è di umili origini. Proprio per questa relazione socialmente scandalosa, i figli, anche se legittimati, verranno esclusi per molti anni dal novero del patriziato. (Una questione che verrà risolta nel 1664 quando Giovan Battista sborserà più di 100mila ducati).

Uno degli avi della famiglia era Alvise Corner, personalità di rilievo nella Padova degli inizi del XVI secolo, scienziato, inventore e amico di Galileo. Ai tempi di Elena Lucrezia però il prestigio della famiglia era tramontato, e da anni era estranea alle maggiori magistrature della Repubblica di Venezia. Il padre di Elena Lucrezia si batterà fino alla morte per ritrovare l’antico pregio goduto in passato. La vicenda della laurea di Elena Lucrezia si inserisce in questo piano di riabilitazione sociale. Le continue frustrazioni di Giovan Battista e il seguente esibizionismo culturale richiesto alla figlia sono fattori strettamente legati con la storia del suo primato universitario.

Il padre si accorge presto delle passioni della figlia e le permette di studiare con i migliori professori. Lei è consapevole del “vano compiacimento” del padre, ma sceglie di continuare ad assecondarlo per non deluderlo, “tanto ne godeva che sembrava di vederlo ringiovanire”. La sua passione per lo studio però non è finalizzata allo sfoggio nei salotti della buona società, come voleva il padre.

 

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