Come funziona la moderazione su Facebook. Una fonte lo rivela a Valigia Blu

Una fonte rivela a Valigia Blu come funziona la moderazione su Facebook

Giorni fa abbiamo ricevuto una mail da una fonte che vuole rimanere anonima e che lavora per una delle aziende a cui Facebook ha appaltato il lavoro di moderazione. Cosa emerge dal suo racconto e qual è la risposta di Facebook Italia.

di Marco Nurra

Il 2017 è segnato dall’evoluzione continua di Facebook nel tentativo di migliorare il proprio ecosistema. La lotta al clickbait, alle notizie false, al linguaggio d’odio e al razzismo, da una parte, e le problematiche legate al rischio di censura, ai video in diretta, alla trasparenza e alle pressioni dei governi, dall’altra, hanno portato Facebook a confrontarsi con questioni che fino a pochi anni fa potevano essere considerate marginali.

Possiamo dire che nell’ultimo anno la moderazione dei contenuti è stata il tallone d’Achille del social network. E come abbiamo visto in diverse occasioni, trovare un giusto compromesso tra diritto di parola (che negli Stati Uniti è considerato uno dei valori più importanti della democrazia) e rimozione dei contenuti non è per niente facile.

Pochi giorni fa Arianna Ciccone faceva l’esempio di quanto accaduto a Marco Tonus, disegnatore satirico bloccato su Facebook per un’illustrazione di qualche anno fa scambiata per apologia del nazismo.


Nel caso di Tonus il blocco è stato rimosso pochi giorni dopo, con il riconoscimento dell’errore da parte di Facebook. Ma come funziona esattamente la moderazione dei contenuti? Siamo davvero nelle mani di algoritmi che non sono in grado di capire l’ironia? E come può migliorare questa situazione?

Dopo lo status di Arianna Ciccone, siamo stati contattati da un analista-moderatore Facebook (che preferisce mantenere l’anonimato e noi abbiamo accettato visto che potrebbe perdere il lavoro), che lavora per un’impresa di servizi tecnologici, che gestisce la moderazione per conto di Facebook. Il social network esternalizza infatti queste operazioni a imprese specializzate nell’analisi e gestione delle conversazioni online come Arvato, Cpl Recruitment, BCforward, Accenture, etc.

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A proposito di compleanni…

A proposito di compleanni…

I compleanni sono eventi unici nella vita di ognuno di noi. Attimi preziosi che possono essere interpretati in molti modi e, talvolta, possono anche essere vissuti con un certo disagio. Infatti, non sempre tale evento è visto come un momento di gioia e condivisione, le vicissitudini possono collegarlo ad altri fatti. In ogni caso resta pur sempre un’occasione in cui, di solito, fioccano auguri da tutte le parti. Facebook, tra l’altro, è uno strumento piuttosto efficace per ricordarci chi e quando compie gli anni.

Tuttavia, esiste un fattore che rende il compleanno un evento che, spesso, passa quasi inosservato, se non altro per la maggior parte degli “altri” (ovviamente non ci stiamo riferendo a parenti, amici più stretti e famigliari): il mese di agosto.

Agosto è il periodo dell’anno in cui si è più distratti, quasi più che sotto le festività natalizie. In agosto si pensa a riposare, ad andare in vacanza o a fare tutti quei lavori in casa che, nel corso degli altri mesi, di solito riusciamo a scansare. E, sempre in agosto, spesso le nostre comunicazioni con il mondo social si riducono a messanger o a qualche altra chat.

Dunque, per tutti coloro che se li sono persi, vogliamo farvi un riassunto degli autori che hanno compiuto gli anni proprio nel periodo “incriminato”.

 

2 agosto Sergio Piergianni
8 agosto Francesca Mereu
9 agosto Beppe Forti
Ugo Poggesi
Mario Scaglianti
14 agosto Paolo Ferruccio Cuniberti
16 agosto Sergio Rustichelli
23 agosto Alessandro Cirillo
28 agosto Oliviero Angelo Fuina
29 agosto Alessandro Spocci
30 agosto Laura Pituello

Le promozioni su Facebook… ma anche no, grazie

Le promozioni su Facebook… ma anche no, grazie

di Giorgio Bianco

“Promuovi il tuo post per raggiungere fino a 8.000 persone al costo di 18 euro!”. Una frase del genere apparve poco più di un anno fa sul mio account di Facebook. Avevo pubblicato da pochi mesi il mio ultimo romanzo “Dammi un motivo” con l’editore EEE.

Ero orgoglioso poiché, sebbene per pochi giorni, il libro scalò le classifiche Amazon fino alla prima posizione.

Per cui non esitai a esibire il risultato su Facebook, ottenendo consensi e sorrisi da decine di amici.

A quel punto il social forum si fece avanti proponendomi l’inserzione a pagamento. Ecco come funziona (o non funziona) il meccanismo. Si pagano 18 euro tramite carta di credito (volendo si può spendere anche di più, ma io scelsi la promozione base) e Facebook inizia a proporre al pubblico il post con il link per l’acquisto del libro. L’autore può selezionare fascia d’età e scolarizzazione dei potenziali acquirenti. Io scelsi 18-65 anni e diploma di scuola superiore.

Ogni volta che l’inserzione raggiunge un certo numero di persone, il credito di 18 euro diminuisce. Fino a zero, quando la promozione termina, dopo due o tre giorni, non ricordo con precisione.

Successivamente l’autore riceve le statistiche, cioè i risultati ottenuti. E qui andiamo a ridere. Nel mio caso il post venne visualizzato da circa 8.800 persone. Quindi Facebook mantenne la parola. Di questi 8.800, tuttavia, soltanto una dozzina mise il “mi piace” e appena quattro aprirono il link. Disinteresse generale e fallimento totale. Il regno della superficialità. Più o meno come succede con i video o le immagini dei gattini: la gente sfoglia distrattamente il social, regala qualche “like” e tanti saluti.

Anche se non ho gli strumenti per verificarlo, sono pronto a scommettere che nessuno di quei quattro volonterosi che aprirono il link acquistò il libro. E se pure lo avessero fatto, il risultato sarebbe stato penoso: 4 su 8.800 per un libro che costa meno di 5 euro, ma ci pensate? Oltretutto basta scaricarlo, non c’è nemmeno la fatica di andare in libreria. Eppure, niente.

Che cosa ci insegna questa esperienza? Prima di tutto che 18 euro sono spesi meglio per pizza, birra e panna cotta.

Ma non solo. Il deludente risultato accende anche un faro sulla differenza fra quantità e qualità. Infatti è pur vero che “8.800 persone raggiunte” sono molte. Ma a che cosa serve raggiungerle, se poi non ci degnano neppure di uno sguardo? A nulla, evidentemente.

Facebook usato in modo “generalista”, se mi passate il termine, solleva una gran polverone privo di sostanza. Come le chiacchiere da bar. Tuttavia può rivelarsi molto utile. Come? Seguendo la filosofia promossa dalla EEE edizioni: sostegno reciproco fra autori, nonché promozioni mirate (e gratuite) in ambienti già selezionati. Mi riferisco, per esempio, ai gruppi di appassionati di letteratura. Perché oggi, bisogna ammetterlo, leggere è una attività di nicchia, come il modellismo ferroviario. Se non vai a cercare gli amatori, continuerai a segnare il passo credendo di correre.

Noi non vendiamo contratti di luce e gas o custodie per smartphone. Il nostro prodotto (che orrore chiamarlo così) interessa fasce molto specifiche di popolazione. Bisogna cercarle, anche attraverso Facebook, ma non gettando il seme a piene mani: cerchiamo i gruppi. E non dimentichiamo che recensire colleghi ed esserne recensiti e promossi sulle rispettive bacheche è ancora un metodo produttivo per divulgare le nostre opere.

Chiediamo a chi ha apprezzato il nostro libro di recensirlo su Amazon. Spingiamo il passaparola. Pubblichiamo sulla nostra bacheca le recensioni di opere scritte da altri autori, guardiamo oltre il nostro giardinetto e facciamo fronte comune con chi condivide la nostra grande passione. Uniti siamo più forti. Per cui facciamo circolare la cultura del leggere anche aiutando gli altri. Usciamo da noi stessi e saremo ricambiati con sostegni piccoli ma di qualità.

E soprattutto: non diamo soldi a chi promette grandi numeri: piuttosto mangiamoci una buona pizza!

Giorgio Bianco e la sua esperienza

Giorgio Bianco nemmeno voleva parlare con un nuovo editore, le sue precedenti esperienze lo avevano reso avverso e disillisuo su quanto il mondo editoriale poteva offrirgli. Poi ha incontrato Piera Rossotti e molte delle sue convinzioni (per fortuna) sono cambiate. E non lo diciamo per noi, ma per il fatto che il suo stile merita di essere condiviso pubblicamente. #EEE #autoriEEE

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Giorgio Bianco e la sua esperienza con EEE

di Giorgio Bianco

Una pacca sulla spalla, una risata, una stretta di mano. Ma di concreto, nulla. Troppe volte il rapporto fra scrittore ed editore si risolve in una delusione. Non scrivo queste righe per cercare colpevoli, anzi: i colpevoli mi hanno stufato, poiché alimentano risentimento e musi lunghi, atteggiamenti inutili quando si tenta di costruire qualcosa. Scrivo invece per parlare di chi le cose le fa, o almeno ci prova con serietà e a ragion veduta. Perché il mondo dell’editoria, si sa, in Italia soffre moltissimo. Scrivere un libro è nulla, rispetto alla necessità di “insegnargli a camminare”. E nessuno di noi, sognatori con la penna in mano, ha bisogno di un semplice tipografo. Noi cerchiamo qualcuno che ci aiuti a diffondere le nostre opere.

La casa editrice EEE, per me la terza su quattro romanzi, è di gran lunga la migliore che io abbia incontrato. Piera Rossotti è persona di grande competenza e sensibilità artistica, ma nello stesso tempo bada al sodo. E ha il grande merito, insieme ai suoi collaboratori, di aver creato una struttura flessibile e attenta al divenire delle esigenze degli autori. Ma c’è molto di più: EEE punta alla collaborazione, cioè alla interazione fra gli scrittori chiamandoli a leggere, criticare e promuovere i loro colleghi, ricevendone in cambio le stesse attenzioni. Può sembrare un’idea semplice, ma a questa affermazione replico in due modi: prima di tutto, la semplicità risiede nelle idee geniali.

In secondo luogo, non dimentichiamo che il mondo della letteratura è estremamente chiuso, individualista, ostile e perfino razzista, se mi passate l’accezione culturale del termine. Pertanto mi pare che invitare gli autori a fare squadra sia un presupposto di grande originalità. Parlo del mio caso: un mio romanzo non ha mai avuto così tante recensioni, così tanti risultati scrivendone il titolo in Google, prima di incontrare EEE. Considerando il mio punto di partenza, posso dire di aver ottenuto finora ottimi risultati e ho avuto la dimostrazione che lavorare insieme vale molto più di un “post” su un cosiddetto “social”. Dirò di più: nemmeno le pubblicazioni a pagamento sul web sembrano funzionare. Io stesso ho investito 18 euro in una inserzione sponsorizzata su Facebook, pubblicando il link all’acquisto del mio romanzo “Dammi un motivo“.

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Facebook mi garantiva almeno 8.000 contatti, che in effetti ci sono stati. Ma con quale risultato? Giudicate voi stessi dalla fotografia: oltre 8.000 contatti, certo: ma le interazioni tendono a zero. Che cosa ci dimostra tutto questo? Che viviamo in un mondo divenuto assai superficiale e che bussare indistintamente a tutte le porte serve a nulla. Noi dobbiamo rivolgerci alle “nicchie”, cioè a coloro che potrebbero apprezzare i nostri lavori. Facebook? Va benissimo, ma usato dalle persone giuste verso le persone giuste. E le persone giuste… siamo noi! Il nostro impegno, nonostante l’esiguità delle forze, porta risultati qualificati. Senza quelli, non andremo da nessuna parte.

Un abbraccio a tutti!

Novità per la nuova stagione

Novità per la nuova stagione

Riaprono le attività per il blog EEE. Sono molte le novità previste per la nuova stagione, sia da un punto di vista editoriale che di blogging. In questa intervista il Direttore Editoriale, Piera Rossotti Pogliano, ne descrive una parte.

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1)      Buon giorno! Eccoci alla ripresa dopo le vacanze. Ci sono novità per la nuova stagione?

Sì, ci sono, e significative. Cominciamo però con il ribadire che Edizioni Esordienti si conferma una casa editrice interessata alla promozione di esordienti meritevoli, con la convinzione che la strada migliore sia l’e-book, per motivi che abbiamo già detto più volte in passato. Ho avuto modo di leggere nel web parecchie testimonianze di autori non ancora conosciuti, praticamente tutti lamentano che i grandi editori non leggano nemmeno i loro manoscritti e che i piccoli editori, anche quelli onesti, cioè interessati davvero a produrre buoni libri, a distribuirli al meglio e a guadagnare dalla vendita al pubblico e non dagli autori non riescano a promuoverli in modo soddisfacente. Con la pubblicazione in e-book, di fatto, si superano i problemi di distribuzione, si va nel mondo, letteralmente.

2)      Questo, però, ha favorito anche la pubblicazione “indie”… che bisogno c’è dell’editore?

Lei sa che io rispetto il self-publishing, penso che sia una bella possibilità, però i fatti dimostrano che troppo spesso chi si autopubblica non si rende conto dei limiti della propria scrittura, oppure propone ai lettori un testo non editato, pieno di refusi, quindi, in definitiva, l’autore non rispetta il lettore. Ci sono delle lodevolissime eccezioni, intendiamoci, ma credo che un buon editore che conosca il mestiere abbia ancora un ruolo da svolgere. Per tornare a EEE-book (tra parentesi, potete leggere “tripla E”, per brevità), voglio ripetere che è una casa editrice a) che seleziona e b) che corregge i testi che pubblica, non limitandosi alla semplice correzione della bozza, ma anche a qualche intervento più incisivo sulla struttura di qualche frase, l’opportunità di certe battute di dialogo e cose del genere (quello che in inglese si chiama copy editing, per intenderci), ovviamente discusse e messe a posto a quattro mani con gli autori, cerchiamo l’accordo e la collaborazione.

3)      Sulla collaborazione avrei una domanda specifica, ma prima vorrei chiederle quali siano le novità, perché queste cose gliele ho già sentite dire…

Si usa dire che repetita iuvant, e forse non tutti le hanno sentite, queste cose… quando ho tempo intervengo in discussioni su Linkedin, nel gruppo Editoria Italiana, a cui sovente si rivolgono degli autori che hanno già avuto qualche esperienza editoriale e pongono delle domande o raccontano le loro vicissitudini, quindi penso che ribadire queste informazioni non sia inutile. In ogni modo, le novità sono queste:

a)       EEE-book selezionerà con severità ancora maggiore, limitandosi però ai romanzi, mainstream o di genere, e alle esperienze e testimonianze, purché originali e interessanti, dei “quasi romanzi” come quelli che ha pubblicato finora. Purtroppo, siamo costretti a non pubblicare più saggi e poesie, perché in versione e-book non riusciamo a venderli come vorremmo. Desidero tuttavia precisare che saggi e raccolte di poesie che abbiamo accettato di prendere in esame fino a questo momento saranno comunque letti e, se ritenuti idonei, potranno essere pubblicati, così come continueremo a promuovere le opere già pubblicate. Per i romanzi, invece, è tutto un altro discorso, e le cose cominciano a ingranare, soprattutto per alcuni titoli.

b)       L’autore, finora, contribuiva con 98 euro al copy editing e alla correzione della bozza, mentre la pubblicazione in e-book è sempre stata gratuita. La somma era praticamente simbolica, perché la pubblicazione di un e-book corretto e rifinito ha un costo complessivo ben superiore, ma giustificavamo questo pagamento con il fatto che l’autore restava pienamente proprietario dei diritti della sua opera, e poteva farne quel che desiderava, firmare oggi con noi e pubblicare domani con un altro editore. La maggior parte dei nostri autori sono leali e sono diventati anche nostri amici, ma i soliti furbetti non sono mancati, hanno approfittato della nostra correzione professionale a costo irrisorio e sono andati a pubblicare altrove. Allora, abbiamo deciso di eliminare del tutto questo minimo contributo e di chiedere la cessione dei diritti per cinque anni. Pubblicare con EEE-book è da oggi un privilegio che non ha prezzo, nel duplice significato che è una grande opportunità e che non si paga nemmeno un euro.

4)      Come si concilia la cessione dei diritti con il fatto che lo slogan di EEE-book è quello di essere scopritore di talenti e non detentore di diritti?

Sulla scoperta di talenti ho già risposto. Per quanto riguarda i diritti, il nuovo contratto potrà essere risolto in qualsiasi momento a fronte del pagamento di una modesta penale, che diventa più bassa dopo il primo anno. Insomma, se Mondadori offre al nostro autore un bel contratto su un piatto d’argento, l’autore lo potrà firmare subito, sarà libero, anzi, brinderemo pure con lui/lei. Ma i “giochini sporchi”, anche se legali, non ci piacciono.

5)      EEE-book, quindi, si configura sempre più come editore digitale. I cartacei che avete fatto finora, però, sono molto ben realizzati: sarà ancora possibile pubblicare anche così?

Certamente. Comprendiamo bene che agli autori piaccia il libro da tenere tra le mani come effettiva materializzazione di un obiettivo raggiunto, da regalare agli amici o da vendere attraverso una libreria dove sono conosciuti. Molti concorsi, inoltre, richiedono ancora la partecipazione con copia cartacea. Per questo, proponiamo come servizio a richiesta la stampa di volumi curati, di buona qualità, a prezzi molto interessanti e, se l’autore lo desidera, li mettiamo anche in vendita tramite la nostra libreria virtuale, su Amazon e su altri webstore. Possiamo stamparne anche soltanto 50 copie, facendo comunque una vera edizione, con tanto di ISBN e deposito legale, però non illudiamo l’autore dicendogli che il suo libro cartaceo sarà in tutte le librerie. L’e-book invece, quello sarà veramente dappertutto, e non soltanto in Italia, ma praticamente in tutto il mondo; ecco dove potete vedere dove distribuiamo: http://www.sbfstealth.com/gli-store-collegati-a-stealth/

A mano a mano che le biblioteche si attrezzeranno, gli e-book si potranno anche noleggiare per due settimane, li stiamo già rendendo disponibili attraverso Media Library On Line e ReteINDACO. Opportunità come queste sono impensabili con la distribuzione cartacea, perfino per una casa editrice medio-grande o grande…

6)      Torniamo al discorso della collaborazione degli autori: in che cosa dovrebbe consistere?

Mi piacerebbe che gli autori che pubblicano con EEE-book sentissero di farne parte. Il mio proposito è quello di creare un piccolo ma autentico modello di “editoria equa e solidale”: io ci metto la professionalità mia e dei miei collaboratori, la mia disponibilità e il mio tempo. Mando i rendiconti e pago i diritti d’autore, faccio tutto il possibile per promuovere le opere che pubblico, compatibilmente con i mezzi economici, che sono quelli di una piccolissima casa editrice. Se posso, partecipo di persona alle presentazioni; con notevole sforzo economico (in pura perdita) partecipo anche al Salone del Libro di Torino, sono presente sui social media, produco periodicamente un video in cui presento qualche opera ma, soprattutto, poiché non amo la pubblicità smaccata, parlo di problemi della scrittura, dell’editoria, oppure parlo di un genere letterario o di un brano celebre, anche per far capire che a me la letteratura piace davvero, e mi piacciono davvero le persone che scrivono, insieme al fatto che ho una preparazione specifica sia universitaria e sia di quasi ventennale esperienza di valutazione di testi, non sono un tipografo prestato all’editoria (con tutto il rispetto per i veri tipografi che fanno bene i tipografi).

Che cosa mi aspetto dagli autori? Prima di tutto che capiscano che, quando si pubblica un e-book, la promozione passa sia attraverso i canali tradizionali delle presentazioni, delle recensioni ecc., ma anche e soprattutto attraverso la rete. Vorrei che, quando pubblichiamo dei post su Facebook o in questo blog o da qualsiasi altra parte, loro venissero non soltanto a cliccare un “mi piace”, ma lasciassero un commento, un segno del loro passaggio e della loro partecipazione costruttiva. Vorrei che, quando fanno una presentazione, anche senza di me, ci mandassero delle fotografie e un piccolo resoconto, per arricchire la nostra sezione di Eventi su questo blog. Vorrei che pensassero a EEE-book e a tutti gli altri autori come a una squadra che, se unita, può farsi meglio conoscere ed essere vincente. Promuovere il logo EEE vuol dire promuovere anche efficacemente la propria opera e lo si può fare in tanti modi. Intendiamoci, alcuni autori sono bravissimi nell’autopromuoversi, ma non fanno nulla per gli altri. Per essere vincenti, invece, bisogna lavorare tutti insieme guardando nella stessa direzione. Alcuni l’hanno capito e stanno agendo molto bene, hanno dei blog, fanno i recensori, intervengono con dei commenti. Altri, anche sollecitati, mi rispondono che loro scrivono i libri, venderli è compito dell’editore. Purtroppo, le cose non funzionano così, ai tempi della rete…

7)      Parliamo di rete, allora. Quanto conta il web per un editore e quali sono i mezzi che EEE utilizza?

Il web è una realtà dalla quale oggi non si può prescindere e, a maggior ragione, non può farlo un editore prevalentemente digitale come me: che ci piaccia o meno, è così. Gli strumenti principali di EEE sono il suo sito, questo blog, Facebook e Twitter, più la ricerca di altri blog, siti, radio via internet che recensiscano i nostri libri. Dai risultati delle vendite, vediamo comunque che è molto importante che gli autori stessi si diano da fare, come le ho appena detto. Oggi, il rapporto con l’autore è percepito quasi come essenziale dai lettori: non si accontentano del romanzo, vogliono saperne di più, dalla semplice notizia biografica, alla curiosità che si volge anche verso la composizione dell’opera, l’idea da cui ha tratto ispirazione, alle competenze specifiche dell’autore in un determinato campo. Faccio qualche esempio: Alessandro Cirillo, nel suo blog  alessandrocirilloscrittore.it, non parla soltanto dei suoi libri, ma scrive  periodicamente degli articoli, frutto delle sue ricerche, che riguardano aspetti di storia militare poco conosciuti e altro, dando prova di essere continuamente impegnato nell’approfondimento delle tematiche che lo appassionano, e così Nunzio Russo, nel blog www.nunziorusso.it. Giancarlo Ibba sta invece affinando le sue capacità di scrittore attraverso la lettura e la recensione di opere altrui, ed è nella top 100 dei recensori di Amazon, che è un traguardo notevole. Paolo Cuniberti si sta affermando anche come conoscitore di musica jazz, Andrea Leonelli ha un blog dedicato agli esordienti che si chiama Opinions on books, Elena Moscardo ha iniziato un blog a partire dalle esperienze di cui parla nel suo libro, camminscrivendo.blogspot.it, a mio parere potrebbe diventare un buon punto di riferimento per tutti gli interessati sia alla Via Francigena, sia al tema del pellegrinaggio… Mi perdonino gli autori che non ho citato… e non ho citato neppure lei, Irma, né Il Mondo dello Scrittore, ma basterà farsi un giro nel catalogo del nostro sito per trovare tutti i link.

Insisto: gli autori non dovrebbero lavorare soltanto per se stessi; unendo le forze, si potrebbe davvero fare molto di più e non servono neanche soldi, bastano un po’ di tempo e di buona volontà. 

8)      Il concorso è ancora un valido strumento per farsi conoscere e quali sono i piani di EEE in merito?

Immagino che si riferisca al nostro concorso, che ha avuto due edizioni, la prima dedicata al giallo-thriller-noir e la seconda, in fase di conclusione e definitiva valutazione, dedicata al romanzo storico. Posso dire soltanto questo: lo scopo è quello di trovare buone opere di genere, e si tratta di un concorso “vero”, cioè vince o si classifica chi scrive un buon testo. Su queste premesse, è evidente che chi vince è bravo o, almeno, è stato bravo nella scrittura di quella specifica opera. Scelte le opere, le pubblichiamo e ci attiviamo con i mezzi di cui disponiamo per farle conoscere. A mio parere, come strumento selettivo per un editore, questo tipo di concorso è valido. Siccome non chiediamo tasse di iscrizione o di lettura, è evidente che non ci sono secondi fini, il nostro concorso non è uno strumento per fare cassa.

Visto il successo straordinario di Io dormo da sola di Salvatore Paci ed Emanuela Baldo, il prossimo concorso riguarderà il genere romantico-contemporaneo.

Per quanto riguarda i concorsi che EEE sponsorizza, attualmente sono “Amore e Morte”, in collaborazione con Il Mondo dello Scrittore, e “Un bagaglio di idee”, con la Fed. It. Art: anche questi sono concorsi veri e “puliti”, quindi costituiscono un’ottima occasione per un autore per sottoporsi al giudizio di lettori spassionati… per chi vuole scrivere per un pubblico e non per chiudere i suoi lavori in un cassetto, sono due belle opportunità.

9)      Dovendo fare un bilancio, come percepisce questa esperienza editoriale?

EEE mi piace tanto, ma non è ancora quello che vorrei che fosse. Mi spiego meglio: volevo dar vita ad un’iniziativa che mi permettesse di scegliere e di promuovere le opere di autori esordienti che mi piacciono, e direi che ci sto riuscendo, insieme ai miei collaboratori. Qualche titolo comincia a vendere benino, sono piccoli successi che ci spronano a proseguire. Ma vorrei fare di più: vorrei davvero creare quel modello di “editoria equa e solidale” di cui le ho parlato poco fa, che paga il dovuto agli autori e reinveste gli utili nella promozione, ma che sia selettiva. Credo che esistano già sodalizi di autori che collaborano per promuoversi… ma chi li seleziona? In EEE, invece, mi prendo io la responsabilità, qualche volta anche gli insulti degli autori rifiutati, ma i lettori devono sapere che il marchio EEE va soltanto su opere che mi sono piaciute. Non pretendo che piacciano a tutti, rispecchiano i miei gusti, per forza di cose, anche se ho dei lettori giovani che mi affiancano e ascolto le loro opinioni. E gli autori che entrano nel nostro Catalogo dovrebbero impegnarsi a promuovere la loro opera, ma non soltanto: devono promuovere il marchio e il Catalogo nel suo insieme, come meglio sanno. Così, tutti possono diventare vincenti. Nel web, invece, vedo troppo spesso che ognuno pensa per sé, e FB è inondato di post di autori che si autopromuovono, penso con risultati abbastanza modesti.

10)   La controtendenza per la quale alcuni editori storici hanno deciso di passare all’odiato metodo EAP, come lo interpreta?

Ho letto proprio ieri un’intervista a Tullio Pironti (l’intervista è visibile QUI), storico editore napoletano, che confessa di essere diventato un EAP e di non selezionare davvero quello che pubblica. Trovo triste che un editore famoso debba ridursi a pubblicare a pagamento ma, ancor di più, che confessi di non selezionare. La crisi c’è, colpisce l’editoria e le librerie. Ma molti editori troppo immobili e le librerie che rifiutano di camminare con i tempi forse è inevitabile che chiudano i battenti, pubblicare a pagamento o combattere l’e-book sono strategie che, alla lunga – ma forse nemmeno tanto alla lunga – si riveleranno perdenti. Cartaceo e digitale possono coesistere e probabilmente sarà così, ma ormai una rivoluzione epocale è in atto, il futuro potrebbe essere quello dell’Espresso Book Machine, sempre che le librerie lo capiscano una buona volta, invece di limitarsi a piangersi addosso…

Le risposte dell’editore

Cosa risponde EEE all’invio di un manoscritto.

risposte dell'editore

Molti editori non rispondono agli autori, vuoi perché non hanno letto il manoscritto inviato (dagli editori “importanti” è già un esito positivo riuscire a farsi leggere), vuoi perché il manoscritto non è di loro interesse. Altri editori rispondono il giorno dopo, inviando il contratto: il manoscritto interessa, eccome, ma solo per una pubblicazione dietro lauto pagamento e, ovviamente, non l’hanno neppure letto.

Edizioni Esordienti ha fatto invece la scelta di rispondere agli autori: una conferma di ricevuto per quando arriva il manoscritto e, se l’autore è nuovo, viene invitato a tenersi in contatto tramite il blog, Facebook, a leggere le newsletter, insomma, a farsi un’idea delle persone con cui potrebbe avere a che fare se entra nella squadra EEE. Poi c’è l’attesa della lettura, che attualmente si aggira sui sei mesi, dopodiché arriverà una di queste risposte:

1) una proposta di contratto, se il manoscritto ci interessa e l’invio successivo del contratto definitivo;

2) una cordiale lettera di rifiuto, che però non entra nei dettagli delle motivazioni. Qualche autore si dichiara deluso perché vorrebbe conoscere la motivazione del nostro rifiuto: purtroppo, far redigere una scheda di lettura sarebbe troppo costoso, soprattutto per un’opera che non si intende pubblicare. Un’analisi fatta bene comporta una giornata di lavoro per un lettore, e non ce lo possiamo permettere né, del resto, credo che competa a un editore;

3) una lettera interlocutoria, nel caso di un manoscritto non pubblicabile così com’è, ma con qualche difetto strutturale o anche sostanziale, però sanabile. Diamo qualche consiglio, in modo che l’autore possa provvedere da solo, o chiedere l’aiuto di un editor, se crede, e poi riproporci il manoscritto. Qualche autore è grato di questo, qualche altro si offende: “ma come, è perfetto così, non cambio neppure una virgola!”  In questo caso, ringraziamo e auguriamo la miglior fortuna, senza ironia, ma anche senza ripensamenti.

Le nostre letture sono gratuite, rivolte unicamente a opere complete, inviate come file .doc oppure .odt, che possibilmente siano stati corretti e rivisti dagli autori al meglio delle loro capacità.

Noi rispettiamo gli autori e chiediamo uguale rispetto.

by Piera Rossotti Pogliano