Gli autori EEE vendono anche all’estero

Gli autori EEE vendono anche all’estero

Per quanto possa sembrare strano (ma non lo è affatto), gli autori EEE vendono anche all’estero. In alcuni casi perché vi risiedono, come ad esempio la poetessa Elisabetta Bagli o la scrittrice Francesca Mereu, in altri perché le loro opere sono state tradotte in altre lingue (per lo più in inglese, ma non solo), in altri ancora perché i loro titoli rientrano a far parte di quei pochi libri italiani che sono stati inseriti in cataloghi esteri. Ovviamente, l’essere presenti su Amazon e su altri rinomati store online facilita molto la diffusione e rende anche più semplice l’acquisto per chi non si trova su suolo italiano.

L’ultimo esempio lo ha fornito Lidia Chiarelli, i cui libri sono presenti nei circuiti OverDrive di 4 biblioteche americane e di una canadese.

Tuttavia non è un caso isolato. Le sillogi poetiche di Gastone Cappelloni vanno letteralmente a ruba nei paesi latino americani e in Spagna, Nunzio Russo se la cava egregiamente negli Stati Uniti e l’esordio di Zekharia Blum’s secret dream (Il sogno segreto di Zekharia Blum), scritto dal nostro Claudio Oliva, lascia ben sperare nei paesi anglofoni.

Dunque, che siano tradotti o meno, per una piccola CE digitale, come lo è la nostra, questo è davvero un traguardo notevole.

Questi sono, dunque, i nostri autori all’estero:

Il 2017 di Gastone Cappelloni

Il 2017 di Gastone Cappelloni

Buon giorno Gastone. Sei un poeta affermato, autore di 20 opere pubblicate, di cui l’ultima con noi, Tu Ottava Nota, nel 2015, che siamo molto fieri di aver pubblicato. Il tuo 2017, però, più che dedicato alla scrittura è stato dedicato al viaggio e alla promozione dei tuoi libri, tra l’altro al penultimo libro che hai scritto, Un seme oltre oceano.
Vuoi parlarci del tuo percorso?

Ho passato circa un mese in Argentina, questa primavera. Lo sentivo come un’esigenza, qualcosa che dovevo assolutamente fare, se vuoi puoi definirlo come una specie di tributo a mio zio Lino, che è emigrato in Argentina, ma anche a mio zio Domenico, emigrato in Francia, a Nizza. Un tributo a chi ha dovuto trovare il coraggio per lasciare la propria terra, il proprio Paese, per andare a stabilirsi altrove.

Avevo promesso a mio padre di fare questo viaggio, di andare a Mar del Plata, a ritrovare suo fratello Lino e, anche se mio padre non è più tra noi, sono sicuro che mi ha seguito e guidato da Lassù.

Parlaci del tuo viaggio, della tua esperienza di autore.

È stato un tour de force, da un certo punto di vista: 16 presentazioni, tra caffè letterari, presentazioni presso centri culturali e trasmissioni televisive, in 28 giorni, a Mar del Plata, a San Nicolas, a Ramallo, a Rosario, ma sarei pronto a ricominciare, per il calore, la solarità, la genuinità delle persone che sono intervenute. Come autore è stata una grande soddisfazione vedere l’interesse dei lettori, ma anche sentire la loro partecipazione emotiva alle vicende raccontate.

E come uomo?

Direi che è stato un momento ancora più importante. Mi sono trovato di riflesso coinvolto in una vita di emigrante che non mi appartiene, ma che mi sarebbe potuta appartenere. In fondo, anche la nostra vita è un viaggio, siamo sempre con le valigie in mano. E poi, in Argentina c’è ancora tanta italianità, anche se ormai sono italiani di quarta generazione, spesso non conoscono la lingua, ma rimane il ricordo delle loro origini attraverso il racconto famigliare, il senso delle loro radici.

Come poeta, tu giri anche l’Italia, hai presentato il tuo libro un po’ ovunque, hai ottenuto premi e riconoscimenti. Quanto sono importanti, per te, anche questi viaggi in un Paese che è il tuo?

Premi e riconoscimenti sono importanti, ma l’aspetto più bello dell’incontro con i lettori è quello umano, è sentire il contatto a livello di anima e di mente, sentire che la tua poesia “arriva” ai presenti, li emoziona.

Stai scrivendo il ventunesimo libro?

Per ora è ancora un segreto… Vedremo.

Gastone Cappelloni a Madrid

Il programma di Gastone Cappelloni a Madrid

Anche nel 2017 Gastone Cappelloni viene a Madrid per dilettarci con i suoi versi e darci l’opportunità di conoscerlo più approfonditamente.

di Elisabetta Bagli

Gastone Cappelloni è una vera anima poetica nel vero senso della parola: tutto ciò che è intorno a lui lo assimila fervidamente all’interno del suo spirito, rielaborandolo, facendolo divenire l’essenza viva della sua profonda esistenza. Potremmo ascoltare i suoi versi in varie occasioni nella capitale spagnola, insieme a poeti di valido percorso letterario.

Quello che segue è il programma di Gastone Cappelloni a Madrid:

Mercoledì 1 Febbraio 2017 Gastone Cappelloni sarà intervistato:

– alle ore 12:00 da Clickradiotv nel programma di Julia Villalba “El rincón de Julia”, insieme al poeta Matteo Barbato, all’attrice e scrittrice Marta Guardincerri e alla poetessa e scrittrice Elisabetta Bagli.

– alle ore 17:00 a Radio Círculo del Círculo de Bellas Artes nel programma di Marco Ricci “La vita è bella”. Poetessa invitata Elisabetta Bagli

– Incontro con i poeti del Circulo de Bellas Artes

Giovedi 2 Febbraio 2017 Gastone Cappelloni sarà presente al recital “Versos de Italia” presso Le Figaro Café, organizzato da Jesús Arroyo di Dicultura. Inizierà alle ore 19.30 e condividerà versi e anima con i poeti e scrittori Matteo Barbato, Marta Guardincerri ed Elisabetta Bagli.

Venerdì 3 febbraio 2017 Gastone Cappelloni presenta il suo nuovo libro in spagnolo 6.0 presso la Biblioteca Eugenio Trías – Casa de Fieras de El Retiro/ Paseo Fernán Núñez, 24 – Madrid alle ore 19.00.

I poeti invitati a intervenire con i loro versi sono: Inma J. Ferreo, María Ángeles Fernández Jordán, Juana Castillo Escobar, Matteo Barbato, Félix Martín Franco, Elisa Mancini, Nataly Jorge e Antonio Ruiz Pascual.

Per questa occasione l’A.P.S. Il Mondo dello scrittore Network collabora oltre che con la Biblioteca Eugenio Trías del Retiro, con l’Associazione Universum Academy Switzerland nella sua sede in Spagna, con la Asociación DHAMA e con l’Associazione dei Pugliesi in Spagna.

All’interno dell’evento la Responsabile del Premio Infantil Aquí Latinos, rivista il cui Direttore è Edwin Perez Uberhuaga, la scrittrice e poetessa María Ángeles Fernández Jordán consegnerà il Primo Premio nella modalità disegno e poesia a Francesca Romana Val Bagli. Questo Premio, un quadro Moises Llerena Taricuma, è stato donato dal poeta Jose Luis Álvarez Gallego.

Saranno tre giorni intensi all’insegna della cultura, della condivisione dei versi, dell’amicizia!!

Un italiano a Madrid: Gastone Cappelloni

Un italiano a Madrid: Gastone Cappelloni

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A cura di Elisabetta Bagli

Ogni volta che Gastone Cappelloni mette piede in Spagna si sente, dall’atmosfera improvvisamente allegra che si respira, che è arrivato. Con la sua proverbiale pacatezza quasi zen, riesce a mettersi in gioco e ad attirare l’attenzione delle persone, non solo degli addetti ai lavori, ma anche di coloro che lo conoscono per la prima volta.

3Il tour di Gastone Cappelloni è stato intenso e ricco di sorprese e di splendide conferme, come quella a Radio Círculo, al Círculo de Bellas Artes il 1 giugno, partecipando al programma “La vita è bella” curato dal conduttore e artista Marco Ricci. Dopo due anni si sono incontrati di nuovo due grandi amici che hanno avuto la capacità di saper ridere e sorridere insieme agli ascoltatori, coinvolgendomi, visto che mi trovavo con loro in veste di interprete e traduttrice.  Nel corso del programma Gastone ha presentato i suoi due libri, “Tu, Ottava nota“, edito dalla casa editrice EEE di Torino e l’edizione spagnola di “Una semilla más allá del océano“, che ha già visto presentazioni in Spagna e in Argentina, pubblicato in una nuova edizione dal prestigioso editore Pablo Méndez con la sua casa editrice Ediciones Vitruvio di Madrid. Tra una chiacchiera e l’altra ci sono stati interventi musicali e anche poetici, nei quali si è data lettura alle poesie di entrambi i libri, in italiano e in spagnolo.

5A fine puntata siamo andati all’Azotea del Círculo de Bellas Artes e abbiamo visto il panorama a 360º di Madrid: unico, da mozzare il fiato!

Il 2 giugno, invece, è stato presente all’apertura di “Passione Italia 2016”, evento giunto all’ottava edizione, presso la Scuola Statale Italiana di Madrid, per l’appuntamento annuale allestito nel cortile dell’istituto in occasione della Festa della Repubblica italiana, organizzata dalla nostra Camera di Commercio presente nella capitale spagnola, nel quale si mettono in evidenza le eccellenze nostrane, il MADE IN ITALY. Inoltre, Gastone ha partecipato anche alla Feria del Libro di Madrid 2016, e anche in questo caso non ha mancato di dare voce al suo animo sensibile, facendosi portavoce dell’iniziativa dell’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) di cui Ivan Cottini, amico del nostro poeta, è testimonial. Successivamente, siamo andati alla Biblioteca Eugenio Trías del Retiro a depositare i nostri nuovi libri, per renderli disponibili alla lettura.

9Il 3 giugno, invece, la giornata è stata la più intensa di tutte e, dopo essere andati alla Scuola italiana per Passione Italia, è stata fatta la presentazione del suo libro “Una semilla más allá del océano” nel Ristorante Tolezamar, limitrofo al Parco del Retiro dove si svolge la Fiera. A questa presentazione oltre a me sono stati presenti l’editore Pablo Méndez e altri poeti di grande calibro, quali Francisco J. Castañón e Fernando López Guisado.12 La serata si è conclusa in meravigliosa compagnia al Taste Gallery con Debora Marchesiello e alcune amiche che hanno ascoltato la lettura delle poesie di Gastone Cappelloni in occasione di un evento privato.

Gastone è un poeta sensibile ma, soprattutto, un uomo molto aperto alle nuove avventure e affronta tutto quel che gli capita intorno con la meraviglia di un bimbo e con la consapevolezza che la vita deve essere vissuta ogni minuto in modo intenso e indimenticabile.

E noi, a Madrid, lo aspettiamo ancora e sempre a braccia aperte! Gastone, non vediamo l’ora di accogliere le tue nuove opere e di ascoltare ancora altri aneddoti della tua vita, non vediamo l’ora di costruire insieme questo spaccato di vita artistica e non solo! Gastone, Madrid ti chiama e ti ama!

21 marzo, ode alla Poesia

21 marzo è la giornata dedicata alla Poesia

Caffè poesia

Potevamo forse lasciarci scappare questa occasione? No, che non potevamo, soprattutto per il fatto che si è da poco aperto il quarto Concorso EEE, dedicato proprio alla selezione di nuovi poeti nostrani. Sappiamo bene che ne esistono di veramente validi in giro per il web, li vediamo passare tutti i giorni con i loro post, nei quali alcune composizioni spiccano per la bellezza e l’eleganza dei versi. La nostra rosa di giudici avrà del valido materiale fra cui scegliere i prossimi poeti EEE e siamo contenti che siano proprio loro a selezionare i prossimi compagni di avventure.

Quindi parliamo un po’ dei nostri giudici, dei magnifici cinque che presenziano la giuria, insieme al nostro editore Piera Rossotti. Cinque splendide Penne, ognuna con caratteristiche diverse e particolarità che possono andare a stuzzicare l’anima sotto molti punti di vista. Perché la Poesia non è tutta uguale, il genere in sé racchiude mille sfumature che possono essere interpretare a seconda dello stile, dell’umore e della predisposizione dell’autore. Tuttavia i nostri cinque giudici si differenziano in modo piuttosto riconoscibile. Elisabetta Bagli possiede una mano decisamente femminile e i suoi versi si dipanano di solito con lunghe introspettive, in cui ogni colore viene preso in considerazione. Gastone Cappelloni è un’impressionista e ben si accordano i toni che utilizza per descrivere i propri sentimenti e le sensazioni, lasciando pennellate decise sulla tela poetica. Maurizio Donte ha ben chiaro il ritmo e la sua precisione si concretizza nei versi costruiti ad arte, pur restando saldamente ancorati al senso artistico. Andrea Tavernati preferisce racchiudere negli haiku le proprie espressioni poetiche, pur attenendosi, anche lui come Donte, a delle regole fondamentali che rendono il verso ancora più libero. Infine Andrea Leonelli. La sua prosa graffiante, e talvolta ermetica, lo rende capace di racchiudere in poche parole l’intera tavolozza della sofferenza umana.

Dunque, con cotanta giuria, potevamo forse non ricordarvelo in un giorno come questo?

Una Regina e i suoi Re

Una Regina e i suoi Re

Un altro poeta s’inserisce nella scuderia degli autori EEE, circondando la nostra Regina di nomi eccellenti.

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Maurzio Donte, con il suo Nell’incanto, stabilisce un nuovo filo conduttore con i propri lettori.

Elisabetta Bagli, Andrea Leonelli, Andrea Tavernati, Gastone Cappelloni e Maurizio Donte, formano una squadra poetica che assume già il sapore della leggenda. Elisabetta, con i suoi meravigliosi versi, offre una vita vista al femminile, con i suoi dubbi e le sue incertezze, condite con quella forza che ogni donna è in grado di avere. Andrea Leonelli travolge gli animi con l’energia di cui carica le sue composizioni, trovando, attraverso la sofferenza e lo strazio, la via verso il cuore dei lettori. Andrea Tavernati incanta con i propri Haiku, descrivendo in così pochi termini un universo ricco di emozioni e sentimenti. Gastone lascia senza fiato. La sua prosa, solo all’apparenza semplice, è un puro inno alla vita e a quanto possa far sentire vitale un uomo. Infine Maurizio Donte, un nome che porta l’arte poetica verso quella classicità che così bene padroneggia.

Vi presentiamo la parte iniziale della presentazione di Nazario Pardini al libro Nell’incanto

Bolero

Donte_EEEVaga sulle onde un fremere d’incanto,
mentre trema la luce della Luna
e alzo nel vento a te un notturno canto
che flebile s’inizia sotto il cielo;
con arte io vengo a te, mia sola amata,
tu danzi quasi fossi una sirena
nel mare dell’estate che è passata.
Mi ricordo il motivo della danza
ed il tuo passo al muoversi del suono,
lento Bolero, dentro la risacca,
in languide movenze d’abbandono.

Iniziare da questa citazione testuale significa andare a fondo, da subito, nella epigrammatica vicenda del canto di Maurizio Donte. Un canto dolce, estremamente musicale, nutrito di cospirazioni emotive di grande abbandono erotico-intimistico, dove il verso, con tutta la sua potenza ermeneutica, si fa corpo risolutivo degli abbrivi vitali del Poeta. Sì, c’è l’amore, vissuto con plurima collaborazione panica, con espansioni iperbolico-allusive, e con abbracci semantici di urgente vocazione narratrice, ma un amore plurimo, totale, universale che coinvolge la vita nella sua polisemica significanza: il sogno, la realtà, il tempo, la memoria, la pace, la società e quell’inquietudine che nella poesia si fa flauto sotterraneo ad accompagnare il fluire dello spartito: “Mi ricordo il motivo della danza”, una rievocazione che si traduce in alcova rigenerante, in edenico ritorno, in visione incantatrice trasferita in mondi dal sapore neoplatonico, dove tutto è leggero, inviolabile e sonoro come una musica sublimante. Ed è l’endecasillabo – trattato in tutte le salse, in tutte le sue tonalità, a majore e a minore di sonetti, odi e canzoni – a evidenziare l’esperienza metrica del Nostro; la sua abilità versificatoria, aduso, Egli, al verso nobile del canto: “con arte io vengo a te, mia sola amata,/ tu danzi quasi fossi una sirena/ nel mare dell’estate che è passata”. Un mare d’infinita portata, i cui orizzonti si estendono fino all’inverosimile, fino a traguardi a cui l’uomo non può allungare lo sguardo, data la sua pochezza. E il Poeta è cosciente della futilità del tempo, del gioco delle sue fauci, della sua rapacità e voracità: “E vano è lo sperare che ritorni:/ rapido fugge il tempo tra le dita.”, per questo si affida al memoriale, a quel “passato” che tanto vorrebbe riattivare “in languide movenze d’abbandono”; a un eros che, comunque, non circoscrive il panorama ispirativo del Nostro; dacché la perlustrazione ontologica delle piecès e lo scavo analitico si estendono, a tutto tondo, al bene e al male della vita, col ricorso a uno sguardo impegnato e addolorato su tutto ciò che crea sofferenza; su tutto ciò che si allontana dalla fraternità, e dalla umanità, visto che “Non più vi fosse guerra, ma fraterno/ amore” è l’auspicio più sentito del Poeta

L’inarrestabile Gastone

L’inarrestabile Gastone: nuova presentazione a Gabicce Mare

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Le attività di Gastone Cappelloni non si fermano mai e l’inesauribile poeta ha già previsto il prossimo appuntamento con i propri lettori.

Venerdì 22 gennaio, alle ore 21.00, presso il Centro Civico CREOBICCE,  a Gabicce Mare in via 25 aprile, Gastone proporrà la lettura di alcune sue poesie tratte dalla silloge Tu, Ottava nota che, come vi ricordiamo, è stata pubblicata con EEE. La silloge, acquistabile in tutti i maggiori store online, rappresenta una raccolta di poesie divise in più sezioni a tema che hanno come unico filo conduttore la figura femminile. Quell’Ottava nota che riesce a far vibrare l’anima dell’umanità stessa.

L’omaggio del poeta, all’universo femminile, nasce da quella sensibilità insita nell’esistenza stessa di Gastone; nella sua propensione nell’individuare la parte più delicata (e forse più debole) delle persone, riconoscendo alla Donna quel ruolo che una società come la nostra spesso tende a sottovalutare. Questa sua visione della vita lo porta verso l’estrema generosità in cui donare non è solo un mero atto simbolico ma una vera e propria ragione di vita. In quest’ottica, anche i libri che verranno venduti, nel corso della presentazione, apporteranno un ulteriore beneficio all’Associazione Omphalos, Autismo e Famiglie.

L’inarrestabile Gastone non sarà da solo in questa nuova avventura, a fargli compagnia, nel corso della serata, ci sarà anche Michela Pacassoni con il suo libro La calda estate di San Martino. Il tutto verrà coordinato da Lilli Simbari.

 

Intervista a Gastone Cappelloni

Intervista a Gastone Cappelloni

Cappelloni_Ottava_nota_EEEChi – o che cosa è – l’Ottava Nota? È la figura femminile, che domina la scena e l’immaginario poetico di tutti i tempi. In questo modo si presenta la nuova silloge di Gastone Cappelloni.

  • Tuttavia, perché proprio la figura femminile?

Perché la figura femminile? In attesa di descrivere la sublimazione della perfezione che è la vita, ecco inconsciamente che lei prepotentemente arriva al cuore non chiedendo nulla, solo il capriccio dell’esistenza, quasi niente, non credi? Donna è vitalità, inconscio, rammarico, storia di cammino vissuto, eternamente come stagioni e orizzonti. In lei rivedo l’innocenza di farfalle senza ali, intenta a guidarci dove le pieghe dei nostri misteri, senza, approderebbero su strade inadatte e visionarie, un faro dalle sfaccettature d’indiscussi colori.

  • L’universo poetico è dedicato a un gruppo piuttosto ristretto di lettori, tendenza che, soprattutto in questi ultimi anni, è confermata dal mancato interesse che si riscontra nelle nuove generazioni. Perché i giovani non riescono ad apprezzare i versi poetici?

I giovani! Eterni incompresi, a loro attribuiamo apatia e insofferenza, distacco e disinteresse, ma siamo sicuri che sia così? Lo siamo stati tutti, ed eravamo ribelli e incoscienti ma disposti ad ascoltare quando qualcuno riusciva a catturare il nostro stato d’animo, a chi riusciva nell’intento di raccontare senza imporre, di stuzzicare la mente senza imposizioni. Vero la poesia è per pochi, ma fino a quando sarà in mano a quel potere logoro e senza stimoli, i giovani saranno sempre tagliati fuori, vogliamo parlare delle scuole? Meglio di no, anche se la poesia stessa è relegata a materia ignota e atavica. Via, un po’ di ammodernamento! Ok, i classici insostituibili, che hanno fatto la storia della poesia, ma continuiamo a fossilizzarci su di loro! Armiamoci di “scope mentali” e ringiovanimento della mente, basta a insegnanti “registratori”, senza trasmettere sensazioni o partecipazione. Quasimodo, Luzi, Merini, Montale, Pasolini, Pavese, Rosari, Saba, Ungaretti, ecc. potrebbe continuare, e invece? Soliti poeti che nemmeno esistono più, quasi, anche sui libri di storia. I giovani avrebbero bisogno di una scuola dinamica, la poesia ne trarrebbe giovamento, scommettiamo?

  • In rete si leggono giornalmente composizioni di ogni tipo, non credi che questo fatto possa diventare controproducente?

Chi sarei io per giudicare quello che gli altri scrivono? Il pensiero corre libero fin dove la penna esprime la propria consapevolezza di vita, ovvio che il lettore si trova a fare i conti con migliaia di composizioni che ogni giorno campeggiano sui nostri blog o social net-work, trovandosi spesso soffocati e sommersi da parole osannanti e celebrative. Ritorna la riflessione che in tanti ci poniamo, nel nostro paese si scrive tantissimo e si legge quasi nulla; vuoi vedere che ci sentiamo tutti dei grandi scrittori e poeti e non ce la sentiamo di leggere gli altri perché scadenti e non bravi come noi? La convinzione, che Gastone Cappelloni o tanti pseudo scrittori, un domani anche non lontano saranno buttati al macero, nasce dalla consapevolezza delle capacità stesse, riduttive, raccontandomi, senza chiedere null’altro. Scriviamo e pubblichiamo troppo? Forse; chissà?

  • Mentre gli scrittori tendono a espandere la propria influenza ovunque, capiti, i poeti presentano una sorta di affezione territoriale. Concordi con quest’affermazione?

“Se nessuno è profeta in patria come si vuol dire”, credo che anche i poeti seguano le rotte non solo della loro terra ma espandendosi per farsi conoscere e apprezzare, personalmente posso confermarlo. Non a caso “Un seme oltre oceano” ha varcato i propri confini terrieri, percorrendo strade non solo in Italia e Spagna, ma soprattutto quell’oceano, Argentina, dove vive lo zio Ubaldo. No, i Poeti sono un popolo di nomadi, in perenne pellegrinaggio verso i santuari della loro esistenza. Potremmo ingabbiare il vento all’interno di una nuvola?

  • Con tutti i riconoscimenti che hai raccolto in questi anni, riesci ancora a emozionarti per un premio?

Se un figlio ti regala soddisfazioni, dopo una vita di gavetta e di sacrifici come potresti non apprezzare amandolo? La vita ci penalizza assai, perché non ricambiarla con moneta scintillante coniata dalle umiliazioni del cuore? Sì, ogni premio è un tassello di positività, un invito a proseguire nel tuo percorso mentale, vivendolo e rivivendolo senza ringraziare alcun aiuto anche e solo morale. Un premio, anche se simbolico può essere una valida risposta per sentirsi partecipe e vita di se stessi.

  • Le poesie pubblicate in e-book rendono, a livello emozionale, di meno rispetto a quelle fruibili in versione cartacea?

Perché dovrebbe? E’ quello che leggi riempiono il cuore o lascia indifferente chiaro, gli stati emozionali rimarranno tali sia leggendo il cartaceo che l’e-book. Non trovo differenza di sorta, se le poesie saranno di spessore e in grado di affascinare il lettore, allora sì che avrai raggiunto la soddisfazione di aver trasmesso un po’ di “loro”, altrimenti, cartaceo o no, le tue creature saranno destinate a una lenta agonia di visibilità.

  • Dopo tutti i libri che hai già pubblicato da cosa trai l’ispirazione?

Quello che ho scritto è racconto che ho vissuto, spaccati di vita, ognuna è una storia condensata di quotidianità, dove nulla è affidato al caso, un resoconto mentale, un diario perpetuo sospeso tra me e il tempo mai marginale, anzi presente e assillante, come se non ho pagato tributo con il destino. Destino non sempre gioioso o soddisfacente. Ho ancora tanto di me da raccontarmi, avendo pubblicato con “Tu ottava nota”, venti volumi, e sì, ho ancora molto nei cassetti della penna, dove ho riposto i miei silenzi, i ricordi ancora da consumare, lentamente e senza fretta aggiunta.

  • Un poeta nasce come tale oppure lo diventa?

Parola grande, quasi dissacratoria Poeta. Che significato può avere? Meglio definirsi menestrelli di strada, più semplice e meno ingombrante da portare addosso, mio Padre non scriveva eppure lo consideravo un Grande poeta. Mia madre la stessa cosa, non scriveva, ma era una Grande. Ecco il passo è breve, impercettibile ma indicativo, è anche grazie a loro che esistono le storie, i racconti quotidiani, che hanno ispirato facendomi da guida con suggerimenti e saggezza che ho immagazzinato per diventare più riflessivo e meno sanguigno. Poesia è racconto e immaginazione, poi la poesia è solo un pizzico di follia descrittiva e fuori, dalle righe di piatta routine. Poeti? Non pervenuti, ma bisognosi di raccontarsi.

  • Quando Gastone non scrive, come occupa il proprio tempo?

Pensionato attivo e senza voglia di fermarmi. Mettendosi ogni giorno alla prova cercando di migliorarsi, anche se quasi mai, essendo critico imponente di me stesso, mi attribuisco voti alti, e così rimango sempre alla “porta”, sapendo di dover migliorare. Vero, pensionato con problemi di cuore, anche se li lascio alle spalle, meglio cadere in combattimento che in un letto d’immobilismo. Scrivo poco da un paio di anni a questa parte, ma la mente è sempre feconda e in movimento, e fa bene, avendo materiale sufficiente per continuare a produrre e a sentirsi vivo e combattivo. Posso solo rammaricarmi di tempo che non è mai sufficiente, e questo è il mio grande rammarico, anche se vivaddio ho Jenny, la mia volpina ha donarmi capacità soprattutto creative e umane, immagazzinandole, a proposito nel libro troverete lirica a lei dedicata.

  • Quali sono i tuoi progetti futuri?

Poeticamente succosi direi. Voglio assaporare questo “ventesimo” momento, anche se all’orizzonte pregusto gocce di rugiada mai evaporate, perché risveglio di mai perse notti, della mente. Potrei anticipare tanto, ma non sarebbe corretto trascurare questo nuovo figlio, come se lo abbia pregustato.

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Gastone Cappelloni alla Biblioteca Baldini

Alla Biblioteca Baldini Gastone presenta Tu, Ottava Nota

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Sabato 9 gennaio, presso la Biblioteca Baldini di Santarcangelo di Romagna, alle ore 17.00, Gastone Cappelloni presenterà la sua silloge Tu, Ottava Nota. Il nostro Gastone sarà in buona compagnia perché, insieme a lui, sarà presente Alfredo Spanò, giornalista e scrittore, che avrà modo di deliziare il pubblico con la sua raccolta di racconti Delitti minimi ovvero Delitti intimi. L’evento sarà condotto da Lorenzo Nardi e Stefano Stargiotti, i quali non mancheranno di approfondire entrambi i libri e coinvolgeranno gli autori con domande a tema.

7088047Per chi non lo sapesse, Santarcangelo di Romagna  è un comune in provincia di Rimini, posto sulla via Emilia, al confine con la provincia di Forlì-Cesena. Ed è il paese natale di Papa Clemente XIV.

Dunque, per chi si trovasse in zona sabato 9 gennaio, l’appuntamento è presso la nuova sede della Biblioteca Baldini, in viale Pascoli 3, alle ore 17.oo.

Evento su Facebook

Vi ricordiamo inoltre che la silloge Tu, Ottava nota si lega ad un importante progetto sociale grazie al coinvolgimento dell’Associazione Omphalos Autismo & Famiglie che da anni si occupa di autismo nella regione Marche. Il 50% del ricavato sarà infatti devoluto alla ricerca per l’autismo e all’Associazione.