Da Sandokan al Corsaro Nero: la vita e i libri di Emilio Salgari

Da Sandokan al Corsaro Nero: la vita e i libri di Emilio Salgari

Emilio Salgari, scrittore con una vita drammatica, ha pubblicato famosi libri di avventura per ragazzi, come “Le tigri di Mompracem” e “Il Corsaro nero”.

di Matilde Quarti

A volte la vita di uno scrittore è in completa antitesi con la sua opera, perché l’immaginazione può essere un motore creativo potente come l’esperienza. È il caso di Emilio Salgari, inventore di personaggi come Sandokan, Tremal-Naik, il Corsaro Nero, o la piratessa Jolanda che, a differenza dei suoi eroi, vive le giornate cupe e ripetitive di chi non riesce a sbarcare il lunario e in nessun modo ottiene i successi tanto rincorsi.

La storia di Emilio Salgari, nato nell’agosto del 1862 a Verona e morto il 25 aprile 1911 a Torino, è drammatica, segnata da lutti e da povertà, a cui lo scrittore fa fronte rifugiandosi in un mondo parallelo, fatto di esotismi e avventure all’ultimo respiro. La sua produzione è immensa (scriverà infatti circa ottanta romanzi e oltre cento racconti),  sicuramente per necessità economiche, ma anche perché solo con la fantasia Salgari poteva sfuggire alla sua grigia quotidianità.

Il romanzo Il Corsaro Nero

Emilio Salgari, uno scrittore con l’animo di un capitano

Di statura bassa e tarchiata, con dei grandi baffoni che gli solcano il viso, Salgari non ha mai avuto il phisique du role dell’impavido avventuriero e lo scarto tra i centimetri di tacco camuffati nelle suole delle scarpe e la sua altezza è la triste metafora dello scarto tra la statura dei suoi sogni e la realtà. Il giovane Emilio Salgari aveva infatti un solo desiderio: intraprendere la carriera di capitano, con marinai da dirigere e una nave a cui far solcare le acque in cerca di avventure.

Il periodo scolastico all’Istituto Nautico si conclude però disastrosamente, e Salgari non farà che un unico viaggio in mare: lungo la costa adriatica, dal Veneto alla Puglia. Eppure, ironia della sorte, l’acqua ha sempre segnato i suoi spostamenti: Salgari, per motivi lavorativi, si trasferisce a Genova e dunque sulle rive del Po, a Torino, dove si ferma e mette su famiglia con l’attrice Ida Peruzzi.

Da Sandokan al Corsaro Nero: immaginare esotismi

Quando arriva a Torino, Salgari è già celebre: Le tigri di Mompracem (pubblicato a puntate sulla “Nuova Arena” di Verona tra la fine del 1883 e l’inizio del 1884 con titolo La tigre della Malesia), La favorita del Mahdi, pubblicato nello stesso periodo, e Il Corsaro Nero, del 1898, sono già entrati nell’immaginazione di legioni di ragazzini. Pur ambientando le sue opere nella giungla indiana, nei deserti africani, o nei mari delle Antille, Salgari non ha mai viaggiato fuori dall’Italia e scrive le sue storie documentandosi su atlanti e libri cercati in biblioteca, con ricerche approfondite e certosine. La sua immaginazione è onnicomprensiva e Salgari, di animo romantico e melodrammatico, dà ai figli i nomi esotici dei suoi personaggi: Fatima, Romero, Omar e Nadir.

Le tigri di Mompracem, dello scrittore Salgari

Uno scrittore moderno

L’enorme successo (Salgari viene persino nominato Cavaliere dell’Ordine della Corona dalla Regina Margherita), non viene però accompagnato da stabilità economica. Salgari non sa amministrare i guadagni che gli derivano dalla pubblicazione dei suoi libri, e questi stessi guadagni sono in ogni caso molto scarsi. Neppure nell’ambiente intellettuale Salgari è ben visto, nonostante pubblichi con le maggiori case editrici del periodo, persino con la milanese Treves. I suoi romanzi infatti sono melodrammatici, stracarichi di dialoghi e di avvenimenti: sceneggiati televisivi ante litteram, un intrattenimento troppo moderno, forse, per essere capito. Anche il contenuto di molte sue opere è ostico: sono libri per ragazzi, certo, ma all’epoca di successi come I ragazzi della via Pal, gli squartamenti e le atroci morti cui vanno incontro i suoi personaggi non sono ben visti dagli educatori.

Non stupisce che nonostante ciò i romanzi di Salgari siano comunque passati di mano in mano tra gli studenti. L’immaginazione di Salgari è sfrenata e le storie che inventa sono un coacervo di avventura e passione. Si va dalle atmosfere storiche di Cartagine in fiamme, del 1906, a quelle fantascientifiche delle Meraviglie del duemila, del 1907 (senza dimenticare il romanzo realistico La bohème italiana, appena stato ripubblicato da Elliot). Solo la saga dei pirati della Malesia consta di undici volumi: le avventure di Sandokan, del fedele Yanez e della bella Marianna sono avvincenti e incredibili agli occhi di un piccolo lettore italiano di inizio Novecento. Salgari descrive vividamente luoghi lussureggianti che pure non ha mai visto, racconta i profumi e i colori della giungla, il ponte ruvido delle navi che si scagliano l’una contro l’altra in battaglia. Gli stessi vezzi di forma, così evidenti al pubblico contemporaneo, non erano un ostacolo per dei lettori abituati a tutt’altro linguaggio.

Cartagine in fiamme, di Salgari

Il suicidio: la morte di un eroe romantico

La realtà dei fatti è però diversa da quella fantastica dei romanzi: la figlia di Salgari, Fatima, si ammala di tisi, e la moglie, Ida, viene internata in manicomio. Il colpo, sia emotivamente sia economicamente, è insostenibile per Salgari, che a pochi giorni dal ricovero della moglie si toglie la vita. La morte di Emilio Salgari riassume tutto il dolore e tutta la passione che lo scrittore deve aver provato nei suoi lunghi anni torinesi. Prima di uccidersi, Salgari scrive alcune lettere: solo tre sono arrivate a noi, ma alcuni biografi sostengono siano state di più. Nella lettera indirizzata agli editori, Salgari chiede loro con rabbia di pagare almeno i suoi funerali, visto che si sono arricchiti a scapito della sua famiglia.

Il suicidio di Salgari è un suicidio pensato in anticipo, le lettere di addio sono state persino scritte tre giorni prima della morte: difficile immaginare l’angoscia di un uomo che per così tanto tempo si prepara a morire. Salgari si toglie la vita in modo atroce e romanzesco, come un personaggio dei suoi romanzi: fa harakiri nel bosco di Val San Martino, appena sopra Torino, squarciandosi addome e gola con un rasoio. Anche la sua morte, tuttavia, passa in sordina; Torino è in festa per il cinquantenario dell’Unità d’Italia.

Sorgente: Da Sandokan al Corsaro Nero: la vita e i libri di Emilio Salgari – Il Libraio

Arrivano novità sugli sconti dei libri?

Arrivano novità sugli sconti dei libri?

Una proposta di legge vuole ridurre dal 15 al 5 per cento lo sconto massimo sul prezzo di copertina: editori e librai sono favorevoli, ammesso che serva

Molti editori – praticamente tutti: naturalmente i piccoli, ma anche i medi e i grandi, con l’eccezione del Gruppo GeMs e una posizione più articolata di Mondadori – sono favorevoli a una revisione della legge Levi sul prezzo dei libri, approvata dal Parlamento nel 2011, che fissava al 15 per cento lo sconto massimo sul prezzo di copertina. La nuova proposta di legge – la prima firmataria è Sandra Zampa del PD – si intitola “Disposizioni per la promozione della lettura, il sostegno delle librerie di qualità, dei traduttori nonché delle piccole e medie imprese editoriali” e fissa lo sconto massimo al 5 per cento, come avviene in Francia, Olanda, Spagna, Svizzera, mentre in Germania gli sconti sono vietati e nel Regno Unito il prezzo è libero.

La misura si applicherebbe – ovviamente, visto che l’obiettivo implicito è colpire Amazon – anche alle «vendite per corrispondenza e su piattaforma digitale via internet, con una possibilità massima del 10 per cento di sconto in occasione di fiere ed iniziative di settore espressamente indicate e del 20 per cento in caso di vendita a biblioteche, pubbliche e private». È una misura protezionistica, concepita per difendere le piccole librerie e i piccoli editori da chi può offrire prezzi più bassi grazie a volumi maggiori di vendita. I critici – al momento pochi – sostengono che questa difesa verrebbe pagata dai lettori. Il fatto che a sei anni dall’approvazione della legge Levi lo schieramento dei favorevoli si sia allargato anche a Giunti, Feltrinelli e in parte anche Mondadori, cioè editori che controllano grandi catene, dimostra che tutti gli editori e i librai, anche quelli di catena, sentono il bisogno di essere difesi dallo Stato dalla crescita della vendita online. Gli sconti di Amazon – che al suo arrivo in Italia vendeva anche al 40 per cento di sconto – costringono in pratica le grandi catene di librerie a vendere al 15 per cento in meno rispetto al prezzo di copertina. Se si scendesse per legge al 5, per farla breve, recupererebbero il 10 per cento di margine.

I tempi per approvare la legge in Parlamento sono stretti, quindi gli editori spingono per un decreto del governo o per inserire il provvedimento nella prossima legge di stabilità. A questo scopo nei prossimi giorni le parti coinvolte – editori, librai e associazioni di categoria – dovrebbero mandare al ministro della Cultura, Dario Franceschini, una lettera esprimendo una posizione unitaria. È il passaggio più difficile, perché se contro Amazon sono tutti d’accordo – perfino Ricardo Levi, il promotore della legge in vigore, era presente all’incontro sul tema al Bookpride di Milano – e tutti in astratto sono favorevoli a sostenere librerie e piccoli editori, poi nel concreto le posizioni si differenziano.

continua su: Arrivano novità sugli sconti dei libri? – Il Post

In Norvegia nasce Doomsday Library, la biblioteca che salverà i libri dall’apocalisse

In Norvegia nasce Doomsday Library, la biblioteca che salverà i libri dall’apocalisse

Si chiama Doomsday Library (Biblioteca del Giorno del giudizio) ed è una struttura “segreta”, il cui compito sarà quello di salvare i libri dall’apocalisse

di Redazione

In tempi duri come quelli in cui viviamo oggi, in preda a deliri complottisti e visioni della fine del mondo, c’è già chi inizia a ipotizzare l’avvento dell’apocalisse. E la proliferazione di romanzi, serie tv e film distopici, così come la loro recente ribalta in termini di accoglienza del pubblico, dimostra senz’altro una tendenza che continua a essere al centro dell’immaginario collettivo. Tant’è che negli Usa, si legge in un recente articolo del Foglio, la distopia pare abbia smesso di essere un genere letterario e cinematografico e sia diventata parte del Dna sociale.

L’immagine che si ha del futuro è ancora piuttosto incerta ma molti, temendo la catastrofe, cominciano già ad attrezzarsi. È questo il caso della Norvegia, in particolare dell’isola di Spitsbergenin, nell’arcipelago artico delle Svalbard, dove è stata realizzata una vera e propria biblioteca con un intento specifico: proteggere i libri dall’apocalisse.

Si chiama Doomsday Library (la biblioteca del Giorno del giudizio) ed è una struttura “segreta”, nascosta nel permafrost, il cui compito sarà quello di conservare le tracce del nostro passaggio sulla Terra, dando testimonianza alle civiltà future dei nostri pensieri e delle nostre opere più importanti.

Per conservare i libri – riporta un articolo dell’Huffington Post – verrà utilizzato un sistema digitale di preservazione eterna chiamato PIQL, ideato in Norvegia e utilizzato per molti film di Hollywood. Due programmi, PIQL Writer e il PIQL Reader, permettono di trasferire contenuti digitali sulla speciale pellicola PIQL Film che rende gli scritti leggibili anche a distanza di 1000 anni.

I Paesi di tutto il mondo sono stati invitati a inviare le versioni digitalizzate delle loro opere più significative al World Arctic Archive, da dove partirà il processo per l’inserimento nella Doomsday Library, destinata a custodire il sapere dell’intera umanità.

Sorgente: In Norvegia nasce Doomsday Library, la biblioteca che salverà i libri dall’apocalisse – Cultora, Cultora

Aprile con le promozioni di Amazon

Aprile con le promozioni di Amazon

Amazon nel mese di aprile apre le promozioni ad alcuni titoli tratti dal catalogo EEE.

Dal 7 al 21 aprile

Concerto a quattro mani

Per Paola, giornalista, il momento di andare in pensione è occasione di ricordi. In particolare, le torna alla mente l’annus terribilis, il 1994, quando aveva assistito a un processo in cui Giovanna, una ragazza di diciotto anni stuprata da due giovinastri, invece di ottenere giustizia si era vista condannare per calunnia; sempre in quell’anno lei stessa, Paola, allora poco più che quarantenne, aveva vissuto un difficile momento di crisi coniugale.
Accanto a Paola ci sono tante altre donne, con le loro storie e il loro vissuto: la matura Maria Grazia, che nasconde un grande segreto; la giovane Clara, bisognosa d’amore ma anche di consigli; la brillante avvocata Chantal Bissi. E ci sono gli uomini, naturalmente: sensibili e intelligenti, ipocriti e violenti, talvolta bugiardi e il più delle volte smarriti e disorientati di fronte alla donna. Nell’Italia degli anni Novanta, nell’immaginario maschile la situazione e il ruolo della donna, nonostante le lotte femministe , non sono cambiati in modo significativo rispetto al pre-sessantotto, mentre invece le donne cominciano lentamente a prendere coscienza di sé e a maturare una nuova visione dei rapporti di coppia e del loro proprio ruolo nella famiglia e nella società. Un cammino che è ancora ben lontano dall’essere concluso, anche in questo terzo millennio.

Swatch

Due ragazzi come tanti, ai giorni d’oggi.
Sullo sfondo, una Bologna giovane e feriale.
Luca ed Allyson vivono intensamente le emozioni della loro età: il sogno di fare carriera nello sport, la fine della scuola e le scelte future, la definizione della propria identità.
Assieme alla loro comitiva, assaporano il successo, l’amore, l’amicizia e le ambiguità presenti in ciascuna di queste tre cose, senza riuscire ad immaginare l’asprezza dei passaggi che li attendono.
Improvvisamente, la spensieratezza lascia il posto al disincanto dell’età adulta, e i due si ritrovano sospesi, costretti entrambi, attraverso molte contraddizioni, ad affrontare le loro paure più grandi, che li porteranno ad interrogarsi sul senso delle cose, e ad imparare più di quanto avrebbero mai immaginato sul passare del tempo, sulla felicità, su Dio e, in ultimo, sulla vita.

Il cammino di Neko Kurotachi

Nel Giappone della prima era Tokugawa, a cavallo del 1600, un ronin è un samurai ramingo, che non ha un signore da servire, è un pericoloso vagabondo senza onore e indegno di considerazione. Ma Yoshi “Neko” Kurotachi, ronin per tragiche circostanze, non può rinunciare al suo senso dell’onore, perché ritiene che chi è senza onore non possa essere un uomo.
Qualcuno, però, insegna a Neko che si può essere fedeli al bene prima ancora che all’onore, alla verità, prima ancora che alla giustizia. E oltre a tutto questo, c’è ancora l’amore. È questo il messaggio di un gesuita portoghese, Padre Guillermo, da anni in Giappone con pochi confratelli, per portare la parola di Cristo, apparentemente lontana dalla cultura giapponese. Neko, tuttavia, arriverà a rendersi conto che l’atteggiamento esistenziale di un samurai, un uomo votato alla morte con una fiducia assoluta nel suo signore e nell’appartenenza ad una ferrea gerarchia , non è più sufficiente a dare senso alla complessità della vita, al dolore e alla morte, perché il suo cuore è stato toccato dalla scoperta di un amore che perdona ogni errore e scende fin dentro l’oscurità di ognuno di noi.
Sullo sfondo delle atroci persecuzioni contro i cristiani, l’avventura umana e guerriera di Neko Kurotachi porta il lettore in un mondo lontano dal punto di vista temporale e culturale, mettendo però in risalto i sentimenti e le scelte inevitabili che appartengono agli uomini di qualsiasi tempo.

L’anno che portavi i capelli corti

C’è chi ritrova se stesso negli occhi di un altro essere umano, e chi lo fa, affrontando un viaggio in terre sconosciute. La mia verità la trovai nascosta nella rimessa di una vecchia casa abbandonata.
In quella casa dove si era svolta la recita monotona e stonata della nostra vita familiare, avevo trovato pagine che raccontavano un altra storia, una storia non recitata ma sinceramente vissuta, di un amore lontano e struggente. Quando mi ero ritrovata in mano una delle lettere di Agnese non avrei mai immaginato quali conseguenze avrebbe avuto sul mio presente, e quanto profondamente avrebbero cambiato la mia vita quei fatti ormai lontani.
Silvana deve tornare in Toscana, dopo venti anni d’assenza, per seppellire suo padre. E rovistando tra le polverose cianfrusaglie di quel passato che si era lasciata alle spalle scopre delle lettere, vecchie lettere nascoste con cura. Chi scrive è Agnese l’amante di Elena… sua madre.
Le due donne si erano conosciute da ragazze e si erano innamorate nonostante tutto. Nonostante la vergogna, nonostante la paura e l’ipocrisia di un mondo che stava per cambiare (erano gli anni sessanta) ma che ancora non era pronto ad accettare un amore “diverso” come il loro. Elena però non aveva avuto il coraggio di sfidarlo fino in fondo quel mondo, ad un certo punto si era illusa di poter condurre una vita “normale” e si era chiusa nella sua nicchia protetta costringendosi a recitare il ruolo di moglie e di madre.
Per Silvana comincia quindi uno struggente viaggio a ritroso che le racconterà l’altra faccia dell’amore, di un amore sacrificato alla vergogna ma che resisterà al tempo e alla morte e darà a lei il coraggio di rimettersi in discussione e cambiare la sua vita

e dal 10 aprile al 3 maggio

Nero pesto

Roma, 1979. Sono gli anni in cui eversione nera e terrorismo rosso insanguinano la Capitale aggiungendosi agli attacchi diretti allo Stato culminati nel rapimento e uccisione di Aldo Moro. Omicidi, sequestri, rapine, violenze hanno spesso connotazione ideologica e così, quando un portinaio di 60 anni iscritto al MSI, Alfredo Mancini, viene trovato morto, orrendamente mutilato, il commissario capo della Squadra Mobile Umberto Soccodato si indirizza senza esitare sulla pista politica, benché le caratteristiche del delitto lascino ipotizzare un movente passionale forse omosessuale. Qualche giorno dopo, nello stesso stabile, avviene un secondo omicidio. A parte il teatro dei delitti e le simpatie destrorse delle vittime, non parrebbe esserci un comune denominatore tra i due casi. Ma è davvero così? Soccodato e i suoi collaboratori si muovono non senza grossi rischi e affanni nel sottobosco del terrorismo neofascista che per le sue aderenze con gli ambienti istituzionali e con la grande criminalità capitolina si rivela un nemico quanto e forse più insidioso delle temibili e meglio organizzate formazioni eversive di sinistra.

Ultimo aggiornamento da Amazon

eee-amazon-2016Ultimo aggiornamento da Amazon per il 2016

Di seguito vi riporto l’elenco dei titoli che sono nei primi 100 delle varie classifiche di Amazon o, comunque, sono molto vicini ad esserlo. Cosa vuol dire molto vicini? Vuol dire che entrano ed escono dalla classifica se nel frattempo vengono acquistati o se ricevono qualche recensione. La stabilità di una determinata posizione, soprattutto nei generi più gettonati, come il thriller o il rosa, possono indicare l’affidabilità del titolo, nel senso che basterebbe un solo acquisto per farlo rientrare nelle prime posizioni. Capire esattamente come funzionano gli algoritmi di Amazon è una pratica quasi impossibile per un comune mortale, tuttavia vi sono delle costanti che s’imparano a leggere nel tempo. Vi faccio un esempio.

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Le risonanze della folgore, che si trovava in classifica al 72° posto due giorni fa, oggi è sceso al 362° e, cinque giorni or sono si trovava intorno al millesimo.

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Da quello che mi è dato sapere, ne è stata acquistata una copia e la vendita ha permesso l’improvvisa risalita del titolo. Diventa evidente che, per Amazon, un libro che “vende” con una certa costanza acquista una discreta stabilità e, quindi, basta veramente poco per riportarlo nella vetrina dei top 100. E sappiamo bene che quella vetrina, soprattutto i primi quaranta titoli, sono quelli più visti da chiunque vada a curiosare fra i più venduti e voglia concedersi lo sfizio di acquistare qualcosa di nuovo.

Dunque, andate a sbirciare nella lista ma sappiate che tutto può cambiare nel giro di poco tempo.

Il piede sopra il cuore
Fino all’ultima bugia
I nostri scarponi sulla Via Francigena
Eroi nel nulla
Il Longobardo – Terra di conquista
Nessuna scelta
Attacco allo Stivale
Una seconda occasione
Swatch
Ritorno a El Alamein
Rosa antico
Filippina va in città
Il Romanzo della Pasta Italiana
Africa
Nubi, Spettri e Mulini a vento
Profondo Sud
L’Intima Essenza
L’alba del sacrificio
Il Longobardo: Eredità di sangue
C’era una volta in Sardegna
Poesie uroboriche
Trame oscure
Le risonanze della folgore
Angelus di sangue
Aperti ermetismi
Consumando i giorni con sguardi diversi
La selezione colpevole
Il peccato di Rennahel
Uomini nudi
Cinque commedie in cerca d’attori
Dimmelo
La Centunesima Infelice
Tutta la vita per morire
Agata e le scarpette tecnomagiche
Quando gli dei torneranno
XII – Il segno dei giusti
Dal nero al bianco
Ocho cortado
Turista per professione
L’arte di Khem

EEE al Salone del Libro

Andare al Salone del Libro, nonostante tutto.

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Anche quest’anno, nonostante tutte le difficoltà oggettive che si riscontrano nel partecipare a un evento così importante come il Salone del Libro, saremo presenti, insieme ai nostri autori, portando la nostra filosofia. Tuttavia, perché un piccolo editore, oltretutto digitale, dovrebbe sobbarcarsi un impegno del genere, tra l’altro gravoso anche da un punto di vista economico? Cosa gliene viene in tasca? In effetti, se dovessimo solo valutare l’aspetto economico esisterebbero diversi motivi validi per restare a casa ed evitare di sottostare a diverse leggi, non scritte, che privilegiano la grande editoria, relegando i piccoli a ruoli da comprimari. Non solo, lo sforzo umano, che si richiede all’editore e ai suoi collaboratori, è davvero notevole, se non altro per tutte le ore che vengono passate in un ambiente rumoroso, caotico e, spesso, privo del sollievo dato dal ricambio ottimale di aria. Quindi, se nonostante tutti questi disagi, l’esserci al Salone Internazionale del Libro di Torino è ancora una meta a cui ambire, può solo voler dire che dei vantaggi ci sono. E non è solo per un fattore dato dal prestigio, dal poter dire: “io c’ero”. A monte persiste quella passione che permette di compiere dei passi, anche onerosi, pensando comunque ai propri autori, ai libri che così amorevolmente si è deciso di pubblicare, di portare al cospetto di un pubblico spesso critico e poco propenso a dare una chance a dei nomi sconosciuti, benché validi. Dietro a tutto questo sacrificio c’è l’amore di un editore per il proprio lavoro e per tutti coloro che lo aiutano a realizzarlo. In ogni singola azione esiste quel fuoco che permette di superare ogni ostacolo e ogni difficoltà pur di garantire un posto onorevole a quelle “creature” che noi definiamo semplicemente libri.

Per questi motivi, anche quest’anno, saremo presenti a Torino e porteremo la nostra passione nei corridoi affollati, fra i banchi cosparsi di volumi, in mezzo alle pubblicità di nomi famosi e volti noti. Ci saremo con il nostro bagaglio prezioso di opere belle, scritte bene, amate in ogni loro singola parte e scaturite dalla fantasia prodigiosa di autori ricchi di talento. Non sarà difficile trovarci, saremo quelli che sorrideranno radiosi ai passanti e s’intratterranno in piacevoli chiacchiere con chiunque vorrà chiederci informazioni e spiegazioni di vario genere. E se vorrete venirci a trovare, nel Padiglione 2 presso lo stand N 114, accoglieremo con gioia anche gli amici.