Marina Atzori e La sua Postazione

la-mia-postazioneMarina Atzori e La sua Postazione

Ogni autore possiede una propria postazione in cui le idee prendono forma e le parole scorrono velocemente sul monitor. Per i più conservatori esistono ancora gli scrittoi, carta, penna, talvolta calamaio. Tuttavia, a prescindere dal mezzo con cui si esprimono i pensieri, la magia che scaturisce è quella insita in ogni forma d’arte e noi vogliamo farvi vedere come se la cavano i nostri autori.

La mia postazione a colori

postazione

È da questo piccolo angolo che nascono le mie idee e nel quale ho portato a termine di recente il mio nuovo romanzo. Scrivo e lavoro da questa postazione da non molto. Da adesso in poi, probabilmente farò altri passi, forse più importanti; da qui in avanti, ci saranno sicuramente altri libri, altre parole e perché no, anche un’altra testa e un’altra vita.

Per uno scrittore cambiare postazione è un passaggio delicato. Entra in gioco lo spirito di adattamento e non è detto che il suo “ingresso” avvenga in tempi rapidi e in modo del tutto naturale. Ricominciare a scrivere, avendo prospettive e visuali differenti, non è stato così banale, non per un’autrice riflessiva come la sottoscritta.

È inutile negarlo, entrare nuovamente in armonia con la tastiera non è stato facile per niente. Anche se avrei avuto un milione di cose da raccontare c’è stato uno stop. Luce diversa, muri diversi, finestre diverse e persino concentrazione e ispirazione hanno subito una metamorfosi. Ho provato sensazioni strane, difficili da descrivere. È stato come rimanere in panchina per un po’, ad aspettare che il mister mi chiamasse per entrare in campo a controvertire un risultato che sembrava oramai compromesso.

Sono rimasta un po’ a guardare il soffitto, a squadrare ciò che avevo attorno, mentre la mia scrivania era ancora vuota come la porta di un campo da calcio, come non lo era mai stata. È rimasta per settimane immacolata, ho anche temuto, a un certo punto, che rimanesse tale. Bastava tirare, il portiere non c’era. Eppure niente, sono rimasta a guardare, stretta nell’incapacità, di dare un calcio alla prepotenza dei ricordi.

Chi scrive ha bisogno, più di altri, di uno spazio tutto suo, di sentirsi a proprio agio, per non incappare nel famoso “blocco”. Ecco, il blocco è stato a lungo in agguato, dentro questa stanza e al mio fianco, come un’ombra. La barriera era tra queste mura che adesso, sento mie per davvero. Ho dovuto creare un ambiente ad hoc prima di ricominciare a scrivere seriamente, perché sono molto legata agli oggetti e ai colori. Sento il bisogno di averli con me, in qualsiasi frangente. Mi danno sicurezza i miei disegni, le mie penne, i miei notes, le mie forbici e persino la mia pinzatrice verde che non pinza neppure due fogli insieme da circa sei mesi.

Qui ho attaccato la spina del mio stereo e ho ricominciato a fare quello che amo di più: scrivere. Quando salgo nella mia soffitta la musica cambia. Il silenzio e la luce soffusa della mia lampada blu coccolano i miei pensieri e scrivo. Ogni emozione è una nuova sfumatura di colore.

Può succedere di fermarsi quando è in atto un cambiamento. Anzi hai paura che succeda, perché sai che ti mancherà la terra da sotto i piedi. Sappiate che a me è mancata e parecchio. Questa nuova location però, è diventata finalmente “mia”. Senza calendario di Topolino e il mio Snoopy porta fortuna, non sarebbe stata la stessa cosa, devo ammetterlo. (Lo dico sempre che dovrei crescere, ma poi, quasi sempre, le azioni tradiscono le aspettative!)

 

Le news di questa settimana

pizap-com14783595619011Le news di questa settimana: volti nuovi e vecchie conoscenze

In questi primi giorni di novembre sono sei i titoli nuovi proposti da EEE e tra questa rosa vi sono ben quattro sillogi, a dimostrazione del fatto che la Poesia vive anche attraverso i talenti nostrani. Tuttavia, oltre alla poesia possiamo andare alla scoperta del nuovo libro di Emanuele Gagliardi, pluripremiato con il suo precedente La pavoncella e l’allegro romanzo di Nicoletta Parigini: Nina Tempesta e le ceneri di Hilda.

Andiamo, dunque, a scoprire da vicino le nostre news

Ci basterà il mare di Maria Luisa Mazzarini

ci-bastera-il-mareCi basterà il mare è una nuova raccolta poetica di Maria Luisa Mazzarini, che riesce a esprimere un sogno e a dire l’inesprimibile. Il tema è l’amore, indefinito e indefinibile, per due cuori senza alcuna velleità di possesso o di costrizioni, liberi e decisi, pur nella fragilità fugace dell’esistenza e malgrado l’inesorabile scorrere del tempo, a salvare la loro possibilità di amore e di felicità.
Un inno alla vita e alla libertà cantato con voce piena e gioiosa.

maria-dimmeloDimmelo di Maria Rotonda D’Alterio

“Dimmelo” è una silloge di poesie d’amore, brevi e taglienti come frammenti di specchi, vitali, vissute tra passioni e paure quasi adolescenziali, cui si contrappone la consapevole maturità di una donna che trova il coraggio di raccontarsi.

marina-nubi-spettri-e-mulini-a-ventoNubi, Spettri e Mulini a vento di Marina Atzori 

“Nubi, Spettri e Mulini a vento” è una raccolta poetica dal linguaggio semplice e diretto, frutto di un’approfondita ricerca stilistica e dello sforzo dell’Autrice di scavarsi dentro per giungere alla consapevolezza di sé, delle difficoltà in cui si sente immersa, della rabbia e delle frustrazioni, degli attacchi del vento – un vento fatto anche di ricordi – che la vita ci costringe tutti a subire. Tutto questo, come pietra che ci portiamo dentro, necessita dello scalpello di un poeta per emergere, prendere forma e farsi arte. È l’arte che purifica e fortifica e ci dà quella consapevolezza di noi in cui possiamo attingere il coraggio di vivere. È questo anche il valore della poesia, che parte dall’esperienza che un poeta ci sa trasmettere, per diventare parte della nostra personale esperienza di lettori.

aperti-ermetismi-coverblogAperti ermetismi di Andrea Leonelli

La nuova silloge di Andrea Leonelli costituisce il seguito di un cammino intrapreso da tempo con le precedenti raccolte poetiche, pellegrinaggio catartico che l’Autore compie dentro di sé, per svelare, rendere accessibile e comprensibile, tutto ciò che è chiuso, nascosto, sepolto nel profondo. È questo il senso degli “aperti ermetismi”: un percorso di conoscenza e autocoscienza che il lettore è invitato a percorrere insieme al poeta, con spirito di condivisione e di partecipazione.

Nina Tempesta e le ceneri di Hilde di Nicoletta Parigini

parigini_nina_estNel Regno dei Calderoni, e in particolare nella capitale Stregonessa, dove convivono umani e Gente Magica, Nina Tempesta, uno gnomo-detective diventata strega, si trova a fronteggiare una pericolosa lotta generazionale tra Streghe della vecchia e della nuova guardia.
Tra un’avventura e l’altra, mentre cerca di sventare i piani dell’ostinata e temibile Yvette, e tanti personaggi, scienziati, briganti, stregoni, soci in affari che litigano, scappano, pensano, corrono e si innamorano, Nina Tempesta si domanda che cosa conti davvero nella vita. Questa ed altre questioni, come la ricerca della verità, il rapporto tra scienza e natura e il senso dei valori sono i temi profondi trattati con leggerezza in questo romanzo ricco di movimento e di invenzione.

nero-pestoNero pesto di Emanuele Gagliardi

Roma, 1979. Sono gli anni in cui eversione nera e terrorismo rosso insanguinano la Capitale aggiungendosi agli attacchi diretti allo Stato culminati nel rapimento e uccisione di Aldo Moro. Omicidi, sequestri, rapine, violenze hanno spesso connotazione ideologica e così, quando un portinaio di 60 anni iscritto al MSI, Alfredo Mancini, viene trovato morto, orrendamente mutilato, il commissario capo della Squadra Mobile Umberto Soccodato si indirizza senza esitare sulla pista politica, benché le caratteristiche del delitto lascino ipotizzare un movente passionale forse omosessuale. Qualche giorno dopo, nello stesso stabile, avviene un secondo omicidio. A parte il teatro dei delitti e le simpatie destrorse delle vittime, non parrebbe esserci un comune denominatore tra i due casi. Ma è davvero così? Soccodato e i suoi collaboratori si muovono non senza grossi rischi e affanni nel sottobosco del terrorismo neofascista che per le sue aderenze con gli ambienti istituzionali e con la grande criminalità capitolina si rivela un nemico quanto e forse più insidioso delle temibili e meglio organizzate formazioni eversive di sinistra.

Marina Atzori e Il Gioco di Libri

gioco-di-libriMarina Atzori e Il Gioco di Libri

Talvolta è capitato di passare qualche ora in buona compagnia con gli amici, cercando di indovinare quale fosse il soggetto estratto e ponendo domande del tipo: “Se fosse una città, quale sarebbe?”

Ebbene, abbiamo chiesto ai nostri autori di abbinare il titolo del loro libro a una città, un personaggio, un piatto tipico e una canzone. Ed ecco uno dei risultati.

Dentro un castello di carte

Sinossi

 Atzori_castello_EEE A volte, la soluzione più semplice, per difendersi dalle avversità della vita, è quella di costruirsi un castello di carte, nell’illusione di potervi trovare rifugio. Ben presto, però, ci rendiamo conto che è troppo fragile, che basta un soffio per farlo crollare. Proprio quando pensiamo che tutto sia perduto, a volte la vita ci riserva delle sorprese e troviamo la forza di costruire davvero qualcosa di più solido e duraturo. Dentro un castello di carte è il seguito della storia di Petra e Zefiro iniziata nel romanzo Il fiordaliso spinoso. Anche qui, la vita reale e la fantasia si mescolano… E la tartaruga Zippo, anche questa volta, ci metterà lo zampino. Perché l’amore, i sogni, che altro sono, se non belle favole? E nelle favole, si sa, anche le tartarughe non sono solamente degli animali, ma possono essere complici e messaggeri. Basta crederci

Se “Dentro un castello di carte” fosse

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Una città: Orgosolo

Perché è il paese dei Murales e del Supramonte selvaggio, ma soprattutto perché è il cuore pulsante della Barbagia, zona dell’entroterra sardo che mi ha sempre attratta e affascinata per i suoi misteri e il suo sapore antico. Questo luogo mi rappresenta, non solo per le mie origini, ma anche per le forti contraddizioni e la storia che vi sono radicate. Orgoglio smisurato e arte vengono raffigurati sui muri delle case per descrivere una Sardegna diversa, poco compresa. Attraverso colori e immagini forti, vengono rivelati messaggi significativi, quali, l’espressione di una libertà negata e il tentativo di ribellione. Questi aspetti sono in parte gli stessi che si annidano in me, e nel personaggio maschile protagonista della mia storia, Zefiro Piras.
Leggendo “Dentro un castello di carte” vi troverete di fronte alla nostalgia, all’ostinazione, al carattere lunare e ombroso di un uomo che fa dei suoi silenzi e dei suoi segreti una roccaforte quasi inespugnabile. Il cuore di Zefiro diventa un’Isola da conquistare e da scoprire. Il “castello di carte” è
un’allegoria che ho adoperato per simboleggiare l’animo umano e la sua fragilità. Al minimo soffio di vento i sentimenti possono subire il peso della vulnerabilità, venendo in qualche modo compromessi. Si è costretti a rincorrerli e a ricomporli, prima che sia troppo tardi. Infine devo dire di avere vagabondato parecchio durante la mia esistenza. Adoro il Piemonte e le montagne, ma vorrei ritornare, un giorno, alle mie radici, una volta per tutte, proprio nella Mia adorata Sardegna.
Mi piace definire “Mia” questa Isola, perché mi appartiene e le appartengo, anima e corpo, dentro e fuori dai miei libri.

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Un piatto: Malloreddus alla contadina

Un primo piatto colorato che ha una base di sugo al pomodoro fresco, insaporito a seconda dei gusti personali, da olive, capperi, verdura di stagione, peperoncino e basilico. Mi piacciono i sapori decisi, al limite del salato, e perché no, anche molto piccanti.
Questo semplice piatto di pasta, rigorosamente al dente, rappresenta in un certo senso le mie emozioni e le varie sfumature contenute all’interno di tutti i miei scritti. Nei pochi ritagli di tempo mi diletto a sperimentare la grafica. Se visiterete il mio blog Anemos, vi renderete conto di quanto sia amante dei colori, non soltanto in cucina…

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Un personaggio: Snoopy

Sono una scrittrice compulsiva proprio come lui, il cane scrittore più incompreso del secolo. Penso che non riuscirei a resistere senza scrivere. Ogni occasione è buona per buttare giù qualche riga. Se potessi vivrei sul tetto di una casetta con al seguito una macchina da scrivere. Dulcis in fundo, non faccio mistero della forte attrazione che nutro nei confronti dei biscotti e delle notti, assolutamente buie e tempestose. Ah dimenticavo, pagherei per avere un amico come Woodstock!

Una canzone: La fine di Tiziano Ferro

Una canzone che proprio sul finale racconta di un nuovo inizio. L’ho ascoltata un’infinità di volte e più pensavo alle parole più sentivo mio questo brano. Sui miei libri ho ricominciato, proprio dalla fine. Quindi… per una volta mi esprimerò attraverso un passaggio del testo del mio cantautore preferito…
“Vorrei che fosse oggi in un attimo già domani, per iniziare e per stravolgere tutti i mie piani… perché sarà migliore e io sarò migliore come un bel film che lascia tutti senza parole.”

Dettagli del libro

  • Formato: Formato Kindle
  • Dimensioni file: 566 KB
  • Lunghezza stampa: 143
  • Editore: Edizioni Esordienti E-book (17 febbraio 2016)
  • Venduto da: Amazon – Kobo
  • Lingua: Italiano
  • ISBN: 978-88-6690-297-3

La poesia è anima che scrive

writer-1421099_640La poesia è anima che scrive

Scrivere in versi altro non è che la “verità vera” su noi stessi, dolcemente nascosta da un velo di parole che provengono dall’anima.

di Marina Atzori

È proprio così, la Poesia è anima che scrive, è libertà di espressione, è guardarsi dentro, è toccare con mano l’essenza delle emozioni. Non potevo esordire diversamente perché è stata proprio l’essenza dell’emotività a rivelarsi la protagonista assoluta del mio percorso poetico. In questi giorni ho ricevuto diversi complimenti da amici e colleghi, per il risultato raggiunto in occasione del Concorso sulle Sillogi Poetiche di EEEbook. Ebbene, devo confessarvi che sono stata la prima a rimanere sorpresa, nel momento in cui ho visto il mio nome comparire accanto a quello del poeta Oliviero Angelo Fuina. Ho riletto più volte l’articolo di Andrea Leonelli, poiché io stessa, stentavo a crederci.

Secondo posto e pubblicazione annessa. Che dire? Queste piccole, anzi grandi soddisfazioni, per me, sono quelle che contano per davvero. Vi dirò di più. L’estate appena trascorsa, scrivendo i miei componimenti, ho avvertito un cambiamento nel mio modo di scrivere, mi sono sentita pronta ad aprire la porta dei miei segreti più intimi e più vivi, perché ho creduto e credo, a questo punto, di aver raggiunto un equilibrio, tra quella che è la mia immagine riflessa allo specchio e le sensazioni che provo mentre scrivo.

In tutta sincerità, non è stato semplice tentare di addentrarmi nei meandri di una delle forme d’arte che reputo essere la punta di diamante della scrittura. Qualcosa però, nonostante tutte le riserve di questo mondo, mi ha spinta a farlo, anche se in punta di piedi. Il timore di confrontarmi con me stessa, e con ciò che la vita mi ha riservato fino ad ora, c’è stato, non lo nego. La poesia più di ogni altra cosa, mi ha permesso di superare questa paura recondita, in modo istintivo e spontaneo, in silenzio, di fronte a un foglio bianco.

Se è vero che le gabbie dorate rimangono pur sempre delle gabbie, devo ammettere di essere riuscita a spiccare il volo attraverso le feritoie luccicanti che mi impedivano di esplorare cieli e terreni nuovi.

notebook-405755_640Io scrivo di ciò che mi circonda immaginando di camminare su una corda sottile fatta di parole. Scrivo di estremi, di vertici, di angoli bui e ombrosi, di fragilità, di limiti. A volte temo che la corda si spezzi e invece, come per magia, ogni giorno diventa sempre più robusta.

Nella mia silloge “Nubi Spettri e Mulini a vento”, prossima alla pubblicazione con EEE, potrete leggermi attraverso e scoprirmi dunque, in questa insolita veste trasparente, più sensibile, più riflessiva, e di questo sono enormemente felice. Ringrazio dal profondo del cuore tutte le persone che hanno creduto e continuano a credere in me. Un grazie speciale va alla mia Editora Piera Rossotti Pogliano perché mi ha permesso di rivelare l’anima dei miei scritti ai lettori.

TDGC dedicato agli ebook

nuovo-simbolo-in-pngTDGC dedicato agli ebook

Il Premio Letterario Terra di Guido Cavani (TDGC), nella sua terza edizione, riserva una bella sorpresa per la nostra Casa Editrice Digitale, la sezione C, completamente dedicata agli ebook editi nell’anno 2016.

Per ovvie ragioni, benché le altre sezioni siano altrettanto interessanti (A per i racconti inediti, B sezione giovani, D i cortometraggi), la selezione prevista per i formati digitali ha un che di innovativo, non solo per il fatto di essere l’unica nel suo genere, ma anche perché, per la prima volta, anche il self publishing viene posto allo stesso livello dell’editoria tradizionale, offrendo una nuova dignità all’auto produzione: chi ne uscirà vincitore, fra i self, saprà di essere passato attraverso lettori esigenti e giudici inflessibili.

Quindi, di seguito, vi riportiamo la scheda riassuntiva:

SEZIONE C – E-BOOK EDITI – Responsabile: MARINA ATZORI

E-book ammessi: editi nell’anno solare 2016, dotati di ISBN o ASIN
Età di partecipazione: dai 18 anni in su
Montepremi totale: € 900,00 in contanti
Premiati: primi 7 della Classifica Assoluta (primi 3 in denaro) e i vincitori dei premi Speciali
Premio Vincitore Assoluto: € 500,00 + Targa
Quota di iscrizione: € 16,00 per ogni iscrizione (parte della quale andrà nel Fondo Beneficenza Annuale del Premio Letterario)

Per le specifiche di partecipazione a questa sezione vedere l’allegato C del presente Bando.

Oliviero e Marina, due poeti e un’anima

pizap.com14764686739601Oliviero e Marina, due poeti e un’anima

Oliviero Angelo Fuina e Marina Atzori sono i due vincitori del nostro Concorso per Sillogi poetiche e, se è anche vero che Marina è uno dei nostri autori (di cui non sospettavamo una cotanta vena poetica), di Oliviero, in ambito EEE, non si sa molto. Quindi, ci sembra giusto presentarveli entrambi, così da farvi prendere confidenza con queste anime poetiche così esplosive.

Marina Atzori

Nata il quattro ottobre a Chivasso, ma le mie origini sono sarde al 100%. Libera professionista, diplomata all’Istituto Magistrale “Edmondo De Amicis” di Cuneo, ho frequentato la Facoltà di Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Torino,  seguito  corsi di approfondimento  in materia di PNL(Programmazione Neuro Linguistica) Gestione delle Risorse Umane e comunicazione interpersonale.   Per quindici anni sono stata impiegata presso una multinazionale, dove ho acquisito una forte esperienza nel Customer Service, nella Gestione del Personale e nel Merchandising, assumendo un ruolo di responsabilità all’interno del Management Team.
Sono appassionata di libri, poesie, legge e psicologia. Ho sempre cercato di realizzare un sogno nel cassetto: mettere nero su bianco le mie emozioni e condividerle attraverso la scrittura. Muovo così, i miei primi passi, approcciandomi a  piccoli racconti per bambini e poi avvicinandomi al genere poetico.

Ecco che, a un certo punto della mia vita, arriva il famoso portone che si spalanca, dopo una serie di porte e capitoli chiusi. Finalmente pubblico il mio primo libro grazie alla Dott.ssa Piera Rossotti Pogliano, e alla sua casa editrice, EdizioniEsordientiE-book. “Il mare non serve ho scelto una margherita”  mette il naso fuori dal cassetto nel quale era riposto accuratamente, a ottobre del 2014. Ad Aprile del 2015, sempre con la casa editrice, EEEbook esordisco con il mio primo vero romanzo “Il fiordaliso spinoso”:  risultato vincitore nel Concorso di EEE per la categoria “Romanzo Romantico Contemporaneo”. A febbraio di quest’anno raggiungo un traguardo ancora più importante, la pubblicazione del mio terzo romanzo: Dentro un castello di carte”, anche questa volta con EEEbook. (Squadra che vince non si cambia!) Intanto sto già pensando a un quarto libro… spero di sorprendervi ancora!

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Oliviero Angelo Fuina

Oliviero Angelo Fuina nasce a Neuchâtel (Svizzera) da una famiglia italianissima il 28 Agosto 1962. Lettore compulsivo fin da bambino, trova quasi subito naturale sfogo emotivo nella scrittura personale, nonostante il frequentare – imposto – di corsi professionali alberghieri e Istituti Tecnici Commerciali. Con ottimi esiti finali.

Solo nel 2007 pubblica una prima silloge poetica intitolata “Poesie in cuffia“, sulla suggestione di brani “immortali” che spaziano dai Pink Floyd, Deep Purple, Dire Straits, fino ai Rolling Stones, Annie Lennox, Chopin, Giovanni Allevi e compagnia variegata.

Da quel momento in poi i riconoscimenti e le gratificazioni sono diventati molteplici, portandolo ad arrivare sul podio di molti concorsi e premi nazionali e internazionali. L’anima sensibile di Oliviero spazia attraverso il tempo e e le sensazioni, utilizzando le parole con la stessa estrosa precisione con cui un compositore potrebbe trovare il giusto fraseggio per un’opera epica. Esiste un ritmo insito nel suo raccontare, nel suo esporre i pensieri e le emozioni, una musicalità che si spande nell’aria fino a coinvolgere maestosamente il lettore, portandolo a cavalcare le note della poesia stessa.

Tuttavia, Oliviero non è solo un eccellente poeta, ha anche scritto alcuni romanzi in cui la prosa ha avuto comunque un ruolo importante, in cui la delicatezza delle parole ha contribuito a creare atmosfere magiche, quasi surreali.

Sposato e padre di un figlio ormai “grande”, vive a Oggiono, in provincia di Lecco, ai bordi di un lago che caratterialmente ben lo rappresenta.

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I vincitori del Concorso per Sillogi Poetiche

I vincitori del Concorso per Sillogi Poetiche

concorso poesia logo

di Andrea Leonelli

Anche il lavoro della giuria è finito e siamo giunti al termine di un percorso di valutazione delle sillogi che ci ha portati a decretare i vincitori.
Ricordo a tutti che le sillogi sono state proposte ai giudici in forma anonima e nessuno di noi ha saputo i nomi degli autori partecipanti. Tranne l’editore, nessuno dei componenti della commissione, chiamata a valutare le opere pervenute, ha potuto comporre il binomio autore-silloge.

L’opera di valutazione dei giudici è stata attenta e ponderata e i risultati hanno dato origine al giudizio finale che vede due poeti giungere, alla fine, al conseguimento del premio.

A tutti coloro che non vedono il loro nome fra i vincitori consiglio di non smettere comunque di scrivere perché, anche fra i non presenti sul podio, c’erano poeti di valore con una loro particolare voce e una loro espressività poetica.

Ma iniziamo con i premiati, partendo dal secondo classificato, una sorpresa per tutti in questo campo della poesia anche se non lo è in altri campi: Marina Atzori.

La sua silloge “Nubi Spettri e Mulini a vento” è composta da poesie scritte in un linguaggio attuale, quasi quotidiano, come l’esprimersi della vita di ogni giorno e rende, attraverso le sue costruzioni, l’idea di una personalità riflessiva e attenta. Si dimostra intimamente consapevole di ciò che la circonda e ha ben chiaro in mente, anche se le scaturisce spontaneo, uno stile linguistico personale. Diretta e incisiva, ci porta a vedere il mondo attraverso la sua sensibilità fine e ricercata anche se, dicevamo, immediata e naturale.

Vincitore del gradino più alto del podio è stato Oliviero Angelo Fuina, un poeta singolare con uno stile definito e, se vogliamo, dal gusto un po’ retrò. Fa della metrica, precisa e puntuale, uno dei punti di forza del suo essere poeta e propone, con eleganza e garbo, composizioni simili ad arabeschi sulla pagina. I contenuti, introspettivi, ma non esclusivamente concentrati sul “sé”, affascinano il lettore e lo conducono, attraverso un linguaggio a volte sottilmente pungente, fino alla fine di un percorso che, definito anche nel titolo della silloge, “Poesie Uroboriche”, ritorna, ciclicamente al suo inizio.

Due sillogi di indubbio valore che presto riceveranno pubblicazione e che spero il pubblico dei lettori saprà apprezzare per il loro contenuto.

Marina Atzori e la sua esperienza

Marina Atzori ha uno stile inconfondibile e il suo raccontare assume sempre un sapore onirico. D’altra parte, conoscendola, non potrebbe essere altrimenti, il suo spirito ha bisogno di poter volare e la sua fantasia, espressa egregiamente nei tre libri pubblicati con EEE, diventa evidente in tutto quello che fa. #EEE #autoriEEE

logo esperienza

Marina Atzori e la sua esperienza con EEE

di Marina Atzori

LA “VELA”

Diario di bordo

Ottobre 2014

  • 1 zattera con “vela”
  • 1 penna + calamaio
  • fogli bianchi q.b
  • 1 Margherita

È iniziata così la mia esperienza con EEE, a bordo di una zattera. Con me avevo pochi e semplici elementi, nella testa un unico obiettivo: scrivere per sopravvivere al mare in tempesta. Dovrei parlarvi di rinascita e di evoluzione emotiva, ma non lo farò, vi parlerò di un viaggio e di una “vela”. Tante, e forse troppe, sono state le motivazioni che mi hanno spinta, proprio come una serie di correnti marine calde e fredde, a fare ciò che amo di più: raccontare emozioni scrivendo. Tutto è nato con il disegno di una Margherita. Un fiore che avrebbe potuto trarre in inganno chiunque, ma non Lei. Dietro quell’immagine c’era un mondo segreto che chiedeva a gran voce di uscire dalla penombra. Non sapevo se sarei stata compresa: il vento era forte e contrario, la pioggia era battente, faceva un gran freddo e avevo paura. Ero quasi convinta che sarei naufragata, nessuno si sarebbe soffermato sul mio Piccolo Libro che nascondeva, in ogni frase, contenuti decisamente fuori dagli schemi. Tra un fulmine e l’altro scrivevo, come se non ci fosse stato un domani. Stremata, e con qualche petalo in meno, mi sono svegliata alle prime luci dell’alba. C’era il sole all’orizzonte che colorava i fogli inzuppati dall’acqua salmastra e sparpagliati in ogni angolo della mia bagnarola. Dunque mi sbagliavo, qualcuno, quella notte, aveva notato e letto la mia storia. Lei, Piera Rossotti Pogliano è riuscita ad andare al di là delle apparenze e a vedere in me qualcosa di più, quel di più che mi ha permesso di alzare quella preziosa “vela” per arrivare finalmente sulla terra ferma. Ho potuto aprire le ali, e seguire un sogno, il mio sogno, pubblicare per la prima volta “Il mare non serve…” con EEEbook. Da quel momento, grazie a Lei, più scrivo e più mi sento libera di esprimere la mia creatività.

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Un libro è sempre un libro

E-book o cartaceo, un libro è sempre un libro

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di Marina Atzori

Tra e-book e cartaceo non corre buon sangue, si sa. Viene da chiedersi se questa sorta di diaspora, tra il frusciare delle pagine di carta e lo scorrere del touch moderno sull’e-reader, un giorno si abbandonerà alla famosa stretta di mano, seppellendo una volta per tutte l’ascia di guerra. I tempi per questa elaborazione, purtroppo, sembrano non essere ancora maturi al punto giusto. Ma per trattare di questo interessante e mai obsoleto duello fino all’ultima parola, ci vorrebbe un’altra vita, forse! Io credo che a prescindere dal formato, un libro resti sempre un libro, un manoscritto detiene alle spalle le stesse sette fatiche di Ercole per ogni autore che ne curi la stesura, a prescindere dal formato scelto per la pubblicazione. Forse potrebbe risultare più appassionante discutere di qualità… ma questo può essere stabilito solo dal maestro sovrano: il lettore.

Non si può però esimersi dal fare i conti con gli aspetti positivi che riguardano l’e-book. Il Libro Digitale non profumerà di certo di fogli appena stampati, ma ha dalla sua più di qualche buona ragione per essere preso in considerazione per quello che, in fondo, è diventato: una realtà letteraria. Le dimensioni compatte dei dispositivi sono una carta vincente, e poi c’è l’accessibilità immediata a una vasta fetta di pubblico. In aggiunta a tutto questo c’è dell’altro. Con i potenti mezzi, strettamente legati alla rete, alcuni titoli Self stanno dribblando attaccanti di tutto riguardo, prendendo parecchie scorciatoie attraverso i Social e il passaparola, fino a giungere dritti alla meta: il cuore e le tasche ultra sensibili di appassionati e voraci lettori, riuscendo a raggiungere traguardi che altrimenti sarebbero risultati impossibili. Ma non è tutto. Vince anche la semplicità e la comodità di portare con sé e ovunque un buon numero di romanzi preferiti senza ingombri e rinunce. In ultimo, ma non di minor importanza, il prezzo d’acquisto davvero minimo. Ma sarebbe troppo semplice e forse anche troppo comodo decantarne le lodi per il mero aspetto economico, anche se è innegabile il fatto che si sia guadagnato un’ampia fascia di mercato proprio per questo motivo. Tuttavia non è il solo punto su cui vorrei concentrarmi, poiché arriverei a scontrarmi inevitabilmente con un’altra faccia della medaglia: il ricavo delle vendite pressoché irrisorio per chi dovrebbe, o meglio vorrebbe incassare qualcosa, parlo sia dell’autore che dell’impavido e lungimirante editore. Certo questo discorso è puramente legato al numero di copie vendute… In ogni caso, i vantaggi volente o nolente, ci sono comunque, e sono di gran lunga superiori agli svantaggi, anche per chi non vuole o non vorrebbe ammetterlo.

Parliamoci chiaro, chi tenta una scalata alla visibilità, degna del più coraggioso degli arrampicatori? Senza esitazione: lo scrittore emergente. Ma volete mettere la distribuzione capillare in rete, contro l’oblio e l’anonimato a cui sarebbe destinato nel mare magnum dei Vip del Cartaceo? Ma, soprattutto, la questione ruota attorno all’esserci o al non esserci con il proprio romanzo e il proprio nome che, diversamente, detto e non detto tra noi, farebbe il doppio della fatica a farsi notare.  Bè… lascio a voi eventuali riflessioni sull’argomento. L’esordiente che pubblica in formato digitale, a mio avviso, si gioca opportunità maggiori e più concrete di essere considerato dal lettore. La concorrenza è tanta e spietata ovunque, sia tra gli scaffali sia negli store on line, con un’unica notevole differenza, in rete la vendita dei libri di scrittori emergenti sta assumendo proporzioni sempre più meritevoli di essere prese in considerazione. In sostanza, ognuno potrà fare le proprie scelte, lettore, Casa Editrice e scrittore. Vorrei concludere scrivendo che non si “vince facile” quasi mai, se non in pochi sporadici casi. Perlomeno attraverso l’e-book si potrà dire di aver tentato, non dico ad armi pari, ma quasi. Intendiamoci, un buon lavoro resta pur sempre un buon lavoro, sia esso di carta o digitale. L’importante è scrivere un bel libro per il piacere di regalare delle buone storie, ricche di emozioni, al lettore naturalmente, che sta diventando, giustamente e per fortuna, sempre più esigente.

 

Le valutazioni per Il fiordaliso spinoso

CoverLab: Le valutazioni per Il fiordaliso spinoso

coverlab fiordaliso

Il nostro secondo esperimento, Il fiordaliso spinoso di Marina Atzori, ha dato risultati persino più positivi del primo e non tanto per il fatto che, avendo messo sotto esame la copertina di un libro scritto da un’autrice conosciuta da molti di noi, le risposte siano state tutte elogianti, quanto perché le persone, che hanno risposto al sondaggio, hanno seriamente espresso il proprio parere, al di là di quello che avrebbe potuto essere il contenuto stesso del libro. La premessa non significa che la cover non sia piaciuta, al contrario, vogliamo solo sottolineare che sono stati fatti degli appunti che ci aiuteranno a migliorare il nostro operato.

Partiamo dunque dalla prima domanda: Cosa ti colpisce della cover? Le opinioni si sono divise equamente fra i colori e l’aspetto totale, anche se qualcuno ha suggerito che il font avrebbe potuto essere diverso e la sagoma, non realistica della subacquea non ha particolarmente entusiasmato.

Il particolare font utilizzato è stato sottolineato anche nella domanda successiva, alcuni lo hanno trovato bizzarro, altri poco convincente. Tuttavia, la maggior parte degli intervenuti ha ritenuto che i colori fossero molto gradevoli e accattivanti, al punto da richiamare comunque l’attenzione sulla cover.

Il titolo forse, ha suscitato qualche perplessità ma anche molta curiosità. In fin dei conti, la curiosità, soprattutto, è l’elemento che dovrebbe portare un potenziale lettore a cercare di comprendere di cosa tratta la storia, quindi, il fatto che possa stuzzicare la fantasia va più che bene. La questione più importante è che poi, leggendolo, il lettore capisca effettivamente il perché di una determinata scelta. E siamo certi che, in questo caso, ogni dubbio e perplessità verrà dipanata nel corso della lettura.

L’ultima domanda ha richiesto una valutazione d’insieme, ovvero se, vista la presentazione, la copertina poteva effettivamente rispecchiare la trama. La maggior parte degli intervenuti ha optato per una risposta positiva e i commenti allegati hanno confermato che, tutto sommato, la copertina, considerati tutti gli aspetti, ha un suo carattere particolare e riesce a trasmettere il genere trattato.

Quindi, i consigli sono stati ancora più preziosi perché hanno dato quel contributo che avevamo richiesto e saremo ancora più felici di sottoporre, alla vostra attenzione, la prossima cover.