Morris Maggini e il Gioco di Libri

Morris Maggini e il Gioco di Libri

Talvolta è capitato di passare qualche ora, in buona compagnia con gli amici, cercando di indovinare quale fosse il soggetto misterioso estratto e ponendo domande del tipo: "Se fosse una città, quale sarebbe?" Ebbene, abbiamo chiesto ai nostri autori di abbinare il titolo del loro libro a una città, un colore o un animale, un personaggio e una canzone. Ed ecco uno dei risultati.

Se “Voglio un cuore vero” fosse

Una città: Brescia

Il protagonista, nonostante due “turbolente” storie d’amore, rimane single proprio perché… vuole un cuore vero. Quindi lo abbino a Brescia che ha San Faustino come patrono.

San Faustino, che si festeggia il 15 febbraio (notare: il giorno dopo San Valentino…), è noto a tutti come patrono dei single.

L’immagine è tratta da: wikipedia

Un personaggio: Don Chisciotte

Inseguire un sogno e trovarsi davanti due mulini a vento. Cercare di combatterli e risultare alla fine sconfitto, seppur nei sentimenti.

Don Chisciotte trovo sia il giusto alter ego di Federico

L’immagine è tratta da: www.neosmagazine.it

Un colore: Azzurro

Il colore l’ho scelto per me e identifica l’autore del libro. Leggendone il significato, mi appartiene. Lo riporto così com’è scritto sul sito da cui è tratta l’immagine:

“Il colore Azzurro, collocato, nello spettro luminoso, tra il colore Verde e l’Indaco, è simbolo di comunicazione attraverso la creatività. 

Colore emblema della lealtà e dell’idealismo, trasmette senso di pacatezza.

Aiuta, quindi, sia nella meditazione che nell’estroversione. Inoltre stimola il sonno e favorisce i rapporti di diplomazia.”

L’immagine è tratta da: www.ilgiardinodegliilluminati.it

Una canzone: La vita com'è

Ogni capitolo del libro ha per titolo la frase di una canzone. Persino il sottotitolo lo è, e scelgo proprio questa per simboleggiarlo, perché su entrambe le donne che incontra Federico si potrebbe dire:

“…ci sono cose su di lei che è meglio non sapere mai…”

Maggini_Voglio un cuore_EST

La trama

Che cosa vorrebbe trovare un uomo nell’amore? Forse Federico, che pure è un uomo nel pieno della maturità, non un ragazzo, non l’ha ancora messo bene a fuoco.

Lo sanno benissimo, invece, le due donne che incontra in questo periodo della sua vita: diversissime tra loro, con obiettivi diversi, ma perfettamente consapevoli di ciò che stanno cercando.

Gli sbagli, però, aiutano Federico a crescere, a capire cosa vuole e, alla fine, con un po’ di sano ottimismo, a comprendere che si può andare avanti, superare i momenti bui, e che sperare in un futuro migliore è non soltanto lecito, ma un dovere verso se stessi.

Morris Maggini e La sua Postazione

Morris Maggini e La sua Postazione

Ogni autore possiede una propria postazione in cui le idee prendono forma e le parole scorrono velocemente sul monitor. Per i più conservatori esistono ancora gli scrittoi, carta, penna, talvolta calamaio. Tuttavia, a prescindere dal mezzo con cui si esprimono i pensieri, la magia che scaturisce è quella insita in ogni forma d’arte e noi vogliamo farvi vedere come se la cavano i nostri autori.

Una barca, un cappello di paglia, una canna da pesca, un sigaro e un tramonto alla Hemingway: se dovessi descrivere in maniera letteraria il posto dove adoro creare con la penna (ormai non si usa più, ma fa scena…) lo farei così.

Invece del sigaro ho la mia fidata sigaretta elettronica e un capace tablet al posto della canna da pesca; nessun cappello di paglia, la chierica che ho tra i capelli serve come presa d’aria per i due neuroni presenti all’interno della scatola cranica; la barca sarebbe un surplus meraviglioso, e mi accontento della spiaggia, di uno scoglio o di un sano e consapevole tavolino di un bar.

Un tocco magico può essere il verde: la Natura che mi abbracci da dietro con la sua rigogliosità aiuta l’atmosfera in maniera esponenziale.

Il tramonto no, quello può essere solo confuso con un’alba: ho sempre odiato il caldo afoso, e d’estate la situazione migliore per me si svolge al tepore delle prime luci del mattino o le ultime della sera.

Il protagonista del desktop non è il sottoscritto, ma l’acqua.
Fiume, lago o più facilmente mare, increspato o tranquillo, burbero o rapido, riesce nella quasi totalità dei casi a portare con sé la mia  fantasia e restituirmela piena di nuove prospettive, come se avesse dentro tutti gli ingredienti e io abbia la funzione del recipiente.

Funziona così: si arriva sul posto e ci si siede. Quasi da subito la tranquillità mi pervade, lasciando la stanchezza e i vari problemi momentaneamente in macchina o addirittura al casello autostradale. Poi, basta aspettare. I miei racconti sono come le canzoni del Vasco:

“…nascono da soli,
vengono fuori già con le parole”.

Durante il mio peregrinare in giro per l’Italia non sempre ho avuto l’occasione di avere a portata di mano questo desktop e allora chiudevo gli occhi ed era la prima cosa che… immaginavo

Morris Maggini

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Morris Maggini e Il suo Libro da Gustare

Lo spazio Libri da Gustare vuole stimolare la fantasia dei lettori e non solo quella.
Dal momento che il vecchio detto recita che “il cibo nutre lo stomaco e i libri saziano la mente“, abbiamo pensato di stuzzicare i nostri autori proponendo loro di abbinare i titoli delle loro opere a una ricetta, un qualcosa che possa dare soddisfazione anche al palato

Voglio un cuore vero e Pasta al pesto

Il protagonista è buono nell’animo, nonostante tutto quello che gli capita: quel che si dice una PASTA d’uomo. Quello che fanno le due donne, protagoniste delle disavventure sentimentali di Federico, è piuttosto sgradevole e diabolico per certi versi.

Entrambe lo picchiano, seppur in maniera morale (che molte volte risulta peggiore di quella fisica), e perciò alla fine delle due storie lui si ritrova con un animo PESTO.

Come non cedere alla tentazione di abbinare il delizioso piatto della tradizione ligure al libro?

Voglio un cuore vero

Pasta al pesto

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L’immagine della pietanza è tratta da: Pexel

Ingredienti

Linguine 320 g

Aglio ½ spicchio

Sale grosso 1 pizzico

Olio extravergine d’oliva 100 g

Basilico 50 g

Pecorino (da grattugiare) 30 g

Pinoli 15 g

Parmigiano Reggiano DOP (da grattugiare) 70 g

per decorare

Basilico q.b.

Preparazione

Per preparare il pesto, ricordatevi che, una volta sfogliate, le foglie di basilico non vanno lavate sotto il getto d’acqua, ma pulite con un panno morbido oppure possono essere messe in una ciotola d’acqua fredda e sciacquate delicatamente.

Ponete quindi l’aglio sbucciato nel mortaio insieme a qualche grano di sale grosso. Cominciate a pestare e, quando l’aglio sarà ridotto in crema, aggiungete le foglie di basilico insieme ad un pizzico di sale grosso.

Schiacciate, quindi, il basilico contro le pareti del mortaio, ruotando il pestello da sinistra verso destra e contemporaneamente ruotate il mortaio in senso contrario (da destra verso sinistra) e continuate così fino a quando dalle foglie di basilico non uscirà un liquido verde brillante.

A questo punto unite i pinoli e ricominciate a pestare per ridurre in crema. Aggiungete i formaggi un po’ alla volta che andranno a rendere ancora più cremosa la salsa e per ultimo unite l’olio di oliva extravergine che andrà versato a filo, mescolando continuamente con il pestello. Amalgamate bene gli ingredienti fino ad ottenere una salsa omogenea.

Mettete sul fuoco una pentola con abbondante acqua salata e, quando l’acqua avrà sfiorato il bollore, fate cuocere la pasta. Ora mettete il pesto in una padella ampia (a fuoco spento) e stemperatelo con un po’ di acqua di cottura della pasta.

Mescolate con una spatola e, non appena la pasta sarà pronta, aggiungetela direttamente al pesto; amalgamate il tutto per insaporire, infine servite le vostre bavette al pesto, guarnendo con qualche foglia di basilico.

La ricetta della pietanza è tratta da: Le ricette di GialloZafferano

Maggini_Voglio un cuore_EST

La trama

Che cosa vorrebbe trovare un uomo nell’amore?

Forse Federico, che pure è un uomo nel pieno della maturità, non un ragazzo, non l’ha ancora messo bene a fuoco.

Lo sanno benissimo, invece, le due donne che incontra in questo periodo della sua vita: diversissime tra loro, con obiettivi diversi, ma perfettamente consapevoli di ciò che stanno cercando.

Gli sbagli, però, aiutano Federico a crescere, a capire cosa vuole e, alla fine, con un po’ di sano ottimismo, a comprendere che si può andare avanti, superare i momenti bui, e che sperare in un futuro migliore è non soltanto lecito, ma un dovere verso se stessi.