Alessandro Cirillo e La sua Postazione

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Alessandro Cirillo e La sua Postazione

Ogni autore possiede una propria postazione in cui le idee prendono forma e le parole scorrono velocemente sul monitor. Per i più conservatori esistono ancora gli scrittoi, carta, penna, talvolta calamaio. Tuttavia, a prescindere dal mezzo con cui si esprimono i pensieri, la magia che scaturisce è quella insita in ogni forma d’arte e noi vogliamo farvi vedere come se la cavano i nostri autori.

Un luogo di meditazione

 

Alessandro Cirillo e La sua Postazione

No, non sono impazzito e non ho installato una scrivania nel bagno di casa.

Partiamo da un presupposto: prima che nascesse mia figlia in casa c’era una stanza in più. Io e mia moglie l’avevamo adibita a magazzino/ libreria/sala gioco con X Box/ area designata per stirare/postazione computer. Seduto alla vecchia scrivania ho scritto i miei primi cinque libri, partendo da Attacco allo Stivale e arrivando a Schiavi della vendetta (in mezzo ci sono, in ordine: Nessuna scelta, Trame oscure, Angelus di sangue. NdR).

Quando è arrivata Sofia, mobili e pareti hanno assunto un colorito roseo. La mia vecchia scrivania, massiccia e con diversi scomparti, è stata adattata per essere utilizzata come un fasciatoio (e qui smentisco la mia prima frase perché in effetti ho installato una scrivania in bagno, anche se non per scrivere).

Fatte le dovute premesse, arrivo a spiegare perché ho fotografato la bianca tazza del mio gabinetto. Forse a non tutti piace ammetterlo ma il bagno è una grande fonte di ispirazione. In questo mondo frenetico, fatto di giornate piene ogni minuto, per qualcuno “la seduta” al bagno può rappresentare uno dei rari momenti di tranquillità. Direi una vera oasi di pace. C’è chi legge, chi ascolta musica, chi purtroppo non riesce a staccarsi dallo smartphone e chi semplicemente medita.

Di solito, io sono uno che si porta da leggere ma, in diverse occasioni, la serenità che offrivano le quattro mura del bagno mi sono servite a tirare fuori delle idee per i miei romanzi. Ad ogni scrittore sarà capitato almeno una volta il classico blocco in cui tutta la storia sembra una grande idiozia. O magari ci si trova fermi ad un punto in cui servirebbe una soluzione per proseguire.

Ecco, più di una volta mi è capitato di sbrogliare la matassa proprio in bagno, liberandomi da un gran peso (le similitudini all’espletamento delle funzioni corporali sono assolutamente casuali).
Raccontando questo aneddoto, so di dare degli spunti a coloro che non hanno gradito i miei libri. La battuta che potrebbe venire in mente subito è: “Ah, allora è per questo che i tuoi libri fanno c….e!
Se non vi piace la mia scrittura, vi prego di risparmiarmi i commenti. Se non avete letto ancora i miei libri, è il momento di iniziare. Se poi li leggerete e non vi piaceranno, ritorniamo al punto 1.

Buona lettura!

Alessandro Cirillo

Un ragazzo da settemila copie

Un ragazzo da settemila copie

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Alessandro Cirillo, giovane autore emergente lanciato da EEE, alla scrittura ha ormai preso gusto e le settemila copie vendute ne sono una chiara testimonianza.

Dopo Attacco allo Stivale, thriller d’azione pubblicato nel gennaio 2013, ha pubblicato Nessuna scelta nell’aprile 2014, poi Trame oscure nel febbraio 2015 (secondo classificato nella sezione ebook al Premio Letterario e Giornalistico “Piersanti Mattarella” 2015) e, nel dicembre dello stesso anno, è uscito Angelus di sangue, scritto a quattro mani con un altro autore emergente EEE, Giancarlo Ibba.

Ora, dopo aver venduto oltre settemila copie dei suoi romanzi, a maggio del 2016 Alessandro ha pubblicato Schiavi della vendetta che, siamo certi, diventerà un bestseller come i precedenti.

Perché ve lo stiamo dicendo? Perché Alessandro è uno di voi, un autore che ha iniziato come tanti altri, mettendo in gioco la propria passione e i propri sogni. Nella vita lavora presso le Ferrovie dello Stato, un lavoro logorante che spesso lo porta a contatto con la parte più oscura del genere umano, ma anche con “vecchiette” deliziose che lo prendono per mano e lo conducono lontano da una discussione accesa. Alessandro però non scrive di vecchietti o di passeggeri che vogliono aver ragione anche quando non hanno il biglietto o quando si comportano in modo fastidioso, arrecando disturbo agli altri; lui racconta le gesta avventurose di soldati, agenti segreti, complottisti e attentatori. Non solo, scrive, attraverso il suo blog, anche articoli che parlano delle nostre Forze Armate, approfondimenti che trasmettono ai lettori la sua passione per un Paese che ha un passato glorioso e che, ancora adesso, lascia nel DNA di molti quel fiero orgoglio di poter appartenere a un’utopia.

E nel tempo, questa sua passione si è trasformata aiutandolo ad affinare lo stile, a rendere ancora più realistici e umani i suoi personaggi, a raccontare storie così attuali da ritrovarle scritte nei giornali, come fatti di cronaca vera, nell’arco di pochi mesi. Alessandro è un autore dei nostri tempi, calato in un quotidiano modo di vivere che appartiene a chiunque di noi: un padre di famiglia e un marito premuroso.

Eppure, nonostante questo suo apparente stato di “normalità”, possiede un talento indubbio che lo porta a resistere perennemente nelle classifiche di Amazon e non solo entro i primi 100 di una determinata categoria, anche nella classifica Top 100 dei bestseller assoluti.

E, con cotanto risultato, possiamo forse non essere orgogliosi di lui?