Scrivere è un tirocinio

Scrivere è un tirocinio

L’oggetto di questo articolo è la risposta a tante persone che mi contattano per chiedermi “la ricetta” per scrivere un romanzo d’azione, una spy story oppure un rosa di successo. Avercela!
Nel video, cerco di spiegare come, secondo me, si possa arrivare a sviluppare uno stile originale e personale.
Vi segnalo, inoltre, un romanzo appena pubblicato, che si colloca nella collana “L’amore ai tempi del web”: NON si tratta di romanzi rosa nel senso classico del termine, ma sono romanzi che parlano di sentimenti nel mondo contemporaneo, con tutte le sue difficoltà e contraddizioni.
Una volta ancora di Paolo Galimberti
A volte basta un momento di debolezza, di fragilità, per rischiare di distruggere la propria famiglia: è quello che accade a Paolo, quando tradisce la moglie Hellen con una collega di lavoro, la bellissima Lin, che si rivela ben presto una donna molto pericolosa e dal passato inquietante. Hellen, pur amareggiata, lascia aperto uno spiraglio alla riconciliazione, ma la perfidia di Lin farà precipitare la situazione e Paolo si ritroverà immerso in un incubo. Una volta ancora è un romanzo in cui la vita offre al suo protagonista una straordinaria seconda occasione, che dovrà però pagare a caro prezzo, per riconquistare l’unica donna che abbia mai amato, sua moglie, e la stima e l’affetto dei suoi figli.
In promozione mensile abbiamo tre bestseller del nostro catalogo e-book: Dammi un motivo di Giorgio Bianco, La pavoncella di Emanuele Gagliardi e Il piede sopra il cuore di Mario Nejrotti (sono disponibili anche in cartaceo, su Amazon e sul sito EEE, senza spese di spedizione).
Buon fine settimana e buona lettura a tutti.
Piera Rossotti Pogliano
Direttore Editoriale di Edizioni Esordienti E-book

Marina Atzori e La sua Postazione

la-mia-postazioneMarina Atzori e La sua Postazione

Ogni autore possiede una propria postazione in cui le idee prendono forma e le parole scorrono velocemente sul monitor. Per i più conservatori esistono ancora gli scrittoi, carta, penna, talvolta calamaio. Tuttavia, a prescindere dal mezzo con cui si esprimono i pensieri, la magia che scaturisce è quella insita in ogni forma d’arte e noi vogliamo farvi vedere come se la cavano i nostri autori.

La mia postazione a colori

postazione

È da questo piccolo angolo che nascono le mie idee e nel quale ho portato a termine di recente il mio nuovo romanzo. Scrivo e lavoro da questa postazione da non molto. Da adesso in poi, probabilmente farò altri passi, forse più importanti; da qui in avanti, ci saranno sicuramente altri libri, altre parole e perché no, anche un’altra testa e un’altra vita.

Per uno scrittore cambiare postazione è un passaggio delicato. Entra in gioco lo spirito di adattamento e non è detto che il suo “ingresso” avvenga in tempi rapidi e in modo del tutto naturale. Ricominciare a scrivere, avendo prospettive e visuali differenti, non è stato così banale, non per un’autrice riflessiva come la sottoscritta.

È inutile negarlo, entrare nuovamente in armonia con la tastiera non è stato facile per niente. Anche se avrei avuto un milione di cose da raccontare c’è stato uno stop. Luce diversa, muri diversi, finestre diverse e persino concentrazione e ispirazione hanno subito una metamorfosi. Ho provato sensazioni strane, difficili da descrivere. È stato come rimanere in panchina per un po’, ad aspettare che il mister mi chiamasse per entrare in campo a controvertire un risultato che sembrava oramai compromesso.

Sono rimasta un po’ a guardare il soffitto, a squadrare ciò che avevo attorno, mentre la mia scrivania era ancora vuota come la porta di un campo da calcio, come non lo era mai stata. È rimasta per settimane immacolata, ho anche temuto, a un certo punto, che rimanesse tale. Bastava tirare, il portiere non c’era. Eppure niente, sono rimasta a guardare, stretta nell’incapacità, di dare un calcio alla prepotenza dei ricordi.

Chi scrive ha bisogno, più di altri, di uno spazio tutto suo, di sentirsi a proprio agio, per non incappare nel famoso “blocco”. Ecco, il blocco è stato a lungo in agguato, dentro questa stanza e al mio fianco, come un’ombra. La barriera era tra queste mura che adesso, sento mie per davvero. Ho dovuto creare un ambiente ad hoc prima di ricominciare a scrivere seriamente, perché sono molto legata agli oggetti e ai colori. Sento il bisogno di averli con me, in qualsiasi frangente. Mi danno sicurezza i miei disegni, le mie penne, i miei notes, le mie forbici e persino la mia pinzatrice verde che non pinza neppure due fogli insieme da circa sei mesi.

Qui ho attaccato la spina del mio stereo e ho ricominciato a fare quello che amo di più: scrivere. Quando salgo nella mia soffitta la musica cambia. Il silenzio e la luce soffusa della mia lampada blu coccolano i miei pensieri e scrivo. Ogni emozione è una nuova sfumatura di colore.

Può succedere di fermarsi quando è in atto un cambiamento. Anzi hai paura che succeda, perché sai che ti mancherà la terra da sotto i piedi. Sappiate che a me è mancata e parecchio. Questa nuova location però, è diventata finalmente “mia”. Senza calendario di Topolino e il mio Snoopy porta fortuna, non sarebbe stata la stessa cosa, devo ammetterlo. (Lo dico sempre che dovrei crescere, ma poi, quasi sempre, le azioni tradiscono le aspettative!)