NOVALESA

Un bell’evento culturale e divertente a Novalesa e il fantasma di Filippina

Un bell’evento culturale e divertente a Novalesa e il fantasma di Filippina

di Piera Rossotti

L’Associazione “Arte, Cultura e Tradizioni a Novalesa in Val Cenischia”, in collaborazione con gli “Autori Associati della Savoia e dell’Arco Alpino(AASAA), il “Teatroinsieme di Susa”, e la Proloco di Novalesa, hanno organizzato un bellissimo evento a Novalesa, sabato 23 settembre: partendo dalla Casa degli Affreschi, un’antica locanda in Via Maestra, è stato rievocato il passaggio del Moncenisio e la sosta al villaggio di Novalesa di tre donne famose del passato.

Adelaide di Susa Cristina di Francia Filippina de Sales

La prima è Adelaide di Susa che, sposando in terze nozze Oddone, figlio di Umberto I Biancamano, conte di Savoia, diede origine alla dinastia sabauda (1045).

La seconda è Cristina di Francia, figlia di Enrico IV re di Francia e di Maria de’ Medici. Non ancora dodicenne, venne promessa in matrimonio al principe di Piemonte Vittorio Amedeo.

Il matrimonio fu celebrato privatamente nel 1619, al Louvre. Ma il padre dello sposo, Carlo Emanuele I° il Grande volle una festa bellissima e sfarzosa in una cornice stupenda: il Moncenisio. In pochi giorni fece costruire una grande casa presso il lago. L’intero arredamento ed il vasellame furono portati da Torino. Venne dato un grande banchetto. E sul lago organizzò una grande battaglia navale.

Si poterono ancora vedere i ruderi di questa casa fino a quando le acque della diga li inghiottirono per sempre.

La terza donna è Filippina de Sales, nonna paterna del conte Camillo Benso di Cavour. E qui sono entrata anch’io nel gioco delle rievocazioni, perché qualche anno fa ho scritto un romanzo per dare voce a questa donna straordinaria e coraggiosa, al suo sguardo ad un mondo in rapido cambiamento, tra Rivoluzione francese e Restaurazione, con la meteora napoleonica ad attraversarlo.

Non ricordo quante siano state le presentazioni di questo romanzo, che si intitola Il diario intimo di Filippina de Sales, marchesa di Cavour, da quando arrivò finalista al Premio Calvino nell’ormai lontano 2000, certo almeno una cinquantina, molte organizzate dai miei editori, l’Angolo Manzoni di Torino e le Éditions Altal di Chambéry, ma molte inattese, su invito di associazioni o in occasione di qualche evento culturale, e nei luoghi più disparati, dal Muséobar di Modane all’Aula Magna dell’Université Savoie-Mont Blanc, dalla Villa Cavour di Santena al Musée Savoisien di Chambéry e, per ben due volte, al castello di Thorens, ancora appartenente ai discendenti della famiglia De Sales.

Più di una volta, ho avuto l’impressione che in tutto questo ci fosse lo zampino di Filippina. Sì, dev’essere stata lei, più di vent’anni fa, a farsi trovare in una noticina scritta in piccolo in un libro di storia, a insinuarsi nel mio cervello, a spingermi a ricercare notizie e documenti, a prestarle la mia voce, a scrivere quel diario che lei non ha mai scritto. Così, di tanto in tanto, torna a fare capolino nella mia vita e a decidere che dobbiamo parlare di lei, della sua storia, dei suoi valori, dei luoghi e delle persone che ha amato.

È un fantasma gentile, e l’accontento sempre volentieri. Questa volta, a Novalesa, è stato intimo e bello, con l’accompagnamento musicale di Giorgio e Michele Troisi, gli attori di Teatroinsieme che hanno prestato la loro voce per la lettura di qualche brano, nella bella taverna dell’Albergo della Posta, gli amici Francis Buffille, presidente dell’AASAA e Pierre Allio.

Per un po’, Filippina se ne starà tranquilla. Ma non mi illudo: prima o poi, tornerà ad aver voglia di far parlare di sé, e sarà difficile non accontentarla, è una vecchia signora molto testarda!

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