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Una scuola diversa

Una scuola diversa

Anche la scuola ha dovuto subire una trasformazione necessaria per fronteggiare tutte le problematiche sorte a causa della chiusura forzata di questi mesi. Alcuni docenti sono riusciti ad adattarsi al cambiamento, anche con espedienti diversi, altri stanno cercando di trovare un modo per non litigare giornalmente con la tecnologia ed altri ancora stanno disertando le lezioni. Questa è la testimonianza di uno dei tanti docenti che affrontano la situazione con qualche perplessità ma comunque di buon grado.

di Mimmo Andreoli

Il virus ha cambiato più o meno il modo di vivere di noi tutti ma nel mondo della scuola è stata una vera e propria rivoluzione. La scuola è un luogo d’apprendimento, di crescita e tanto altro ancora ma è soprattutto un luogo d’incontro. All’interno delle classi si insegna a instaurare rapporti sociali ove il contatto e la presenza sono indispensabili.

Purtroppo abbiamo dovuto sostituire la didattica in classe con la didattica online senza che molti di noi avessero mai avuto la minima esperienza di come funzionasse. Non solo, ma la scuola “online” non è mai entrata in alcun dibattito di riforma. Passare dalla didattica tradizionale alla didattica digitale è stato più traumatico per i docenti, almeno per quelli meno avvezzi all’uso delle tecnologie digitali, rispetto ai ragazzi nati e cresciuti nell’era digitale.

Naturalmente ogni scuola, e direi anche ogni docente in base alla propria disciplina e al numero di alunni da seguire, si è organizzata in modo diverso. Io posso illustrare la mia esperienza come docente di tecnologia della scuola secondaria di primo grado.

Nella mia scuola l’orario delle lezioni è organizzato in sei moduli da 55 minuti, dalle 8 alle 13,30, troppo tempo da passare davanti a uno schermo. Il nuovo orario prevede 3 ore di lezione (in video conferenza) al giorno dalle 9 alle 12. Ho utilizzato un portale in cui poter scaricare le mie video di lezioni, e dopo ho somministrato test di verifica in video conferenza. Gli alunni per l’esecuzione delle prove hanno dei tempi limitati anche per evitare che possano utilizzare testi o altro.

Sotto alcuni aspetti il nostro lavoro, soprattutto in fase di verifica e valutazione, si è velocizzato ma non è tutto oro quello che luccica. In alcune prove non si può sostituire il cartaceo ed ecco quindi come mi è toccato correggere i disegni tecnici. Mi mandavano le foto delle tavole in vari formati, io le ho scaricate, corrette e le ho rimandate ad ognuno di loro, il problema è che ho 250 alunni. Ore e ore di lavoro. Considerando che nel nostro paese la rete non è delle migliori, in alcune ore è lentissima, ho passato molte ore della notte a spedire file.

Essendo un docente di tecnologia ho fatto un uso continuo del laboratorio d’informatica, almeno un’ora alla settimana per classe. Il passaggio alla didattica online è stata piuttosto facile, avevamo, io e i mie alunni, già una certa esperienza anche se non in remoto. La stessa cosa non posso dire di molte delle mie colleghe/i il cui lavoro quotidiano è stato completamento sconvolto, adattarsi al nuovo in modo così repentino ha provocato veri e propri traumi.

Che conclusioni trarre da questa esperienza? Senz’altro bisogna mettere all’ordine del giorno, del dibattito sulla riforma della scuola l’uso più massiccio della tecnologie nella didattica, scuole di ogni ordine e grado, mettendo a confronto le varie esperienze. Temo che per i prossimi mesi e anni sarà indispensabile e prioritario.

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