Tecniche per spy story

Tecniche per spy story… poi si può aggiungere il talento!

Cari Lettori e Autori,
eccoci di nuovo all’appuntamento settimanale con i video, per chi ha la pazienza e la voglia di seguirli, e con qualche notizia editoriale.
Questa settimana parliamo di spy story e, come sempre, di lettura e scrittura consapevoli: è il sessantesimo video della serie! Ma si impara a leggere e a scrivere soltanto facendolo, o almeno si imparano le tecniche, il talento è un qualcosa di più che, se c’è, può fare molto. Ma, senza la tecnica, il talento non basta.
Nel video parliamo di una spy story molto famosa, Il Codice Rebecca di Ken Follett, ma vorrei segnalarvi tre nostri ebook in promozione, la cui lettura, vi assicuro, sarà molto godibile, anche se i nomi degli autori sono meno conosciuti (per ora):

Emanuele Gagliardi, Nero pesto (Offerta Lampo Kindle e promo su tutti gli store soltanto il 21 gennaio). Roma, 1979. Sono gli anni in cui eversione nera e terrorismo rosso insanguinano la Capitale aggiungendosi agli attacchi diretti allo Stato culminati nel rapimento e uccisione di Aldo Moro. Omicidi, sequestri, rapine, violenze hanno spesso connotazione ideologica e così, quando un portinaio di 60 anni iscritto al MSI, Alfredo Mancini, viene trovato morto, orrendamente mutilato, il commissario capo della Squadra Mobile Umberto Soccodato si indirizza senza esitare sulla pista politica, benché le caratteristiche del delitto lascino ipotizzare un movente passionale forse omosessuale. Qualche giorno dopo, nello stesso stabile, avviene un secondo omicidio. A parte il teatro dei delitti e le simpatie destrorse delle vittime, non parrebbe esserci un comune denominatore tra i due casi. Ma è davvero così? Soccodato e i suoi collaboratori si muovono non senza grossi rischi e affanni nel sottobosco del terrorismo neofascista che per le sue aderenze con gli ambienti istituzionali e con la grande criminalità capitolina si rivela un nemico quanto e forse più insidioso delle temibili e meglio organizzate formazioni eversive di sinistra.

Alessandro Cirillo e Giancarlo Ibba, Angelus di sangue: (promozione fino alla fine del mese su tutti gli store) Il Palazzo Apostolico in Vaticano è certamente uno dei luoghi più monitorati al mondo, ma è davvero impenetrabile ad un attacco terroristico? Dalle penne di Alessandro Cirillo e di Giancarlo Ibba è nato un romanzo d’azione dai ritmi serrati e convulsi, denso di colpi di scena, in cui si misurano due grandi protagonisti: il terrorista afgano Fawaz, intelligente e crudele, ma con fortissime motivazioni all’azione e all’odio, e Bruno Majo, un diacono che sta per essere ordinato sacerdote, ma che ha un passato da militare addestrato e un terribile segreto da custodire.


Alessandro Cirillo, Schiavi della vendetta
(promozione fino alla fine del mese su tutti gli store): Durante un’operazione militare in Somalia, il sergente Loiacono stupra una giovane donna con la complicità di alcuni commilitoni, mentre Samuel Pagano, uno dei soldati al comando di Loiacono, pur volendolo, non trova coraggio sufficiente per contrastare il gesto scellerato del suo superiore e dei suoi compagni.
Vent’anni più tardi, le vite dei protagonisti di quel turpe episodio hanno preso strade diverse: Pagano, ad esempio, si è laureato ed è diventato un importante uomo d’affari e un buon padre di famiglia; Loiacono, sempre scapolo alla ricerca di dubbie avventure con donne conosciute occasionalmente o prostitute, ha fatto carriera in politica ed è addirittura indicato come futuro presidente del Consiglio. Eppure, qualcuno non ha dimenticato, vorrà pareggiare i conti e lavare col sangue l’oltraggio subito nel passato dalla giovane somala e tenterà di farlo mettendo in campo tutta la sua rabbiosa determinazione e il suo odio cresciuto nel tempo.
Schiavi della vendetta è un romanzo denso d’azione, dal ritmo incalzante, pagina dopo pagina.

Questi libri sono anche in formato cartaceo e, se li ordinate dal sito EEE, senza spese di spedizione.

Buona lettura!

Piera Rossotti Pogliano

Action Thriller Tricolore

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Giancarlo Ibba e Alessandro Cirillo

Action Thriller Tricolore: Alessandro Cirillo visto dagli occhi di Giancarlo Ibba

In un imminente futuro Edizioni Esordienti Ebook proporrà quella che sarà senz’altro una sorpresa per i fan di Alessandro Cirillo e Giancarlo Ibba. Abbiamo chiesto a quest’ultimo di raccontarci le sue impressioni sull’autore di tre libri basati esclusivamente su un genere che, in Italia, vede come protagonisti autori anglofoni. Ecco cosa ne pensa:

di Giancarlo Ibba

Lo ammetto, provo un certo sciocco pregiudizio per gli autori italiani che scrivono action-thriller ambientati nel nostro Paese. Non so perché. In gran parte questo sentimento deriva dalla troppe letture di scrittori anglofoni, che hanno inevitabilmente condizionato i miei gusti. Per il resto è dovuto al declino della narrativa e del cinema di genere in Italia. Le storie localizzate nella penisola soffrono sempre, ai miei occhi, di eccessi autoreferenziali, provincialismo e scivolate nel folclore locale. E’ una mia opinione, ovviamente contestabile.

Cirillo_AttaccoCiò premesso, nel 2012, ho fatto un eccezione al mio snobismo esterofilo letterario e ho acquistato il romanzo di esordio di un giovane autore: “Attacco allo stivale” di Alessandro Cirillo, pubblicato dalla Edizioni Esordienti E.Book (tra parentesi, è anche la mia Casa Editrice). Dopo aver letto le prime pagine del prologo, prima di andare dormire, ho avuto quella rara sensazione che spinge ad andare avanti con la lettura nonostante l’ora tarda e la sveglia puntata alle 06.30 del mattino. Non è una cosa che capita spesso. Specie quando si è appena entrati negli “anta” e i tempi di recupero si sono fatti più lenti. Ad ogni modo, ho terminato quel romanzo in una settimana, serbandone nella memoria un buon numero di scene e qualche spunto interessante.

Ricordo di aver pensato: “questo ragazzo ha coraggio e talento.”  Coraggio ad affrontare un tipo di storia che, con protagonisti italiani, chissà come appare sempre un po’ ridicola. Se infatti accettiamo senza problemi di sospendere l’incredulità davanti all’eroismo invincibile di un Indiana Jones qualunque, storciamo la bocca di fronte alle avventure spericolate del Sig. Rossi o del dott. Bianchi. Ammettetelo anche voi: non mettereste mai il destino del mondo, neanche per fantasia, in mano a degli italiani. E chi lo facesse sembrerebbe poco credibile. Giusto o sbagliato che sia.

Quindi, Cirillo ha avuto coraggio. E talento, dicevamo. Sì, perché la trama imbastita dal giovane autore esordiente, era una mina innescata. Un passo falso e sarebbe esplosa nel ridicolo, provocando nel lettore smaliziato grasse risate invece che ondate di adrenalina. Pericolo scampato, per fortuna,. Anzi, l’impressione è stata così positiva che ho deciso di incoraggiare Cirillo a proseguire su quella strada in salita con una mia sincera recensione. Ve la ripropongo, così come l’ho scritta, senza peli sulla lingua.

“Attacco allo Stivale”, dopo un prologo che poteva essere eliminato con profitto dall’autore (in questo tipo di storia l’introspezione psicologica deve essere indiretta, a mio parere), la trama decolla e si snoda con piacevole rapidita’… continua a leggere su amazon

Quando ho scritto queste righe non conoscevo Alessandro Cirillo. Era soltanto un nome sulla copertina del libro. Pochi mesi dopo, però, complice il Salone del Libro di Torino, ci siamo incontrati e conosciuti. Gli ho detto di aver letto il suo libro e ho ammesso di essere l’autore di una delle prime recensioni del medesimo. Ci siamo trovati subito in sintonia, grazie alle varie letture in comune, soprattutto quelle legate a Tom Clancy. Così ci siamo messi a parlare dei suoi prossimi progetti (e dei miei, che tra l’altro comprendevano un romanzo da scrivere insieme a quattro mani, ma questa è un altra storia…).

Nessuna scelta In seguito, molto gentilmente, Cirillo mi ha chiesto di leggere e dargli un opinione schietta sulla bozza del suo secondo romanzo, “Nessuna scelta”. Senza accorgermene sono andato oltre l’opinione, mettendomi quasi nei panni dell’editor dilettante\lettore\fan n°1. Insomma la collaborazione è stata più intima del previsto, con soddisfazione di entrambi (almeno credo). Fin dal prologo, comunque, ho notato che lo stile di scrittura di Cirillo si era affinato, mettendosi al servizio della trama e non viceversa. Inoltre, alcuni degli aspetti che avevo “criticato” nel romanzo d’esordio erano stati limati e aggiustati. Uno in particolare: la tendenza a non affondare e rigirare la lama nel ventre del lettore, quando questa era ormai affondata fino all’elsa.

Chiariamoci, Cirillo non è un “buonista”, ma ha un modo di trattare con i suoi personaggi che è molto diverso dal mio. Ad ogni modo, il palcoscenico allargato di “Nessuna scelta” ha confermato le mie iniziali impressioni: il ragazzo aveva coraggio, talento e… pensava in grande. Già, perché nelle sequenze migliori di “Nessuna scelta” il respiro della narrazione si fa ampio, internazionale e a tratti persino epico (vedi scena del combattimento all’arma bianca). Tra l’altro, tutto quanto era condensato in un numero di pagine accettabile.

La mia recensione, anche se (forse) un pelino partigiana, era fatale.

Dopo “Attacco allo Stivale” (brillante romanzo d’esordio, caratterizzato da una buona vena inventiva e un già maturo stile di scrittura), A. Cirillo conferma e rilancia le sue capacità narrative con “Nessuna Scelta”. Si tratta di un “sequel” (ma è progettato anche come una lettura autoconclusiva) che riprende i temi, gli stilemi e i personaggi principali della prima storia, senza però rimanere invischiato nei meccanismi di una trama fotocopia… continua a leggere su amazon

A questo punto io e Cirillo, pur essendoci visti di persona soltanto una volta (ad oggi sono due!), complici le moderne tecnologie, eravamo diventati amici oltre che colleghi di penna. La conseguente stima personale ci ha portato a scambiarci con fiducia le bozze dei nostri futuri romanzi, traendone immediato e reciproco beneficio. Apprezzo e invidio la capacità di restare con i piedi per terra di Alessandro, narrativamente parlando, senza per forza voler strafare o stupire con l’effetto speciale (cosa che, quando scrive, al sottoscritto succede spesso). I nostri numerosi scambi di opinioni talvolta, pur rispettosi e civilissimi, somigliano a una gara di calci tra muli!

cover_trame_EEEAl termine di questo lungo riassunto delle puntate precedenti, veniamo finalmente a “Trame Oscure”, il terzo romanzo di Cirillo. Come per il precedente, ho letto la bozza in anteprima e ho avuto il piacere e l’onore di collaborare alla sua stesura. Non che Cirillo abbia bisogno del mio modesto aiuto, tutt’altro, ma era interessato alle mie considerazioni in merito a certi aspetti dell’intreccio e della prosa. Non mi sono fatto certo pregare e gli ho fornito una lista dettagliata di consigli. Molti sono stati accettati, altri no. Cirillo ha una sua personalità e modifica solo quello che gli sembra giusto. In altre parole, la bellezza di questo romanzo è tutta merito di Alessandro.

Eccovi la mia recensione, scritta in tempi non sospetti.

Dopo il complesso scenario internazionale di “Nessuna Scelta”, che in qualche modo ha concluso la trama iniziata nel fortunato e brillante romanzo d’esordio (“Attacco allo stivale”), Alessandro Cirillo riporta i suoi protagonisti/eroi (Nicholas Caruso e Ruben Monteleone) in Italia con la sua terza opera: “Trame Oscure”. Prendendo spunto dai recenti fatti di cronaca, in particolare l’esplosivo e controverso caso della “Terra dei Fuochi”, costruisce un intreccio contemporaneo e realistico, dal ritmo elevato e ricco di colpi di scena… continua a leggere su amazon

A questo punto ritorniamo a bomba sull’argomento iniziale di questo articolo: la sospensione dell’incredulità di fronte a una storia action-thriller ambientata in Italia. Quella sensazione di “assurdità” quando leggiamo delle prodezze effettuate da eroi tricolori. Beh, migliorando il suo stile passo dopo passo, Cirillo è riuscito a compiere il miracolo. “Trame oscure” è perfettamente credibile, anche grazie alle tematiche nostrane, nonostante pulluli di scene d’azione rocambolesche, esplosioni e personaggi carismatici (il Rosso svetta su tutti). Insomma, merita ogni riconoscimento, in patria e anche all’estero.

Che altro dire ad Alessandro Cirillo? Potrei dirgli: “continua così, socio”… ma so (sempre in anteprima mondiale) che lo ha\abbiamo già fatto!

Aspettatevene delle belle!

In promozione Fino all’ultima bugia

Questa settimana in promozione: Fino all’ultima bugia di Mario Nejrotti

fino all'ultima bugia

Riuscito mix tra storia d’amore, spy-story, romanzo d’avventura e poliziesco. Bugie e verità sono le due facce della stessa medaglia. Ma quando la verità sconfina nella bugia e la bugia diventa parte della verità? In questo romanzo nulla è esattamente così come inizialmente sembra e individuare il colpevole diventa un gioco avvincente, in cui il lettore può tentare di cimentarsi. Fino all’ultima bugia vi porterà in un mondo in cui i veli della menzogna si sovrappongo con verità scomode.

La trama:

Italia, Torino. Una banda di delinquenti, gestita da un potente e misterioso personaggio, sta preparando, in collaborazione con importanti famiglie calabresi, un sostanzioso traffico di cocaina. Ma anche quando un’operazione sembra semplice non bisogna mai sottovalutarne i rischi, soprattutto quando le distrazioni aumentano.
Croazia, isola di Lissa. Dal traghetto in arrivo dall’Italia sbarcano Matteo, un giovane dottore torinese, e Chiara, una studentessa anch’essa di Torino. Come i loro sguardi si incrociano, è subito amore, ma un oscuro passato rincorre la ragazza. Chiara sta scappando. Da chi? E soprattutto, perché?Una giovane universitaria, un affascinante medico alla ricerca della vocazione perduta, carichi di cocaina provenienti dal Sud America, un’organizzazione di malviventi torinesi, un giovane poliziotto infiltrato, un generale ufficialmente in pensione e ufficiosamente molto attivo come agente speciale per i servizi segreti italiani e una combriccola di ex militari croati sempre pronti a battersi per una buona causa: questi sono i variegati ingredienti che compongono l’intreccio dell’avvincente romanzo di Mario Nejrotti.
Il risultato è un mix perfetto tra storia d’amore, spy-story, romanzo d’avventura e poliziesco.
Non è una semplice storia di droga e non è una smielata storia d’amore fine a se stessa: tra bugie, rocambolesche avventure e incredibili colpi di scena, la tensione cresce sempre più e con essa la curiosità. Questo è uno di quei libri che si leggono tutti d’un soffio, un romanzo coinvolgente che terrà con il fiato sospeso fino all’ultima pagina.

 
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