Il Romanzo Storico: siete pronti per diventare eroi?

Un romanzo storico non è un resoconto.

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di Nunzio Russo

Come i sinuosi meandri di un lungo fiume attraverso terre deserte, cui offre sostegno e prosperità, così appare agli occhi dello scrittore il romanzo storico. E’ questa, in genere, l’opera della vita per tanti autori. Almeno, quella che lascia nell’anima indelebili tracce.
Descrivere l’esperienza e il vissuto d’affrontare questo genere è difficile come portare a termine, vittoriosi, una battaglia in partenza perduta. Questo avviene per la nobiltà dell’intento nello scrivere. Un romanzo storico non è un resoconto o uno studio del passato fine a se stesso, ma un’analisi del presente e del possibile futuro, basato su retrospezione e manifestazione del pensiero popolare. Ma ancora è poca roba.
Bisogna partire da un’idea e quindi costruire come un bravo ingegnere. Pochi autori sono disponibili ad accettare questa verità. In tal caso, questo genere non è adatto alle caratteristiche intrinseche del soggetto. E quel modello, poi, si deve possedere come proprio. È parte dell’intimo di chi scrive. In sostanza, si deve amare quell’epoca ed essere pronti a viverla aldilà del bene o del male proposti. Così come per i personaggi, nella cui testa è obbligo entrare, imparando a osservare il mondo con quegli occhi e, finanche, ragionando con quelle intelligenze. Il fine ultimo è quello di sempre: mostrare la vita umana. Guai a decidere di narrare, sempre e a qualunque costo mostrare. E’ tutta compresa in questo ripetuto verbo, la bellezza come la grandezza di un’opera che resta come testimonianza e proposta per l’avvenire. Il risultato è l’immortalità dello scritto in tali felici circostanze.
Altro serve ed è bene chiarirlo fino in fondo. Bisogna alzare il sedere dalla scrivania e andare per strada. Diversamente dalle altre espressioni della letteratura, è obbligo non soffermarsi all’apparenza del presente. Quello è soltanto il traguardo. E’ necessario andare indietro con criterio. Se ascoltiamo un dialogo tra genitori in attesa dei figli davanti scuola, non possiamo acquisire quei dialoghi e poi elaborare. Troppo semplice, da romanzo rosa buono per una stagione. Nello sforzo di guardare con gli occhi di un’epoca della storia, si scopre subito che i genitori non si precipitavano a prendere la prole, forse perché, questa, è oggi ormai viziata dal benessere e pertanto rifiuta il bus per tornare a casa.
Altro argomento è la ricerca canonica delle fonti scritte. Queste sono importanti certo, ma non quanto la raccolta del verbo orale tramandato dalle generazioni. Nel caso del sottoscritto, mai avrei potuto fare vedere il parto di una donna appartenente alla nuova borghesia del primo novecento, senza la consulenza diretta di un’ostetrica novantenne, sopravvissuta per il mio romanzo. E’ vero, si potrebbe approfondire l’argomento. Questa, però, è soltanto una traccia.
Caratterizzazione dei personaggi, ambientazione, cronologia e coesione definiscono il progetto di questo stupendo edificio, così bello e completo da raggiungere il punto estremo e più alto come la sommità della Tour Eiffel. A questo punto si è pronti. Per che cosa? È semplice. Si è pronti per diventare eroi.

Nunzio Russo ha scritto, per la collana Romanzo StoricoLa voce del maestrale

Il Romanzo Storico in promozione

Tutti i libri della collana Romanzo Storico sono in promozione

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Fino al 2 marzo i libri della collana Romanzo Storico saranno in offerta su tutti i web store disponibili. Questa promozione vuole promuovere il genere, difficile da realizzare e particolare proprio per le trame proposte. Tuttavia, il fascino di un Romanzo Storico è innegabile, soprattutto se scritto con cura e proposto da un Editore che non si limita a “stampare” i libri dei propri autori, ma ne controlla i contenuti, lo stile, la formattazione e la qualità. Come spesso abbiamo già sottolineato, se da una parte la selezione è alquanto meticolosa, dall’altra i manoscritti, che oltrepassano questo confine, possiedono i requisiti necessari per essere considerati degli ottimi libri. E i risultati si vedono, sia nei premi che riescono a ottenere sia dall’interesse che successivamente suscitano nei grandi editori. Di seguito vi proponiamo i titoli dei romanzi che fanno parte della collana, per avere maggiori informazioni, compresi i link all’acquisto verso Amazon e Kobo, sarà sufficiente cliccare sul titolo.

eroi nel nullaEroi nel nulla di Paolo Fiorino

Trama

Il romanzo storico Eroi nel nulla ricostruisce in modo vivido e coinvolgente la battaglia di Bir El Gobi (Libia, dicembre 1941), ma ci riporta anche al clima culturale degli anni quaranta, con grande rispetto del contesto storico in cui vivono i protagonisti e, al contempo, funge da specchio alla contemporaneità, perché viene da pensare che se Franco e Antonio, i due protagonisti, ci guardassero dal lontano deserto libico del 1941, probabilmente direbbero che in fondo non è poi cambiato molto, se oggi, ad esempio, ci sono di nuovo milioni di italiani che si dicono disposti a fare la loro parte di sacrifici… Il romanzo storico di qualità è esattamente quello che, riportandoci “dentro” al passato, riempie quei “puntini di sospensione” lasciati dalla Grande Storia e, al tempo stesso, ci aiuta a comprendere meglio il nostro presente.

la voce del maestraleLa voce del maestrale di Nunzio Russo

Trama

La voce del maestrale parla da tempi remoti nelle terre siciliane, nascosta tra lo splendore della campagna e l’azzurro del mare. Totò Musumeci è cresciuto ascoltando quella voce e ha conosciuto antiche storie diventate leggenda. Ora una forza misteriosa lo chiama a diventare parte di un’avventura mai svelata, mentre l’impetuoso urlo del vento cerca di coprire ogni cosa. Totò è il nipote del barone di Mezzocannolo, ucciso dalla mafia. È anche un industriale del sud. Quanto ha ereditato è tradizione, e dovrà difenderla come ha già fatto il nonno dalla violenza del principe di Granata, il fondatore del paese, il padrone di tutto.
I tempi cambiano e la dinastia del principe si estingue, ma il male resta ed è sempre lo stesso. Il Sole sulla Terra si camuffa dietro accattivanti sembianze e diventa ancora più pericoloso. Totò Musumeci combatterà fino alla fine, nella certezza che dopo di lui qualcuno continuerà a percorrere la strada delle passate generazioni.
E quel giorno, la voce del maestrale sarà il grido di un popolo che conquista la libertà.

odore di agnello arrostoOdore di agnello arrosto al rosmarino di Luigia Bimbi

Trama

Il romanzo, che racconta gli eventi italiani del ventesimo secolo, trattati servendosi del palcoscenico milanese, si divide in due sezioni. La prima, riguarda il periodo della salita al potere del Fascismo con tutte le conseguenze derivanti dal paternalismo greve della dittatura. Ne esce un quadro che dipinge le varie anime di un popolino laborioso, vittima del potere anche per propria incapacità e paura a contrastarlo. La seconda, parte dagli inizi della guerra ’40/’45, con il corollario di bombardamenti, morti, fame e disperazione e la rivalsa del artigianato. Fino alla costituzione della Repubblica Italiana. Racconto documentatissimo, scorrevole e reso interessante attraverso l’uso di modi di dire, anche in vernacolo e da figure meneghine, indigene o acquisite, di particolare vivacità. Su tutta la trama aleggia l’odore dell’arrosto, cibo di cui una giovane donna bellissima è golosa, e del quale avverte il profumo, ogniqualvolta sente nascere dentro di sé il desiderio sessuale.

ritorno a el alameinRitorno a El Alamein di Enea De Alberti

Trama

Mario, un ragazzo di Arona, classe 1920, muore a vent’anni tra le sabbie di El Alamein, condividendo il destino di tanti altri giovani ai quali una guerra – una qualsiasi guerra – ha sottratto il diritto alla vita.
Trent’anni dopo, inspiegabilmente, un giovane tedesco, Franz, scopre a poco a poco che dentro di lui rivive il Mario, del quale non aveva mai neppure sentito parlare, e questa “reincarnazione” negli anni Settanta è talmente ben riuscita da convincere davvero tutti – ex fidanzata, ex commilitoni superstiti… – perché il ragazzo è a conoscenza di dettagli e avvenimenti che soltanto il vero Mario potrebbe ricordare.
Così, Mario-Franz ritrova amici e conoscenti, ed anche la ragazza di cui era innamorato, Pinuccia, che, messa alla porta dalla famiglia, ha dovuto prostituirsi per vivere e mantenere il figlio che Mario non sapeva di aver generato. A poco a poco, il reduce redivivo ricostruisce la sua vita e quella della donna amata, ma il richiamo di El Alamein e il desiderio di ritornare là dove è morto è troppo forte. Questa volta, però, non sarà solo, ma accompagnato dalla sua donna.
L’elemento fantastico che caratterizza e rende intrigante tutta la storia è il motivo conduttore che permette una ricostruzione cruda ma convincente dell’epoca fascista prima, di alcuni scenari della seconda guerra mondiale e della lotta partigiana poi, per finire con uno scorcio dell’Italia degli anni ’70.
Un romanzo a tinte forti, ben ritmato, denso e ricco, con personaggi a tutto tondo “di carne e di sangue”, capaci volta a volta di amore o violenza, vendetta o perdono.

il diario intimo di FilippinaIl diario intimo di Filippina de Sales di Piera Rossotti Pogliano

Trama

Il punto di partenza di Diario Intimo è stato la ricerca storica, ed in particolare la ricerca della risposta alla domanda: si può parlare di un Piemonte giacobino e napoleonico? In fondo, si tratta di un periodo talmente breve, soltanto un quindicennio, che forse è esagerato considerare tanto importante.
A mano a mano che approfondivo l’argomento, che mi perdevo tra ricerche d’archivio e contributi di studiosi di grande rilievo, mi rendevo conto che non sarei mai riuscita a trovare una risposta assoluta. L’unica possibilità era dare una risposta “parziale”, cioè guardare quel periodo attraverso gli occhi di un personaggio che me lo potesse far comprendere meglio.
Leggendo l’opera fondamentale che Rosario Romeo ha scritto su Cavour, e poi la corrispondenza degli anni giovanili dello statista, ho trovato a più riprese allusioni alla nonna paterna, Filippina de Sales, una Savoiarda venuta sposa giovanissima a Torino, nel 1781, deceduta nel 1849. Di quanta grande Storia è stata testimone questa donna, da un osservatorio privilegiato come quello che le poteva offrire una famiglia così in vista!
Dalla Rivoluzione francese, al periodo del Consolato e dell’Impero napoleonico, quando il Piemonte è diventato parte integrante della Francia, alla Restaurazione, fino all’inizio delle guerre per l’Indipendenza…
Allora, ho provato a guardare attraverso i suoi occhi.
Ma non c’era soltanto la grande Storia, c’erano anche tutte le minuzie della quootidianità. Così, mi sono inventata il suo Diario, per raccontare.
In fondo, troverete una bibliografia, ma questo è un ROMANZO, scusate se lo “scrivo a voce alta” utilizzando il carattere maiuscolo. È documentato con attenzione, ma NON è un documento storico.
Marguerite Yourcenar ha scritto, nei suoi Carnets allegati ai Mémoires d’Hadrien: “ In un modo o nell’altro, ricostruiamo sempre il passato a modo nostro. È già molto utilizzare solo pietre autentiche”.
Questo ho tentato di fare, ma posso anche dire, imitando Flaubert, che, almeno un pochino, “Philippine, c’est moi”. Non so se lei sarebbe d’accordo, io sono una proletaria miscredente, lei era una dama di antica nobiltà, pronipote di San Francesco di Sales. Ma ho cercato di entrare nella sua mente e nel suo cuore.
Se ci sono riuscita, potrà dirlo il lettore.

dal nero al biancoDal nero al bianco di Nadia Dovano

Trama

La vita del brillante ingegnere meccanico Nadia Prando è, apparentemente, prevedibile e appagante, costellata di discreti successi professionali, amicizie di lunga data e flirt occasionali.
Basta però l’arrivo di un paio di e-mail misteriose a far crollare la barriera difensiva che la ragazza ha eretto nel corso degli anni. Il mittente è infatti Andrea, il grande amore di parecchi anni prima, che Nadia aveva allontanato da sé per paura di mettersi in gioco.
A quanto pare il ragazzo le sta mandando indizi strampalati, che lei non riesce a capire, ma che ritrova, del tutto fortuitamente, nel corso di un soggiorno a Londra. Tante coincidenze illogiche e inaspettate mettono in crisi la giovane troppo razionale, e la costringono a rivivere il passato; non solo il proprio, ma quello di altre Nadia prima di lei, che hanno dovuto scontrarsi con le avversità del destino e, soprattutto, con le debolezze dell’animo umano.
Una sorta di caccia al tesoro a mosaico riporta inizialmente la ragazza nell’Europa infiammata dalla Prima Guerra Mondiale, dove un’altezzosa e indipendente Nadezhda parte da Pietrogrado alla ricerca del padre, approda in Inghilterra e qui si innamora del giovane Andrea Visconti, con il quale farà un nefasto rientro in patria.
Successivamente, gli indizi conducono ancora più indietro nel tempo, nella Valacchia del 1300, dove una giovanissima e ingenua Nadia, moglie di un vecchio nobile, aiuta il figlio illegittimo di Bernabò Visconti nella risoluzione di un enigma che potrebbe fargli guadagnare il riconoscimento del padre, legandosi a lui indissolubilmente.
È chiaro che sulla coppia Nadia-Andrea grava un’antica maledizione. Però, dopo duemila anni, i nostri involontari eroi contemporanei hanno finalmente la possibilità di mettere da parte ambizione ed egoismo per lasciar trionfare l’amore. Forse non è nemmeno tanto difficile…
Dal nero al bianco è il primo romanzo di Nadia Dovano, talentuoso acquisto della scuderia EEE-book, la cui penna riesce a emozionarci con uno scritto che sa di epica, ricreato tra mito, realtà e fantasia. Con padronanza di stile, ritmo e ironia, semplicità e immediatezza, la Dovano ci introduce in un mondo antico e moderno, sentimentale e avventuroso, facendoci vivere le gesta e le emozioni di un fitto gruppo di personaggi densi e avvolgenti. Edito nel 2012, anno che verrà ricordato per la crisi sociale e per il vuoto di valori, questa favola eroica mantiene la sua promessa di dilettare i lettori, regalando quell’ideale di leggerezza e bellezza che la realtà contemporanea va negando. Imperdibile.

Filippina va in cittàFilippina va in città di Piera Rossotti Pogliano

Trama

Siamo nel 1781, e la diciannovenne, ricca e nobile savoiarda, sposa il marchese Filippo Antonio di Cavour, quarantenne poco attraente e spiantato, benché primogenito di una famiglia illustre. Nel mese di febbraio, Filippo si reca al castello di Thorens e tre giorni più tardi hanno luogo le nozze: un’unione combinata, ovviamente, che tuttavia la giovane accetta obbediente; subito dopo, nel cuore dell’inverno, la coppia si mette in viaggio verso Torino, attraversando il passo del Moncenisio.

la sposa del sudLa sposa del sud di Claudio Danzero

Trama

Enza, una diciottenne siciliana dal carattere forte e deciso, ascolta di nascosto le conversazioni segrete dei suoi cugini, affascinati dall’idea dell’unità italiana e soprattutto spinti dal desiderio di far parte di un Paese più evoluto e dinamico e, quando questi partono come volontari verso il Nord per partecipare ai moti del 1848, li segue di nascosto. Ben presto, la ragazza si scontrerà però con la realtà e prima di tutto con la necessità di trovare un lavoro per vivere. Questo romanzo, ben documentato, è quello della nascita dell’Italia, sia dal punto di vista storico-politico, attraverso le guerre per l’indipendenza, sia attraverso gli aspetti economici: le ferrovie, i trasporti marittimi, la nascente industria, l’impiego dell’elettricità, ed ha inoltre il merito di presentare, attraverso gli occhi dei personaggi, le diversità culturali, le analogie e le differenze tra Nord e Sud, che si scoprono profondamente diversi, ma non incompatibili.

Il LongobardoIl Longobardo – Terra di conquista di Andrea Ravel

Trama

Anno Domini 773. Carlo Magno valica le Alpi alla testa di un imponente esercito e in poche settimane cancella il regno longobardo dalle carte geografiche.
Dopo duecento anni di pace l’Italia si trasforma nuovamente in un campo di battaglia dove ognuno deve scegliere da che parte schierarsi. Un dilemma che angoscia anche Claudio, giovanissimo discendente dell’antica e potente famiglia dei Ravello. La sua decisione è resa ancora più difficile dall’improvvisa morte del padre e dalla cospirazione, ordita dai suoi nemici, per ucciderlo e impadronirsi di tutti i beni della famiglia.
Mentre il rombo della cavalleria franca risuona nella pianura devastata dalla guerra, Claudio, aiutato dal fedele amico Mistico e da un pugno di coraggiosi, ingaggia una disperata lotta contro avversari astuti e spietati, compiendo il percorso di maturazione che lo trasformerà in un uomo.
Terra di Conquista è un romanzo dal taglio cinematografico e ricco di dialoghi, nel quale la storia è filtrata attraverso gli occhi del protagonista, che racconta in prima persona. Il risultato è un affresco straordinariamente accurato di un’epoca violenta e remota in cui la cultura di Roma, nonostante l’imporsi della barbarie, non è del tutto spenta, ma sopravvive oltre che nell’orgoglio di Claudio, anche nella forza unificante della lingua latina e della religione cristiana.
Teatro di questa avventura sono la città di Torino, allora sede di un importante ducato, i contrafforti delle Alpi e le paludi e i boschi che all’epoca occupavano gran parte della valle del Po.

il piede sopra il cuoreIl piede sopra il cuore di Mario Nejrotti

Trama

Sicilia, 1943: mentre gli Alleati sbarcano in Sicilia, la mafia si prepara ad essere protagonista dei nuovi scenari politici del dopoguerra collaborando con gli americani e cercando di insediare i suoi uomini ai posti di potere, mentre cerca di trarre ancora tutti i guadagni possibili dalla borsa nera e dalle connivenze con il fascismo, che ormai sferra gli ultimi colpi di coda. Le persone integre, quelle che rifiutano la collusione, vengono eliminate senza pietà: è il caso del professor Di Salvo, che muore in un attentato in cui è sterminata anche la sua famiglia. Per un caso fortuito, si salverà soltanto il piccolo Santino, che resta solo al mondo. Ma un personaggio molto singolare entrerà in gioco per prendersi cura di lui. Questo romanzo, dove è protagonista la “piccola storia” quotidiana delle persone, che scorre a fianco della Grande Storia, conduce anche a una riflessione più intima e profonda sul significato della libertà, della responsabilità, della giustizia, della comprensione e, in definitiva, della difficoltà e della grandezza di essere uomini.

il tramonto delle aquileIl tramonto delle aquile di Chiara Curione

Trama

Manfredi di Svevia, ultimo sovrano svevo del regno di Sicilia, racconta in prima persona le complesse e drammatiche vicende di cui fu protagonista, fino alla battaglia di Benevento, in cui perse la vita nel 1266, sconfitto da Carlo d’Angiò. Romanzo scorrevole, di buona scrittura, è adatto anche ad un pubblico giovane, ed ha il merito di avvicinare il lettore alla storia di un periodo complesso e travagliato, in cui il papato lotta per essere protagonista di primo piano, ed usa tutti gli strumenti, compreso quello della scomunica e il sostegno al partito guelfo, per tentare di avere ragione dei suoi avversari del partito ghibellino, di cui Manfredi è il capo riconosciuto. La documentazione attenta e accurata permette inoltre al lettore di immergersi nella vita quotidiana dell’epoca, ricostruita vividamente attraverso un’ambientazione convincente e di comprendere la mentalità medievale, le credenze, le abitudini, di un’epoca in cui affondano le radici del mondo moderno.

l'eredità di AmosL’eredità di Amos di Gemma Piazzardi

Trama

L’eredità di Amos racconta una storia giocata tra presente e passato: il presente è quello di Athina Delimari, una giovane archeologa, che nel 2012 si reca nell’isola di Rodi alla ricerca dei documenti lasciati, ne è certa, dal nonno paterno, Amos, venuto poi a nascondersi a Roma, dove viene catturato con la famiglia perché ebreo proprio mentre gli Alleati stanno entrando nella capitale nel giugno del 1944, cattura a cui sfugge per un semplice caso una figlia, Miriam, che sarà la madre di Athina. La storia del passato inizia nel 1937, quando il nonno Amos, allora giovane e promettente archeologo specializzato nella traduzione di epigrafi, conduce le sue ricerche nelle isole di Rodi, Kos e Kalymnos, sottraendosi così, in un primo tempo, alle leggi razziali promulgate nel 1938; a Rodi, il giovane conosce la nipote del governatore italiano dell’isola, la bella Germana, che diventerà sua moglie, gli darà due figli, Davide e Miriam, e lo seguirà fino alla fine nel suo tragico destino. Attraverso le ricerche della giovane Athina viene messo in scena un periodo buio e difficile della storia d’Italia, con i giochi di potere e l’arrivismo di alcuni loschi individui, il declino del fascismo ma anche la generosità e l’amicizia perfino di persone che la storia indicava invece come nemiche.

XII il segno dei giustiXII – Il segno dei giusti di Pino Benincasa

Trama

Un paesino dell’Italia meridionale, negli anni del fascismo, la festa patronale in onore di san Giustino da celebrare, contadini che reclamano giustizia e un podestà proprietario terriero con una moglie giovane, bella e innamorata… ma non del marito, un maresciallo dei Carabinieri, il parroco, il dottore, il maestro elementare: un microcosmo sconvolto dalla misteriosa scomparsa di alcuni bambini, dove giungono un gerarca fascista e un manipolo di Camicie Nere, apparentemente per indagare. Ma l’oggetto della loro indagine è ben più importante, agli occhi del Duce, di qualche moccioso scomparso.
In questo romanzo si intrecciano e si fondono reale e fantastico, tra luoghi suggestivi, remoti enigmi, fenomeni naturali estremi, fino a ricondurre lì dove la storia ha inizio.

 

Opportunità e difficoltà

La Storia la scrivono i vincitori: il Romanzo Storico, opportunità e difficoltà.

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di Enea De Alberti

A mio avviso, i primi esempi di romanzo storico vanno cercati tra i versi dell’Iliade e dell’Odissea.
Omero riuscì a raccontare storie incredibili di uomini-eroi, donne fatali ma anche fragilmente vittime di umani sentimenti, guerre, viaggi, tradimenti, vendette, passioni… insomma, tutto il corollario a cui ancora adesso si attinge per scrivere un romanzo. Ma nello scrivere l’Iliade, l’antico autore si appropriò di una storia reale, di una guerra vera da usarsi come intelaiatura sulla quale creare il racconto spesso fantastico, tratto poi molto più sviluppato nella successiva Odissea. E se la storia ha il compito di raccontare in bianco e nero gli avvenimenti, cercando il più possibile di restare aderente alla realtà e rinunciando a mitizzare il vincitore di turno, il romanzo, che della storia è figlio, ha la possibilità di colorare quei resoconti spesso illeggibili perché zeppi solo di date, nomi di sconfitti e vincitori, luoghi delle battaglie, ecc.
29_06_1958_anterioreEcco allora nascere, non nella rigorosità scientifica dello storico ma nella fantasia dello scrittore, un racconto parallelo in cui gli eterni motivi economici, che portano a una  guerra, sono deviati e sublimati in inverosimili amori, egoismi, slanci di eroismo. Ma se da un lato attingere dalla storia, magari con l’aiuto di persone che l’hanno vissuta in prima persona, è facile e allettante, bisogna fare attenzione a non cadere in almeno un paio di errori.
Il primo più comune errore è quello di prendere per oro colato tutte le informazioni raccolte. È noto che la storia la scrivono i vincitori, un po’ meno noto è che prevalentemente la raccontano i reduci. E nei racconti dei reduci non c’è mai, né mai ci sarà, quella serenità di giudizio che ci permette di essere a nostra volta obbiettivi.
Un ricordo personale mi riporta a tanti anni fa quando il 4 Novembre era festeggiato con inni cortei e celebrazioni varie, a cui seguiva un pantagruelico banchetto. Ebbene, dopo le abbondanti libagioni, nessuno di quei cari vecchietti raccontava la vita grama della trincea o la prigionia, ma tutti parlavano del Piave o del Monte Grappa, anche, e soprattutto, quelli che non ci erano stati.
11nov17Il secondo errore, credo comune a tanti scrittori, è quello di farsi prendere la mano dal racconto di fantasia e perdere il filo logico degli avvenimenti, confondendo date e luoghi. E il reduce, semi addormentato, o lo storico intento ad armeggiare sul telefonino, mentre scorre la presentazione del libro, improvvisamente balzeranno in piedi come due cobra urlando a tutti che la tale battaglia è avvenuta prima e non dopo della presa della tal’altra città o viceversa. Per cui bisogna sempre tenere sotto mano una documentazione a cui attingere; un consiglio è quello di procurarsi un foglio matricolare militare di un personaggio, che ha attraversato più aree in tempi diversi e su quello scatenare la fantasia.
Naturalmente fin qui ho collegato il romanzo storico a guerre e rivoluzioni perché, in quei frangenti, si sviluppano tutte quelle aberrazioni, che spesso sono alla base di racconti, che più si discostano dalla vita di tutti i giorni e, pertanto, diventano più interessanti, prima da scrivere e poi da leggere. Ma nulla toglie che contesti storici meno drammatici possano essere usati e altrettanto felicemente sviluppati.
Che aggiungere? Visto che il romanzo storico, come tutti i romanzi, alla fine è ricco di sangue e sesso e visto che di sangue l’umanità ne ha già fatto scorrere fin troppo, speriamo che le ultime vicissitudini storiche a cui attingere restino veramente le “ultime”.
Con buona pace di noi scrittori!

Enea De Alberti ha scritto, per la collana Romanzo StoricoRitorno a El Alamein

È difficile scrivere un Romanzo Storico?

Il contorno storico è d’obbligo, niente è inventato.

Romanzo Storico

di Mario Nejrotti

Mi è stato domandato quali difficoltà abbia incontrato a scrivere un romanzo storico.
Quesito difficile.
Definirei il mio romanzo come storico-fantastico. Non mi si fraintenda, il “fantastico” di questa storia è solo nei personaggi, anzi particolarmente in un personaggio, il contorno storico è rigoroso e rintracciabile: niente è inventato.
Se ripenso alla nascita della storia che mi veniva da raccontare, mi rendo conto che l’ambientazione storica non è stata decisa a priori. È scaturita dagli occhi dei miei personaggi. Il “tempo della storia” non ha accolto i protagonisti, sono stati loro che lentamente, con fatica si sono resi conto del periodo in cui vivevano. Il personaggio di Tonio, poi, è assolutamente estraneo alla Storia, con l’esse maiuscola, che gli scorre davanti agli occhi. Solo l’emozione dell’incontro con il bambino Santino, lo porta a considerare con partecipazione il tempo e i fatti che hanno segnato l’esistenza di quell’essere umano di cui per la prima volta gli importa veramente qualcosa. Gli occhi degli attori del mio libro guardano il loro tempo e ne subiscono i contraccolpi. Credo che il periodo storico de “Il piede sopra il cuore” sia nato insieme alle passioni e all’angoscia dei suoi personaggi.
il piede sopra il cuoreMentre descrivevo i primi palpiti di sentimento di Tonio e l’angoscia terribile di Santino, che non poteva ricordare un orrore insopportabile, mi sono reso conto che mi veniva naturale collocarli in uno dei momenti più disperati della nostra storia recente. Un periodo non estraneo a me bambino, vivo come era ancora negli anni cinquanta nei racconti che ascoltavo da chi gli orrori dell’ultima guerra aveva vissuto e subito.
Una volta svelato il luogo, scaturito dalla prima descrizione dell’arida landa montagnosa in cui viveva il misterioso Tonio, i monti dietro la città di Palermo, e compreso il significato dei suoni che gli facevo udire e che io stesso ascoltavo dentro di me, non mi restava che inserire il dramma di Santino in quel momento di disastro sociale e morale conseguente al crollo di un sistema politico, nei giorni della sconfitta definitiva ed irreversibile dell’Italia nella seconda guerra mondiale: lo sbarco degli alleati, inglesi e americani, sul suolo del nostro Paese. A questo punto l’ordito storico scaturiva da una serie di domande che mi facevo per collocare personaggi, avvenimenti, dettagli nel loro giusto contesto. Direi che il periodo storico mi ha scelto!
Non ho mai pensato di scrivere un romanzo sullo sbarco degli anglo-americani in Sicilia o sui risvolti militari e politico-sociali della caduta del fascismo in Sicilia. E neppure ho pensato a una denuncia delle infiltrazioni mafiose nel nostro Paese a partire dal 1942. Ciò non toglie che la difficoltà più grossa che ho affrontato è stata senz’altro la cronologia della disperata fuga di Tonio, di Santino, del tenente Soriani, del professor di Salvo e di tutti gli altri, rispetto ai grandi avvenimenti che stavano accadendo. Uno spaccato di storia della durata di circa una settimana del luglio 1943, la più importante per l’Italia, dallo sbarco al giorno successivo alla seduta del Gran Consiglio che destituì Benito Mussolini e determinò la caduta del regime.
Da questo tempo presente della vicenda, attraverso le immagini e i ricordi, spesso racchiusi nelle menti dei protagonisti e che cercavo di esplorare e descrivere, uscivano flash del recente passato dall’inizio della guerra.
The_British_Army_in_Sicily_1943_NA5335La guida principale nello scegliere di che cosa e come scrivere molte pagine di questo libro sono state le domande che mi ponevo. Esse nascevano dalla quotidianità dei personaggi che prendevano forma. Che cosa cucinavano? Come erano le automobili? Quando ha giocato l’ultima partita il Palermo Juventus e con chi? Come era il pane? La borsa nera era tutta malavita o era anche uno strumento per sopravvivere? Come riusciva la mafia a cavalcare questo momento disperato e che cosa si preparava a fare? Gli italiani chi odiavano di più come nemici in quegli anni? Gli americani o i tedeschi? E gli alleati come ci vedevano tra il 1941 e il ’43? Erano davvero dei liberatori o la nostra impressione storica non era completa? Gli ebrei, in fondo, nonostante le leggi razziali, soffrivano davvero una violenta discriminazione o era vero il detto comune “Italiani brava gente”?
Per ognuna di queste domande si rendevano necessarie una ricerca e un’analisi critica. Certo, è impossibile scrivere un romanzo di carattere storico senza studio e approfondimento: lavoro che ho fatto, perché era parte del piacere di costruire la vita dei protagonisti. Un lavoro che, però, ha dovuto quasi scomparire dalla vicenda e guai se fosse trapelato di più. Altrimenti il romanzo sarebbe rimasto sospeso in un limbo tra trattato storico e narrazione e non sarebbe mai sbocciato.
Molte situazioni minime sono legate alle esperienze di un bambino: il pane già da due anni senza il sesamo, la “mafalda”, che non si poteva sbocconcellare, pena punizioni terribili da parte del papà; la penicillina che arriva alla borsa nera portata dagli americani e più preziosa dell’oro; le caramelle delle suore; le macerie degli spaventosi bombardamenti di primavera a Palermo, ma che diventano un mondo fatato per i bambini che giocano a nascondersi con il più grande, Giuseppe. Sullo sfondo dei giochi di quel ragazzo cresciuto in fretta, si vede in tralice la tragedia della campagna di Russia.
capa-pal22sLa vera difficoltà per me non è stata approfondire gli argomenti, ma sfumarli e amalgamarli con la vita e l’animo dei personaggi.
Anna che piange il marito scomparso in Albania e che rifiuta la retorica di una medaglia al valore, fa intravedere le motivazioni politiche della campagna di conquista Italiana, ma esse restano sullo sfondo come il carboncino del pittore, che sfumando mette in evidenza i contorni delle figure, e nel libro fanno risaltare i sentimenti della donna che odia quella guerra e la violenza verso altri “poveracci” come loro. Nessun particolare è stato scelto a caso e tutti hanno avuto bisogno di approfondimento. In questo modo i miei personaggi hanno vissuto la loro storia in un tempo che non poteva essere che quello, perché loro sono frutto di quel tempo.
Ecco un’altra difficoltà legata alla storia minima dei personaggi e al loro comportamento sulla “scena”: devono essere uomini, donne e bambini di quel tempo e non possono avere tratti moderni nella loro descrizione e nel loro modo di esprimersi, di sentire. Per esempio non deve vedersi, come in certi vecchi film sull’antica Roma, un orologio al polso di un centurione. E questo, se si riesce, è tanto più difficile e meritorio per lo scrittore quanto più il tempo della narrazione è lontano dal suo.
Io non so se scriverò ancora un romanzo storico, ma certo ammiro chi riesce ad ambientare personaggi veri in tempi molto, molto remoti. Il mio personaggio “chiave” Tonio, mi permette di cavalcare il tempo e di narrare la Storia, senza uscire dalla trama.
Se dovessi descrivere con un’immagine il tempo del mio romanzo, potrei dire che contiene tutto quello dell’umanità e ancor di più, ma è come se si osservasse sullo schermo di un cinema un film in cui le immagini prima scorrono velocissime in un turbinio di colori da un passato inimmaginabile. Poi rallentano su un breve periodo, in una sempre più lenta carrellata, un po’ sfocata. Giungono finalmente a mettere a fuoco sette giorni per permettere all’osservatore-lettore di guardare, curioso e meravigliato, una vicenda tragica, misteriosa e fantastica allo stesso tempo.
Quando giunge alla sua conclusione, che conclusione non è, come nella vita vera, le immagini riprendono a scorrere velocissime verso un futuro di cui lo spettatore non riesce più ad intravvedere la fine.

Mario Nejrotti ha scritto, per la collana Romanzo Storico, Il Piede sopra il cuore

Il romanzo storico

La nuova collana EEE dedicata al romanzo storico.

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Quali sono gli elementi che contraddistinguono un romanzo storico e quali i parametri che permettono al lettore di comprendere la validità di un testo? Ebbene, due sono gli elementi fondamentali che portano a definire un libro come storico: il periodo in cui si svolge la vicenda e l’accurata ricerca che l’autore affronta per creare un’ambientazione realistica e veritiera. Questi due fattori sono alla base del genere e sono imprescindibili da qualsiasi altra considerazione, dal momento che mancando verrebbe a cadere il presunto storico su cui intessere una trama. Un approccio più moderno si riscontra in quelle che sono le nuove produzioni per il mercato visivo, le quali, in barba al rigore con cui s’intende la storia, propongono un nuovo genere già battezzato come storico-fantasy. Un esempio tipico è costituito da Da Vinci’s demons, fortunata serie televisiva, che ha accostato una realtà storica con elementi anacronistici e del tutto improbabili per l’epoca in cui i fatti si svolgono. Tuttavia, il Manzoni stesso, in risposta alla ferrea precisione di Walter Scott (il primo ad aver enunciato le regole fondamentali su cui basare un romanzo storico), precisò che l’elemento fantasioso, all’interno di un intreccio d’epoca, poteva portare solo del beneficio sia allo scrittore che al lettore, lasciando proprio all’autore l’onore di miscelare sapientemente realtà e fantasia.

Il concorso indetto da EEE in merito al Romanzo Storico ha dato i suoi frutti ed ecco tutta la sezione dedicata al genere, aggiornata con le nuove proposte.

Al primo posto si è classificato:

Il piede sopra il cuore

Al secondo posto:

Il Longobardo 

Al terzo posto ex aequo:

Il tramonto delle aquile 

L’eredità di Amos

La collana comprende anche:

Eroi nel nulla

La voce del maestrale

Odore di agnello arrosto al rosmarino

Ritorno a El Alamein

Dal nero al bianco

Il diario intimo di Filippina de Sales

Filippina va in città

La sposa del sud

XII il segno dei giusti

 

I vincitori del Concorso per il Romanzo storico

I risultati del nostro II Concorso per il romanzo storico

romanzo storico

La storia offre diversi spunti per tutti coloro che vogliono affrontare tematiche particolari. Tuttavia, proprio perché il passato è già noto, chiunque si cimenti nella stesura di un romanzo storico sa bene che le approssimazioni non sono ammesse. La trama deve essere coerente e l’ambientazione deve poter comunicare al lettore moderno l’atmosfera che vigeva nel momento in cui la storia è collocata. Il Concorso indetto da EEE aveva proprio il fine di scoprire nuovi autori e vecchie conoscenze in grado di potersi confrontare con un argomento così difficile e i testi arrivati hanno spaziato nelle diverse ere della storia umana, offrendo innumerevoli spaccati di vita quotidiana. Il prossimo Concorso sarà dedicato alla narrativa rosa contemporanea.

Questa settimana, comunichiamo i risultati del nostro II Concorso, che abbiamo dedicato al romanzo storico.
1° classificato: Mario Nejrotti, Il piede sopra il cuore
2° classificato: Andrea Ravel, Il Longobardo – Terra di conquista
3° classificati a pari merito:
Chiara Curione, Il tramonto delle aquile
Gemma Piazzardi, L’eredità di Amos

A breve, questi romanzi saranno disponibili nel nostro Catalogo.
Le motivazioni le potrete ascoltare in questo breve video.

Tempo di vacanze!

Tempo di vacanze… ma non troppo.

Tempo di vacanze

Chissà, magari anche tempo di qualche buona lettura, rilassante ma non per questo poco intelligente e, per chi scrive, forse tempo per concentrarsi in pace, senza dover sottostare alle solite frenesie quotidiane.

Noi non andremo troppo lontani, in questo periodo di pausa ne approfitteremo per dedicarci al coordinamento dei vari concorsi: quello dedicato al Romanzo Storico, appena conclusosi, quello  riservato ai Testi Teatrali e Amore e Morte, ancora aperto ma solo fino al 15 di agosto, ultima data disponibile per l’invio dei vostri racconti. Quindi, se pensate di partecipare, avete del tempo a disposizione per poter produrre un testo idoneo. Vi ricordiamo che il bando di concorso è disponibile QUI.

Se invece volete rivedere qualche video, magari per prendere qualche appunto in merito ai suggerimenti che vi sono stati dati, nella nostra pagina (QUI), in cui sono raccolti tutti i filmati, potrete sicuramente trovare quello che state cercando.

Per finire, il catalogo dei libri EEE è disponibile sia su Amazon che sul sito istituzionale di Edizioni Esordienti Ebook, nonché su tutti i maggiori store online presenti sul web, in ogni caso, la nostra produzione in formato cartaceo è visibile anche QUI. Quindi, non avete che l’imbarazzo della scelta.

Vi auguriamo buone vacanze e buone letture, sono due cose che fanno star bene!

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Concorso in scadenza

Il concorso dedicato al Romanzo Storico è in scadenza.

Il concorso gratuito di Edizioni Esordienti Ebook, dedicato al Romanzo Storico, sta avviandosi verso le sue battute finali. Molti sono i partecipanti e la selezione sarà un compito arduo per coloro che dovranno scegliere i migliori testi da pubblicare. Scrivere un romanzo storico non è proprio un facile esercizio benché, ed è ovvio, per gli appassionati del genere trovare il giusto equilibrio fra finzione e realtà può divenire una scommessa piacevole da vincere. Tuttavia, esistono delle regole ben definite e degli accorgimenti che non si possono eludere ed è proprio per questo motivo che Piera Rossotti (autrice del romanzo storico Il diario intimo di Filippina de Sales, marchesa di Cavourha girato ben quattro video con i quali spiega il percorso necessario per giungere a un risultato concreto e il più realistico possibile. Tutte e quattro le spiegazioni sono reperibili su Youtube e partono dalle origini per arrivare alle caratteristiche più salienti. Dunque, non solo per gli esperti, ma anche per i neofiti che volessero cimentarsi in un genere non propriamente alla portata di tutti.

Andrea Camilleri ha scritto:

“[Il romanzo storico] È uno strumento letterario essenziale, che permette di raccontare la realtà nel suo divenire processuale, dialettico, di cogliere e delineare le sfumature dell’esistenza, di prospettare e sviluppare sui piani diversi la storia umana.”

E come non ricordare Umberto Eco e i suoi meravigliosi arabeschi letterari descritti con perizia e arguzia ne Il nome della rosa? Sicuramente una  mente fervida è in grado di raccontare la storia così come non l’abbiamo mai vissuta e mai immaginata. Una giusta dose di immaginario e invenzione possono creare l’equilibrio necessario per rendere un romanzo verosimile, al punto da poter essere vissuto senza il preconcetto che sia solo finzione.

Quindi, vi ricordiamo che il concorso scade il 31 luglio e il bando è reperibile QUI.

Non perdetevi questa occasione!

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ROMANZO STORICO

Ecco il bando della seconda edizione del concorso EEE per gli autori non ancora famosi, volta alla selezione di romanzi storici:

Edizioni Esordienti E-book indice la seconda edizione del concorso per il romanzo di genere, con l’intento di incoraggiare e far conoscere i buoni autori “non ancora famosi” ma meritevoli di emergere, dedicata al romanzo storico.

1) La partecipazione è gratuita.

2) Le opere, in formato .doc (no pdf), di lunghezza compresa tra 150 e 300 cartelle editoriali (una cartella = 1800 battute, spazi compresi) dovranno pervenire entro il 31 luglio 2014, in allegato a una mail con l’indicazione in oggetto: “Concorso EEE Romanzo Storico” indirizzata a ilmiolibro@edizioniesordienti.com; la mail dovrà obbligatoriamente contenere nome, cognome, indirizzo, data di nascita dell’Autore, nonché la dichiarazione che l’opera inviata è frutto del suo ingegno ed assolutamente inedita (anche su internet).

3) La Giuria è composta dalla Redazione di Edizioni Esordienti, coordinata dall’Editore, Piera Rossotti Pogliano; il giudizio è inappellabile e il premio, in mancanza di opere valide, può non essere assegnato.

4) Tra le opere pervenute, saranno scelti tre vincitori; la proclamazione avverrà entro il 31 ottobre 2014, tramite comunicato sul sito www.edizioniesordienti.com, la pagina Facebook di Edizioni Esordienti e del Rifugio degli Esordienti, nonché tramite i principali gruppi FB dedicati all’e-book; i vincitori saranno inoltre avvertiti via mail.

5) Il premio consiste nella pubblicazione gratuita, con regolare contratto, dell’opera in formato e-book, a cui si affiancherà, per il primo classificato, anche la pubblicazione cartacea (20 copie gratuite per l’Autore). Gli e-book saranno distribuiti su tutti i webstore raggiunti dalla piattaforma Stealth, http://blog.sbfstealth.com/gli-store-collegati-a-stealth/, l’edizione cartacea tramite il sito www.edizioniesordienti.com , Amazon e/o eventuali altre librerie, online o tradizionali.

6) Tutto quanto non specificato nel presente Regolamento è a discrezione della Giuria.

Si raccomanda agli autori la visione dei 4 video su Youtube dedicati al romanzo storico:

https://www.youtube.com/channel/UCbrNKDSs9eEtNQnFYKATozA