PNL: tra psicologia e cultura
Con PNL si identifica lo studio dell’esperienza soggettiva applicato all’analisi, l’apprendimento e all’acquisizione volontaria di determinati modelli comportamentali. Affrontiamo questo argomento in quanto Marina Atzori (autrice del libro Il mare non serve, ho scelto una margherita, pubblicato con EEE), nella sua recente intervista cita questo metodo psicologico alternativo come facente parte dei suoi interessi. Tuttavia, in che modo PNL e cultura possono essere associati?
Il metodo, con cui il sistema PNL influisce sui soggetti, stabilisce la relazione che questi hanno con il mondo esterno, cercando di risolvere le problematiche che insorgono da una cattiva interazione con gli altri. Un autore, nel nostro caso specifico, vede il mondo attraverso le proprie esperienze e la propria cultura, sia essa distorta da un’educazione anomala oppure da una reale coscienza dell’ambiente che lo circonda. Abbiamo chiesto a Marina Atzori di chiarire meglio i concetti proposti con PNL.
Marina Atzori ha pubblicato con EEE: Il mare non serve
PNL: tra psicologia e cultura
di Marina Atzori
La programmazione neuro linguistica (PNL) è una disciplina che studia gli aspetti linguistici e analogici della comunicazione interpersonale. Si tratta di uno studio approfondito della conoscenza della mente umana. Richard Bandler è il co-creatore di questa rivoluzione della psicologia, insieme a uno dei terapeuti più originali ed efficaci degli ultimi anni: lo statunitense Jhon Grinder. È estremamente complicato riassumere in poche righe un argomento così vasto e complesso. Proverò a scrivere ciò che più mi ha colpito nell’addentrarmi in questa materia, senza annoiarvi e senza essere troppo teorica.
Cosa vuol dire PNL?
Programmazione: è il nostro modo di comportarci che è stato appreso nel tempo. L’apprendimento è in continua evoluzione e aggiornamento, a seconda delle nostre esperienze di vita relazionali.
Neuro: il Programma ha correlazioni con il sistema neurologico.
Linguistica: esprimiamo il Programma attraverso il linguaggio verbale e non verbale attingendo a diversi aspetti previsti dallo studio della Psicologia.
Il potere dell’inconscio quindi ruota al centro di un programma specifico, che permette di lavorare su noi stessi e sugli altri per arrivare a vivere meglio.
La PNL è una sorta di tecnologia applicata alla mente umana che, se usata correttamente da professionisti titolati, può costituire un metodo infallibile al fine di rapportarsi con gli altri, lavorando in profondità per superare le difficoltà di comunicazione. Alcuni studiosi l’hanno etichettata come un insieme di pratiche progettate per produrre cambiamenti negli altri. Invece, è a tutti gli effetti lo studio dell’esperienza soggettiva. Cosa significa? Significa che ognuno di noi ha maturato, nel proprio percorso di vita, un bagaglio personale a seconda di una serie di fattori ambientali, familiari e culturali. Da qui formiamo il nostro carattere, il nostro atteggiamento nell’ambito sociale e il nostro linguaggio: lavoro, famiglia, interessi creano il nostro modo di rapportarsi nelle relazioni interpersonali. Certamente ognuno di noi maturerà esperienze differenti, positive e negative, che a loro volta porteranno sconfitte o successi.
La PNL studia le opportunità di stabilire l’equilibrio nel rapporto con gli altri e con se stessi attraverso un efficace metodo comunicativo. Il fine ultimo è quello di migliorarsi e realizzare i nostri intenti. Insomma, volendo andare fino in fondo, applicando questa disciplina si possono ottenere risultati inaspettati, lavorando sia sui nostri punti forti che sui nostri punti deboli. Ovviamente quest’operazione può essere usata allo stesso modo con l’interlocutore, utilizzando il linguaggio in modo funzionale, stabilendo il cosiddetto rapport: l’arte di allinearsi e creare affinità. Lo scopo è quindi la cooperazione finalizzata all’armonia, all’accordo. Questo è solo uno degli aspetti utili che ci consente di raggiungere gli obiettivi e i risultati che ci siamo prefissati in una determinata situazione. Esistono altri diversi aspetti della PNL che ci permettono di entrare in sintonia con chi ci troviamo di fronte: il linguaggio non verbale, le opinioni, i principi.
Ho provato a riassumere con questo brevissimo articolo ciò di cui mi interesso, senza scendere in aspetti troppo tecnici e particolarmente difficili. Spero di aver dato, con alcuni piccoli riferimenti, un’infarinatura di ciò che rappresenta questo particolare ramo della psicologia, associata in parte alla “tecnologia della comunicazione”.
(Le immagini presenti in questo articolo sono tratte dal web)
Ma è davvero possibile, attraverso la PNL, influenzare il comportamento degli altri?
Buon giorno Lino, la ringrazio per l’intervento. Ebbene sì, è possibile. Certo non è così immediato, sono necessari degli studi e una certa predisposizione alla comunicazione affinché si possano ottenere dei risultati. La Pnl a tal proposito prevede alcuni passaggio fondamentali, uno di questi è il rapport, ossia l’arte di cooperare e ottenere l’appoggio dell’interlocutore. Gli elementi che ne creano le basi sono l’armonia, la concordanza e le affinità. In questo modo è possibile allinearsi alle persone, verbalmente e non verbalmente sfruttando altresì il linguaggio corporeo associato ad alcuni schemi di conversazione, tesi a consolidare un rapporto interattivo. Ovviamente non è così immediato, questa disciplina richiede un’adeguata preparazione, non c’è nulla di improvvisato, spesso chi utilizza queste tecniche ha studiato sociologia o psicologia quindi nella quotidianità non sempre è possibile applicare questa sorta di “tecnologia della comunicazione”. Spero di esserle stata utile, le auguro una buona giornata.
Articolo interessante… Mi ero sempre chiesto cosa fosse, in realtà, questa “Programmazione Neuro-Linguistica”. Adesso ho le idee più chiare! Grazie
Grazie a te Andrea, non è semplice riassumere in poche righe un argomento così vasto. Sono felice di aver portato l’argomento su questo blog, e di aver suscitato il tuo interesse. Buona giornata 🙂
forse la domanda sarà un po’ stupida: ma tutti questi studi non portano a una minore spontaneità? Non diventa tutto controllato e dosato a discapito della sincerità e della genuina espressione gestuale?
Buon giorno Piero, non è per nulla stupida la sua domanda, è pertinente e interssante, anzi la ringrazio per aver posto il quesito. Le rispondo subito dicendole che la sua è una giusta osservazione, non ha tutti i torti, all’apparenza può sembrare così. Ad onor del vero, diciamo che pochi sono in grado di applicare a fondo questa disciplina. Tuttavia la spontaneità in qualche modo viene mantenuta, anche se può sembrare un controsenso, infatti un buon Pnl è sostanzialmente un moderatore che osserva, che ascolta attentamente, che sfrutta un approfondito e preventivo studio della psicologia per arrivare ad ottenere alcuni risultati, senza necessariamente condizionare in maniera forzata chi ha di fronte. Sostanzialmente un individuo può essere se stesso senza problemi, un bravo Pnl dovrà avere la capacità di creare un buon rapporto con lui e proseguire nel suo intento. Questo genere di tecniche applicate al comportamento umano vengono utilizzate principalmente nel mondo degli affari, o della psicoterapia, molto poco nella quotidianità. Quindi per riuscire ad utilizzarla è necessario conoscere al meglio gli interlocutori e la loro personalità, senza questi presupposti difficilmente gli obiettivi verrebbero raggiunti. In diversi casi lo studio di questa materia ha facilitato la guarigione di patologie psicologiche radicate nel tempo, e contribuito a concludere buoni affari rimasti a lungo in fase di stallo. Spero di esserle stata utile. Se dovesse avere altri dubbi non esiti, la ringrazio per l’intervento.