Manuela Leonessa e Il Gioco di Libri
Talvolta è capitato di passare qualche ora in buona compagnia con gli amici, cercando di indovinare quale fosse il soggetto estratto e ponendo domande del tipo: “Se fosse una città, quale sarebbe?”
Ebbene, abbiamo chiesto ai nostri autori di abbinare il titolo del loro libro a una città, un personaggio, un piatto tipico e una canzone. Ed ecco uno dei risultati.
Sarà mica per Sempre |
Sinossi |
Alice è morta annegata, ma l’assassino l’ha poi rinchiusa nella sua auto e ha collegato il tubo di scarico all’abitacolo per simulare un suicidio. Perché? Non certo per depistare le indagini alle quali è bastata l’autopsia per svelare la messinscena. Sembra, piuttosto, il rispetto di un rituale, di un sacrificio umano. La polizia archivia il caso, ma Emma, la migliore amica di Alice, esige delle risposte e convince l’ispettore Moreno a proseguire le indagini, almeno in via ufficiosa. Al loro fianco anche Barbara, psicologa radiata dall’albo per un errore letale, che si mantiene come domestica presso la famiglia di Alice.Forse Alice è morta al posto di qualcun altro?E chi è la misteriosa Savana? La sua storia si intreccia a quella di Emma e Alice in quello spazio ignoto che è la follia umana, e la soluzione di questo thriller psicologico ambientato a Torino sarà sconcertante e terribile. |
Se “Sarà mica per Sempre” fosse |
Una città: Tutte ma non leiSe chiedessi a voi con quale città abbinereste il mio romanzo cosa rispondereste? Con un margine di errore che reputo bassissimo, direi, Torino, perché è la città in cui è ambientato il romanzo e anche quella in cui vivo. Ma quello dei thriller è un genere che si nutre di imprevisti, colpi di scena, e suspense. Proponendovi la città sabauda, non stupirei nessuno e non avrei centrato l’obiettivo. Ma se la città fosse Senigallia, oppure Forlimpopoli vi chiedereste incuriositi il perché, e continuereste a leggermi per scoprire la risposta |
Un piatto: Le zeppolePerché vicino a casa mia c’è un posto dove le fanno buonissime. Pertanto, per me che amo la dolcezza in tutte le sue forme, e credo nel valore terapeutico dello zucchero, abbinare il mio romanzo a un dolcetto ben fatto suona come un augurio. Se dopo averlo letto avrete la sensazione che la vita vada un po’ meglio, ditemelo. Mi verrà il diabete e sarò felice. |
Un personaggio: Charlie ChaplinPerché ha saputo essere un personaggio, allo stesso tempo, ironico e toccante, e non mi dispiacerebbe scoprire come ha fatto |
Una canzone: Ederlezi di Goran BregovichPerché ascoltarla a tutto volume è ogni volta un’emozione forte. Una di quelle che mi serra la gola. Non importa se l’ho già ascoltata centinaia di volte, scopro sempre qualcosa di nuovo, un accordo nascosto, un violino di cui non mi ero mai accorta, un’emozione diversa. E penso che un buon libro debba essere come lei, capace di avere sempre qualcosa di nuovo da dire |
Che belle scelte che hai fatto! E sono sicuro che il diabete non verrà ai lettori a causa del tuo libro!