Quando gli dei torneranno

Quando gli dei torneranno, cosa accadrà?

quando gli dei torneranno

Massimo Licari prende spunto dalle teorie rivoluzionarie di Sitchin per tratteggiare un romanzo decisamente inusuale. Diversi sono i generi che si avvicendano, offrendo al lettore una trama articolata ma, al contempo, semplice nel messaggio insito fra le righe. Al centro di tutto vi è l’essere umano con i suoi pregi e difetti e con tutte quelle peculiarità che lo rendono sordo a ciò che la storia potrebbe insegnare. In tutto questo, lo zampino degli Dei, veri o presunti che siano, aleggia fra le pagine di un passato che potrebbe diventare un probabile futuro. Quando gli dei torneranno è un romanzo che saprà soddisfare diversi palati.

La trama:

Quando gli dei torneranno si ispira agli scritti di Sitchin e alle sue teorie sull’origine della civiltà sumera e la storia si dipana su un doppio piano temporale: trentamila anni fa ed oggi.
Trentamila anni fa, il mitico popolo degli Anunnaki, abitante del pianeta Nibiru, arriva sulla Terra alla ricerca di oro, indispensabile per stabilizzare l’atmosfera del loro pianeta. Uno di loro, Enki, rivela in un diario le motivazioni che li hanno spinti a stimolare l’evoluzione di scimmie terrestri, e ad agire quasi come “Dei”, creando l’Homo Erectus prima e l’Homo Sapiens poi.
A causa dell’indole violenta dell’uomo, gli Anunnaki decidono però di eliminare la razza che hanno creato, inondando il bacino naturale in cui vive, corrispondente all’odierno Mar Nero. Enki, convinto che nell’uomo ci sia comunque del buono, salva l’umanità dall’inondazione spiegando a Noè che cosa deve fare. Il suo obiettivo è aiutare l’umanità perché riesca a vivere pacificamente e in armonia con il pianeta fino al prossimo passaggio di Nibiru all’interno del sistema solare. Quando gli Dei torneranno, secondo Enki, troveranno una società umana giusta e armonica.
Nel presente, un finanziere italiano appassionato di archeologia, Luca Terenzi, è entrato in possesso di un antico manoscritto, proprio il diario di Enki.
Terenzi è convinto che, quando gli Anunnaki torneranno nei pressi della Terra, tra circa duecento anni, completeranno la distruzione dell’uomo. Decide così di dare una “speranza” all’umanità costringendola a un nuovo inizio e, con la collaborazione di una setta religiosa, i “Servi di Cristo”, progetta la distruzione della quasi totalità degli esseri umani. A contrastarlo, soltanto un giovane giornalista freelance, con l’aiuto dell’amica e compagna Elisabetta. Poche forze, di fronte alla determinazione (e ai fiumi di denaro) di cui dispone la setta.
Ma l’umanità merita davvero di essere salvata?
Che cosa accadrà se gli “Dei” Anunnaki torneranno davvero?
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Ritorno a El Alamein: mistero fra le dune

La promozione di questa settimana.

ritorno a el alamein

Ritorno a El Alamein non è un romanzo di guerra, diversamente da quello che si può pensare, leggendo il titolo, è un libro ricco di avvenimenti, che ripercorrono un lasso di tempo in cui il passato si mescola, portando alla luce una realtà particolare e strabiliante. L’elemento sovrannaturale, filo conduttore nella trama, accompagna i protagonisti verso quella che sarà l’avventura di tutta una vita. Enea De Alberti conduce il lettore attraverso le fasi che porteranno Franz a scoprire come e perché è diventato Mario…

La trama:

Mario, un ragazzo di Arona, classe 1920, muore a vent’anni tra le sabbie di El Alamein, condividendo il destino di tanti altri giovani ai quali una guerra – una qualsiasi guerra – ha sottratto il diritto alla vita.
Trent’anni dopo, inspiegabilmente, un giovane tedesco, Franz, scopre a poco a poco che dentro di lui rivive il Mario, del quale non aveva mai neppure sentito parlare, e questa “reincarnazione” negli anni Settanta è talmente ben riuscita da convincere davvero tutti – ex fidanzata, ex commilitoni superstiti… – perché il ragazzo è a conoscenza di dettagli e avvenimenti che soltanto il vero Mario potrebbe ricordare.
Così, Mario-Franz ritrova amici e conoscenti, ed anche la ragazza di cui era innamorato, Pinuccia, che, messa alla porta dalla famiglia, ha dovuto prostituirsi per vivere e mantenere il figlio che Mario non sapeva di aver generato. A poco a poco, il reduce redivivo ricostruisce la sua vita e quella della donna amata, ma il richiamo di El Alamein e il desiderio di ritornare là dove è morto è troppo forte. Questa volta, però, non sarà solo, ma accompagnato dalla sua donna.
L’elemento fantastico che caratterizza e rende intrigante tutta la storia è il motivo conduttore che permette una ricostruzione cruda ma convincente dell’epoca fascista prima, di alcuni scenari della seconda guerra mondiale e della lotta partigiana poi, per finire con uno scorcio dell’Italia degli anni ’70.
Un romanzo a tinte forti, ben ritmato, denso e ricco, con personaggi a tutto tondo “di carne e di sangue”, capaci volta a volta di amore o violenza, vendetta o perdono.

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L’inferno nell’anima

La resa degli innocenti: discesa verso l’inferno.

la resa degli innocenti

La resa degli innocenti, scritto da Irma Panova Maino, non è solo un libro noir, ma una reale discesa verso l’inferno nell’animo umano. Un percorso doloroso e devastante che una donna compie per cercare la verità sulla fine del proprio figlio. Una verità che non potrà lenire in alcun modo il suo animo sfregiato, ma che diventerà il sale su una ferita aperta. L’inferno non è solo quello che ci circonda, e i cui abissi sconvolgono la mente, ma anche quello che ognuno di noi porta nel proprio cuore. Questa è la storia di una donna a cui viene strappata la sola ancora fra la realtà e la bestia che la governa. Quella bestia che si libera per andare avanti quando non si ha più niente da perdere.

Vi ricordiamo che l’autrice presenterà il proprio libro nel corso dell’appuntamento previsto il 16 novembre, alle ore 11, presso le Sale Panoramiche del Castello Sforzesco di Milano. La presentazione rientra nella programmazione offerta da BOOKCITY MILANO e s’intitolerà: “Editoria Nativa Digitale. Il caso EEE”.

La trama:

Cosa fareste se rapissero uno dei vostri figli? E cosa sareste disposti a fare per ritrovarlo? Queste le domande di partenza che si è posta Irma Panova Maino per scrivere un romanzo duro, a tratti crudo, che non lascia indifferenti. Con quel pizzico di sovrannaturale che caratterizza tutte le opere di questa autrice. Barbara è una donna dolorosamente segnata dalla vita per la morte del marito in un grave incidente, ma supera il momento terribile quando si accorge di essere incinta: è il piccolo Marco a darle, per dodici anni, la forza e il coraggio di continuare a vivere. Ma un giorno, una nuova tragedia la travolge: il figlio scompare nel nulla, senza lasciare alcuna traccia. Questo le permette ancora di sperare, di ipotizzare che il piccolo non sia morto, ma che sia stato rapito. Inutile farsi illusioni, certamente la verità che si cela dietro quella scomparsa non può essere che drammatica, ma una madre ha il bisogno di sapere. Marco è stato rapito da chi voleva venderne gli organi, per farlo entrare nel lubrico circuito della pedofilia o per quali altri abietti motivi? Dopo un terribile periodo di depressione, la donna reagisce a suo modo, trasformando se stessa in un’arma letale, disposta a tutto, nascondendo sotto una scorza impenetrabile un cuore che non smette di sanguinare, mostrando all’esterno soltanto durezza e feroce determinazione. Barbara diventa Rian, spietata giustiziera, alla ricerca di qualche traccia del figlio. Una singolare figura maschile le sarà accanto fino alla fine, fino a quando lei troverà tutte le risposte che cerca e anche l’unica pace possibile.

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Feuilles d’album, un giallo insolito

Feuilles d’album: corrispondenza in giallo.

fuilles d'album

Leonora Signifredi ci introduce in un’atmosfera  creata ad arte attraverso le missive che Loïc Pelletier invia a diversi personaggi, i quali intrattengono con lui un’intima corrispondenza. Tuttavia, sarà al proprio maestro, padre Antoine Chausson, che il buon precettore Pelletier confiderà i propri sospetti a proposito di quanto accaduto nel castello appartenente alla famiglia Lachapelle. Feuilles d’album, dunque, non è il classico romanzo giallo in cui il colpevole assume un volto attraverso un’indagine poliziesca, ma è un libro che ripercorre i fatti attraverso gli occhi di un protagonista che osserva gli avvenimenti, giudicando e interpretando le situazioni a seconda della propria personalità, della propria cultura e della propria umanità. la trama si dipana di lettera in lettera e gli indizi si svelano di missiva in missiva, fino a rivelare uno spaccato torbido e ambiguo di una società francese alle prese con un secondo Impero dato da Luigi Napoleone, proclamatosi Napoleone III. Lo stile narrativo, pur essendo di facile lettura, ha profondamente impegnato l’autrice, la quale, attraverso l’escamotage dato dalla corrispondenza fra Pelletier e Chausson, intreccia una storia in grado di affascinare il lettore fino all’ultima pagina.

La trama:

Un antico castello in Auvergne: una sera Reynaud, uno dei figli del conte di Lachapelle, viene ucciso nel suo studio con un colpo d’arma da fuoco al petto. L’arma è una delle sue pistole da duello, il colpevole senza dubbio qualcuno di casa; tutti i famigliari, anche le donne, sanno maneggiare una pistola.
A condurre le indagini è un precettore che vive al castello, Loïc Pelletier, che racconta il suo percorso investigativo al suo antico maestro in lunghe lettere attraverso le quali si delinea progressivamente il ritratto di una famiglia nobile di stile patriarcale nella profonda provincia francese nei primi anni del Secondo Impero e si compone un grande affresco a tinte fosche, dove tra ipocrisie, diffidenze, colpevoli silenzi o sensi di colpa tutti sono, in definitiva, infelici e soli.
E quando Pelletier risolverà infine il mistero, nonostante la drammatica verità che emerge dalle sue indagini, si aprirà per qualcuno dei personaggi un piccolo spiraglio che è ancora difficile chiamare speranza.
Un romanzo epistolare stringato e coeso, che cattura il lettore e lo fa penetrare nell’antica dimora, per guardarla attraverso gli occhi di un detective singolare e non imparziale.

Segnalato al I Concorso Giallo, Thriller e Noir di Edizioni Esordienti E-book

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Che la ricerca abbia inizio

L’amore allo specchio, la ricerca si tinge di giallo.

l'amore allo specchio

La migliore tradizione letteraria porta l’elemento “ricerca” fra quelli più utilizzati per offrire al lettore un percorso spesso alternativo e interessante. Nel nostro caso, la sfumatura “gialla” viene applicata proprio a questo elemento. E quando la ricerca diventa un giallo si compie quell’alchimia che porta a delle avventure strabilianti, ricche di fascino. Nino Raffa è un fine conoscitore della storia, della filosofia, della religione e delle tradizioni popolari messinesi. In questo libro ha saputo amalgamare questi ingredienti per trasportare il lettore in un mondo fatto sì di ironia, ma anche di pericoli e di scoperte impreviste. L’amore allo specchio non è semplicemente un giallo, ma un tratteggio fine e poetico, ma in alcuni passaggi anche sarcastico, di una realtà sicula che l’autore conosce molto bene.

La trama:

Ambientato in quel tratto di Sicilia da cui si ha l’impressione di poter “prendere la Calabria con le mani”, L’amore allo specchio è un romanzo vivace e ironico che si potrebbe definire di genere “giallo”, ma sarebbe estremamente riduttivo: la vera indagine che si conduce è quella della ricerca della verità e delle risposte alle domande che da sempre agitano il cuore dell’uomo. Alla caccia di una presunta, preziosissima reliquia, nientemeno che una Lettera della Madonna e alcuni suoi Capelli, il geometra Bonanno, detto il Cavaliere, e il becchino Caruso, soprannominato la Morte, ricostruiscono, con lo stimolo dell’anziano professor Pirri, l’iter delle reliquie, e rischiano a più riprese la vita a causa di un inquietante personaggio, il Frate. Dopo il ritrovamento dei misteriosi reperti, tra interrogativi sulla loro autenticità ed esplosioni di devozione popolare, avverranno anche dei miracoli, forse non tutti genuini… fino ad una conclusione inaspettata.

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Un giallo in promozione

La promozione di questa settimana è all’insegna del giallo.

un solo colpevole

-Un romanzo molto avvincente. Un giallo che si svela progressivamente, pagina dopo pagina.

-Un romanzo che cattura magistralmente l’attenzione del lettore, spingendolo in un labirinto di intrecci che si dipanano man mano tra passato e presente.

-Un bel noir , ben costruito e con una trama senza troppe forzature che rispecchia il degrado morale che si nasconde (purtroppo anche nella realtà) in piccoli contesti in cui dilagano segreti sussurrati, vizi inconfessabili.

Questi alcuni dei commenti lasciati su amazon da lettori che hanno acquistato Un solo colpevole di Alessandra Ponticelli. La trama cattura l’attenzione fin dalle prime pagine, portando il lettore all’interno della vicenda, arrivando a immedesimarsi con i personaggi descritti dall’autrice. Quindi un giallo in piena regola.

La trama:

Adele torna, dopo vent’anni trascorsi a Parigi, nella casa della  natia Solaria, in terra di Romagna, dove, bimba di sette anni, ha assistito all’assassinio di entrambi i genitori. Per vent’anni ha sempre avuto la sensazione di conoscere l’identità del colpevole, ma non è mai riuscita a ricordare.
Anche a distanza di tempo, fare i conti col passato non è facile e, per ragioni che la ragazza non riesce a mettere a fuoco, in qualche modo lei stessa si ritiene colpevole di quanto è successo.
La presenza di Adele a Solaria turba molte persone che ben ricordano quei terribili avvenimenti e che certo sanno molto più di quanto non vogliano ammettere e ben presto la ragazza si sente in pericolo ma avverte anche, sia pure in modo confuso e non senza angoscia, che il passato e il presente sono strettamente interconnessi, che la morte dei genitori non è semplicemente un evento lontano, ma un dramma che continua ad accadere. Per se stessa, per poter progettare il suo futuro, è indispensabile che il mistero si sciolga, che tutto si chiarisca.
E i misteri da chiarire, con l’aiuto del Maresciallo Caputo e di Giuliano Belli, un giovane giornalista con il quale stringe amicizia, sono davvero tanti e vanno oltre l’episodio del delitto, rimettono in gioco tutta la visione del mondo della ragazza, i suoi ricordi infantili, l’affetto per il padre e per la madre, la bella, tanto chiacchierata Teresa.
La storia, ambientata in una Romagna d’atmosfere felliniane,  “amata e odiata terra, non sempre solare”, si snoda tra presente e passato, ricostruendo una vicenda, ma anche delineando un ambiente provinciale pieno di ombre, omertà, colpevoli silenzi.

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In promozione Fino all’ultima bugia

Questa settimana in promozione: Fino all’ultima bugia di Mario Nejrotti

fino all'ultima bugia

Riuscito mix tra storia d’amore, spy-story, romanzo d’avventura e poliziesco. Bugie e verità sono le due facce della stessa medaglia. Ma quando la verità sconfina nella bugia e la bugia diventa parte della verità? In questo romanzo nulla è esattamente così come inizialmente sembra e individuare il colpevole diventa un gioco avvincente, in cui il lettore può tentare di cimentarsi. Fino all’ultima bugia vi porterà in un mondo in cui i veli della menzogna si sovrappongo con verità scomode.

La trama:

Italia, Torino. Una banda di delinquenti, gestita da un potente e misterioso personaggio, sta preparando, in collaborazione con importanti famiglie calabresi, un sostanzioso traffico di cocaina. Ma anche quando un’operazione sembra semplice non bisogna mai sottovalutarne i rischi, soprattutto quando le distrazioni aumentano.
Croazia, isola di Lissa. Dal traghetto in arrivo dall’Italia sbarcano Matteo, un giovane dottore torinese, e Chiara, una studentessa anch’essa di Torino. Come i loro sguardi si incrociano, è subito amore, ma un oscuro passato rincorre la ragazza. Chiara sta scappando. Da chi? E soprattutto, perché?Una giovane universitaria, un affascinante medico alla ricerca della vocazione perduta, carichi di cocaina provenienti dal Sud America, un’organizzazione di malviventi torinesi, un giovane poliziotto infiltrato, un generale ufficialmente in pensione e ufficiosamente molto attivo come agente speciale per i servizi segreti italiani e una combriccola di ex militari croati sempre pronti a battersi per una buona causa: questi sono i variegati ingredienti che compongono l’intreccio dell’avvincente romanzo di Mario Nejrotti.
Il risultato è un mix perfetto tra storia d’amore, spy-story, romanzo d’avventura e poliziesco.
Non è una semplice storia di droga e non è una smielata storia d’amore fine a se stessa: tra bugie, rocambolesche avventure e incredibili colpi di scena, la tensione cresce sempre più e con essa la curiosità. Questo è uno di quei libri che si leggono tutti d’un soffio, un romanzo coinvolgente che terrà con il fiato sospeso fino all’ultima pagina.

 
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Il canto delle cicale

Il canto delle cicale: erotismo d’autore

il canto delle cicale

Questa settimana promozionale si apre con un rosso a tinte sfumate. Il romanzo di Danae Lorne, Il canto delle cicale, non è solo un romanzo erotico, ma un percorso di vita che una donna compie nel proprio intimo, per ritrovare un nuovo equilibrio, più maturo e più vissuto.

Questa la trama:

Giulia ha trentaquattro anni e una laurea in psicologia chiusa nel cassetto.
Si sente fragile e sola e nella quiete di una vecchia casa sul mare tenta di scrivere il suo primo romanzo, dove rievoca l’incontro con un uomo molto importante del suo passato, Robert.
Lei non si fida dello specchio per sentirsi bella, per sentirsi vera, deve riflettersi nello sguardo adorante dei suoi uomini per osservare la realtà della sua bellezza, del suo essere intimo. Ha un bisogno viscerale di sentirsi amata e paga un tributo sessuale in cambio d’affetto, amicizia, devozione, amore.
Un giorno conosce Alessio,un giovane e talentuoso pianista, suo nuovo vicino di casa.
La sua brillante amicizia la aiuterà a scuoterla dall’apatia e le permetterà di uscire dal guscio e di fare nuovi e importanti incontri ed esperienze amorose.
Il canto delle cicale è un romanzo erotico, ma è al contempo un romanzo di formazione, scritto con lo stile intimo e diretto del diario ed esplora la sensualità femminile in tutte le sue manifestazioni, senza ipocrisie e senza preconcetti. Il percorso di Giulia è quello di una donna che perde la sua strada per poi meglio ritrovarsi, più matura, più equilibrata, più compiutamente donna.

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Iano Lanz, Tris di Dame vs Alzh

Ammalarsi di troppa vita… e amare fino e oltre la morte

tris di dame

È vero che ci ammaliamo di troppa vita, e l’Alzheimer ne è la prova: una malattia che ci fa paura, perché la perdita, il dissolvimento delle nostre facoltà intellettuali, è una morte prima della morte. Se poi il male colpisce una persona cara, che vediamo vicino a noi con il corpo, mentre la mente deriva verso spiagge sempre più lontane, fino a cancellare anche l’affetto che provava per noi, come non essere afferrati da un senso di angoscia impotente?
“Alzh è un gran figlio di puttana e mette a segno colpi che nemmeno immaginate” afferma un personaggio di Tris di dame. La malattia è subdola, attacca proditoriamente il cervello di chi prende di mira, ma le possiamo sferrare un colpo basso: recuperare i momenti straordinari che hanno arricchito la vita, azioni che hanno stimolato il corpo e la mente. E che c’è di meglio del ricordo di un amore? O di parecchi amori?
Vanni Stami, l’anziano protagonista, scivola nelle grinfie di Alzh giorno dopo giorno; la figlia Giovanna, che non si rassegna, affianca il genitore in un percorso che mira a contrastare la malattia e durante il quale ricompaiono anche tre donne amate da Vanni in tempi diversi della sua vita; queste donne balzano fuori dal passato “come fuochi d’artificio sparati basso: un calcio in culo a Alzh!”.
Sembra però che il presente stia inesorabilmente cancellando anche i ricordi più emozionanti.
Il finale, tuttavia, è sorprendente e inatteso e riesce perfino a strapparci un sorriso.

Il nuovo libro in promozione su AmazonTris di Dame vs Alzh di Iano Lanz.

Amore e MorteFresco di stampa è il volume antologico Amore e Morte, scaturito dal concorso indetto da Il Mondo dello Scrittore con la collaborazione di EEE-book. Tema certo non nuovo, ma ero curiosa di vedere come sarebbe stato sfruttato dagli scrittori di oggi: ne è risultata un’antologia interessante e di piacevole lettura, che permette a molti autori “non ancora conosciuti” di trovare, speriamo, un buon trampolino di lancio.
Parlo di questa pubblicazione, che tra pochi giorni sarà anche in cartaceo, in questo breve video.

L’Antologia in vendita su Amazon e Kobo

Piera Rossotti Pogliano

L’alba del sacrificio

L’alba del sacrificio in promozione questa settimana.

l'alba del sacrificio

Riparte il nostro giro promozionale dei libri presenti nel catalogo EEE. Oggi vi proponiamo un horror/thriller veramente gustoso: L’alba del sacrificio di Giancarlo Ibba.

Questa la trama:

Sardegna, Sulcis, 719 a. C. Con macabra puntualità, all’alba dell’Equinozio di primavera, sotto lo sguardo impassibile e arcigno di un Volto di pietra sgretolato dal tempo, si svolge un sanguinario rituale millenario tramandato di generazione in generazione dagli Iniziati. Un sacrificio ciclico che non può essere interrotto…
Sulcis, Carbonia, 1991 d. C. Tommaso Cannas, un giovane avvocato sconvolto per la recente morte del padre, è tormentato ogni notte dallo stesso enigmatico incubo: un susseguirsi di urla strazianti, suoni angoscianti, immagini inquietanti ed emozioni opprimenti, terminante con la visione di un bambino misterioso che lo implora di essere liberato. In seguito ad un tragico evento, avvenuto a Villa Massidda, una solitaria dimora sperduta tra desolate campagne e brulle colline, Tommaso si accorge che il suo strano incubo è in qualche modo collegato a un inspiegabile episodio vissuto in passato dal padre…
Sulcis, Solus, 1952 d. C. Michele Cannas, infermiere generico alle prime armi, riceve dai suoi superiori un insolito incarico: assistere a domicilio, coprendo il famigerato turno di notte, la moglie schizofrenica del ricco e potente architetto Raffaele Massidda. Durante la prima drammatica veglia, in preda ad una violenta crisi nervosa, la donna gli confida un terribile segreto…

Se ancora non vi abbiamo stuzzicato abbastanza, sappiate che Giancarlo è un vero amante dell’horror. Tuttavia, proprio per carattere, l’autore non disdegna una certa vena ironica.  Dunque, le sue trame non sono mai scontate e presentano sempre un’impronta particolare, a volte persino comica.