La mia postazione di grafica, la condivido con la mia nuova passione per la scrittura, il computer è sempre lo stesso. Ho provato a fare una foto della mia postazione lavoro, anzi a dire il vero, non è che ho provato, l’ho proprio fatta e ne ero pure soddisfatta… stavo per spedirla, quando ho pensato di fare uno zoom per ingrandire la foto e direi… meno male che l’ho fatto!
Sul monitor risultavano leggibilissimi i vari post-it attaccati con i codici della banca, i numeri delle carte di credito e le loro pass, i codici dell’allarme di casa e le pass delle caselle mail, così ho deciso che non potevo pubblicare una foto simile perché ne andava della mia privacy.
Ormai fanno parte dell’arredamento è per questo che non ci ho fatto caso, non li guardo da tempo, solo che ci sono. Insomma, se una persona entra in casa mia e guarda il mio monitor, ci trova la mia vita intera. Il bello è che se sono al telefono e mi chiedono ad esempio il codice fiscale, mi prende il panico, passo in rassegna tutti i bigliettini e quello corrispondente immancabilmente non lo vedo. Magari è il primo che ho sotto gli occhi.
E allora opto per pubblicare la postazione della Cecy, infatti se la protagonista del mio libro avesse dovuto inviare la foto della sua postazione, avrebbe inviato questa, e pure il suo abbigliamento sarebbe stato questo riprodotto nella foto.
Anche se lei avrebbe postato la foto del monitor con le pass, su tutti i social, e non se ne sarebbe minimamente accorta.